Storia di Chico (terza ed ultima parte).

Erano rimasti a casa solo mio marito e  Chico. La cosa non era abituale. Telefonando a casa venni a sapere che il cagnolino stava male: non voleva mangiare, non voleva uscire e restava sdraiato immobile tutto il giorno. Eravamo preoccupati e mio marito si decise a portarlo dal veterinario. Questi lo visitò per bene poi quando volle guardargli in bocca, Chico veloce come un fulmine gli morse a sangue un dito. Il dottore arrabbiatissimo esclamò:- Se lo porti via! Questo cane sta meglio di me! sta facendo solo teatro! – E non volle nemmeno che gli venisse pagata la visita.

-Teatro? cosa ne sa un cagnolino di fare scene?-  Ci chiedevamo ….sembrava impossibile….. Eppure bastò che alla spicciolata rientrassimo tutti alla base perchè Chico cominciasse a scodinzolare felice e a saltare per la casa come al solito. L’assenza dei ragazzi e mia lo aveva immalinconito.

Passarono gli anni e mio marito dovette subire una pesantissima operazione. Dopo il ricovero venne dimesso con tanto di drenaggi e sacchetti pendenti. Faceva fatica a rilassarsi  e restava sulla poltrona fino a tardissimo ogni notte. Io rimanevo con lui, ma dopo alcuni giorni, quando la situazione sembrò abbastanza tranquilla , una sera dissi a mio marito che dovevo per forza coricarmi: ero troppo stanca. Salii in camera e stavo già per sdraiarmi, quando sentii arrivare Chico : era una piccola furia ! Girava su se stesso vorticosamente, andava sotto il letto e ne usciva , abbaiava (cosa che non faceva mai di sera) e non si diede pace finchè non scesi di nuovo. Aveva capito che il capobranco era in difficoltà e non voleva che lo lasciassi solo!

Negli ultimi anni era diventato pigro e se ci preparavamo  per andare a passeggio correva subito vicino a noi chiedendo che gli mettessimo il collare, ma se capiva che si usciva per fare la spesa (forse dal diverso tipo di scarpe che indossavamo o dai preparativi diversi) alzava appena la testa dalla sua cuccia come per dire “ciao!” e riprendeva a dormire.

Solo chi ha avuto un cane in casa sa che quanto ho raccontato non è frutto di fantasia; i cani partecipano davvero alla vita della famiglia e a volte aiutano anche al miglioramento delle relazioni familiari.

Alla fermata dell’autobus.

london_busStamattina, come ogni mattina dall’inizio di settembre, ho accompagnat0 Samuele prima al treno che passa vicino a casa e poi alla fermata dello scuola-bus. Siccome non sono abituata a fidarmi troppo dei mezzi pubblici ( ancora non mi sono convinta che se perdi una corsa , dopo due minuti arriva un altro treno ) finiamo sempre col partire troppo presto , così ci tocca aspettare almeno un quarto d’ora il bus del college.

Per ingannare l’attesa e per mia curiosità, mi sono messa a contare gli autobus che ci passavano davanti, sapete quei pullman rossi a uno o due piani? Quelli!.

Devo dire che quel posto è un capolinea di molte linee di trasporto; detto questo penso che faccia comunque impressione sapere che nel giro di quei pochi minuti ho contato più di sessanta pullman !!!

Certo l’azienda dei trasporti londinese deve essere meglio amministrata di quella romana, che tanti grattacapi sta dando alla nuova sindaca….