Ciack: UTE prima!!!

Prime lezioni all’ UTE di Erba:

* Prima ora: si è parlato di Concilio Vaticano II : domani infatti ricorrerà il 50° anniversario dell’ inizio dei lavori di quell’ evento che tante speranze aveva acceso in tutti i cristiani . Si è richiamato il contesto storico in cui l’ evento ebbe inizio e gli obbiettivi che Papa Giovanni XXIII aveva prefissato.
Naturalmente si è partiti dalla lettura dell’ enciclica di Benedetto XVI intitolata “Porta Fidei” , scritta proprio per questa circostanza e per proclamare l’ inizio dell’ ” anno della fede”: nel prossimo anno liturgico i fedeli sono chiamati a riflettere sul valore del loro credo e sulla coerenza dei propri comportamenti.

Credo che questo invito debba essere rivolto a tutta la Chiesa, non esclusa la gerarchia che la guida in questo momento storico.


* La seconda lezione ha invece riguardato lo studio delle mappe teresiane del nostro territorio: nel 1700 gli Asburgo che qui governavano avevano di fronte alcuni problemi:

– rimpinguare le casse dello Stato dissanguate dalle continue guerre;
– far pagare le tasse a nobiltà ed enti religiosi;
– ristabilire un minimo di equità sociale a favore delle classi meno abbienti, vessate da tributi e gabelle innumerevoli e per questo ridotte in condizioni di perpetua povertà.

Per raggiungere questi obbiettivi si giunse a ordinare la misurazione delle proprietà terriere , sulle quali si sarebbero calcolate le tasse dovute.

Quello che ha colpito me in questa esposizione è che dopo tre secoli questi obbiettivi restano tremendamente attuali : nulla di nuovo sotto il sole.

Celentano a Verona

Ieri sera ho seguito il concerto di Celentano dall’ Arena di Verona,concerto che mi era sfuggito il giorno prima.
Che dire? Celentano è invecchiato molto: lo dice il suo viso un po’ incavato e stanco, lo dice il berretto che copre la calvizie, lo dice la giacca con le spalline imbottite per simulare un portamento gagliardo che non c’ è più, lo dice la voce non sempre ferma e le parole delle canzoni che sfuggono di tanto in tanto….ma ascoltarlo è stato come rivivere una vita…

Le sue canzoni hanno accompagnato tutte le tappe percorse in 50 anni da quelli della mia generazione e ad ogni melodia che veniva intonata potevi riandare a un preciso momento e riassaporarne l’ atmosfera e i sentimenti provati.
Anche Morandi, altro arzillo vecchietto, è riuscito a catturare l’ entusiasmo del pubblico e quando , molto commosso, ha cantato “Caruso” di Dalla si è dimostrato un grandissimo interprete, tanto che senza accorgermene anch’ io mi son ritrovata col ciglio umido di commozione.
Il pubblico cantava le canzoni più note, quelle che sono diventate patrimonio non solo di quelli della mia età, ma anche delle generazioni successive, che forse non hanno trovato personalità altrettanto spiccate tra gli artisti che le hanno rappresentate in musica.
Anch’ io, mentre stiravo, mi ritrovavo a cantare insieme al pubblico di Verona e a un artista che ha saputo regalare tante emozioni a tanta gente si può certo perdonare qualche stecca, qualche nota incerta ( due ore di spettacolo dal vivo metterebbero in difficoltà anche artisti più giovani) e anche qualche predicozzo di troppo.

P.S. le ormai famose prediche di Celentano sono sì insopportabili, ma hanno forse il merito di portare a riflettere anche gente non molto propensa a farlo ….