UTE: Vittoria Colonna – Don Milani.

Nel Medio Evo ci si interrogava sul fatto che le donne avessero o meno un’anima e si vedeva nelle donne l’incarnazione della tentazione della lussuria, pertanto venivano relegate all’interno della casa a filare, ricamare e tessere.

Poi  arrivarono l’Umanesimo e in seguito il Rinascimento, che tendevano a valorizzare l’UOMO e tutte le sue potenzialità; in questo periodo alcune donne di grande talento e di nobili natali ebbero la possibilità di istruirsi e di esprimere la loro creatività e le loro capacità politiche.

vittoria-colonnaLa più famosa tra queste è certamente Vittoria Colonna, marchesa di Pescara. Donna di grande cultura e di grande sensibilità artistica, divenne molto famosa in tutta Europa per le sue produzioni poetiche ispirate dall’amore per il marito, morto prematuramente e mai dimenticato, e dalla fede religiosa. Il carteggio epistolare intrattenuto con Michelangelo Buonarroti, testimonia quanto la loro amicizia fosse disinteressata e profonda, tanto che alla morte di Vittoria, Michelangelo non seppe mai rassegnarsi alla sua perdita.


Nella seconda ora di lezione, la prof.ssa Mariella Russo ci ha ricordato la figura e il pensiero di Don Milani, che, nato da ricchissima famiglia fiorentina, decide a vent’anni di abbandonare la prospettiva di una vita di agi e di successi per farsi prete.

don_lorenzo_milani_3Ordinato sacerdote viene inviato nella parrocchia di San Donato a Calenzano (vicino a Prato), terra di operai sfruttati nelle fabbriche da imprenditori avidi e non rispettosi delle norme sul lavoro. Don Lorenzo capisce che non basta animare l’oratorio con varie attività di intrattenimento, bisogna supplire al bisogno di istruzione dei ragazzi. Per questo li accoglie di sera per leggere insieme i giornali e trarre da lì gli spunti per una didattica concreta, basata sulla vita stessa dei ragazzi.

Questi allora raccontano a don Lorenzo la loro vita nelle fabbriche e il prete spiega loro quali sono i loro diritti.  Ne scaturisce un’aspra critica sia al PCI, sia alla DC allora al governo e don Lorenzo viene allontanato da Calenzano e trasferito a Barbiana, un piccolo borgo disperso sull’Appennino con una popolazione di 60 abitanti.

Don Lorenzo però non si scoraggia e riprende nella nuova sede esattamente quello che aveva fatto a Calenzano. Lì i ragazzi non parlano l’italiano e per questo vengono bocciati ripetutamente, tanto che si sentono inferiori ai loro coetanei della pianura, soono timidi e insicuri.

La scuola di Barbiana dura dalle otto del mattino alle otto di sera per tutti giorni della settimana e quei ragazzi prima destinati a una vita di emarginazione, vedono aprirsi davanti a loro prospettive insperate.  Tutti insieme, sotto la guida di don Milani scrivono un libro che diventerà un best-seller mondiale: Lettera a una professoressa. Poco dopo, nel 1967, don Lorenzo muore ad appena 44 anni.

Queste che ho brevemente riassunto sono delle belle lezioni che le prof.sse Alberta Chiesa e Mariella Russo hanno tenuto quest’anno all’UTE, dandoci modo di ricordare delle figure significative del nostro passato (remoto e recente). Le due nostre docenti, tra le più amate, sono sempre riuscite a suscitare interesse e partecipazione nel folto uditorio presente.

Amici.

nonna-con-i-presente-e-nipote-impertinente-10557741Gioele ha passato un periodo in cui piangeva al solo vedermi. Poi riuscivo a consolarlo con  un mini-computer-giocattolo (che da almeno otto anni continua a funzionare e non ricordo nemmeno di avergli cambiato le pile!!!) di cui Gioele è innamorato.  Con le musiche e i giochi del computer, Gioele si distraeva  e passavamo poi  insieme ore tranquille; quel pianto però mi dava dispiacere e non sapevo come spiegarmelo.

Ora non è più così. Gioele ed io  ora siamo amici: mi corre incontro quando arrivo, si fa coccolare, si addormenta  mentre gli canto la ninna nanna e oggi è rimasto quasi mezz’ora in braccio a me ad occhi aperti, mentre lo cullavo e lo coccolavo. Finalmente anche lui, come gli altri quattro nipoti più grandi, ha cominciato ad apprezzare la comodità di avere una nonna grassottella e morbida, quasi un tiepido materasso vivente.

