UTE: piccole istruzioni di pronto soccorso – De Gasperi.

Oggi il dr. Rigamonti, affiancato da una dr.ssa che lavora in un ospedale milanese, ha continuato a illustrarci il “Pianeta Nonni-Nipotini”, presentandoci i vari modi di intervenire nei tanti casi che si possono verificare durante i momenti in cui i nostri piccoli sono affidati alle nostre cure.

La prima raccomandazione è quella di cercare di valutare la situazione in modo oggettivo, senza trascurare i segnali di pericolo, ma anche senza eccessivi allarmismi. Un atteggiamento improntato a paura immotivata potrebbe influire negativamente sullo sviluppo psicologico dei bambini.

Asma, bronchiti, infezioni batteriche o virali possono provocare emergenze respiratorie. In tal caso, prima di chiamare il medico, bisogna valutare il modo in cui il bimbo respira (affanno, fischio, …), il suo colorito, la reattività e la temperatura corporea; il bambino non va tenuto sdraiato, ma seduto o, meglio, in braccio. Se il bambino soffre di asma allergica è buona norma tenere sempre a portata di mano il Ventolin.

In caso di episodi ricorrenti di vomito e diarrea si può incorrere nella disidratazione: bisogna che il bambino continui a bere a intervalli a piccoli sorsi. In caso di febbre alta, non bisogna coprirlo troppo nè si deve abbassargli troppo la febbre, che serve a combattere l’infezione. Gli antipiretici andrebbero somministrati in orari tali da prevenire i picchi più alti di febbre, che possono causare episodi di convulsioni febbrili, che durano in genere pochi minuti.

Le nostre case sono piene di sostanze che devono essere tenute fuori dalla portata dei bambini: candeggina, detersivi, ammoniaca, medicinali, ma anche vischio e stelle di Natale… E’ buona norma non travasare mai i prodotti pericolosi in contenitori diversi da quelli in cui sono stati acquistati (perchè non capiti di bere candeggina credendola prosecco…!!!), nè si devono trasferire medicinali in contenitori che non riconducano alla loro esatta identificazione. In caso di intossicazione rivolgersi a un ospedale , riferendo con precisione il nome della sostanza ingerita o inalata. E’ importante ricordare di:

  • non indurre il vomito,
  • non somministrare latte o altre bevande,
  • riferire l’ora in cui il bambino ha mangiato l’ultimo pasto,
  • non perdere tempo.

In estate si può andare incontro a colpi di calore; in questi casi il bambino è apatico, è molto caldo, può svenire e allora bisogna bagnarlo, avvolgerlo in lenzuola bagnate in attesa del medico.

bimbo-caduto-dalla-biciSono piuttosto frequenti i traumi, che possono assumere diversa gravità a seconda delle modalità in cui è avvenuto l’infortunio e a seconda della parte del corpo interessata. In caso di trauma cranico è il caso di correre al Pronto Soccorso se il bambino vomita ripetutamente o se piange in modo inconsolabile o appare apatico e poco reattivo. Il semplice bernocolo non deve far paura.

Le ustioni possono essere di vario grado e non si devono mai strappare i vestiti per non rischiare di aggravare i danni; le ferite aperte vanno sempre lavate sotto acqua corrente prima della disinfezione; le contusioni vanno trattate con ghiaccio e antidolorifici.

In caso di inalazione di corpi estranei vanno seguite queste istruzioni.

Ricordiamoci sempre che nulla vale più di un abbraccio per tranquillizzare un bambino che si è fatto male.

