Da Chagall.

Io e la mia amica P. siamo arrivate davanti a Palazzo Reale poco dopo l’ apertura e con nostra grande sorpresa non abbiamo dovuto attendere molto per entrare nelle sale in cui sono esposti i quadri di Chagall.

Mostrando il biglietto del treno , si otteneva uno sconto sul prezzo del biglietto di ingresso e così abbiamo pagato solo sei E. , cassetta audioregistrata e cuffia comprese.

Guardare i quadri di Chagall è un’ esperienza memorabile: un tuffo in un mondo pieno di colori,che solo raramente vogliono riprodurre la realtà esteriore, ma piuttosto la realtà interiore dell’ artista, la sua cultura  e il suo modo di interpretare gli avvenimenti. E così si passa da quadri pieni di gioia di vivere e  di  amare, a quadri che rievocano gli incubi e i mostri che hanno funestato il secolo scorso.

C’ erano moltissime scolaresche in visita : bambini delle prime classi elementari fino ai ragazzi delle superiori e tutti seguivano con attenzione le spiegazioni delle loro insegnanti, senza far chiasso e senza disturbare gli altri visitatori. Se i nostri giovani imparano ad apprezzare l’ arte nelle sue diverse espressioni, si può essere ottimisti sul futuro di questo paese così ricco di arte e di cose belle.

Letture: Storia di Irene.

Quando leggo un libro, mi piace immergermi nel mondo che viene raccontato , così posso vivere esperienze incredibili al di là del tempo e dello spazio. Forse è per questo che non amo molto le atmosfere rarefatte dove la realtà si confonde con la fantasia e i sogni prevaricano su tutto: non so come situarmi in quelle nebbie.

Ho letto “Storia di Irene” di Erri De Luca; lo si legge in un fiato perchè ha il grande pregio della brevità. Ho apprezzato la capacità di creare suggestioni, cioè di mettere insieme le parole non tanto per il loro significato oggettivo, ma per evocare un’ immagine  (Dev’ esserci un silenzio sulla mia faccia….). Ho apprezzato lo stile caratterizzato da frasi brevissime che rendono veloce la lettura.

Nonostante questo la storia, che parte da presupposti avvincenti, è poi intrisa di troppe fantasticherie, per i miei gusti, e di troppe divagazioni , come se lo scrittore davanti al foglio bianco fosse più interessato a scrivere tutto quel che gli passa per la testa, piuttosto che a seguire la vicenda di cui sta parlando. E’ però innegabile una grande sensibilità , di cui questo breve passo è testimonianza:

“Le dico che nella mia casa tra i campi strimpello una chitarra qualche volta. La tengo appesa al muro. Un ragno ci abita dentro e la lega alla parete, senza disturbarsi che ogni tanto la slego. Quando torno da un viaggio i suoi fili luccicano più delle sei corde. Penso che abito con un ragno chitarrista che me l’ impresta di sera, quando mi scappa la voglia di sentirmi la voce. Al buio prima del sonno mi escono cantate le strofe del mio dialetto. Anche a Irene piace suonare l’ armonica al buio. La stalla si riempie di musica e le ragnatele traballano. Chiudi anche tu gli occhi mentre suoni? Sì risponde, li chiude e sorride.

Siamo due suonatori a mosca cieca, la preferita dai ragni.”

Irene è una ragazza di 14 anni che vive su un’ isola greca. E’ sordomuta ed è stata cresciuta dai delfini, che le hanno insegnato a comunicare col pensiero …..E’ incinta e nessuno conosce la sua storia, ma la racconterà una notte allo scrittore straniero (Erri De Luca) in vacanza sull’ isola…

 

 

19 gennaio.

diana-ilva-e-vanna Gennaio: Compleanno di mia sorella Ilva , la maggiore di noi tre e in questa occasione le voglio  regalare questa foto-ricordo.

Anno 1961 : monastero Cappuccine di Carpi. E’ la festa della vestizione di Vanna e mia sorella Ilva ed io posiamo per una foto sul portone della clausura.

