Giocare col buio.

Il buio fa un po’ paura a tutti i bambini, ma si può trovare il  modo di non farlo sentire nemico. In un negozio di giocattoli di Greenwich avevo trovato , o meglio Samuele aveva adocchiato, delle paperelle minuscole fosforescenti. Ne avevo comprato una manciata da dividere tra i miei tre cuccioli e così anche Davide (6 anni)  ha avuto le sue.

Eccolo subito impegnato a cercare un angolo veramente buio per osservare meglio le ochette che diventavano via via più luminose e per potere creare mille effetti diversi. Ruotandole velocemente si creavano effetti di luce inaspettati: cerchi e onde di luce,  occhi di mostri invisibili , montagne luminose ed effimere. Davide ci ha giocato a lungo, divertendosi e ora metterà le ochette sul suo comodino: se si sveglierà durante la notte, potrà trovare accanto a sè due paperelle luminose che gli ricorderanno che col buio si può anche  giocare.

 

 

Donne di casa mia.

Donna-stressoressiaOggi si sono alzate di buon’ ora, hanno preparato il caffè, scaldato il latte, messo in tavola biscotti o pane ;hanno preparato le cartelle provvedendo a fornirle di merenda o di spuntino; hanno svuotato la lavatrice e steso i panni; hanno svegliato i bimbi con dolcezza prima e poi con fermezza. Li hanno convinti che bisogna mangiare prima di uscire e hanno scoraggiato i loro capricci.

Hanno preparato i vestiti dei bimbi e li hanno aiutati ad indossarli; hanno fatto i letti, lavato le tazze e dato un colpo di spugna ai lavandini recanti tracce di dentifricio. Hanno messo in borsa le bollette da pagare nella pausa pranzo e controllato il diario dei figli .  Si sono rivestite, lavate, truccate, hanno preso la macchina o i mezzi per accompagnare i bimbi a scuola e sono ripartite…… Finalmente comincia la loro giornata di lavoro!!!!

Chi ha vissuto tutto questo prima di voi può dirvi solo: – Coraggio, donne! L’ importante è sopravvivere ….

 

 

 

8 Marzo: Non restiamo in silenzio!!!!

Pensando a come ricordare su questa pagina la festa di domani , 8 marzo – festa delle donne – ho vagato un po’ sulla rete e mi sono imbattuta in inviti a feste tenute in locali pubblici , feste che prevedevano cene, musiche, balli e anche qualche nota osé.

Mi son detta che non mi pare il modo giusto di festeggiare, anche perchè ci sono ancora tante donne qui da noi e altrove nel mondo che  non hanno accesso ai diritti generalmente riconosciuti agli esseri umani.

Mi pare perciò più giusto celebrare questa ricorrenza firmando questo appello di Amnesty International rivolto al presidente dell’ Egitto, paese in cui restano impuniti atti di violenza compiuti da branchi di uomini sulla piazza Tahrir (teatro delle proteste contro il regime di Moubarak  e ultimamente contro Morsi) ai danni delle donne che si uniscono alle manifestazioni.

Firmando questo appello forse non riuscirò a contribuire al miglioramento della condizone delle donne egiziane, ma almeno sentirò di aver fatto quello che è nelle mie possibilità , e non mi sarò chiusa nell’ indifferenza verso la sofferenza di tante  “sorelle”.

Non restiamo in silenzio; meglio gridare, anche se solo attraverso la rete, la nostra solidarietà .

 

 

Notizie dalla Palestina.

Le condizioni di vita nella Palestina   devono essere veramente penose, dato che qualcuno ha definito i territori occupati come “lager a cielo aperto”; ma a leggere alcuni articoli di questi giorni si scopre anche un’ altra terribile realtà: quella delle carceri israeliane dove molti palestinesi stanno facendo lo sciopero della fame o dove vengono rinchiusi anche ragazzi minorenni per aver lanciato pietre contro gli occupanti.

