Cade la pioggia di Carlo Michelstaedter

«Cade la pioggia triste senza posa   

 a stilla a stilla

 e si dissolve. Trema

 la luce d’ogni cosa. Ed ogni cosa

 sembra che debba

 nell’ombra densa dileguare e quasi

 nebbia bianchiccia perdersi e morire

 

Mi pare che questa poesia interpreti bene lo stato d’ animo di molti che vedono questo lungo estenuante succedersi di giorni piovosi in questo inverno che pare  un lungo interminabile autunno…

La solidarietà può battere la crisi?

Ne sentivo parlare anche ieri alla radio da Letizia Moratti….. La crisi si può battere con la solidaretà. E’ quello che stanno sperimentando in Grecia.

I cittadini , le associazioni di volontariato si organizzano per acquistare direttamente dai produttori (come qui fanno i GAS , i Gruppi di Acquisto Solidale), medici e infermieri si mettono a disposizione per fornire cure  e visite gratuite… Come dicevo all’ inizio, anche letizia Moratti, ieri alla radio, affermava che poichè lo Stato si mostra sempre meno in grado di offrire servizi adeguati per sopperire alle necessità dei cittadini, si apre uno spazio sempre più vasto a chi vuole investire per creare lavoro, attraverso la creazione di ONLUS (organizzazioni senza fii di lucro), nelle quali gli utili vengano destinati a investimenti nell’ organizzazione stessa.

,Se questa crisi sarà servita  a far convincere tutti o almeno molti, che non si può e non si deve assoggettare la vita dei popoli unicamente al profitto e alle leggi di un mercato senza regole e senza anima, non avremo sofferto  invano…

Ute: filosofia: marito o seduttore – Archeologia : nasce la Preistoria.

ore 15 : Filosofia: Marito o seduttore: il Don Giovanni di Kierkegaard (porf. M. Porro)

Continuando il nostro excursus attraverso il tempo per analizzare l’ evoluzione del modo di intendere l’ amore, siamo approdati al Medioevo con l’ idea di un amore idealizzato per un essere perfetto e irraggiungibile. E’ questa l’ idea comune ai Trovatori occitani (sud della Francia), ma anche a Dante e a Petrarca e domina anche nella storia di Tristano e Isotta. In quest’ ultimo caso l’ amore è inteso come passione che sfugge alla volontà individuale .

Più recente è la storia di Emma Bovary  , sempre insoddisfatta della sua quieta vita di provincia, sogna l’ evasione verso modi di vivere  intravisti nelle sue letture.

Shakespeare aveva tratteggiato il personaggio di Don Giovanni, il libertino, il trasgressore, il mentitor; per lui il momento più alto dell’ amore è quello della conquista e  quindi la fedeltà in amore non ha senso.  Questo mito viene ripreso nella metà del 1800 dal filosofo danese Kierkegaard , il quale individua tre fasi nella vita di ogni individuo: la fase estetica (rappresentata dalla ricerca della bellezza e dalla ricerca del piacere momentaneo proprio come fa don Govanni); la fase etica (rappresentata dalla fedeltà e dall’ assunzione di responsabilità , così come fa il marito) ; la fase religiosa (rappresentata da Abramo che spinge la sua obbedienza a Dio fino al sacrificio del figlio)

Anche Mozart si ispirò al personaggio di Don Giovanni e se volete gustare un pezzo della sua opera cliccate QUI

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Ore 16: Archeologia: La nascita della Preistoria in Francia. (prof. A. Castelletti)

Attraverso le scoperte e gli studi di Jacques Boucher de Perthes , Edouard Lartet e Mortillet abbiamo potuto ripercorrere i momenti salienti della nascita di una scienza agli albori (19° secolo): l’ archeologia. Pare strano che allora si pensasse che la Terra avesse poco più di 4.000 anni e che solo con Darwin e Lyell si sia arrivati a spostare questo limite temporale indietro di molti milioni di anni.

 

 

 

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Viaggi notturni con suspence.

Viaggiare di sera in inverno sulle ferrovie Trenord è un’ esperienza che si tinge di suspence.

Voi salite, dopo gli immancabili minuti di ritardo, su un vagone affollatissimo di pendolari che arrivano da Milano e che conoscono il percorso a memoria e come spinti da un telecomando nascosto, si alzano a gruppetti ad ogni fermata del convoglio e scendono. Da un po’ di sere io sono tra loro e mi piace ascoltare le chiacchiere dei compagni di viaggio o vedere le loro espressioni impenetrabili mentre pigiano con destrezza i tasti dei loro telefonini super tecnologici. A poco a poco il treno si svuota e io resto quasi da sola nel vagone e a questo punto mi chiedo: dove siamo?

Sembrerebbe una domanda superflua, futile …invece guardando fuori dal finestrino il buio pesto impedisce di riconoscere i nomi delle stazioni, allora cerco una qualunque segnalazione all’ interno del treno, ma inutilmente: non solo non c’ è nessuna segnalazione luminosa o sonora (come succede solo su alcuni treni più moderni), ma nemmeno  un accenno di mappa del percorso…. Basterebbe così poco a toglierti di dosso quella spiacevole sensazione di sentirti sperduta su un treno che va verso l’ ignoto, con l’ incubo di non scendere alla fermata giusta e di trovarsi di sera in un paese sconosciuto….ma non c’ è che cercare di contattare chi scende o chi sale chiedendo :- Scusi, può dirmi per favore dove siamo?-  E non capita solo a me, ma a chiunque non percorra quella tratta tutti i giorni.