Come eravamo giovani tutte e tre!!!  Da allora sono passati tanti anni, e abbiamo vissuto tanti eventi, lieti e dolorosi, ma quello che conta è che siamo ancora in grado di sorridere come allora.

Tanti auguri, Ilva, che la vita ti riservi ancora tanti anni sereni, tanta salute e tanti momenti belli da vivere con le persone che ti sono vicine e che ti vogliono bene e grazie per  essere sempre stata per me un esempio di forza, di fede e di dedizione alla famiglia.

UTE: Letteratura : Kafka – Storia: il 1914.

Il prof. Creuso ieri ci ha introdotto nel mondo di Franz Kafka, lo scrittore praghese di origine ebraica, fisicamente debole e quasi anoressico, che ha fatto dell’ angoscia del vivere il filo conduttore della sua opera.

Devo confessare che ho provato parecchie volte a leggere le opere di Kafka, ma dopo qualche pagina ho sempre desistito….Chissà se ora riuscirò nell’ impresa ….Nella libreria di casa mi aspettano la “Lettera al padre”, “La metamorfosi”, “Il processo”….chi vivrà vedrà…

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Il prof. Cossi , nella seconda ora, ci ha illustrao i piani strategici che ogni paese entrato in guerra nel 1914 aveva predisposto. Tutti avevano ipotizzato una “guerra lampo”, tutti si erano illusi di poter avere il sopravvento sui nemici in breve tempo, ma la realtà sarà ben diversa.

La Francia non si era resa conto che i tempi erano cambiati e soprattutto che le nuove armi rendevano del tutto obsolete le tattiche di guerra fondate sui movimenti rapidi della fanteria e della cavalleria , come ai tempi di Napoleone e si vedrà costretta a una logorante guerra di posizione.

La Russia è l’ unico paese in Europa governato ancora da una monarchia assoluta ed è minata al suo interno dai fermenti  che sfoceranno nella Rivoluzione del 1917.

L’ Inghilterra , dopo Napoleone, non si era più immischiata nelle guerre europee, ma teme la Germania che sta allestendo una flotta potentissima, tale da minacciare il predominio inglese sui mari.

La Germania , conta sulla potenza ed efficienza della sua industria e delle sue ferrovie e intende piegare in breve la Francia per poi rivolgere i suoi attacchi alla Russia, ma questa anticipa il suo intervento e vanificherà i piani tedeschi.

Dopo questa prima fase di guerra di movimento, si passerà alla terribile e disumana guerra di trincea.

Poesia:Patricia (di Paolo Gianese)

Un appassionato di fotografia scatta un’ istantanea e la manda a un amico appassionato di poesia, che dovrà in brevissimo tempo commentarla con le sue parole  ….un gioco simpatico e intelligente , un modo per condividere esperienze ed emozioni .  Ed ecco cosa può nascere :

Patricia

di Paolo Gianese Yanez

Cercavi un “perchè”,

scrutando il tuo universo libro

ad occhi chiusi,

fino a ragguingere

l’orizzonte cieco delle tue mani.

Cercavi protezione

con i tuoi capelli da dipanare

scapigliandoli dal loro ordine discreto

fra l’orecchio e l’intenzione.

Come una tela di ragno senza olio

o un acquerello senza colore,

dipinta a caso da un vento corsaro

di serenità supposte.

Come se ti volessi riparare

da pensieri di fronda

o da un ritratto scattato di frodo,

in divieto d’accesso

ad ogni vascello fantasma

battente bandiera pirata

per una bella passante.

 

Film : IL SALE DELLA TERRA.

Ieri sera , grazie ad un’ amica, sono andata a vedere un film straordinario : IL SALE DELLA TERRA del regista Wim Wenders . E’ una specie di documentario costruito sulle fotografie e sui reportages del grande fotografo brasiliano Selgado. A questo link è possibile trovare una buona recensione; io per parte mia posso solo raccontare le mie emozioni :  stupore davanti ad immagini di una bellezza sublime, orrore per le tragedie  causate dall’ insensatezza umana, ammirazione infinita per quel fotografo-poeta, che ha dedicato alla sua arte tutta la sua vita e che per questo non ha mai smesso di percorrere le strade del mondo , andando sempre là dove l’ umanità più sofferente consumava i suoi drammi nell’ indifferenza di noi tutti.

