UTE: Neurobiologia della rabbia – Storia del balletto

Il Concerto di Primavera di qualche mese fa ha consentito all’Università della terza Età di Erba di mettere in moto una serie di iniziative a livello provinciale con la lodevole finalità di aiutare la città di Camerino, colpita dal terremoto, di ricostruire spazi destinati ai bambini delle scuole. E’ per ringraziare la nostra associazione che oggi il professor Ciccocioppo dell’Università di Camerino ci regalato una sua bella lezione su NEUROBIOLOGIA DELLA RABBIA: DA VIRTU’ A DIFETTO.

La lezione è iniziata con una citazione dantesca e con un filmato in cui Roberto Benigni recita una parte del VII canto dell’Inferno nel punto in cui parla con rabbia di Filippo Argenti, uno dei responsabili della sua cacciata da Firenze.

La rabbia a piccole dosi può fare anche bene e dare  un senso di gratificazione, perché scatena una scarica di adrenalina  accentuando lo stato di vigilanza e le capacità fisiche; ma se è cronica fa stare male.

La rabbia è un’emozione presente in molte specie animali e può essere definita come la percezione di un segnale esterno che attiva una reazione, a volte anche incosciente.

E’ noto come specie nell’ adolescenza si sia più soggetti a manifestazioni di rabbia e ciò è dovuto al fatto che a quell’età si provano forti emozioni (accompagnate da un tumulto  ormonale) ma il cervello non ancora pienamente maturo (la maturazione arriva a 20 anni di età circa) non è in grado di controllarle. E’ la zona frontale del cervello deputata al controllo delle emozioni e un trauma con lesioni a questa parte del cervello può far orazio-iracambiare il comportamento di una persona.

La propensione alla rabbia viene determinata già nel grembo materno, ma l’ambiente esterno e le relazioni parentali e sociali possono influire sullo sviluppo emotivo e cognitivo del cervello.

“La rabbia è una follia momentanea, quindi controlla questa passione o essa controllerà te.” (Orazio)

____________________________________________

Ed ecco il resoconto di Angela D’Albis sulla seconda lezione di oggi avente per tema “La storia del balletto”

La nostra bravissima docente di musica, professoressa Alessandra Zapparoli, con la collaborazione del professore Francesco Pintaldi, ci ha parlato della storia del  balletto classico europeo dal 1800 all’epoca contemporanea.

All’inizio, ci ha dato alcuni cenni della storia del balletto. Nella Preistoria, l’uomo danzava per manifestare la sua interiorità ed esprimere i propri sentimenti. Poi, con le prime civiltà, la danza acquisisce un valore socio-politico-religioso e si accompagna a manifestazioni religiose o per osannare condottieri o re e imperatori. Tutte le civiltà hanno sviluppato la danza: dalla Cina, all’Antico Egitto, dalla Grecia all’antica Roma.

bolle-e-cignoDopo questo breve accenno, si passa a vedere il filmato preparato dal professor Pintaldi. Il primo balletto è: “Il lago dei Cigni” di Čajkovskij con il ballerino Roberto Bolle.

Durante la visione del filmato, la professoressa ci ha fatto notare la magica atmosfera del balletto e  ha sottolineato che spesso nei balletti c’è il tema dell’amore. Ha aggiunto che ci sono versioni diverse a seconda del coreografo. In questa versione il principe vince la sua battaglia contro il mago malvagio e sposa la principessa in carne ed ossa. Si sente l’atmosfera positiva della vittoria e del trionfo dell’amore e anche la ballerina cambia tutù indossandone uno più lungo che si chiama tutù romantico.

La coreografia è importante perché il balletto rimane lo stesso, è la stessa storia, ma l’interpretazione dell’artista rende ogni versione diversa.

Ritornando alla storia della danza, dall’antica Roma si passa al medioevo e poi al rinascimento. Nel ‘400 la danza viene portata nelle corti rinascimentali di Firenze e Milano e poi da qui in Francia.

Proseguiamo,  poi,  a vedere il filmato. Questa volta la docente ci propone il balletto “ Lo schiaccianoci” sempre di Čajkovskij con il ballerino Mikhail Baryshnikov.La docente ci fa notare come il ballerino si muova come se fosse  una marionetta.

Riprendiamo  la lezione ascoltando il balletto di Khachaturian: Spartacus, che racconta la storia dello schiavo Spartaco. La professoressa ci fa notare la musica avvolgente, la bellezza dei corpi che non sono più corpi ma statue, l’intensità dei gesti e delle espressioni, senza l’uso delle parole.

Proseguiamo con la Sagra della Primavera del 1913. Scandalo assoluto, ballerini seminudi, che racconta la scelta per un sacrificio di una fanciulla in un villaggio preistorico. Qui la coreografia è modificata e la storia si svolge non nella preistoria, ma in Russia.

Infine, l’ultimo video è dei Momix, una compagnia di ballerini-acrobati fondata nel 1980.

___________________________________________

Grazie, Angela! Il tuo aiuto è preziosissimo!

E’ inutile forse aggiungere che le due lezioni di oggi sono state veramente molto, molto belle ….