Ute: filosofia: marito o seduttore – Archeologia : nasce la Preistoria.

ore 15 : Filosofia: Marito o seduttore: il Don Giovanni di Kierkegaard (porf. M. Porro)

Continuando il nostro excursus attraverso il tempo per analizzare l’ evoluzione del modo di intendere l’ amore, siamo approdati al Medioevo con l’ idea di un amore idealizzato per un essere perfetto e irraggiungibile. E’ questa l’ idea comune ai Trovatori occitani (sud della Francia), ma anche a Dante e a Petrarca e domina anche nella storia di Tristano e Isotta. In quest’ ultimo caso l’ amore è inteso come passione che sfugge alla volontà individuale .

Più recente è la storia di Emma Bovary  , sempre insoddisfatta della sua quieta vita di provincia, sogna l’ evasione verso modi di vivere  intravisti nelle sue letture.

Shakespeare aveva tratteggiato il personaggio di Don Giovanni, il libertino, il trasgressore, il mentitor; per lui il momento più alto dell’ amore è quello della conquista e  quindi la fedeltà in amore non ha senso.  Questo mito viene ripreso nella metà del 1800 dal filosofo danese Kierkegaard , il quale individua tre fasi nella vita di ogni individuo: la fase estetica (rappresentata dalla ricerca della bellezza e dalla ricerca del piacere momentaneo proprio come fa don Govanni); la fase etica (rappresentata dalla fedeltà e dall’ assunzione di responsabilità , così come fa il marito) ; la fase religiosa (rappresentata da Abramo che spinge la sua obbedienza a Dio fino al sacrificio del figlio)

Anche Mozart si ispirò al personaggio di Don Giovanni e se volete gustare un pezzo della sua opera cliccate QUI

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Ore 16: Archeologia: La nascita della Preistoria in Francia. (prof. A. Castelletti)

Attraverso le scoperte e gli studi di Jacques Boucher de Perthes , Edouard Lartet e Mortillet abbiamo potuto ripercorrere i momenti salienti della nascita di una scienza agli albori (19° secolo): l’ archeologia. Pare strano che allora si pensasse che la Terra avesse poco più di 4.000 anni e che solo con Darwin e Lyell si sia arrivati a spostare questo limite temporale indietro di molti milioni di anni.

 

 

 

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Viaggi notturni con suspence.

Viaggiare di sera in inverno sulle ferrovie Trenord è un’ esperienza che si tinge di suspence.

Voi salite, dopo gli immancabili minuti di ritardo, su un vagone affollatissimo di pendolari che arrivano da Milano e che conoscono il percorso a memoria e come spinti da un telecomando nascosto, si alzano a gruppetti ad ogni fermata del convoglio e scendono. Da un po’ di sere io sono tra loro e mi piace ascoltare le chiacchiere dei compagni di viaggio o vedere le loro espressioni impenetrabili mentre pigiano con destrezza i tasti dei loro telefonini super tecnologici. A poco a poco il treno si svuota e io resto quasi da sola nel vagone e a questo punto mi chiedo: dove siamo?

Sembrerebbe una domanda superflua, futile …invece guardando fuori dal finestrino il buio pesto impedisce di riconoscere i nomi delle stazioni, allora cerco una qualunque segnalazione all’ interno del treno, ma inutilmente: non solo non c’ è nessuna segnalazione luminosa o sonora (come succede solo su alcuni treni più moderni), ma nemmeno  un accenno di mappa del percorso…. Basterebbe così poco a toglierti di dosso quella spiacevole sensazione di sentirti sperduta su un treno che va verso l’ ignoto, con l’ incubo di non scendere alla fermata giusta e di trovarsi di sera in un paese sconosciuto….ma non c’ è che cercare di contattare chi scende o chi sale chiedendo :- Scusi, può dirmi per favore dove siamo?-  E non capita solo a me, ma a chiunque non percorra quella tratta tutti i giorni.