L’inverno è ormai passato

DAL CANTICO DEI CANTICI.

primaveraL’inverno è ormai passato,
l’epoca delle piogge se n’è andata.
I fiori sono apparsi sulla terra
Ed in questo momento è primavera.
E’ tempo di cantare.
La voce della tortora è nell’aria,
e il fico ha messo i primaticci teneri:
le viti in fiore mandano profumi.

Queste parole sono state scritte 2300 anni fa, eppure suonano fresche come se fossero state scritte ieri….

UTE: Risorse energetiche – La scuola di Francoforte.

frackingIeri il dr. Sassi ci ha spiegato come l’aumento vertiginoso della popolazione del pianeta in questi ultimi secoli abbia provocato una richiesta di energia sempre superiore.

Contrariamente a quanto si pensava quarant’anni fa (ricordate la crisi energetica dei primi anni ’70 e le domeniche a targhe alterne?), quando si pronosticava l’esaurimento delle riserve di petrolio a breve termine, oggi si sa che ci sono enormi disponibilità di combustibili fossili e di materie prime custoditi nelle viscere del pianeta, ma si sa anche che sono sempre più difficili da raggiungere e quindi il loro reperimento diventerà sempre più dispendioso.

Ora, soprattutto negli Stati Uniti, si usa la tecnica del fracking, tecnica che però comporta molti rischi ambientali.


Marcuse e Adorno, due famosi rappresentanti della Scuola di Francoforte
Marcuse e Adorno, due famosi rappresentanti della Scuola di Francoforte

La Scuiola di Francoforte è stata fondata da un gruppo di giovani intellettuali, appartenenti a varie discipline,  nei primi anni 20 del secolo scorso. Lo scopo iniziale delle loro ricerche era lo studio delle nevrosi  post-traumatiche di cui soffrivano i reduci della Grande Guerra. Essi cercavano di far convergere il pensiero di tre giganti: Marx, Freud ed Hegel.

Nella critica alle teorie di questi tre pensatori, scaturisce  la condanna per chi ha sostituito  ai fantasmi della religione e dei dogmi, quelli del materialismo e della coercizione. La cultura diventa una forma di industria per manipolare la realtà e le coscienze, ino a portare alla creazione di lager e gulag.

Nella scuola di Francoforte viene idealizzato il mito di Ulisse quando deve affrontare le sirene: questo mito descrive la società moderna, dove il popolo è schiavizzato nel lavoro ripetitivo delle catene di montaggio e non può godere della bellezza dell’arte. Quest’ultima è riservata alle élites, ma esse sono sempre più impegnate  nella ricerca di guadagni sempre più cospicui e questo fa sì che la bellezza dell’arte le sfiori soltanto, senza che ne possano trarre godimento.

I nuovi papà.

padre-e-figlio-1c«Ci confronteremo sul cambiamento di un rapporto che – sottolinea ancora l’esperto – va oggi letto al di à del conflitto e al di là della facili generalizzazioni del tipo “padre-mammo” e “padre amico”. Spesso incontro padri che mi chiedono cosa possono fare “per” il figlio. Cerco di spiegare loro che sarebbe più opportuno fare qualcosa “con” il figlio. Non significa limitarsi a una dimensione “orizzontale” del rapporto che finisce per trasformare il padre solo in un “papà” – oggi i padri sono “papaizzati” scrive Kundera nel suo romanzo L’identità – o addirittura in un compagno di giochi. Ma neppure tornare alle gerarchie verticali della tradizione. Il nuovo equilibrio va trovato tra ragione e sentimento»

Queste riportate qui sopra sono le righe conclusive di questo articolo di AVVENIRE; in esso si riflette sul cambiamento in atto sul modo di interpretare la figura genitoriale da parte dei giovani papà.  E’ una cosa che si nota con piacere: i giovani padri si stanno staccando dallo stereotipo del padre-padrone e da quello del marito-macho, forse sotto la spinta del nuovo modo delle donne d interpretare la parte di madre e di moglie. Continue reading “I nuovi papà.”

