Ultime dai cuccioli.

Elisa, ora in prima media, ha una naturale predisposizione per la lingua inglese e ha un’ ottima pronuncia; l’ insegnante le chiede se è stata in Inghilterra e lei:
– No, non sono stata in Inghilterra, ma ho una nonna che studia l’ inglese e una zia che vive a Londra…-

Cosa può influire tutto ciò sulla tua pronuncia, Elisa, non so….credo proprio che tu debba ringraziare piuttosto la tua buona stella….
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Davide è molto felice nella sua nuova casa, avendo finalmente una cameretta tutta per sè. Ha sistemato i suoi giocattoli preferiti sulle mensole badando a metterli in modo da poterli vedere anche da sdraiato e appena ha un po’ di tempo si ritira nella sua cameretta a giocare. Sta scoprendo il piacere della privacy!!!
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– Sei proprio un bel bambino!- dice la mamma a Samuele. E lui: – Sarebbe meglio che fossi un p’ meno bello: le bambine mi rincorrono per baciarmi e io devo scappare!-
E’ proprio vero che c’ è un tempo per ogni cosa, anche per apprezzare le attenzioni del gentil sesso… :-)))

Chiedere aiuto.

Al Supermercato.
– Mi scusi, signora, mi aiuta a trovare le caramelle R…. e quelle al miele?-
A rivolgermi questa domanda mentre mi attardo con la mia amica davanti agli scaffali dei dolciumi è un vecchio signore alto , magro, dai capelli candidissimi e il portamento distinto. Subito dopo avermi rivolto la domanda , si scusa dicendo che non vuole farmi perdere tempo …e accenna ad allontanarsi. Per fortuna l’ occhio mi cade subito sopra i pacchetti di caramelle R…. che lui sta cercando e gliele porgo dicendo:
– Non si preoccupi, noi non abbiamo il tempo contato….- Il signore mi ringrazia brevemente e si allontana.
Noi riprendiamo la ricerca di ciò che ci necessita e di nuovo vedo lo stesso signore che scruta incerto lo scaffale ….
-Sta cercando le caramelle al miele?-dico io- Ce ne sono qui, non so se siano quelle che servono a lei…- Lui un po’ rude le prende quasi spazientito e dice :- Andranno bene!- e di nuovo si scusa e ringrazia quasi vergognandosi.

Immagino che sia la prima volta che viene a fare la spesa da solo, forse altre volte c’ era a fargli compagnia una moglie che oggi non può essere qui con lui e sento la sua pena e il suo smarrimento.
Dev’ essere penoso dover chiedere aiuto a degli estranei….

Che bel gruppo!

Da poco le mie amiche ed io abbiamo ricominciato il corso di inglese. Siamo in sette, di cui: quattro hanno dei figli all’ estero, una è di origine russa e altre due sono amanti dei viaggi.
Ci ritroviamo una volta alla settimana da un’ insegnante che ci spiega le regole, ci propone letture ed esercizi, poi ci riuniamo nella casa di una di noi per “fare i compiti” ed è forse questa la parte più simpatica e proficua: ognuna mette a disposizione delle altre le cose che ricorda o che ha capito e ci si confronta. A volte sorgono problemi controversi e allora consultando testi, schede o dizionari cerchiamo insieme la soluzione più giusta.
Rimettersi a studiare dopo tanto tempo non è facile per nessuno, ma soprattutto per le meno giovani di noi ( e io credo di avere il primo posto in classifica, anche se ho il vantaggio di avere sempre avuto la possibilità di rinfrescare le mie conoscenze).
Credo che solo le donne siano tanto umili e nello stesso tempo tanto aperte e coraggiose da intraprendere un’ esperienza come questa. La difficoltà maggiore per tutte consiste nel memorizzare quanto si va imparando e il rischio di scoraggiarsi è sempre presente, ma i nostri incontri fatti di studio sì, ma anche di momenti di relax per lasciare spazio a un caffè o a una tazza di tè e a qualche chiacchiera in libertà, servono anche a sostenerci l’una con l’ altra.
In questo modo abbiamo fatto tutte notevoli progressi e forse il vantaggio non è solo circoscritto alla conoscenza della lingua, ma va esteso anche al fatto che nelle due-tre ore, che passiamo insieme, riusciamo a dimenticare un po’ le pene , i pensieri, le ansie che in misura diversa affliggono ciascuna di noi, come in una specie di terapia di gruppo.
Grazie, amiche mie, per le belle ore che mi regalate!