Ricordo che, quando per motivi di studio facevo anch’ io la pendolare sulle vecchie locomotive a vapore, a ogni stazione c’ era un capotreno o un controllore che gridava a gran voce il nome del paese in cui ci si era fermati e ognuno sapeva come regolarsi. Mi rendo conto che in epoca tecnologica, coi treni ad alta velocità e le frecce variamente colorate con connessione internet inclusa, forse ai ferrovieri apparirà ridicolo e poco dignitoso mettersi a gridare come un qualunque venditore ambulante, ma allora per favore, mettete almeno una mappa del percorso…non credo sia una spesa eccessiva… è soprattutto una questione di rispetto verso gli utenti…..Ecco!!! Forse il nocciolo della questione è proprio qui : il rispetto verso gli utenti in Italia non fa parte della mentalità di chi gestisce i servizi di pubblica utilità.

Tu es sacerdos…

Proprio qui nel comasco si comincia a cambiare sistema: don Marco Mangiacasale, sacerdote  in un parrocchia della città di Como, è stato ridotto allo stato laicale. Causa della sua punizione esemplare è una condanna, non ancora definitiva, per abuso su minorenni. Papa Francesco non ha seguito il metodo tradizionale di trasferire altrove la mela marcia, l’ ha proprio tolta dal canestro….Credo che questa sia la strada giusta da seguire e che non si debba avere indulgenza alcuna per simili misfatti. La vicenda di Mangiacasale (ora non più don) aveva colpito profondamente la città , visto che aveva ricoperto incarichi importanti.

Qualcuno dice che non è più sacerdote, ma secondo il catechismo che ho imparato io le cose non stanno così; il sacramento del sacerdozio non si cancella : Tu es sacerdos in aeternum… (sei sacerdote per l’ eternità) si dice al momento dell’ ordinazione, quindi il Papa ha “solo” proibito al prete infedele di esercitare il suo ministero. E va bene così…la giustizia umana poi sancirà la pena che Mangiacasale dovrà scontare….

Primula.

Primula….ho sempre creduto che il nome di questo fiore volesse ricordare il fatto che è uno dei primi a fiorire in primavera, ma , forse per le stranezze climatiche dei nostri tempi, questa primula fiorisce timidamente quasi per tutto l’ anno…anche in inverno, mostrando magari solo un fiore. Adesso però  sta prendendo coraggio e , come previsto dal suo ruolo, annuncia la primavera, che arriverà anche quest’ anno, nonostante il mondo sembri in preda a una tremenda crisi di nervi…

Per le giovani mamme…..

Credo che non ci sia al mondo niente di più bello  di una mamma che allatta il suo bambino. Sono due vite in stretta simbiosi che si danno reciprocamente la gioia di esistere. Siamo fortunate noi donne che possiamo vivere momenti così intensi. Dedico questa poesia alle mie figlie, a mia nuora e a tutte le giovani donne che accolgono con coraggio e amore il dono di una nuova vita…

Per una mamma (Angiolo Silvio Novaro)
Suonano nel tuo cuore
campane di gioia.

Madre e figlio- di Klimt

Il bimbo è nato
dischiuso come fiore
di rinata primavera.
Cullalo tra le braccia
stringilo dolce al cuore
sogna per lui limpidi cieli
tu che hai dato la vita
ad un germoglio d’amore.
……

UTE: videoforum: Monsieur Lazhar.

Un’ insegnante si suicida impiccandosi in classe mentre i ragazzi sono in cortile per l’ intervallo. Due scolari hanno la sfortuna di scoprire il suo cadavere. Tutta la classe rimane scossa. La sostituzione dell’ insegnante venuta a mancare non è facile, ma si presenta mr. Lazhar, un algerino che è in attesa dello status di rifugiato e che si spaccia per insegnante, avendo estrema necessità di lavorare.