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Ed ecco il resoconto di Angela  sulla seconda lezione:

de-gasperiAlle 16, il nostro bravo docente professore Cossi, ha continuato a parlarci di Alcide De Gasperi., partendo dal 1922, anno della Marcia su Roma di Mussolini, molto scenografica, ma che poteva essere fermata. Con questa marcia, Mussolini prende il potere. E’ il re che gli dà il mandato, perché il partito fascista aveva solo 35 parlamentari. Il re, però, aveva il potere di dare il mandato per formare il governo a chi voleva e lo dà a Mussolini. I rappresentanti del Partito Popolare di Don Sturzo vanno al governo con Mussolini.
Nel frattempo diventa papa Pio XI, che è un sacerdote moderato e conservatore. Con lui la Chiesa non accetta né la libertà di coscienza, né la democrazia. Solo più tardi la Chiesa capirà che l’idea di religione di Mussolini è una statolatria (culto dello stato).
Nel 1923 il Fascismo è abbastanza affermato, ma non ha ancora una forma autoritaria. Con la legge Acerbo del 1924, che modifica il sistema proporzionale con quello maggioritario, il Fascismo diventerà un regime totalitario. Nel giugno del 1924 viene rapito e ucciso Matteotti, probabilmente per volontà di Mussolini. Alla fine di quest’anno, il re dà maggiori poteri al regime. I parlamentari non fascisti si ritirano dal governo, ma nel 1926 vengono espulsi. De Gasperi torna in Trentino. Ma è controllato dal regime. Viene arrestato e condannato a 4 anni di carcere, ridotti poi a 2. Per motivi di salute esce prima, ma in libertà vigilata. Non ha più un lavoro. Allora ritorna a Roma, dove, per le sue conoscenze, riesce a impiegarsi come bibliotecario alla Biblioteca vaticana. Fino al 1933 De Gasperi è controllato dal regime fascista. L’11 febbraio del 1929 vengono siglati I Patti Lateranensi. Per De Gasperi i Patti Lateranensi sono un successo per Mussolini. In realtà lo sono anche per la Chiesa perché con essi nasce lo Stato del Vaticano. Alla fine del Fascismo, De Gasperi comincia a tessere rapporti con i vecchi popolari ma anche con i socialisti. E’ contro il comunismo, anche se con i comunisti dovrà parlarci. De Gasperi non è anti-monarchico. Cercano di fargli cambiare idea, ma non ci riescono perché nella neonata Democrazia Cristiana ci sono tanti monarchici. Nel dopoguerra, nasce il governo Bonomi, nel quale De Gasperi è ministro senza portafoglio. Si comincia a parlare di Assemblea Costituente e di epurazione dei fascisti..

 

Il prof. Cossi si ferma qui. Anche questa è stata una lezione molto interessante.

Belle storie.

Non so se ancora oggi  le maestre assegnino ai loro scolari il tema “Cosa farò da grande…”. Io ricordo che ero in quinta, una mattina dovetti svolgere questo tema e scrissi che mi sarebbe piaciuto diventare una campionessa dello sport oppure una missionaria in terra d’Africa (certo le due cose erano molto diverse, ma  la cosa non mi aveva per nulla dato pensiero).

Come mi era venuta quella seconda idea? Certo ne avevo sentito parlare in casa, a scuola o in parrocchia, perchè era un tempo in cui la gente ammirava chi, spinto da fede religiosa o da spirito di solidarietà, aveva il coraggio di lasciarsi tutto alle spalle: famiglia, amici, possibilità di successo, per andare in terre lontane ed essere di aiuto a chi era sofferente, a chi era povero, a chi era orfano…..

Sì, un tempo questi eroi della solidarietà riscuotevano l’ammirazione di tutti e non di rado accendevano nei giovani un tale spirito di emulazione da indurli a seguire le loro orme sulle strade del mondo. La generosità, la dedizione al prossimo, il coraggio, l’abnegazione erano  valori importanti e condivisi.

Oggi, leggo sui social commenti da far rabbrividire sul rapimento della ventitreenne milanese in Kenya…. e questo mi fa capire che il mondo ha intrapreso una strada pericolosa, forse di non ritorno….

Io, per parte mia continuo ad ammirare chi sa anteporre le sofferenze degli altri al proprio tornaconto e qui ci sono le belle storie di alcuni di loro che ancora oggi sanno intraprendere strade diverse da quelle suggerite dalla logica imperante.