Accanto a queste notizie che non occupano certo le prime pagine dei nostri giornali, ne arriva un’ altra sempre dalla Palestina:.L’ ONU annulla la maratona di Gaza.
Da qualche  anno l’ ONU organizzava una maratona per raccogliere fondi da destinare agli abitanti dei territori occupati e anche quest’ anno tale iniziativa era stata programmata per i primi di aprile. Hamas però ha vietato alle donne di parteciparvi e l’ ONU ha giustamente annullato la manifestazione.
Se in Palestina tutti vivono male per il peso dell’ occupazione, le donne sono doppiamente oppresse: dagli Israeliani e dai loro stessi uomini

Donne : lavoratrici, casalinghe, managers.

Donne e lavoro.

Donne italiane nel mondo del lavoro: arriviamo al 50% delle donne occupate in un lavoro fuori casa. Oltre alla mancanza di occasioni occupazionali, a tenere le donne ai margini del mondo produttivo è anche , e forse soprattutto, la mancanza di servizi.

Chi può immaginare la fatica di mandare avanti una famiglia con bambini piccoli che non si sa a chi affidare? Chi può immaginare lo stress di chi è alla continua ricerca di una baby sitter che possa essere presente quando non puoi contare su nessuna scuola o su nessun asilo  oltre certi orari? E se poi abiti in un paesino in cui non funziona nè il servizio scuolabus , nè la mensa, nè il tempo pieno, tutto diventa estremamente complicato se non hai dei nonni in grado di fare da supporto costante.

E allora le donne rinunciano al lavoro, contribuendo ad impoverire la  propria famiglia ed il proprio paese.

E’ comunque sempre più diffusa in alcuni paesi la figura del casalingo: dietro una donna- manager , c’è spesso un marito che rinuncia al lavoro fuori casa e si sobbarca la fatica del ruolo di “mammo”.

 

C’ è qualcosa di nuovo oggi nel sole….

L’AQUILONE

C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d’antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.

Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle querce agita il vento.

Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch’erbose hanno le soglie:

un’aria d’altro luogo e d’altro mese
e d’altra vita: un’aria celestina
che regga molte bianche ali sospese…

sì, gli aquiloni! È questa una mattina
che non c’è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d’albaspina.

Le siepi erano brulle, irte; ma c’era
d’autunno ancora qualche mazzo rosso
di bacche, e qualche fior di primavera

bianco; e sui rami nudi il pettirosso
saltava, e la lucertola il capino
mostrava tra le foglie aspre del fosso.

Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
ventoso: ognuno manda da una balza
la sua cometa per il ciel turchino.

Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,
risale, prende il vento; ecco pian piano
tra un lungo dei fanciulli urlo s’inalza.

S’inalza; e ruba il filo dalla mano,
come un fiore che fugga su lo stelo
esile, e vada a rifiorir lontano.

S’inalza; e i piedi trepidi e l’anelo
petto del bimbo e l’avida pupilla
e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.

Più su, più su: già come un punto brilla
lassù lassù… Ma ecco una ventata
di sbieco, ecco uno strillo alto… – Chi strilla?

Sono le voci della camerata
mia: le conosco tutte all’improvviso,
una dolce, una acuta, una velata…

A uno a uno tutti vi ravviso,
o miei compagni! e te, sì, che abbandoni
su l’omero il pallor muto del viso.

Sì: dissi sopra te l’orazïoni,
e piansi: eppur, felice te che al vento
non vedesti cader che gli aquiloni!

Tu eri tutto bianco, io mi rammento.
solo avevi del rosso nei ginocchi,
per quel nostro pregar sul pavimento.

Oh! te felice che chiudesti gli occhi
persuaso, stringendoti sul cuore
il più caro dei tuoi cari balocchi!

Oh! dolcemente, so ben io, si muore
la sua stringendo fanciullezza al petto,
come i candidi suoi pètali un fiore

ancora in boccia! O morto giovinetto,
anch’io presto verrò sotto le zolle
là dove dormi placido e soletto…

Meglio venirci ansante, roseo, molle
di sudor, come dopo una gioconda
corsa di gara per salire un colle!

