Una bella storia.

Gira da tempo sulla rete questo racconto. Oggi me lo ha proposto l’ amica Rina.  Se cliccate sul link potete trovare la versione in  inglese : è piuttosto facile da leggere e da capire e può servire a qualche amica per ripassare la propria conoscenza della lingua che stiamo studiando. La storia è  molto bella e vale la pena raccontarla anche in italiano; naturalmente la racconto alla mia maniera, non è una traduzione letterale.

” In una stanza di ospedale vi sono due uomini gravemente malati; uno è costretto a stare sempre coricato, l’ altro invece può sedersi sul letto un po’ di tempo ogni giorno e guardare dalla finestra vicina al suo letto. Tra i due si stabilisce una certa confidenza, parlano della loro casa, della loro famiglia, del loro lavoro e quando quello vicino alla finestra puà sedersi sul letto, comincia a descrivere all’ altro ciò che si vede fuori . Descrive  gli alberi, il sole , il cielo, il panorama, i bambini che giocano con le barchette nell’ acqua del laghetto, le anatre e gli auccelli che popolano il piccolo parco, gli innamorati che si prendono per mano….  Questo momento è il più bello delle loro lunghe giornate di malati e quello dei due che non può muoversi trova grande conforto in questi racconti.

Una mattina però il letto vicino alla finestra rimane vuoto: il paziente che vi riposava è morto durante la notte. Allora , quando entra l’ infermiera , il malato superstite chiede di poter cambiare letto per poter guardare dalla finestra, ma quando  arriva lì vicino vede che oltre il vetro della finestra c’ è solo un muro bianco. Chiede allora all’ infermiera che fine abbia fatto il piccolo parco che il suo amico gli descriveva così bene e l’ infermiera risponde che non c’ è mai stato nessun parco e che il compagno di stanza scomparso era completamente cieco……”

Mi pare una storia stupenda che insegna come possiamo portare un po’ di felicità a quelli che ci stanno attorno se cerchiamo di non rattristarli con le nostre lamentele e con i nostri guai , ma badiamo a rendere più bella la loro vita con i mezzi a nostra disposizione.

 

UTE: Diritto internazionale – Scienze naturali .

Ore 15: Diritto Internazionale (prof. Michele Spagnuolo)

Oggi abbiamo avuto un’ interessante lezione su alcuni casi di un passato non troppo lontano, che hanno suscitato vasto clamore:

  • il caso del sequestro della giornalista  Sgrena , per la liberazione della quale morì l’ eroico Calipari;
  •  il disastro del Cermis in cui persero la vita una ventina di persone a causa di una manovra anomala di un aereo da combattimento americano proveniente dalla base di Aviano;
  • il caso di Öcalan, il capo dei curdi condannato a morte in Turchia, transitato in Italia con la speranza di ottenere l’ asilo politico;
  • il caso attualissimo dei marò italiani tenuti in prigione in India.

La concretezza dei casi ha reso la lezione particolarmente interessante, anche se abbiamo capito che in campo internazionale vale spesso la ragione del più forte.

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Ore 16: Scienze naturali : A cosa serve il sesso? (dr. Sassi)

La risposta alla domanda ci pareva fin troppo scontata e invece abbiamo imparato cose nuove :

  • La lotta per la sopravvivenza non avviene tra specie antagoniste, ma tra individui della stessa specie: la gazzella inseguita dal leone non ha come avversario il leone, ma la gazzella che corre davanti a lei e che deve cercare di superare per poter sopravvivere.
  • La sopravvivenza deve coniugarsi al successo riproduttivo per trasmettere i geni “vincenti”.
  • La riproduzione asessuale (quella dei batteri, per esempio) è molto più efficiente per la moltiplicazione di individui tutti uguali, mentre quella sessuale produce molti meno individui con patrimonio genetico diversificato e quindi sono più adattabili al variare delle situazioni.
  • La riproduzione sessuale serve a proteggersi dai parassiti !!!

Quest’ ultima affermazione è certo l’ ultima cosa a cui noi avremmo pensato come risposta da dare al titolo della lezione.


Fine del segreto bancario in Svizzera? Speriamo….

fine dell’ anonimato bancario in Svizzera.

Questa è davvero una bella notizia e di questi tempi si rischia di rimanere storditi a leggere cose di questo genere, abituati come siamo a leggere solo notizie oltremodo deprimenti.