Ricordo che, quando per motivi di studio facevo anch’ io la pendolare sulle vecchie locomotive a vapore, a ogni stazione c’ era un capotreno o un controllore che gridava a gran voce il nome del paese in cui ci si era fermati e ognuno sapeva come regolarsi. Mi rendo conto che in epoca tecnologica, coi treni ad alta velocità e le frecce variamente colorate con connessione internet inclusa, forse ai ferrovieri apparirà ridicolo e poco dignitoso mettersi a gridare come un qualunque venditore ambulante, ma allora per favore, mettete almeno una mappa del percorso…non credo sia una spesa eccessiva… è soprattutto una questione di rispetto verso gli utenti…..Ecco!!! Forse il nocciolo della questione è proprio qui : il rispetto verso gli utenti in Italia non fa parte della mentalità di chi gestisce i servizi di pubblica utilità.

Tu es sacerdos…

Proprio qui nel comasco si comincia a cambiare sistema: don Marco Mangiacasale, sacerdote  in un parrocchia della città di Como, è stato ridotto allo stato laicale. Causa della sua punizione esemplare è una condanna, non ancora definitiva, per abuso su minorenni. Papa Francesco non ha seguito il metodo tradizionale di trasferire altrove la mela marcia, l’ ha proprio tolta dal canestro….Credo che questa sia la strada giusta da seguire e che non si debba avere indulgenza alcuna per simili misfatti. La vicenda di Mangiacasale (ora non più don) aveva colpito profondamente la città , visto che aveva ricoperto incarichi importanti.

Qualcuno dice che non è più sacerdote, ma secondo il catechismo che ho imparato io le cose non stanno così; il sacramento del sacerdozio non si cancella : Tu es sacerdos in aeternum… (sei sacerdote per l’ eternità) si dice al momento dell’ ordinazione, quindi il Papa ha “solo” proibito al prete infedele di esercitare il suo ministero. E va bene così…la giustizia umana poi sancirà la pena che Mangiacasale dovrà scontare….

Primula.

Primula….ho sempre creduto che il nome di questo fiore volesse ricordare il fatto che è uno dei primi a fiorire in primavera, ma , forse per le stranezze climatiche dei nostri tempi, questa primula fiorisce timidamente quasi per tutto l’ anno…anche in inverno, mostrando magari solo un fiore. Adesso però  sta prendendo coraggio e , come previsto dal suo ruolo, annuncia la primavera, che arriverà anche quest’ anno, nonostante il mondo sembri in preda a una tremenda crisi di nervi…

Per le giovani mamme…..

Credo che non ci sia al mondo niente di più bello  di una mamma che allatta il suo bambino. Sono due vite in stretta simbiosi che si danno reciprocamente la gioia di esistere. Siamo fortunate noi donne che possiamo vivere momenti così intensi. Dedico questa poesia alle mie figlie, a mia nuora e a tutte le giovani donne che accolgono con coraggio e amore il dono di una nuova vita…

Per una mamma (Angiolo Silvio Novaro)
Suonano nel tuo cuore
campane di gioia.

Madre e figlio- di Klimt

Il bimbo è nato
dischiuso come fiore
di rinata primavera.
Cullalo tra le braccia
stringilo dolce al cuore
sogna per lui limpidi cieli
tu che hai dato la vita
ad un germoglio d’amore.
……

UTE: videoforum: Monsieur Lazhar.

Un’ insegnante si suicida impiccandosi in classe mentre i ragazzi sono in cortile per l’ intervallo. Due scolari hanno la sfortuna di scoprire il suo cadavere. Tutta la classe rimane scossa. La sostituzione dell’ insegnante venuta a mancare non è facile, ma si presenta mr. Lazhar, un algerino che è in attesa dello status di rifugiato e che si spaccia per insegnante, avendo estrema necessità di lavorare.

I primi approcci con gli alunni di diversa cultura (l’ azione si svolge nel Quebec, regione francofona del Canada) non sono facili, ma via via si instaura una comprensione profonda: anche Lazhar ha una ferita lacerante nell’ anima. La sua famiglia in Algeria è stata sterminata.  I contenuti del suo insegnamento non sono sempre apprezzati da tutti, ma i ragazzi capiscono la sua profonda umanità, il suo voler essere al loro fianco per superare il trauma che hanno subito. E’ così che anche i due bambini rimasti più colpiti dalla tragedia riescono a gridare il loro dolore, la loro solitudine e a placare la loro angoscia. In quei bambini Lazhar rivede i suoi figli che non ci sono più. Alla fine Lazhar invita i ragazzi a scrivere una storia sull’ ingiustizia; anche lui ne scriverà una e la sottoporrà al giudizio degli alunni. Lui scrive la storia di una crisalide che non potrà mai diventare farfalla pensando forse alla figlia morta……Tutti quei bambini e anche lui stesso sono un po’ come crisalidi in attesa di scrollarsi di dosso un dolore troppo grande.

Nel film , che non conta nè su effetti particolari, nè su immagini spettacolari, contano molto gli sguardi e le parole non dette….Gli unici a non fare una bella figura sono gli adulti, i genitori soprattutto: sempre o troppo indaffarati e assenti o troppo meschini e saranno loro a far cacciare quel finto insegnante, ma grande educatore che è Monsieur Lazhar.

Il film si presta a una lettura a più livelli, infatti il regista lancia ad ogni passo delle piccole provocazioni che possono dare il via a molteplici riflessioni.