I primi approcci con gli alunni di diversa cultura (l’ azione si svolge nel Quebec, regione francofona del Canada) non sono facili, ma via via si instaura una comprensione profonda: anche Lazhar ha una ferita lacerante nell’ anima. La sua famiglia in Algeria è stata sterminata.  I contenuti del suo insegnamento non sono sempre apprezzati da tutti, ma i ragazzi capiscono la sua profonda umanità, il suo voler essere al loro fianco per superare il trauma che hanno subito. E’ così che anche i due bambini rimasti più colpiti dalla tragedia riescono a gridare il loro dolore, la loro solitudine e a placare la loro angoscia. In quei bambini Lazhar rivede i suoi figli che non ci sono più. Alla fine Lazhar invita i ragazzi a scrivere una storia sull’ ingiustizia; anche lui ne scriverà una e la sottoporrà al giudizio degli alunni. Lui scrive la storia di una crisalide che non potrà mai diventare farfalla pensando forse alla figlia morta……Tutti quei bambini e anche lui stesso sono un po’ come crisalidi in attesa di scrollarsi di dosso un dolore troppo grande.

Nel film , che non conta nè su effetti particolari, nè su immagini spettacolari, contano molto gli sguardi e le parole non dette….Gli unici a non fare una bella figura sono gli adulti, i genitori soprattutto: sempre o troppo indaffarati e assenti o troppo meschini e saranno loro a far cacciare quel finto insegnante, ma grande educatore che è Monsieur Lazhar.

Il film si presta a una lettura a più livelli, infatti il regista lancia ad ogni passo delle piccole provocazioni che possono dare il via a molteplici riflessioni.

Uno spettacolo da non perdere.

Ho già avuto modo di parlare della compagnia Teatrale dell’ UTE e di magnificare la bravura di tutti i suoi componenti. La fama del gruppo si sta espandendo e il loro spettacolo “L’ anima travasada” è stato rappresentato anche nei teatri dei dintorni. Suggerirei pertanto a tutti coloro che leggono queste pagine e che abitano nell’ erbese, di non lasciarsi sfuggire l’ occasione per passare una serata di sicuro divertimento:

Come si arriva al teatro della scuola S. Vincenzo? E’ proprio di fronte alle scuole medie statali ” Puecher”, di fianco al Municipio  e vicinissimo alla Prepositura e al Parco Majnoni. Si chiede un’ offerta libera, ma io raccomando di essere generosi, perchè il ricavato andrà in beneficenza. Io ci sarò e aspetto tanti amici ed amiche.

 

Non è mai troppo tardi?

Alberto Manzi si commuove

Qualche giorno fa, un’ amica ha pubblicato su facebook il video linkato sopra. Vi si vede il maestro Manzi in una delle sue lezioni per adulti analfabeti che andavano sotto il titolo “Non è mai troppo tardi”. Nel video il maestro mostra i progressi nella lettura conseguiti da alcuni anziani alunni e si commuove.

La visione di questo vecchio documento mi ha suscitato diverse riflessioni: prima di tutto l’ ammirazione per il bravissimo maestro che con pazienza e con grande chiarezza e semplicità di linguaggio riusciva a farsi capire anche da chi ancora non conosceva bene nemmeno l’ italiano; altro aspetto da non trascurare è come in quel momento la TV abbia veramente svolto un servizio di pubblica utilità ; e poi una nota di costume: le donne che compaiono nel video sembrano vecchissime e il modo di vestire e di acconciarsi pare voler accentuare la loro condizione di anziane; se le confronto con le ottantenni e oltre che frequentano la nostra UTE , quelle del video sembrano le loro madri!!!

C’ è poi un risvolto autobiografico in questa vicenda. Avevo una zia, scomparsa da pochi anni; era la sorella minore di mia madre. Era nata appena finita la Grande Guerra e suo padre trentatreenne era da poco morto di spagnola, quando aspettava il congedo dal servizio militare.

Possiamo ben immaginare la situazione di mia nonna che a 31 anni si ritrovava vedova e con 5 figli da mantenere. La figlia più piccola ebbe così a risentire pesantemente della difficoltà in cui si dibatteva la famiglia e non fu mai mandata a scuola, a differenza dei fratelli più grandi. Crebbe analfabeta e ricordo che quando si seppe della trasmissione di Manzi, mia madre spesso le aveva ripetuto di approfittare di quell’ occasione e si sarebbe sentita più sicura in tante situazioni che da analfabeta la vedevano in difficoltà. La zia però era troppo poco convinta delle sue capacità e non ci provò: per lei era invece troppo tardi ormai….

