UTE: medicina e musica.

Medicina : ONKOS (prima e seconda parte) dr. Alberto Lissoni.

Il cancro , malattia del 20° secolo, è caratterizzata da cellule che tendono a riprodursi a oltranza invadendo più organi.

Il primo a parlarne fu l’ egiziano IMOTHEP che descrisse 48 malattie doverse , al 45° posto figurava proprio il cancro; nel 440 a. C. Erodoto racconta di Atossa che morì di cancro al seno.  Pochi decenni dopo Ippocrate studiò questa malattia ed elaborò una teoria basata sui fluidi, che fu poi perfezionata da Galeno nel 160 d.C. Questi attribuiva il cancro a un ristagno di bile nera.

Farber con un suo piccolo paziente

Nel 16° secolo ,Vesalio, un medico fiammingo, si dedica allo studio dell’ anatomia e arriva a concludere che non esiste la bile nera e alle stesse conclusioni arrivò alla fine del 1700 il dr. Baillie, il quale allora ne dedusse che il cancro poteva essere asportato chirurgicamente, ma c’ erano due enormi ostacoli: il dolore e le infezioni. Nella metà del 1800 la scoperta dell’ etere come narcotico e poco dopo la scoperta dell’ acido fenico come disinfettante aprirono la strada alla chirurgia, come metodo privilegiato per combattere il cancro.

Nel 19° secolo il medico più importante fu Rudolph Virchow, che si dedicò allo studio della leucemia e sulla sua scia Sidney Farber trovò il modo di bloccare la proliferazione dei globuli bianchi tramite gli antifolati e arrivò a mettere a punto la chemioterapia.

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Musica: Eroine in stile Liberty (docente Alessandra Zapparoli)

Nella Belle Époque le donne cominciano a rivendicare un ruolo diverso da quello che la società riconosce loro: cominciano a chiedere il rispetto dei loro diritti e in primis il diritto di voto e per questo ci sono donne che scendono in piazza e che finiscono in carcere. Negli USA

Butterfly

le donne ottengono il diritto di voto nel 1879; in italia invece Giolitti dice che dare il voto alle donne equivale a fare un salto nel buio!!! Intanto però ci sono donne che si affermano in campi tradizionalmente riservati agli uomini: Maria Curie scienziata, Ada Negri nella poesia, Grazia Deledda nella letteratura .

Nel melodramma questo nuovo modo di porsi delle donne trova un riscontro in varie opere, di cui abbiamo potuto ascoltare alcune romanze significative:

* Carmen , eroina che rivendica la sua libertà e la sua forza  cantando”Habanera”;

* Taisse, prima dedita al culto di Venere, poi convertita al cristianesimo si fa monaca e quando si cerca di distoglierla dalla sua scelta, lei rivendica la sua autonomia nel decidere della sua vita.

* Minnie, eroina dell’ opera “La fanciulla del West”, indurrà il bandito Jones a cambiare vita per amor suo;

* Mimì e Musetta in Bohème sono due giovani che vivono del proprio lavoro ;

* Butterfly poi afferma la sua ribellione contro le regole sociali dandosi la morte.

L’ ascolto dei brani proposti ha fatto sorgere  in alcuni tra i presenti il desiderio di conoscere più approfonditamente sia le eroine del melodramma che le opere in cui si rappresentano le loro vicende.

 

 

Tragedia ignorata.

Propongo un esperimento: cronometrate il tempo che impiegate a leggere questa frase: ” In Emilia ancora disagi per l’ alluvione e si sta ancora cercando un disperso.; un morto in Liguria “.

Quanto avete impiegato?Otto secondi? Dieci secondi? Bene questo è il tempo che stamattina il GR24 ha dedicato al disastro che ha colpito Emilia e Liguria.  Prima hanno parlato di Cuperlo che si è dimesso, di Renzi che gli ha detto che va bene così, di Riina , della riunione dei potenti a Davos, dell’ aumento delle rapine (una lunga dissertazione in proposito)….poi la frase che ho scritto sopra (non è proprio la stessa che ho sentito, ma il succo era quello) e subito dopo un largo spazio alla vittoria della Roma sulla Juventuscon estesi commenti e analisi  approfondite.

Sui giornali on line poi la notizia non compare più. Forse la parola d’ ordine è non deprimere con brutte notizie un paese già allo stremo delle forze, ma non mi pare giusto tacere sulle centinaia di persone che si sono viste costrette a lasciare le proprie case, a vedere distrutti i propri campi coltivati, a vedere riempirsi di fango le fabbriche e i luoghi di lavoro. E’ vero che gli Emiliani si aiutano tra di loro e si mobilitano, ma in questa disgrazia che si aggiunge ai danni del terremoto, forse avranno bisogno almeno di qualcuno che li aiuti a liberare dal fango le case e le strade….ma chi andrà a dare loro una mano se nessun sa che hanno bisogno di aiuto?

E intanto su facebook gira questa immagine-appello…..