Un grande Piano.

RENZO PIANO, neo senatore a vita, a “Che tempo che fa” (la trasmissione di RAI3 condotta da Fazio) ha intessuto un inno alla bellezza dell’ Italia dal punto di vista paesaggistico, dal punto di vista del patrimonio culturale e artistico e anche dal punto di vista del patrimonio umano e ha incoraggiato i giovani a viaggiare perché solo viaggiando si ha la possibilità di imparare ad amare la straordinarietà di questo paese.

Credo che abbia detto una grande verità: quando vai altrove e vedi che come grande attrazione turistica ti mostrano cose che qui da noi nemmeno prendiamo in considerazione, allora ti viene voglia di guardare meglio il nostro patrimonio e finalmente ti rendi conto, come ha detto Piano, della grande fortuna che hai avuto a nascere qui. Ha poi invitato il nostro paese a non ripiegarsi su se stesso, ma a prendere coraggio con l’ orgoglio che deve venire a tutti noi dalla consapevolezza dell’ unicità della nostra storia e del contributo straordinario che il nostro paese ha dato all’ umanità.

Qualcuno ha criticato le nomine dei senatori a vita, ma credo che almeno quella di Renzo Piano sia stata
una nomina ben meditata e ben meritata.

Un Belmondo a sorpresa.

Oggi ho visto un film francese per la TV; si intitola “Un uomo e il suo cane”.E’ la storia di un marinaio che vive per anni con la vedova di un collega, ma a un certo punto questa decide di sposarsi e lo mette alla porta insieme col suo cane. Comincia un periodo molto triste , ma l’ uomo trova nella fedeltà e nell’ affetto del suo animale la ragione per continuare a vivere…

La cosa straordinaria di questo film, di per sé non eccezionale, è l’ interprete: Jean Paul Belmondo. Non l’ ho mai apprezzato molto come attore, forse perchè non mi piacevano i film che interpretava….Qui ho fatto fatica a riconoscerlo in un primo momento: è così diverso dal giovane attore affascinante, un po’ guascone, dallo sguardo malandrino  e dal fisico atletico che ricordavo! Il film è del 2008 e Belmondo ci appare nella verità della sua età avanzata: capelli bianchi, volto rugoso, sguardo intenso e malinconico……nessun tentativo di minimizzare i segni del tempo.

La sua interpretazione misurata e intensa me lo ha fatto apprezzare e devo dire che mi è parso molto più bello di quando spopolava sugli schermi e faceva infiammare le sue fans.

Ute: un pomeriggio molto interessante.

Ieri all’ UTE il “nostro” don Ivano , coordinatore insostituibile della nostra associazione , ci ha intrattenuto sul documento conciliare che va sotto il nome di “DEI VERBUM” , che mette a fuoco tutto ciò che concerne la Rivelazione della Parola di Dio. Leggendo QUI si possono rivedere e rinfrescare le proprie conoscenze in merito.

Il nostro docente si è comunque soffermato principalmente sul problema di come leggere le Sacre Scritture, che non possono essere certo  intese come qualche secolo fa, quando ogni cosa che non fosse coerente col testo letterale della Bibbia veniva tacciata di eresia. Da questa visione miope sono venute tante sofferenze e tante atrocità, come i roghi sulle piazze o il carcere e le torture anche per personaggi importanti come Galileo.

Gli studi archeologici dell’ 800 hanno però dato il via a una serie di studi sui testi antichi e tra questi anche la Bibbia ha potuto essere reinterpretata alla luce della conoscenza degli stili letterari in uso presso le culture antiche .

