Insieme.

Da sabato sono riuniti qui tutti e tre i nipotini, con la conseguenza che la casa è sempre più un campo di battaglia e puoi trovare giocattoli che spuntano all’ improvviso proprio là dove non avresti mai immaginato.

I due piccoli, Samuele e Davide, hanno imparato tutti e due ad andare in bici senza rotelle e questa è per loro una grande conquista. Elisa di giorno appare serena, ma la sera si riaffacciano le paure dei giorni del terremoto.

Samuele ha appena parlato al telefono con la mamma e le ha detto che non vuol tornare a Londra sabato prossimo : è la seconda volta che rimane qui da solo, senza la mamma, e pare prenderci gusto.

E’ molto bello vederli stare insieme, divertirsi e nello stesso tempo aiutarsi a crescere vicendevolmente.

Chi suona il campanello?

Se vi suonano al campanello alle 9 e mezza di mattina nei giorni di sabato o di domenica, non potete sbagliare: sono certamente i testimoni di Geova, che si sono ricordati di voi.
E’ quello che è successo a me e mi son ritrovata nella cassetta delle lettere un volantino che reclamizza il loro annuale raduno.
Anni fa ho avuto occasione di essere ospitata in casa di una coppia di conoscenti, che seguivano questa religione e ho avuto modo di conoscerne qualche aspetto.
Il più singolare riguarda proprio la loro attività di propaganda: ogni seguace è obbligato a un certo numero di ore alla settimana di “predicazione” e in quella circostanza i miei ospiti avevano certo pensato che si stava presentando loro una ghiotta occasione per “evangelizzare” stando comodamente in casa propria senza essere costretti ad andare di porta in porta.

Ed ecco che quando la padrona di casa aveva finito di guardare la tivù (tutta sola nella stanza cui solo lei aveva accesso) venivo amabilmente intrattenuta sulle Scritture, con la chiara convinzione che avrei capitolato.

Ricordo (eravamo a Roma in giorni caldissimi di un’ estate di quasi vent’ anni fa) che una sera eravamo usciti e ci eravamo diretti a Frascati. Lì, mentre la gente attorno si mangiava la porchetta, io mi ritrovai seduta su una panchina , assediata dalla coppia, che continuava a dirmi come loro prendessero la Bibbia in senso letterale, senza farne delle interpretazioni che possono portare a forzature. E mentre dicevano questo snocciolavano citazioni di passi e versetti, accostandoli in modo da avvalorare certe loro tesi, ma io feci loro notare che stavano proprio dando un’ interpretazione soggettiva dei Testi e che se a quelle citazioni io ne avessi accostato altre di mia scelta, saremmo giunti a conclusioni del tutto opposte.

Da quella volta , quando sento suonare il campanello di buon’ ora la mattina del sabato o della domenica, cerco gentilmente, ma con fermezza, di troncare ogni tentativo di colloquio.

Perchè non mi compri il gelato?

Ieri pomeriggio i nipotini, Elisa e Davide, mi hanno aiutato a lavare la macchina. Davide continuava a dirmi : – Che bella idea che hai avuto nonna!- e intanto si impegnava a strofinare la spugna piena di schiuma sulla carrozzeria. Non avrebbe voluto finire mai di strofinare, ma a un certo punto abbiamo deciso che l’ auto era ormai splendente e per premio, dopo esserci cambiati gli abiti tutti inzuppati,ci siamo concessi un giro al lago con tappa al chiosco dei gelati.

Nei pressi, c’ è un minuscolo parco giochi che piace molto ai miei nipotini e ci siamo fermati lì. C’ era già una giovane mamma con la sua bimba graziosissima, che si arrampicava sui vari attrezzi.
Mi sono seduta su una panchina e la giovane donna si è seduta poco dopo accanto a me e abbiamo cominciato a parlare dei bambini. A poco a poco la conversazione si è spostata sulla fatica di far quadrare i conti quando si hanno due bambini piccoli e un solo stipendio di poco superiore ai mille euro.
Mi raccontava di aver perso il lavoro dopo la chiusura della fabbrica e che non è più riuscita a trovarne un altro…
– Col mangiare – diceva – si riesce ad arrangiarsi : un po’ di pasta in più e poi con i pacchi che dalla Calabria la suocera manda periodicamente non si soffre certo la fame….ma quando la bimba ti chiede un gelato e non glielo puoi comprare viene un gran nodo in gola ….-

Capivo benissimo il suo stato d’ animo : come si fa a far capire a una bimba di 4 anni che per lei il gelato costa troppo ? E a quel punto mi è venuto in mente che ogni volta che vado in gelateria, mi vien da pensare che da qualche tempo i prezzi in questo campo sono veramente esplosi….Io mi sento derubata, ma qualcun altro deve restare fuori a guardare ….

La mattanza continua….

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Oggi la notizia viene dalla Sicilia : una donna di 39 anni, madre di due bambini e incinta di nove mesi è stata trovata semicarbonizzatra nei campi vicino a Erice.
Il sospettato numero uno è il marito, che racconta una storia surreale….per quanto tempo ancora durerà questa mattanza ?

Essere nonna.