In Svizzera hanno trovato benevola accoglienza all’ incirca 180 MILIARDI (!!!!) di euro depositati da cittadini italiani per sfuggire al fisco!   ….. E se pensiamo che sono mesi che si discute su IMU o non IMU  e su come far quadrare i conti perchè mancano sempre cifre dell’ ordine di 2/3 miliardi, è facile capire che se anche solo una parte di questi soldi potesse essere tassata o rientrare in Italia , il bilancio dello Stato non sarebbe più un problema.

Speriamo che la Svizzera faccia il suo dovere e il nostro paese in agonia avrebbe una boccata d’ ossigeno!

UTE:cinema : Chéri.

E’ una storia ambientata nella Belle Époque, agli inizi del 1900. Léa è una  “escort” (diremmo oggi) di alto livello , ancora bellissima; ormai ricca, è decisa  a ritirarsi a vita privata. Charlotte, una sua collega più anziana, le affida il figlio diciannovenne dedito a una vita dissoluta. Léa, che conosce il ragazzo fin dalla nascita e che lo ha soprannominato CHERI, dapprima crede di poter controllare, come sempre ha fatto nella sua vita, questa relazione : la prende come un gioco; poi però , incredibile a dirsi, si innamora ricambiata e i due vivono insieme per ben sei anni.

Charlotte a questo punto rientra in scena per dirigere la vita del figlio verso il matrimonio con una giovane, figlia di un’ altra prostituta sua amica. Chéri, obbedisce di buon grado anche se non è ancora innamorato della  fidanzata.

Léa dissimula con eleganza la sua disperazione , poi lascia la sua casa e fa perdere le sue tracce. Intanto Chéri scopre di non poterla dimenticare  e lascia la sua giovane sposa per ritornare alla vita dissoluta di un tempo. Léa , saputa la notizia della crisi matrimoniale dei due giovani, ritorna  nella sua casa e il ragazzo si precipita da lei per rivederla , ma dopo una notte di passione intensa e disperata , Chéri appare titubante di fronte alla decisione di Léa di partire insieme…..si è accorto di preferire l’ amore fresco e ingenuo della moglie. Léa capisce e finalmente riesce a superare il proprio egoismo e spinge il ragazzo verso un futuro che lei non può dargli : è troppo vecchia e se non può essere per lui la compagna di una vita, può però fare per lui un gesto da madre e lasciarlo andare. La voce narrante conclude il film dicendo che di lì a poco Cheri andrà soldato , combatterà nella Grande Guerra, sopravviverà all’ ecatombe, ma non riuscirà poi a sopravvivere al fallimento della sua vita, quando si accorgerà di aver abbandonato l’ unica donna che avesse veramente amato.

La storia ha forse qualche forzatura, ma la fotografia è stupenda e l’ ambientazione accuratissima. Ci sono immagini di una bellezza mozzafiato sia nelle scene girate all’ esterno  sia in quelle girate in ambienti che riproducono con grande fedeltà il gusto e le atmosfere dello stile liberty. I costumi poi sono di un’ eleganza raffinatissima ed esaltano in modo mirabile la bellezza di Michelle Pfeiffer ,  che interpreta il suo personaggio con estrema sensibilità e verità.

Il mondo dorato della Belle Epoque, in cui si privilegiavano l’ apparenza e la spensieratezza , finirà col franare rovinosamente sotto l’ impeto della Grande Guerra, questo è forse quanto ci vuole dire il regista inglese Stephen Frears.

Grande Leonardo!!!

Oggi ho realizzato un desiderio che cullavo da molto tempo: sono andata ad ammirare “L’ Ultima Cena” di Leonardo da Vinci. Sono rimasta veramente abbagliata.

Si ha  l’ impressione che la sala del cenacolo sia il naturale prolungamento delle pareti del refettorio in cui è stato dipinto e la luce che illumina la parete di destra del cenacolo crea l’ impressione che essa provenga dalla finestra di fronte. La figura di Gesù domina la scena, mentre Giuda, di cui in quel momento viene svelato il tradimento, è l’ unico tra gli Apostoli a non avere il volto visibile. Sul viso degli altri si legge stupore e sconcerto e ognuno è caratterizzato in modo tale da  essere riconoscibile.