Ai miei scolari insegnavo sempre ad esempio che il racconto della creazione è il racconto quasi poetico di un qualcosa che gli uomini di 3.000 anni fa potevano esprimere solo ricorrendo a immagini mitiche, ma che ora la scienza può spiegare più razionalmente: i giorni biblici possono essere interpretati come ere geologiche. Ciò che alla fine conta è che nella Creazione si è manifestato l’ intervento divino.

La Bibbia insomma non è un trattato di storia o di scienza e va interpretata risalendo agli antichi testi scritti in lingue antiche e in contesti storici difficilmente decifrabili con certezza.

Sarebbe bello che nell’ ora di religione nelle scuole si studiasse la Bibbia, con lo stesso spirito con cui si studiano i poemi epici, non per fare proselitismo, ma per conoscere e capire uno dei testi su cui si fonda la nostra civiltà.

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Il dr. Mauri ci ha poi introdotto quello che sarà l’ argomento di sua competenza: la Belle Époque nel territorio erbese e dintorni.

Per Belle Époque si intende quel periodo storico che va dal 1870 circa al 1914, un lungo periodo di pace (come non era mai accaduto in Europa dai tempi dell’ Impero Romano-le guerre c’ erano ma erano guerre coloniali, fuori dall’ Europa) nel quale tra le classi dominanti , grazie alle conquiste tecnologiche e allo svilupparsi dell’ industria, si diffuse un notevole benessere economico con conseguente ostentazione  e spreco di ricchezza . Naturalmente la maggior parte della popolazione rimaneva in uno stato di grande miseria e povertà , per cui cominciarono a diffondersi anche i nazionalismi e le idee anarchiche, con conseguenti ripetuti regicidi.

In quel periodo era la Francia a dettare legge nel campo della cultura, della moda e delle arti in genere, ma qui nell’ erbese questo modo di concepire la vita come spensieratezza, ottimismo e godimento delle cose belle della vita, cominciò anche un po’ prima che in Francia: dopo il  matrimonio del principe Umberto di Savoia con la sua seconda moglie, la cugina Margherita, donna di non straordinaria bellezza, ma di grande fascino e di grande intelligenza politica.

I due principi si insediarono nella Villa Reale di Monza attirando attorno a sè molte famiglie nobili che si stabilirono nei dintorni per partecipare alla vita di corte. Margherita capisce subito che non sarà una moglie felice, date le plateali infedeltà del marito, ma sa che lei è comunque destinata a diventare regina d’ Italia e come tale cerca di accattivarsi la benevolenza dei suoi sudditi e di affascinare la nobiltà . A lei furono dedicate una torta , un tipo di pizza ben noto anche oggi, vari teatri e lo stile liberty che caratterizza questa epoca fu inizialmente chiamato qui da noi “stile Margherita”.

La Brianza , vicina alla sede dei principi, diventa meta dei numerosi viaggi di Margherita e del suo seguito; il Pian d’ Erba , in particolare, diventa zona turistica di grande attrazione: i nobili riaprono le loro ville, sorgono alberghi e ristoranti e a Erba nasce un ippodromo famoso in tutta Italia a quei tempi. Si ricordano numerose escursioni verso la grotta più grande della Lombardia, il Buco del Piombo, che fa parte del territorio cittadino, e l’ inaugurazione dell’ asilo di Arcellasco, ora frazione del nostro comune.

Inutile dire che entrambi gli argomenti sono stati seguiti dai numerosi presenti con grande interesse e grande soddisfazione.

Dal genocidio femminile a Malala.

Oggi mi è arrivata una mail che mi invita ad agire contro il genocidio femminile in India, dove questa pratica è tristemente diffusa , ma ho motivo di credere che lo sia, per motivi diversi, anche in Cina .

