UTE: Storia (la donna nel novecento) e Filosofia (l’abécédaire di Gilles Deluze)

Nel momento in cui l’Austria il 28 luglio del 1914 dichiara guerra alla Serbia, si è in piena estate e le femministe  (suffragette si diceva allora) sono in vacanza, godendo di un momento in cui ritengono che la loro lotta per il voto stia dando i primi risultati, infatti è prevista la loro partecipazione al voto nelle elezioni comunali che si svolgeranno in Francia nel 1916.

Il 1914 che doveva essere l’anno delle donne diventa invece l’anno della guerra e tutti i discorsi di emancipazione vengono accantonati.

Dopo il fallimento delle operazioni di attacco dell’esercito tedesco che dovevano portare alla guerra-lampo, seguono 4 anni di estenuante guerra di posizione  e in questo periodo anche le donne danno il loro apporto nelle mense, come infermiere, ma anche nelle fabbriche per poter mantenere i propri figli in assenza dei mariti al fronte. In Germania, al momento dell’assunzione delle donne, si fa loro firmare in bianco anche la lettera di licenziamento: alla fine della guerra quei posti di lavoro verranno assegnati agli uomini. In Inghilterra le donne lavorano anche nelle fabbriche di armi , mentre in Serbia e in Russia vengono arruolate nell’esercito e vengono mandate anche in prima linea.

In Inghilterra, dove si è costituito un esercito ausiliario,  si arriva a squalificarle con studi pseudo-psicologici ben e si diffondono molti sospetti sulla moralità delle donne.

Tuttavia è in questo periodo che esse riescono ad accedere alle scuole (anche all’Università) tradizionalmente riservate agli uomini, sia come studentesse che come docenti.

Nel 1917 in Francia le donne entrano nel governo.

Anche la moda cambia radicalmente : scompare il busto e le gonne si accorciano per consentire una maggiore libertà di movimento.

Con la fine della guerra le donne vengono licenziate.

Durante la Seconda Guerra Mondiale , dopo l’occupazione della Francia Settentrionale, nel Sud viene proclamata la Repubblica di Vichy sotto il governo di Pétain, che vuole portare avanti un discorso di ricostruzione morale della Francia: vengono abolite molte libertà personali, si propaganda l’idea che la donna è per sua natura votata alla maternità e ha il dovere di amare il marito (che però non ha lo stesso dovere). Le donne che rifiutano la maternità sono corrotte o frivole. E’ qui che nasce la Festa della Mamma (in Europa).

Nella Resistenza le donne fanno da staffetta, ospitano i fuggiaschi, fanno spionaggio correndo enormi rischi, ma alla fine della guerra solo pochissime potranno entrare in politica, come invece faranno molti partigiani. (docente prof. Massimiliano Cossi)

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Il prof. Marco Creuso ci ha presentato la figura e il pensiero di uno dei più importanti filosofi del Novecento: Gilles Deluze.

Egli ritiene che la filosofia non sia un affare di pochi, ma apre la sua facoltà a tutti coloro che desiderano partecipare alle sue lezioni nell’Università di Vincennes. A un certo punto della sua vita raccoglie e sintetizza le sue opere e il suo pensiero nell'”Abécédaire” ( anche Voltaire aveva scritto il suo Dizionario Filosofico), esprimendo la volontà che venisse pubblicato solo dopo la sua morte, che avvenne nel 1988 per suicidio o incidente.

E’ il filosofo del ’68, l’anno della rivoluzione senza rivoluzione ; infatti egli sostiene (a ragione secondo me) che ogni rivoluzione finisce male . Afferma inoltre che non esiste un diritto umano naturale visto che il mondo ha assistito impassibile allo sterminio degli Armeni (e visto cosa è poi successo recentemente nella Penisola Balcanica): non ci sono strumenti giuridici che difendano questo diritto.

Alla voce GAUCHE del suo abecedario , Deluze afferma che la sinistra ha il compito di dare voce agli umili, ma che se è al potere non è più sinistra; dice che deve dare priorità alla soluzione dei problemi del Terzo Mondo, perchè solo così si possono risolvere i problemi che più ci interessano da vicino.

Il docente ha poi proseguito illustrando le voci  HISTOIRE  e ANIMAL facendo risaltare la grandezza del pensiero di questo filosofo, che forse molti di noi (me compresa) non avevano mai sentito nominare.

Sono state due lezioni molto interessanti e la sala  gremita ha mostrato il suo gradimento con sentiti applausi.