Il bel canto: che passione!!!

accademia-della-scala

L’Italia è patria del bel canto e l’accademia di pefezionamento della Scala è frequentata da molti giovani talenti provenienti da tutte le parti del mondo. Oggi abbiamo potuto apprezzare le loro splendide voci in un concerto alla Scala di Milano.

alla-scalaI brani eseguiti non erano molto conosciuti, tuttavia la straordinaria bravura degli artisti ha entusiasmato il pubblico presente; per conto mio, pur riconoscendo l’altissimo livello di preparazione dei cantanti, avrei apprezzato che all’inizio di ogni brano i personaggi si presentassero al pubblico per far capire quale situazione veniva rappresentata sulla scena, visto che, a differenza di altri teatri, alla Scala non esiste un monitor su cui leggere i testi delle romanze e dei duetti.

Questi spettacoli pomeridiani indirizzati ai pensionati e alle scuole, dovrebbero curare di più il modo di approcciare questo pubblico che non è certo fatto di esperti: ne gioverebbe la lirica e anche La Scala.

UTE: “LEA” – film

lea-garofaloUna delle storie più sconvolgenti del nostro recente passato è quella che vede protagonista una giovane donna calabrese, nata in una famiglia di ‘ndrangheta e che, diventata madre, vuole per la figlia una vita diversa da quella che ha avuto lei. Per questo si allontana dalla famiglia e dalla sua terra sfidando le leggi terribili dell’ organizzazione criminosa.

Se volete conoscere meglio questa storia, domani all’UTE potrete assistere alla proiezione di immagini del film “LEA” che la ripercorre, mettendo in risalto il coraggio di una eroina del nostro tempo.

UTE: Attività della prossima settimana.

Lunedì 19 marzo.
ore 14.30 – Don Ivano Colombo ci proporrà l’ultima lettura di immagini tratte dal film : LEA – regia di Marco Tullio Giordana. Il film racconta la storia vera di una donna coraggiosa che ha sfidato la criminalità organizzata.

Martedì 20 marzo.
ore 15.00 – Scienze: RISORSE ENERGETICHE PER LA SOPRAVVIVENZA DEL PIANETA. – docente: Davide Sassi.

0re 16.00 –  Filosofia: MARXISMO E NEO MARXISMO – MAO E LA RIVOLUZIONE CULTURALE – docente: Brunella Tatafiore.

Venerdì 23 marzo.
ore 15.00 – Storia: LE SIGNORE DEL RINASCIMENTO: VITTORIA cOLONNA, MARCHESA DI PESCARA – docente: Alberta Chiesa.

ore 16.00 – Storia: FIGURE E COSCIENZE CRITICHE NELLA SOCIETà E NELLA CHIESA: VANGELO, GIUSTIZIA E DISOBBEDIENZA NELLA SCUOLA DI DON LORENZO MILANI. – docente: Mariangela Russo.

UTE: Sirene – la vita tra conservazione ed innovazione.

Quello delle sirene è un mito che non è mai tramontato e che da sempre popola il mondo della letteratura e non solo.

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Quando le sirene erano donne-uccello.

Il primo documento di questo mito è quello famosissimo del brano  dell’Odissea: le sirene sono esseri malvagi che vogliono ammaliare l’uomo per annientarlo e Ulisse allora si fa legare al palo della sua imbarcazione perchè vuole sentire il loro canto che promette la conoscenza…..ma porta alla morte.

La sirena in ogni tempo è stata rappresentata sotto forma di creatura bellissima con in mano un pettine e uno specchio o uno strumento musicale; anticamente era per metà donna e per metà uccello, poi diventò metà donna e metà pesce e col passare del tempo si accentuò sempre più la sua caratterizzazione erotico-sensuale.

Nel Medioevo la sirena era uno dei soggetti più rappesentati e se ne trova la definizione nel “Liber Monstruorum”; a quel tempo si identificava nella sirena l’immagine della donna tentatrice che porta alla perdizione.

Anche autori più recenti si sono interessati al mito delle sirene: Rainer Maria Rilke, ad esempio, o Kafka non focalizzano la loro attenzione sul canto delle sirene, ma più sul loro silenzio; altri invece interpretano il loro canto come un lamento per la loro sterilità e per la loro solitudine.

Con questa, la prof. Elena Meggetto ha concluso il suo ciclo di lezioni; l’appuntamento è  per il prossimo anno per ascoltare ancora la sua bella voce che declama con passione i grandi della nostra letteratura. Grazie, prof.!!


