Una sera a teatro : Super Max.

Ieri sera  con la mia amica Piera, che ringrazio infinitamente, sono andata a teatro a Vighizzolo di Cantù.

Era in scena Max Giusti col suo spettacolo “Radio2 Super Max”; era accompagnato da alcuni strumentisti e da una bravissima cantante di cui ricordo solo il nome : Sara.

Giusti si è esibito come cantante, come comico e come intrattenitore: tutto sommato  uno spettacolo che ha consentito di trascorrere due ore in simpatica allegria. La cosa più apprezzabile è stata la capacità di Giusti di improvvisare gag che coinvolgevano il pubblico: si vedeva che anche lui si stava divertendo insieme a tutti noi e il pubblico ha sottolineato i momenti più simpatici con numerosi applausi.

Era l’ ultimo spettacolo previsto nell’ abbonamento stagionale e salutando le amiche , compagne di queste spedizioni, ci siamo date appuntamento per il prossimo autunno, sperando che ci vengano proposti spettacoli  interessanti.

 

 

 

 

Nessuno è innocente…

Action Aid denuncia un ultimo caso di land-grabbing.

In questi giorni l’ assalto dei disperati alle nostre coste è più drammatico che mai, ma non sono solo le guerre o la desertificazione a costringere alla fuga milioni di persone ormai senza prospettiva per una vita degna di essere vissuta…. In questo caso si tratta di una multinazionale svedese che ottiene dal governo dllla Tanzania un contratto per coltivare a canna da zucchero terre appartenenti a poveri contadini, togliendo loro ogni possibilità di trattare condizioni sostenibili.

E’ inutile gridare all’ invasione o piangere sui morti che stanno trasformando il Mediterraneo in un cimitero liquido ed è inutile che l’ Europa dica a parole che bisogna soccorrere i naufraghi, se non si fa nulla perché la gente non sia costretta a fuggire dalle proprie terre.

E nessuno di noi è innocente…Sapete cosa spinge le multinazionali ad acquistare terreni per coltivare canna da zucchero? La diffusione sempre più ampia nel mondo del consumo di bevande dolcificate : coca-cola, aranciate, sprite , ecc. Ricordiamocelo quando andiamo a fare la spesa!!!!

 

UTE: Antonia Pozzi (poetessa sconosciuta) – Nuove tecnologie.

Poesia: ANTONIA POZZI (docente : prof. Cinzia Granata)

Una ragazza milanese di  famiglia benestante, nata nel 1912, non regge alle sconfitte che inevitabilmente la vita costringe ad affrontare e si toglie la vita a soli 26 anni. Gli intellettuali del tempo che l’ avevano emarginata , forse  per il fatto che era solo una donna, non avevano capito la sua sensibilità e la sua poesia. Poi una suorina trova i suoi manoscritti e ne fa oggetto di una tesi di laurea, attirando su quella sconosciuta poetessa, Antonia Pozzi, l’ attenzione del mondo accademico. La poesia che copio qui di seguito avvalora la tesi di chi, dopo 80 anni, ritiene Antonia una delle maggiori poetesse del novecento italiano

Lieve offerta di Antonia Pozzi

Vorrei che la mia anima ti fosse

leggera
come le estreme foglie
dei pioppi, che s’accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia –

Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d’esili ombre –
fino a una valle d’erboso silenzio,
al lago –
ove tinnisce per un fiato d’aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l’acqua non profonda –

Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco –
sulle oscure voragini
della terra.

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Informatica: Nuove tecnologie per la 3^ età. (docente : dr. Monica Ripamonti)

La giovanissima e bravissima docente ci ha oggi illustrato le più recenti novità nel campo delle nuove tecnologie ( smartphone, tablet, smartwach) già in uso, le nuove APP che forniscono servizi di ogni genere (Whatsapp, Where are you ) e la piattaforma USHAHIDI , inventata da una ragazza del Kenia: consente di localizzare e segnalare eventi che necessitano di interventi rapidi (incendi, disastri ambientali, casi di corruzione, ecc.)

C’ è poi una tecnologia non ancora realizzata pienamente, ma che potrebbe esserlo in un prossimo futuro: Wearable Technologies (abbigliamento con particolari sensori che registrano gli input che vengono dal nostro corpo; Smartwatch (computer da polso collegato allo smartphone usato dagli sportivi per monitorare le loro prestazioni); smartglasses , piccolissimo computer da usare come un paio di occhiali, ma per ora il progetto è stato accantonato)

Il progresso tecnologico ci mette a disposizione strumenti impensabili fino a pochi anni fa , ma bisogna fare attenzione perché non sono prive di rischi : con gli smartphone è facile trovarsi abbonati a servizi a pagamento a propria insaputa, per questo bisognerebbe chiedere al proprio gestore telefonico di essere inseriti nella black list, in modo che nessuna app a pagamento ci venga addebitata senza nostro espresso consenso.

