Poesia: la cucitrice (G. Pascoli)

Oggi  il mio pensiero va anche alle tante donne che hanno passato la vita chine su vestiti da confezionare o su biancheria da ricamare, per contribuire al bilancio familiare, naturalmente senza trascurare tutte le altre faccende domestiche e  senza contare le ore …..un punto dopo l’altro…

LA CUCITRICE (G. Pascoli)

L’alba per la valle nera
sparpagliò le greggi bianche:
tornano ora nella sera
e s’arrampicano stanche;
una stella le conduce.
La cucitrice quadroTorna via dalla maestra
la covata e passa lenta;
c’è del biondo alla finestra
tra un basilico e una menta
è Maria che cuce e cuce.
Per chi cuci e per che cosa?
un lenzuolo? un bianco velo?
Tutto il cielo è color rosa,rosa e oro,
e tutto il cielo
sulla testa le riluce.
Alza gli occhi dal lavoro:
una lacrima? un sorriso?
Sotto il cielo rosa e oro,
chini gli occhi, chino il viso,
ella cuce, cuce, cuce.

Poesia per Valeria Solesin.

Oggi, 1° Maggio, voglio onorare la festa del Lavoro, copiando qui alcune strofe di una poesia dedicata a una ragazza italiana, andata all’estero per lavorare e uccisa in un insensato attacco terroristico a Parigi…

PER VALERIA.

Perché il tuo bel volto è sbocciato,

se poi così presto è sfiorito,

distrutto da barbaro fato,

che gli occhi tuoi belli ha ferito?

Perché la tua fronte sì alta,

tuo scrigno prezioso di mente,

lo sparo vigliacco ribalta

spegnendo tua vita, repente?

………..
Perché la tua giovane mente,

brillante e piena di luce,

promessa di vita splendente

il terrore in buio riduce?

Perché un disgraziato ragazzo,

che aveva la tua stessa età,

diventa fanatico e pazzo,

e spegne tua dolce beltà?

…………

Scrivevi di donne e lavoro,

e del procreare i lor figli,

con belle parole che adoro,

ignara dei futuri perigli.

……….

Adesso il tuo angelico volto,

che emana energia positiva,

a tutta l’Italia fu tolto,

da mano vigliacca esplosiva.

………..

E or, coi tuoi occhi splendenti,

dal cielo a noi dona saggezza,

dà pace e conforto ai pareti,

non spenta sia mai la bellezza

del volto tuo, aperto e solare,

finestra su un’anima pura,

e in cielo ora impara a volare

tu, dolce italiana creatura!

Mauro Perani,

Ordinario di Ebraico,

Università di Bologna