A volte ripenso a lei che  spesso veniva a casa nostra usando i mezzi pubblici e mi chiedo come riuscisse a districarsi in stazione con gli orari dei treni , con gli avvisi, con l’ acquiso dei biglietti e sento che deve comunque essere stata una donna coraggiosa.

 

Pomeriggio in musica.

Chiesa di Caglio

Caglio è un piccolo comune che si trova nel cosiddetto Triangolo Lariano, quel territorio che rimane racchiuso tra i due rami del Lago di Como. Su internet ho trovato che vi abitano 445 persone e la cosa mi pare incredibile….

Oggi infatti ho ascoltato un concerto del “Coro dei SS. Gervaso e Protaso” del comune di Caglio: c’ erano almeno una quarantina di coristi , senza contare gli strumentisti, e questo significa che sull’ altare della Prepositura a cantare c’ era il 10% della popolazione di Caglio!!!!

A parte questa curiosità, ho assistito a un concerto di musica sacra di altissimo livello. Sono stati eseguiti brani di Vivaldi e di Mozart con grande bravura del coro ottimamente diretto e dei solisti: non pareva di essere davanti a dei dilettanti sostenuti solo dalla passione dei componenti (molti giovani e giovanissimi) e dai contributi di un piccolissimo comune.

Se vi capitasse l’ occasione di andare ad ascoltare questo coro, non lasciatevela scappare!

UTE: Filosofia (Eros e Agapé) – Storia (Belle époque)

Ore 15: FILOSOFIA: Eros e  Agapé (docente: prof. M. Porro)

Il mito androgino di Aristofane

L’ amore è stato concepito in modo diverso nelle varie epoche storiche e per molto tempo il matrimonio  ebbe poco a che fare con l’ amore; era piuttosto una risposta a interessi economici e di procreazione. Col romanticismo si cominciò a pensare che invece il matrimonio dovesse essere il luogo in cui coltivare e custodire il legame d’ amore tra un uomo e una donna. Oggi le aspettative di felicità riposte nel matrimonio spesso restano deluse e questo porta al fallimento dell’ unione.

A raccontarci come fosse concepito l’  amore nell’ antica Grecia è Platone che nei dialoghi “Fedro” e “Simposio” fa rivivere il suo maestro, Socrate, e ne riporta gli insegnamenti.  Nel “Fedro” si afferma che la forma di amore più alta è quella tra un adulto maschio e un giovanetto. Eros è la forza che controlla e armonizza le forze contrastanti dell’ istintività e della spiritualità.

Nel “Simposio” vari personaggi danno una loro definizione dell’ amore; Aristofane propone un mito: in origine  esistevano tre sessi (uomo, donna e androgino) e gli esseri viventi erano “doppi”: quattro braccia, quattro gambe, due volti; si sentivano perciò molto forti e insuperbirono, ragion per cui Giove li tagliò a metà e da allora l’ amore spinge gli esseri viventi a cercare la metà di sè che hanno perduto.

Con il cristianesimo l’ amore assume una connotazione divina: Dio è Amore. E l’ amore non va riservato solo agli amici, a coloro che ci sono vicini, ma anche e soprattutto ai nemici.

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Ore 16: STORIA : La Belle Époque: contraddizioni di un secolo al tramonto -conclusioni (docente : prof. Cossi)

La catena di montaggio ideata da Taylor e introdotta nell' industria automobilistica da Ford

Il complesso periodo esaminato nelle lezioni precedenti può essere sintetizzato da alcune parole-chiave:

Imperialismo – Decadentismo – Psicanalisi – Estetismo – Futurismo – Progresso e fiducia estrema nella SCIENZA – Eurocentrismo – Razzismo (antisemitismo) – Scolarizzazione – Informazione e Pubblicità – Società di massa – Emigrazione- Organizzazione del lavoro.

I numerosi presenti hanno seguito con estremo interesse le due lezioni esposte con estrema chiarezza e grande competenza.