Grazie a Monica che ci ha messo in guardia verso vere e proprie truffe tollerate da un sistema commerciale senza scrupoli !!!!

Felicità nell’ orto e nel giardino.

Da questa mattina piove: è una pioggerella fine fine, che scende a ristorare fiori e piante, tanto che , affacciandomi sull’ orto e sul giardino pare di vederli più felici.

Mi pare più felice il basilico , che ho appena trapiantato e che sta resistendo a un attacco di piccole lumache fantasma, che hanno già crudelmente abbattuto qualche piantina; anche la rucola spuntata da poco sembra più gagliarda. Soprattutto però mi pare felice la mia Pieris japonica (la ritengo di genere femminile dato l’ aggettivo japonica, anche se sui siti di giardinaggio si legge: i pieris).

Occupa quell’ angolo di giardino da moltissimi anni, ma l’ ho vista intristire un po’ di più ogni anno, ma ormai non ci facevo più caso: era così e basta… Poi l’ autunno scorso mi sono recata da un vivaista per acquistare una piantina e per caso ho visto una pieris japonica, che però aveva un aspetto rigoglioso e mi son sentita esclamare : -Anch’ io ho una pianta come questa , ma non è così bella…ha le foglie giallastre e un aspetto malinconico – Subito il firista ha fatto la sua diagnosi:- Mancanza di ferro , è un’ acidofila come l’ ortensia e ha bisogno di ferro….!- e prontamente mi è andato a cercare una scatola di “concime” per acidofile (costa più quella scatola di concime che le piante…) . Secondo i suoi consigli ne  ho messo un cucchiaio  alla base della pianta subito in autunno e all’ inizio della primavera e ora la pieris appare un tripudio di grappoli di fiori bianchi e di ciuffi di foglienuove rosse e lucenti.

Questa pioggia leggera è la classica ciliegina sulla torta!!!

Solitudine…

Dopo venti giorni, la casa è di nuovo vuota. Solo merli , passeri e tortore mi daranno il buongiorno la mattina quando aprirò porte e finestre…. proprio come capitava a Montale.

Eugenio Montale
La solitudine

Coppia di merli

Se mi allontano due giorni
i piccioni che beccano
sul davanzale
entrano in agitazione
secondo i loro obblighi corporativi.
Al mio ritorno l’ordine si rifà
con supplemento di briciole
e disappunto del merlo che fa la spola
tra il venerato dirimpettaio e me.
A COSI’ POCO E’ RIDOTTA LA MIA FAMIGLIA.
E c’è chi ne ha una o due, che spreco, ahimè!

 

Genocidio armeno.

Segnalo questo link,. Dopo le parole di Papa Francesco, che hanno tanto fatto irritare la Turchia, credo sia inevitabile documentarsi un p’ di più su quanto accadde cento anni fa non tanto lontano da qui.

Quello che colpisce , oltre all’ enorme numero di vittime, è il fatto che se ne abbia notizia solo per l’ opera coraggiosa di un militare tedesco, che assistette agli avvenimenti e che fotografò le torture, le impiccagioni, le marce della morte, sfidando autorità turche e gerarchie militari tedesche.

Il Negazionismo , che cerca di far passare lo sterminio degli ebrei per una bufala dell storia, ha funzionato benissimo nel caso del genocidio armeno…..ma SOLO per un secolo !!!  Alla fine però il tempo è sempre galantuomo e la verità negata viene sempre a galla.

Poesia: La farfalla di R. Pezzani

In questi giorni ho coinvolto mio nipote nei piccoli lavori dell’ orto e del giardino: zappettare, seminare, trapiantare, rinvasare….. e proprio trapiantando una vecchia striminzita piantina di lavanda , abbiamo disturbato il sonno di  una grossa larva bianca, che ha suscitato la curiosità e una sfilza di domande di Samuele…C’ è una poesia di Pezzani che  risponde in modo esauriente…

La Farfalla  di Renzo Pezzani

Farfallina spensierata
lo sai tu dove sei nata?
Eri bruco in una cella,
senza sole e senza stella.
Poi nel sole sei uscita,
come un fiore sei fiorita;
come un fiore senza stelo
che il buon Dio gettò dal cielo.

Riincontrarsi.