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Aggiornamento:

Un amico di Facebook ha commentato:

Paolo Gianese Yanez :  Sontuoso Struggente Catartico Poema Fotografico. Not One Word: una fucilata di Bellezza e Verità…. Vita e Morte… Odio e Amore infiniti…. i contrasti violenti e teneri nelle foto in bianco e nero di Salgado rappresentano Il concetto stesso di yin (nero) e yang (bianco) con l’espressione e l’occhio dell’Arte. Può fare molto male la sua visione…. a tratti devi distogliere lo sguardo dallo schermo dalla crudezza di certe Fotografie. Ma esci dal Cinema più ricco dentro…. e anche con più Speranza: consiglierei la visione nelle Scuole…. Grazie Wim Wenders, come sempre..

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….e grazie, Paolo!!!

 

Ute: gli errori della medicina.

Dopo la prima ora in cui Don Ivano ha dissertato con la sua solita eloquenza sia su Chagall e la Bibbia , la mostra di cui ho parlato qualche giorno fa, sia sugli Ebrei e la diaspora, il dr. Lissoni ci ha intrattenuto sugli errori nella storia della medicina, illustrandoci alcuni casi veramente inquietanti.

Thalidomide: la ditta tedesca che produceva il farmaco negava che potesse avere effetti negativi sui feti,   nonostante  si fossero moltiplicate negli anni le segnalazioni di parti di bambini focomelici da madri che avevano fatto uso del farmaco.

Thorotrast: era un mezzo di contrasto che veniva usato in radiologia , m a un medico italiano scoprì che era altamente cancerogeno e danneggiava fegato, milza e midollo spinale.

Caso Therac – 25 : era una macchina usata in radioterapia , ma era stata immessa in commercio senza i dovuti controlli e causò numerosissime ustioni e numerosi decessi, prima di essere ritirata.

Caso Tuskegee: Per 40 anni in America furono reclutati uomini neri malati di sifilide o , se sani, gli si iniettava la malattia e non venivano curati per poter studiare le fasi evolutive della malattia stessa. Il caso si ripetè in Guatemala dove i medici iniettavano la malattia ai carcerati. Toccò a Clinton e poi a Obama chiedere scusa alle persone usate come cavieinconsapevoli.

 

 

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Due giovani innamorati.

Ero china sul libro che stavo leggendo, quando si sono seduti davanti a me , sul treno, due persone, cui non ho fatto caso al momento. Poi mentre giravo la pagina , ho alzato un po’ gli occhi e ho visto due mani giovanissime che si stringevano con tenerezza. Mi sono incuriosita : erano sui vent’anni. Lei: lunghi capelli castani e dolcissimi occhi scuri; lui: capelli e barba corti , occhi chiari e una certa aria da bambino.

Parlavano sottovoce come per accarezzarsi reciprocamente con le parole e ogni volta che i loro sguardi si incontravano si sorridevano ; a un tratto lui ha portato alle labbra la mano di lei e l’ ha sfiorata con un  lievissimo bacio: mi sono commossa …. In un mondo in cui sembra prevalere la maleducazione, il frastuono volgare, il cattivo gusto è consolante vedere due giovani così innamorati , così delicati , così belli nell’ aspetto e nei modi….

Quando sono scesa dal treno, ho augurato loro in cuor mio di custodire  e  conservare a lungo questo dono prezioso che la vita  ha riservato loro : l’ amore è delicato e va trattato con molta cura….spero lo capiscano in tempo….

A Madesimo.

Non ero mai stata per vari motivi  sulle montagne lombarde che stanno poco a nord della Brianza. E’ per questo che ho deciso di partecipare a una gita parrocchiale con meta Madesimo, in Val Chiavenn.

Mi avevano detto che avremmo passato una giornata sulla neve e che avrebbe fatto molto freddo  e io mi ero attrezzata per bene: avevo la precisa intenzione di passeggiare nei boschi per ammirare le montagne innevate mentre gli altri avrebbero passato la giornata sugli sci…….

