Serata in musica.

Dopo due mesi o giù di lì, trascorsi tra arrivi e partenze, questa era la prima serata da sola….per fortuna in Prepositura si esibiva la corale di S. Pietro al Monte di Civate. I canti erano tutti ispirati al tema “La ragazza di Nazareth”, in vista della festa patronale dell’8 settembre ed erano inframmezzati da brani tratti da libri di Erri De Luca, M. Marcolini, Tonino Bello e da citazioni di autori vari, tra cui anche Dante e Petrarca.

Mi ha sorpreso felicemente l’ entrata in scena dei coristi: mentre il prevosto faceva una breve presentazione, i coristi sono entrati dal fondo della navata e io che ero davanti non li avevo visti. Quando hanno cominciato a cantare , misono girata e li ho visti sparsi in mezzo agli spettatori: ho avuto l’ impressione di essere avvolta dalle loro voci e dalla loro musica. Molto bello!

Ancora una volta devo dire che il livello delle corali di questa zona è veramente notevole per affiatamento e per l’ armonizzazione perfetta delle voci, alcune veramente notevoli. L’esibizione è stata seguita nel più profondo silenzio e solo alla fine gli ascoltatori presenti (non moltissimi in verità) sono esplosi in un lunghissimo applauso.

Incollo qui di seguito la prima parte dell’ inno alla Vergine del Petrarca, che abbiamo riletto insieme stasera:

  1. Vergine bella 1, che di sol vestita,
  2. coronata di stelle, al sommo Sole
  3. piacesti sí, che ’n te Sua luce ascose,
  4. amor mi spinge a dir di te parole:
  5. ma non so ’ncominciar senza tu’ aita 2,
  6. et di Colui ch’amando in te si pose.
  7. Invoco lei che ben sempre rispose,
  8. chi la chiamò con fede:
  9. Vergine, s’a mercede
  10. miseria extrema de l’humane cose
  11. già mai ti volse, al mio prego t’inchina 3,
  12. soccorri a la mia guerra 4,
  13. bench’i’ sia terra 5, et tu del ciel regina

Infine la famosa terzina di Dante dedicata alla Madonna:

Donna, se’ tanto grande e tanto vali,

che qual vuol grazia e a te non ricorre,

sua disianza vuol volar sanz’ ali.

A conclusione della sua esibizione, la corale ha eseguito questo notissimo e suggestivo canto , “Amazing grace”, che potrete ascoltare cliccando QUI (si possono trovare le parole del testo originale e la relativa traduzione in italiano).

Una serata, che si preannunciava solitaria e un po’ triste, è stata invece piacevolissima e ne ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo evento.

 

 

Poesia: Settembre (H. Hesse)

pioggia-autunno01-579x420Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia.
Silenziosa trema
l’estate, declinando alla sua fine.

Gocciano foglie d’oro
giù dalla grande acacia.
Ride attonita e smorta
l’estate dentro il suo morente sogno.

S’attarda tra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza. (H. Hesse)

E’ un’ estate che finisce dolcemente, questa che Hesse ci racconta. Non c’ è tristezza se non nel giardino, mentre l’ estate trema sì un po’, ma sorride e va serenamente verso la fine del suo tempo.

Settembre per me….

Settembre per me , quando ero piccola, era il mese in cui seguivo mia madre che andava a lavorare per la raccolta delle mele o del mais o per la vendemmia nelle fattorie dei dintorni, poi è stato il mese dei compiti delle vacanze da finire e dei preparativi per il nuovo anno scolastico (primo fra tutti la ricerca dei libri di testo usati).

Da neo-diplomata , disoccupata, settembre era il mese in cui mi impegnavo nel preparare i ragazzi per l’ esame di riparazione: ricordo tanti volti e tante piccole storie che hanno riempito quei giorni.

Più tardi settembre è diventato il periodo in cui cominciavo a preparare il materiale didattico (soprattutto se sapevo di avere bambini delle prime classi) per l’ anno  che stava per cominciare. Quando infine è cambiato il calendario scolastico, settembre (o almeno la prima metà ) è diventato il mese delle riunioni infinite, delle programmazioni, dei progetti, delle lunghe dispute su orari e giorni liberi….in preparazione dell’ incontro con gli alunni.