Nella seconda ora di lezione, il prof. Damiani ci ha ripreso per mano per aiutarci a comprendere il miracolo della vita, che è intelligenza distribuita nello spazio e nel tempo.

Nella “ricopiatura ereditaria” (riproduzione di esseri della stessa specie) il tasso di errore è bassissimo e le mutazioni non avvengono mai per caso, ma sono determinate da un concorso di fattori anche ambientali.

lago-vostok-300x238 Il nostro docente ci ha detto molte cose sorprendenti come ad esempio che il 95% delle cellule del  nostro corpo non sono nostre, ma appartengono alla flora batterica che abita nel nostro corpo; altra cosa strabiliante: sotto  quattro chilometri di ghiaccio, esiste un lago di acqua dolce, il Lago Vostok, in cui sono stati scoperti particolari tipi di batteri, che da  mezzo milione di anni vivono nascosti sotto l’Antartide; e cosa dire poi della comparazione di una cellula (invisibile ad occhio nudo) ad una città, in cui vengono sintetizzate migliaia di composti in contemporanea in un miliardesimo di litro: la cellula è la camera di reazione di ogni processo vitale.

I processi della vita sono mirabili, sono un miracolo continuo!!!

 Come sempre il prof. Damiani ha concluso la sua lezione con una composizione che rivela ogni volta la sua grande passione di scienziato e la sua profonda sensibilità di poeta.

UTE: Lutero e i Sacramenti – Musica russa pre e post-rivoluzionaria.

Ieri, 13 marzo, Don Ivano ha proseguito la presentazione della Riforma Protestante, tema che ha costituito il filo conduttore delle sue lezioni.

Poichè Lutero ritiene che la sola fonte attendibile sia la Sacra Scrittura,  arriva alla fine anche  a contestare i Sacramenti, che, fino ad allora, non erano mai stati ben definiti dalla Chiesa e che avevano preso via via forma nel corso dei secoli, seguendo  la tradizione. Lutero ne riconosce solo due: il Battesimo e l’Eucarestia. Reagendo alla Riforma luterana, la Chiesa arrivò  a definire numero e significato dei Sacrameni soltanto col Concilio di Trento.

Per quanto riguarda l’Eucarestia tuttavia Lutero non accetta la “transustanziazione” (pane e vino che si trasformano in corpo e sangue di Gesù),  concetto elaborato da S. Tommaso D’Aquino, ma afferma che Gesù è presente nell’ostia in forza delle sue parole.


Nella seconda ora di lezione il Maestro Alessandra Zapparoli e il prof. Francesco Pintaldi ci hanno condotto nel mondo della musica russa pre-rivoluzionaria e post -rivoluzionaria.

Il filmato che ha accompagnato questa bella lezione è cominciato con il valzer n. 2 di Shostakovich, che con la sua sensuale leggerezza riesce a rievocare ancora atmosfere scintillanti,  da Belle Époque.

A seguire abbiamo potuto gustare il brano finale del film “Fantasia” di Disney, la cui colonna sonora è tratta da “Uccello di Fuoco” di Stravinsky e, dello stesso autore, abbiamo visto e ascoltato brani tratti dal balletto intitolato “Petruska”. Già in queste ultime opere si comincia a sentire l’influenza del controllo politico post-rivoluzionario sulla musica, che non deve ricalcare le sonorità dell’occidente decadente, ma deve esaltare la forza e l’unione del popolo, pertanto la musica diventa imponente, monumentale, deve richiamare  i ritmi delle danze e dei canti popolari  … e quando all’arte si mettono dei paletti troppo rigidi, essa non può che soffrirne… La stessa pesantezza si avverte anche nella musica di altri autori: Prokofiev e Shostakovich.

Molto interessante è stato poi il confronto tra due “Lady Macbeth”: quella di Shostakovich e quella di Verdi. La prima più cupa e con sonorità più aspre, più melodica e gradevole quella verdiana. Ma la ciliegina sulla torta è stato il rivedere e riascoltare il “Coro dell’Armata Rossa”, famosissimo in tutto il mondo fino a qualche anno fa e la lezione è finita col ritmo travolgente del canto popolare “Kalinka” che ha trascinato tutti i presenti col suo ritmo incalzante.

Ormai durante queste lezioni, che sono attese da tutti, la sala dell’UTE è sempre al completo e alla fine gli applausi scrosciano spontanei e prolungati per ringraziare i nodtri bravi docenti per il  loro splendido lavoro