Non ho mai conosciuto i miei nonni (maschi) , entrambi portati via dalla spagnola; ho conosciuto però le mie nonne.
Una, nonna Carolina, viveva nel paese vicino al mio e me la ricordo solo nel momento in cui , già molto anziana , è venuta per un periodo in casa nostra : ricordo solo che allora verso sera l’ accompagnavo sulla strada a passeggiare un po’, ma la sua scomparsa non mi ha colpito molto: i nostri rapporti erano stati radi e poco profondi.

L’ altra, la nonna Marcellina, abitava accanto a noi, ma era sempre molto preoccupata per tanti problemi e per quel suo gran mal di testa che spesso le faceva dire :- So che morirò presto….- Poi quel suo mal di testa sfociò in un ictus, cui sopravvisse in condizioni gravemente menomate e allora di lei ricordo le volte in cui si soffermava davanti allo specchio per salutare quella signora così gentile che vi vedeva riflessa.
Mia madre l’ ha accudita per 15 anni e capitava anche a me di aiutarla a vestirsi o a pettinarsi e ricordo quando di notte (dormivamo nella stessa stanza) venivo svegliata dalle sue mani che cercavano l’ interruttore della luce e dal suo ansimare faticoso.

Di entrambe però non ricordo gesti di particolare affetto (da noi le smancerie erano ritenute poco dignitose), o momenti particolarmente significativi, forse perchè avevano molti nipoti e sarebbe stato molto arduo coccolarli tutti.

Da molti giorni ho qui con me Davide ed Elisa e spero che portino con sè il ricordo di momenti sereni, di giorni passati facendoci compagnia e cercando di imparare sempre qualcosa di nuovo. Vorrei essere ricordata non solo come nonna biologica, ma come nonna che ha riempito qualche attimo della loro esistenza.

Assistenza agli anziani e terremoto.

L' assistenza agli anziani nelle aree terremotate.

C’ è un sito (perlungavita.it), curato dall’ amica e conterranea Lidia, che si occupa dei problemi connessi all’ allungamento della vita, all’ assistenza degli anziani malati e al miglioramento delle condizioni di vita degli anziani sani.

Nell’ articolo linkato sopra sono descritte le peripezie degli anziani bisognosi di assistenza nelle terre colpite da terremoto ; il tutto è raccontato con la dovizia di particolari e di dati che viene dall’ aver riscontrato direttamente i fatti e le situazioni.

Ora si parla meno del terremoto, ma questo non vuol dire che i problemi siano risolti, anzi…..

Col caldo , stirare è un incubo, ma una volta era anche peggio..

L’ altra notte il caldo mi ha fatto risvegliare nel cuore della notte (erano le due) con la sensazione precisa che non sarei riuscita a riaddormentarmi tanto facilmente e così dopo un po’ mi sono alzata, sono scesa al piano terra notevolmente più fresco e ho notato che una montagna di panni da stirare cercava insistentemente di attirare la mia attenzione.
Stirare di questi tempi, col caldo che fa, è proprio un brutto mestiere, perciò cosa c’ è di meglio che stirare di notte….
Ho riempito la caldaietta del ferro e in un paio d’ ore ho rimesso in ordine tutto quanto c’ era in giro. Mentre stiravo pensavo che ora tutto è così semplice: basta inserire una spina ….in altri tempi non era così.

Mia madre, quando ero piccola io, usava un ferro a carbone proprio come quello della foto.

Prendeva delle braci dalla stufa, accesa anche d’ estate per poter cucinare, aggiungeva della carbonella fino a riempire il ferro e lo agitava a mo’ di pendolo affinchè la ventilazione che si produceva all’ interno dell’ attrezzo facesse avvampare tutta la carbonella e a quel punto si poteva cominciare a stirare. Anch’ io mi cimentavo a volte in questo lavoro e mi dedicavo alla stiratura dei fazzoletti da naso che la mamma aveva già ben sistemato l’ uno sull’ altro :stirando il primo, anche quello sottostante era già pronto per essere ripiegato .
Le cose più complicate naturalmente venivano stirate dalla mamma, che utilizzava anche uno spruzzatore per inumidire le pieghe più persistenti. Non era raro però che la carbonella sprizzasse scintille dai fori del ferro e allora poteva anche capitare che si verificasse qualche piccola bruciatura sul tessuto sottostante. A volte anche la cenere cadeva sui vestiti da stirare e se non si stava attente si rischiava di dover rilavare l’ indumento.

Quando la carbonella si esauriva, bisognava rifornire di nuovo il ferro e ripetere l’ operazione di accensione della carbonella stessa. Il tutto richiedeva tempo e fatica….

Pensavo a tutto questo nel silenzio della notte e ringraziavo la tecnologia moderna che ha reso meno pesante anche questa parte del lavoro delle casalinghe.

La mattina dopo , appena ho aperto gli occhi, ho pensato con grande soddisfazione che poteva anche far caldo , caldissimo , tanto non dovevo più pensare a stirare.

Auguri!!

Caro Davide, stai compiendo il tuo sesto anno in un momento problematico per la tua famiglia, ma molto proficuo per te …. Continua a sperimentare sempre cose nuove per scoprire tutti i tuoi talenti

BUON COMPLEANNO, DAVIDE !