Varie sono le situazioni in cui questo fenomeno si verifica in India: si va dall’ aborto selettivo, alla uccisione delle neonate, alla mancata cura delle bimbe malate perchè per loro non vale la pena di spendere soldi, alla morte per aborti plurimi, all’ uccisione da parte della famiglia del marito per motivi di dote.
 Mancano all’ appello 50 milioni di bambine e di giovani donne.
In Cina a provocare questo genocidio è la legge del figlio unico.
Quello che fa più tristezza è che in questo massacro senza uguali sono spesso complici le donne stesse, prigioniere di ignoranza e di aberranti tradizioni.
Come si può combattere tutto questo? Le risposte sono ovviamente diverse nei diversi paesi: in Cina penso si dovrà rivedere la legislazione e prevedere una campagna di educazione al controllo responsabile delle nascite.
In India forse la ricetta migliore è quella suggerita da Malala, la sedicenne pakistana che ha rischiato la vita per sostenere il diritto all’ istruzione delle bambine e che per questo è stata insignita del Premio Sakharov.
Credo che mai questo premio sia stato assegnato a persona più meritevole.

Che la pace sia con noi.

Un gesto di pace

E’ inevitabile che le cattive notizie facciano molto rumore e tolgano visibilità a quelle buone , così ci facciamo idee sbagliate su tante cose. Quante brutte notizie ci sono arrivate circa il terrorismo islamista? Tantissime : attentati in ogni parte del mondo, rapimenti di giornalisti, incendi di scuole (soprattutto femminili) e così è inevitabile che molti si facciano l’ idea che Islam voglia dire terrorismo, ma per fortuna non è così e l’ articolo che ho segnalato qui sopra ne è la dimostrazione: in Pakistan , a Lahore, una catena umana di musulmani protegge le chiese cristiane durante le celebrazioni religiose.

Credo che questo sia un fatto cui dare molto risalto; bisogna evidenziare che  la religione islamica non può essere intesa come un’ arma puntata contro gli occidentali.

Un’ altra buona notizia è venuta in questi giorni dall’ Iran: pare che il nuovo presidente voglia tagliare con il fondamentalismo estremo del suo predecessore e stia allacciando un dialogo con gli Stati Uniti per arrivare ad un accordo sulle centrali nucleari. Se questi primi approcci avranno un seguito positivo, credo che l’ estremismo subirà un notevole ridimensionamento…. Che la Pace sia con noi.

Caos in Libia: pericolo di contagio…

La notizia più inquietante del giorno.

In Libia il caos regna sovrano….gli Europei , che sono andati là in forze per abbattere Gheddafi, ora si disinteressano di ciò che vi sta accadendo.
Mi pare invece che dovremmo interessarcene e favorire le fazioni che danno più garanzie, ove ne esistessero.
La situazione descritta nell’ articolo di Europa.it , che si può leggere cliccando sul link qui in alto, è quanto di più angosciante si possa immaginare, tanto più che la Libia è, possiamo ben dirlo, un vicino della porta accanto e il pericolo di essere “contagiati” da quel caos è tutt’ altro che remoto….

Risveglio autunnale.

Dalla mia finestra

Mi risveglio in una mattinata tipicamente autunnale: una pioggia leggera e insistente cade silenziosa e monotona, mentre una nebbia sottile offusca il panorama.

Questa nebbia ha uno strano effetto tridimensionale: mette in evidenza la distanza degli elementi del paesaggio, infatti dagli strati bassi, più densi, affiorano le cime degli alberi e delle case in modo che quelli più vicini appaiono  come ombre più nette e più scure mentre le altre sagome diventano via via più sfumate man mano che la distanza si fa più marcata.

Il tagete solitario.

Nell’ orto restano malinconiche piantine di pomodoro con  frutti che non matureranno mai e nel giardino un tagete gigante, seminato forse troppo tardi, si  ostina a mostrare l’ unico fiore, che è riuscito a sbocciare, e tanti boccioli, da giorni in vana attesa di un raggio di sole che li convinca a  fiorire. Lì accanto le belle di notte, ingannate dalla mancanza di luce, non si sono ancora chiuse.

E’ già mattino inoltrato, ma in casa è buio e dovrò decidermi ad accendere le luci….. siamo ormai in pieno autunno, stagione che amo nelle giornate di sole per i suoi colori , ma che in giornate come questa fa venire un po’ di malinconia.