Ci eravamo perse di vista da parecchi anni. Quando avevo le bimbe piccole eravamo vicine di casa e lei aveva accettato di curarmele quando andavo al lavoro. Sua figlia era mia alunna  e quindi ci scambiavamo reciprocamente la cura dei nostri figli.

Ieri , aspettando il referto di un controllo medico in sala d’ attesa, l’ ho rivista: era cambiata pochissimo….solo il colore dei capelli, bianchi come i miei, denunciava il tempo passato dal nostro ultimo incontro…. Ci siamo abbracciate e ci siamo raccontate un po’ delle nostre vicende . Lei è rimasta vedova ancora giovane e da allora ha avuto molti problemi di salute, ma può sempre contare sulla vicinanza amorevole e premurosa dei suoi figli, che abitano ancora in paese. Anch’ io ho raccontato un po’ di me e dei miei figli sparsi un po’ per il mondo, poi il pensiero si è rivolto al tempo in cui, nei pomeriggi estivi, portavamo i bambini nel grande cortile condominiale sempre in ombra e noi mamme ci mettevamo a sferruzzare , a ricamare o a cucire ….. Conversavamo in modo piacevole e intanto sorvegliavamo i giochi dei nostri bimbi. Spesso si univano a noi anche alcune nonne ed è grazie ai loro racconti che ho imparato a conoscere meglio il dialetto brianzolo, i vecchi proverbi e le storie di questi luoghi in cui io ero arrivata da poco.

Le nostre conversazioni erano spesso interrotte dai pianti di qualcuno dei nostri cuccioli, che chiedeva aiuto per una sbucciatura alle ginocchia o per dirimere qualche bisticcio e poi verso sera ognuna riportava in casa i figli recalcitranti, che avrebbero voluto continuare a giocare e invece sapevano che li aspettava minacciosa la doccia serale…

Un’ infermiera, che mi porgeva il referto del controllo appena effettuato, ha interrotto i nostri ricordi e poco dopo ci siamo salutate .

 

 

 

Dios no mata…

Sul sito ” Mosaico di Pace” che fa riferimento a PAX CHRISTI ho trovato questa bella testimonianza di Adolfo Perez Esquival, un argentino premiato col Nobel per la Pace nel 1980 per la sua opposizione alle dittature sanguinarie che hanno martoriato l’ America Latina …..

Per me, l’avvenimento che mi ha segnato maggiormente è stata la mia esperienza nella prigione argentina, proprio in quelle carceri nelle quali l’essere umano era torturato, assassinato e fatto sparire. Quando mi arrestarono, mi misero in un centro di tortura a Buenos Aires, in una cella strettissima: la chiamavano ‘il tubo’. Stavo sempre al buio. Per terra c’era fango e sangue.
Quando la guardia mi apriva la porta, potevo vedere sulle pareti le scritte dei prigionieri che erano passati per quel centro di tortura. Sono rimasto colpito da una grande frase che un prigioniero o una prigioniera aveva scritto con il suo sangue: ‘Diòs no mata – Dio non uccide’.

….e chiunque uccide in nome di Dio, autore della vita, merita la condanna e il disprezzo di tutti….

Chi volesse conoscere meglio questo pacifista può cliccare http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/38519.html

Scherzo o tortura?

Segnalo questo articolo  di commento a un fatto di cronaca di qualche giorno fa: in gita scolastica un gruppo di ragazzi di Cuneo sottopone a vere e proprie sevizie un compagno di classe , filmano il tutto e fanno girare il video che mette in ridicolo il compagno. La preside , venuta a conoscena dell’ episodio sospende i colpevoli. I genitori di questi difendono i propri figli e minacciano di denunciare la dirigente scolastica….

Naturalmente sposo in pieno la condanna della giornalista per quei genitori e mi chiedo se sanno cosa significhi fare uno scherzo…….. Quando ero giovane io e ci si trovava occasionalmente a vivere un momento di vita comunitaria, si pensava certo a fare qualche scherzo. Quello più classico era il “sacco” nel letto : si ripiegava in due il lenzuolo di sopra in modo che infilandosi nel letto il malcapitato non riuscisse a coricarsi e fosse costretto a risistemare lenzuola e coperte……Il divertimento maggiore era nel preparare lo scherzo e nell’ attesa che andasse a segno.  Questo sì era uno scherzo: non faceva male a nessuno e alla fine ridevano tutti, anche la vittima di turno.

Depilare un compagno , ustionarlo incollargli delle caramelle sul corpo ed altro non può definirsi uno scherzo è solo la manifestazione di una stupida malvagità che solo  “il branco” può concepire e portare a termine; più una tortura che una bravata…

Poveri ragazzi e poverissimi genitori!!