Meglio venirci con la testa bionda,
che poi che fredda giacque sul guanciale,
ti pettinò co’ bei capelli a onda

tua madre… adagio, per non farti male.

Oggi mi son dedicata ai primi lavori in giardino: ho interrato qualche bulbo, trapiantato qualche primula,  una pianta di rosmarino e qualche ciuffo di viole mammole. C’ era un sole tiepido e un profumo di primavera intorno, così mi son ricordata questa poesia studiata sui banchi di scuola.

Toccano il cuore le parole del Pascoli che descrive i segni della primavera, che gli fa ricordare tempi lontani, i tempi della scuola, le passeggiate in collina col lancio degli aquiloni e i compagni……

Ma a questo punto la poesia prende una svolta quasi imprevedibile : la dolcezza e la nostalgia dei primi ricordi si mutano in amarezza: meglio morire in tenera età,- dice il Pascoli – quando non hai ancora visto venir meno i visi delle persone che hanno percorso  insieme a te le strade della vita, quando hai vissuto talmente poco che morire non ti pesa, quando una mano di mamma può ravviarti i capelli…… Ecco qui Pascoli mi pare terribilmente egoista: come fa a non pensare allo strazio che accompagna quella lenta carezza? Esiste qualcosa di più innaturale che veder morire un proprio figlio? Solo  chi non è mai diventato genitore può scrivere versi così insensati……

Manovratori e sognatori.

Sogni pericolosi?

Il mestiere del  tecnico informatico dev’ essere un tantino alienante: star sempre a parlare con un computer e cercare di addomesticarlo alle più varie esigenze, deve suscitare una voglia smodata di crearsi una via di fuga attraverso la realizzazione di sogni ad occhi  aperti e non.

Mio figlio,  informatico, sogna di notte delle frasi musicali, dei ritornelli che poi diventano canzoni da suonare con gli amici e da incidere per divertimento, facendo solo un po’ inquietare ogni tanto la moglie per gli impegni  che questo hobby comporta.

C’ è invece un altro perito informatico  che fa sogni un po’ più pericolosi..: è Casaleggio, il manovratore occulto del M5s.  Nel link qui in alto si può leggere un articolo de “il sole 24ore”  che ne illustra la storia, ma non dice, come si legge da altre parti, che la sua società Webegg  si è dissolta , che controlla moltissimi siti internet, che ha soci  strani per uno che contesta, a parole, i poteri forti.

Ora intende paralizzare l’ Italia fino a quando non potrà governare da solo, per manovrarci tutti come in un terrificante video-game e questo sta facendo arrabbiare un’ intera nazione…..

Casaleggio, una volta hai detto che Grillo è come Gesù; tu che lo mandi a predicare il tuo verbo sulle strade del nostro povero paese , credi forse di essere dio? Datti una calmata, per favore……e sogna anche tu melodie da strimpellare con gli amici e sarà meglio per tutti.

Via Mazzini: pedoni allo sbaraglio.

Ieri mattina percorrevo a piedi Via Mazzini qui a Erba. Era giorno di mercato e non ero la sola lungo la via. Davanti a me due signore camminavano sullo strettissimo marciapiedi in prossimità dell’ angolo con Via Zappa. Una di loro spingeva una carrozzina con un neonato .

A un certo punto un piccolo cumulo di neve rendeva ancor più angusto il passaggio e le due donne non riuscivano a procedere; poi  finalmente la neve ha ceduto ed esse hanno deciso di passare sul marciapiedi opposto, che però non è certamente in condizioni migliori : entrambi sono un susseguirsi di buche e di tratti variamente sconnessi. Spesso si è costretti a scendere sulla carreggiata  rischiando di essere investiti dai veicoli in transito o di prendersi una bella distorsione della caviglia. Se poi si hanno difficoltà di deambulazione o si ha una carrozzina al seguito la situazione è veramente tragica; ci si sente  “pedoni allo sbaraglio”.

Credo che il nostro Sindaco o l’ assessore competente  non abbiano mai vissuto questa esperienza, altrimenti avrebbero già disposto gli interventi opportuni.