Invece nulla è andato come avevo pensato: all’ arrivo si son formati due gruppi, uno formato dagli sciatori e l’ altro dai camminatori. Io mi sono aggregata a quest’ ultimo formato da quattro coppie di amici, che sono soliti uscire insieme. Non conoscevo nessuno , ma tutti sono stati molto gentili e mi hanno invitato a unirmi a loro.

C’era freddo e il sole era appena sorto quando siamo andati in un bar a fare colazione; mentre sorseggiavo il cappuccino però ho alzato gli occhi e ho visto il maltempo investire la montagna di fronte e scendere velocemente a valle : dopo pochi minuti era sopraggiunta una bufera di vento e neve molto spettacolare. Così la sosta al bar si è prolungata più del previsto. Siamo usciti poi per fare una bella camminata, ma il vento freddo e la neve che ancora scendeva ci hanno indotto a meno eroici propositi  e siamo entrati in una chiesa in attesa dell’ ora del pranzo; nel pomeriggio poi ci siamo messi a giocare al bigliardino , mentre altri si esercitavano nello studio dei passi di un certo ballo di gruppo nei locali dell’ oratorio. Praticamente siamo rimasti imboscati al chiuso tutto il giorno!!!

A parte la giornata pessima, ho però potuto ammirare lo spettacolo delle nostre montagne, i torrenti spumeggianti , le cascate immobilizzate dal gelo e ho goduto di una simpatica compagnia.

 

 

UTE: PSICOLOGIA: LA VIOLENZA…

PSICOLOGIA: La sensazione di impotenza umana di fronte alla violenza dell’ “homo homini lupus” (dr.ssa Todaro)

Chi ha programmato le lezioni della nostra UTE, ha previsto per oggi questa lezione sulla violenza , che cade proprio nel momento in cui stiamo vivendo ore di grande ansia per gli atti di terrorismo  in territorio francese.  Contemporaneamente si è avuta notizia di stragi con migliaia di morti in Africa, ma questi avvenimenti sono stati appena accennati dai media : la violenza ci colpisce tanto più fortemente quanto più accade vicino a noi.

Se poi la violenza può nascondersi là dove nessuno potrebbe sospettarne la presenza, genera diffidenza generalizzata e chiusura verso le persone che temiamo possano essere violente e verso le situazioni che potrebbero nascondere dei rischi reali o supposti. Da tutto ciò scaturisce il senso di impotenza: come difendersi da un pericolo che non ci è possibile conoscere?

La risposta più facile sarebbe quella di opporre alla violenza altra violenza, ma ciò può solo peggiorare le situazioni. Bisogna dunque capire cosa sia la violenza e il filosofo Hobbes l’ aveva spiegata con il fatto che l’ egoismo umano porta gli individui a combattere i propri simili per sopravvivere (homo homini lupus= l’ uomo è lupo per l’uomo).

Secondo L’ Organizzazione Mondiale della Sanità , la violenza è l’ uso intenzionale della forza fisica o del potere per arrecare danni fisici o psicologici.

Dal punto di vista psicologico la violenza (sia il bullismo che la violenza domestica ad esempio) nasce da problematiche interiori che l’ individuo non riesce a risolvere in modo adeguato. Molti individui presentano fattori di rischio, ma solo pochi sviluppano comportamenti violenti se non riescono a elaborare e controllare le proprie pulsioni.

La violenza è un comportamento volto alla distruzione e si rivolge verso:

* chi è estraneo o diverso;

* ciò che è debole o inerme;

* ciò che rappresenta l’ autorità.

Per compensare i fattori di rischio che portano alla violenza, bisogna seminare fattori di protezione  con gesti e parole  ; quando una persona sviluppa comportamenti violenti va curata e aiutata.

Contro la violenza ci si deve coalizzare : solo il gruppo o la collettività possono isolare e vincere la violenza.

Al termine della sua interessante lezione la nostra docente ha richiamato un celebre  aforisma di Gandhi: 

La vita non e aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.

Se il mondo oggi è pieno di violenza non dobbiamo smettere di vivere o barricarci in un fortino, dobbiamo cogliere ogni occasione per diffondere semi di pace attorno a noi.