Oggi in parrocchia abbiamo festeggiato il giovedì grasso con una bella tombolata che metteva in palio bellissimi premi; nella pausa tra una cinquina e l’altra, abbiamo gustato torte squisite preparate da alcune delle partecipanti alla festa.
Con l’occasione noi della “Sala Argento”, il gruppo che si ritrova ogni lunedì pomeriggio, abbiamo esposto alcuni dei lavori che stiamo preparando con la tecnica del decoupage per il nostro mercatino. Eccone alcuni… Tutti li hanno ammirati, speriamo che poi si decidano anche a comprarli….
Sono in coda davanti al bancomat. Tra coloro che sono arrivati prima di me c’è un tipo abbastanza curioso.
Ha capelli radi piuttosto lunghi , rossicci, palesemente tinti, che gli scoprono la sommità del capo. Ha un orecchino al lobo dell’orecchio sinistro; indossa un giaccone color bordò attillato e un paio di pantaloni a metà polpaccio che gli fasciano le gambe rinsecchite. Nonostante tutti i suoi sforzi per apparire giovane, le sue rughe e le sue guance cadenti dicono che è certo più vicino agli ottanta che ai settanta.
Oggi qui è giovedì grasso e penso che questo curioso personaggio potrebbe benissimo sfilare su un carro mascherato – sul tema “nuovi mostri”- lanciando coriandoli e stelle filanti . In quella situazione sarebbe molto spiritoso e divertente; qui, davanti al bancomat, fa quasi tristezza vedere questo anziano rimasto Peter Pan solo dentro di sè.
Il territorio italiano è molto giovane, infatti non esisteva fino a 30-40 milioni di anni fa.
Per stabilire l’origine della fauna esistente sul nostro territorio , molti studiosi si sono dedicati in primo luogo a censire le specie animali esistenti in Italia e e si è arrivati a catalogare 57.468 specie (censite al 2003). Il raggruppamento maggiore (phylum) è quello degli artropodi con 45.888 varietà e tra queste sono i coleotteri i più numerosi. I vertebrati sono appena il 2%.
L’Italia ha in Europa il primato della biodiversità e ben 4.777 specie sono endemiche, sono cioè presenti solo in Italia.
Uno dei primi studiosi di biogeografia fu l’inglese A.R. Wallace, che , dopo aver studiato la fauna amazzonica e quellaindonesiana, constatò come nell’arcipelago malese esistesse una netta linea di demarcazione che separava la fauna di quella zona e ipotizzò che la causa fosse da ricercarsi nell’ origine geologica di quei territori, che avevano avuto un aspetto completamento diverso nell’epoca delle glaciazioni: molti territori non erano sommersi dalle acque, quindi gli animali potevano raggiungere con facilità territori ora lontanissimi tra di loro e separati dalle acque dell’oceano.
Ritornando all’Italia, si sa che il nostro territorio, oltre ad essere molto recente, è anche di origini molto diverse: le Alpi hanno avuto origine dalla zona Medio Europea, una fascia centrale ha avuo origine dalla Tirrenide (zona occidentale), l’Appennino è di origine africana e la Penisola Salentina è di origine orientale (dalla zona chiamata Egeide). Bisogna inoltre sapere che circa sei milioni di anni fa il Mediterraneo, che è un mare con intensa evaporazione, si era quasi del tutto prosciugato per la chiusura dello Stretto di Gibilterra sotto la pressione della zolla africana. In quel periodo la fauna ha potuo spostarsi con facilità dall’Africa al nord da occidente a oriente e viceversa.
Proteus anguinus : uno degli esseri viventi di più antica origine ancora esistenti sul territorio italiano
Queste conclusioni sono state possibili anche studiando la fauna più piccola, quella che non ha molte possibilità di spostamento col variare delle condizioni ambientali. Gli animali più antichi ancora esistenti sul nostro territorio sono le cavallette delle grotte e il Proteus.
La lezione è stata veramente interessante e ci ha guidato a scoprire un modo nuovo di guardare al mondo che ci circonda. Grazie prof. Sassi!!!