Ora i supermercati che traboccano di zaini, quaderni, materiale scolastico vario, mi riportano indietro nel tempo e mi dicono quanto tempo è passato…

La tela del ragno….

Accade a Erba.

Un’ impresa erbese sta aspettando da un anno l’ allacciamento alla rete elettrica. Non basta dover fronteggiare le difficoltà della crisi, ci si mette pure la burocrazia!!!

Già, la burocrazia….rende difficile la vita a tutti ; è come una ragnatela vischiosa e se ci si inciampa sono dolori.  Qualche tempo fa ho sentito in quale assurda, elefantiaca procedura ci si può trovare nel caso in cui un’ auto sia cointestata ai due coniugi e uno dei due venga a mancare: il passaggio di proprietà agli eredi viene a costare parecchie centinaia di euro e, a volte, le spese notarili superano il valore dell’ auto.

Anni fa , Bersani aveva proposto di attribuire ai segretari comunali la competenza per queste pratiche, ma la potente casta dei notai è riuscita a bloccare il provvedimento , che avrebbe semplificato la vita di tanti. Riuscirà questo governo ad aprire una breccia nel muro di gomma della burocrazia?

Il piccolo combattente.

Si sta avvicinando il momento dello spettacolo serale  allestito dagli animatori del villaggio turistico. Lo spazio riservato agli spettatori è ancora semideserto, ma noi cerchiamo di accaparrarci  i posti a sedere prima che sia troppo tardi. C’ è un bimbetto di 3-4 anni seduto su una poltroncina, capelli corti e biondicci, faccia paffutella, sguardo deciso. Accanto a lui  ci sono quattro posti vuoti, proprio quelli che servono a noi (i nipotini ed io). Io mi avvicino e accenno ad occuparne uno, ma ecco che il piccolino si erge con aria decisa e sicuro di sè  mi dice che quel posto e l’ altro accanto sono occupati già dal suo papà e dalla sua mamma , che stanno per arrivare.  Il tono della  voce e tutto l’ atteggiamento di quel bimbo mi divertono e subito gli dico che mi andranno benissimo i posti della fila dietro la sua. Ci sediamo e poco dopo si avvicina una coppia che, vedendo i posti vuoti, accenna a sedersi, ma il bimbetto , che si sente investito di una importante responsabilità, ripete quanto aveva detto a noi con fare autorevole. Anche la coppia sorride divertita e cerca un’ altra sistemazione. Passa appena qualche minuto e la scena si ripete all’ arrivo di altri villeggianti e ancora una volta il piccolo porta a termine con successo quella che ormai ritiene una sua precisa missione.

Arriva però un richiamo: il papà gli dice che c’ è un cambio di programma …..forse i genitori del piccolo hanno deciso di andare in città……. Il bimbo abbandona la postazione che ha inutilmente difeso con valore e con coraggio dagli attacchi di contendenti tanto più grandi e grossi di lui.

– Ha la stoffa del combattente- penso tra me , mentre lui si allontana .

 

Estate 2014.

Una settimana di mare è forse troppo breve per avere benefici dal punto di vista della salute, ma è comunque sempre stata una bella occasione per i nipotini per stare insieme e divertirsi.

Sono stati bravissimi e non hanno mai creato nessun problema. Davide ha scoperto un interesse fortissimo per la lingua inglese e ha confermato le sue notevoli doti di acquaticità; Samuele ha migliorato le sue buone capacità natatorie; Elisa ha aiutato a controllare l’ esuberanza dei due maschietti e tutti e tre hanno sperimentato il piacere di un mare più pulito e di una spiaggia più vivibile.

Io sono stata molto tempo in ammollo per badare che i giochi in acqua dei mie tre delfini non sfociassero in situazioni pericolose, ma, vista la loro totale confdenza con l’ acqua , posso ben dire che lì l’ unica a essere in pericolo ero io….

I tre mascalzoncelli avendo scoperto la mia difficoltà a capire quando mi si parla in inglese avevano ideato una bella arma di ricatto nei miei confronti: lasciaci ancora in acqua o altrimenti ti parlerò in inglese per tutta la vita….è stata la terrificante minaccia che mi son sentita rivolgere a più riprese… :-)))

(Cliccando sulla foto la si può vedere ingrandita)