Natale a Lampedusa.

E la chiamano accoglienza….
La storia continua qui….

Una famiglia in fuga, come ce ne sono tante anche oggi.
Da alcuni giorni la notizia rimbalza sui giornali e sulla rete : a Lampedusa il cosiddetto centro di accoglienza si è trasformato in un orribile lager dove vengono detenute persone che non hanno commesso nessun delitto se non quello di aver cercato un modo di sopravvivere. Già sono stati rimossi i gestori del centro, che ora è affidato alla Croce Rossa e l’ Europa ha fatto di nuovo la voce grossa, minacciando di sospendere i finanziamenti per il controllo dei flussi migratori
Siamo a Natale e ci apprestiamo a ricordare dopo oltre duemila anni la nascita di un Bambino del tutto simile a quelli che nascono sui barconi dei disperati che arrivano a Lampedusa. Anche i Suoi genitori erano in fuga, erano perseguitati, ricercati e per questo dovettero emigrare verso l’ Egitto con la speranza di poter trovare un’ opportunità di vita.

Solo se sapremo vedere in ogni rifugiato, in ogni persona che fugge da una vita senza speranze,
i volti di Maria, di Giuseppe e del loro Bambino, potremo festeggiare senza vergogna questo Natale.