E’ stata una vera grande emozione, purtroppo molto breve, perchè le regole inflessibili, che regolano le visite a questo capolavoro famoso nel mondo, ci hanno consentito di ammirarlo solo per 15 minuti. Sono grata a chi mi ha dato questa opportunità.

Indifferenza.

Dal vangelo di oggi: ” Ma quando , Signore, ti abbiamo  visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo servito?”.

Così dicono  i condannati nel  Giudizio finale, quasi come per autogiustificarsi….Forse sono sorpresi del giudizio che si sta abbattendo su di loro: non hanno mai ucciso, nè rubato, nè ingannato, perchè mai dovrebbero essere condannati?
L’ accusa è  semplicemente quella di non aver visto il prossimo, di non aver prestato attenzione a chi stava loro intorno per comprenderne le necessità e le sofferenze, di non essere riusciti a distogliere lo sguardo da se stessi per accorgersi dell’ altro.
Oggi era la giornata della Caritas, che qui in città si sta prodigando per andare incontro alle nuove povertà: stranieri, disoccupati, famiglie numerose……è questo l’ esempio da seguire per non sentirci accusare di una colpa gravissima: l’ indifferenza.

Rolo in festa!

Lavori all' interno della chiesa.

Oggi, 9 novembre 2013, a diciassette mesi dal terremoto che ha sconvolto l’ Emilia, la Chiesa di Rolo è stata riaperta al culto. E’ la prima della diocesi di Carpi a ritornare agibile, ne restano altre 47 da restaurare o da ricostruire. Alle 16.30 si è celebrata la messa alla presenza del Vescovo. L’ ingresso è stato un momento molto emozionante per tutti i presenti. (notizia inviata da Ilva  Catellani, mia sorella)

UTE: Medicina : l’ influenza – Storia: Belle Epoque : contraddizioni .

ore 15: Medicina : l’ INLUENZA (dr. Alberto Rigamonti)

Sapevate che il virus della famigerata SPAGNOLA veniva dall’ America e che fu portato in Europa dalle truppe statunitensi? ( Che beffa!!! l’ entrata in guerra degli USA fu auspicata da molti per far cessare una guerra sanguinosa e gli USA ci fecero vincere il conflitto, ma la “spagnola” provocò decine di milioni di morti, molti di più di quanti fossero caduti combattendo nella Grande Guerra).

Sapevate che il virus della “spagnola” era molto meno “agguerrito” dei virus influenzali attuali? Se fanno meno danni è solo perchè le condizioni igieniche e un’ alimentazione più ricca e varia ci hanno resi più capaci di contrastarli , oltre al fatto che anche le medicine di cui disponiamo ora sono molto, molto più efficaci di quelle di cento anni fa.

Dopo queste notizie storiche, il docente è passato a spiegarci chi sono le persone a rischio durante un’ epidemia influenzale, quali sono i sintomi classici, come si contrae il contagio e come si arriva alla diagnosi. Non dobbiamo demonizzare la febbre , che è una reazione del nostro corpo all’ attacco dei virus , i quali muoiono a una temperatura intorno ai 38° C..

Quest’ anno sono in arrivo 3 tipi di virus e si pensa che l’ influenza non sarà molto” pesante”, ma colpirà la metà della popolazione. Cosa si può fare per evitare il contagio? la misura più efficace è l’ igiene scrupolosa delle mani (ho letto che una volta i veicoli principali dei virus erano le cornette dei telefoni pubblici, ora sono i manici dei carrelli della spesa); la vaccinazione poi previene la malattia nelle persone più esposte a rischi di complicazioni e i medici di base e le ASL sono in grado di fornire il vaccino a chi ne faccia richiesta.

Vi siete ammalati nonostante le precauzoni? Allora ricordate: niente antibiotici, qualche tachipirina per controllare la febbre, riposo e dieta equilibrata.

Se dopo il terzo giornola febbre è ancora alta , allora conviene chiamare il medico , che provvederà a prescrivere qualche antibiotico per combattere un’ evidente complicazione.

Alla fine della lezione, particolarmente attuale, vista la stagione, alcuni dei presenti hanno posto domande riguardanti il tema trattato e poi un lungo applauso ha salutato il docente.

________________________________________________________________ore 16 : Belle Époque: le contraddizioni di un secolo al tramonto. (dr. Cossi)

Proseguendo il discorso della lezione precedente, riguardo al fatto che la Belle Époque fu realmente bella solo per pochi privilegiati, il nostro docente  ci ha parlato della grande carestia che nel 1877/78 colpì l’ estremo Oriente provocando 20 milioni di morti in Cina e 5 milioni in India, allora sotto il dominio inglese. Di fronte all’ assenza di qualunque intervento dell’ Inghilterra in favore della popolazione , si ebbe un primo movimento di ribellione non violento nella popolazione indiana.

Tra la fine dell’ 800 e i primi anni del ‘900 si verificarono dei conflitti anche tra Cina e Giappone, e poi tra Russia e Giappone per contendersi il nord della Cina e la penisola di Korea. Quando lo Zar , dopo aver perso la guerra contro i Giapponesi, aumentò pesantemente le tasse, per ripianare le casse dello Stato, la popolazione si ribellò , invase le piazze e lo zar ordinò di sparare sulla folla. Ne seguirono violente manifestazioni e lo Zar fu costretto a concedere delle riforme che, almeno apparentemente, davano l’ illusione di una democratizzazione dell’ ordinamento statale. Fu così che nacquero i Soviet, i consigli di fabbrica (1905), e l’ anno successivo fu istituita la DUMA col compito di controllare l’ operato del governo e dello zar, ma non aveva in realtà nessun potere.

In Italia la figura più di spicco fu Giolitti; gli avvenimenti che più contraddistinguono quell’ epoca sono lo scandalo della banca di Roma, che travolse anche lo stesso Giolitti , almeno momentaneamente e la guerra di Libia, guerra imperialista, razzista e nazionalista, ma sostenuta e appoggiata dalla gran parte della popolazione .

In Francia dilaga l’ antisemitismo col caso Dreyfus, a difesa del quale  si schierò lo scrittore Émile Zola col suo famosissimo “J’accuse”.

Nella vita quotidiana l’ invenzione più importante fu certo l’ elettricità che consentì una vra rivoluzione nelle abitudini della gente. Anche l’ introduzione di tram e metropolitane cambiò drasticamente la vita nelle città. L’ automobile rimase a lungo un bene di lusso consentito a pochi, ma è in quegli anni che nascono la Ford e la FIAT.

A conclusione della lezione il docente ci ha letto uno spassoso racconto: una famiglia francese decide di fare una gita sulla nuovissima auto dello zio; le manovre per la messa in moto richiamano curiosi da ogni dove, vista la loro complessità, poi la vettura si mette in moto e il papà la segue su un velocipede per poter raccattare i pezzi che via via  quel trabiccolo rumoroso e traballante perde strada facendo .

 

Aspiranti “olgettine”.

Baby-squillo….

Ne parlavo già ieri in questo post .html su ELDAS, ma oggi voglio puntualizzare un aspetto della vicenda delle ragazzine-doccia di Milano: frequentano tutte e otto scuole superiori private. Sono ragazzine contagiate dalla mentalità imperante, secondo la quale ogni cosa è lecita pur di ottenere ciò che si vuole, insomma delle aspiranti “olgettine” (le fanciulle reclutate per le feste di Arcore).

Le scuole private non hanno personale sufficiente per sorvegliare i bagni? O conviene chiudere gli occhi per non perdere qualche cliente ….  si sa che  ciò che conta di più è sempre il bilancio di fine anno e il guadagno dei soci o dei titolari dell’ istituto.

La mia esperienza mi dice che è sempre meglio affidarsi ai servizi pubblici sia per la scuola sia per la salute; non so se sia per tutti così

Francesco e la rivoluzione copernicana.

questionario sulla famiglia.

Una delle critiche più frequenti sulle prese di posizione della gerarchia ecclesiastica in tema di famiglia, procreazione, controllo delle nascite, coppie di fatto ecc. è sempre stata quella di pretendere di calare dall’ alto raccomandazioni e norme senza ascoltare i fedeli, che, al contrario del clero, vivono concretamente sulla loro pelle queste problematiche.

Papa Francesco porta novità anche in questo campo: non si arroga il privilegio dell’ infallibilità a priori, ma vuole ascoltare la voce del popolo di Dio prima  che inizino i lavori del sinodo dei Vescovi sulla famiglia e quindi fa divulgare in ogni diocesi del mondo un questionario diretto ai fedeli.

Una piccola grande rivoluzione, paragonabile a quella copernicana.