UTE: Adelchi – Infiammazioni: trattamento e prevenzione.

Don Ivano Colombo continua le sue lezioni sulle tragedie del Manzoni.  Oggi ci parla dell’”Adelchi”, tragedia che l’autore scrive dopo il “Conte di Carmagnola”.

Il docente sottolinea che le tragedie sono, per Manzoni, una sperimentazione di forma e di contenuto, per preparare il suo capolavoro: il romanzo.

Dopo l’insuccesso della tragedia ”Il Conte di Carmagnola”, Manzoni prova con “Adelchi”.

Per scrivere l’”Adelchi” Manzoni studia la storia dei Longobardi, periodo della storia italiana oggetto di controversia tra gli studiosi del suo tempo.

Il personaggio di Adelchi non è un personaggio “storico”; è un personaggio inventato, ma inserito in un contesto storico e, quindi, pur non essendo vero, è “verosimile”, proprio come Renzo e Lucia ne “I Promessi Sposi”.

Comincia a delinearsi l’idea, propria del Manzoni, che la Storia non va letta come un susseguirsi di fatti o di biografie di personaggi famosi, ma come un luogo nel quale l’uomo vive il suo sacrificio personale.

I personaggi dell’”Adelchi” sono persone che soffrono e, attraverso la sofferenza e il sacrificio, mostrano la loro grandezza: la gloria sta nel loro martirio, nel fatto che sono dei perdenti, delle vittime dell’ingiustizia.

Adelchi, e sua sorella Ermengarda, attraverso il loro sacrificio costruiscono i passaggi della Storia. Quest’idea, però, rende imperfetta la tragedia, per cui Manzoni abbandona questo genere per dedicarsi alla prosa.

Nel romanzo, il suo capolavoro, “I promessi Sposi”, i personaggi sono gli umili, la povera gente, come Renzo e Lucia (personaggi inventati), intorno ai quali l’autore costruisce la Grande Storia. Infine, attraverso delle letture antologiche della tragedia manzoniana, Don Ivano sottolinea che l’italiano usato dall’autore nelle tragedie è difficile, anche perché esse sono scritte in versi; per arrivare all’italiano moderno, Manzoni ha bisogno del romanzo.

adelchiPoi, sottolinea che già nell’”Adelchi” comincia ad emergere il Manzoni romantico, perché l’autore comincia a far lievitare il rapporto con la natura che è tipico del Romanticismo.

Nell’ultima parte, Adelchi legge la sua presenza nella Storia dicendo:” io ho perso, ma perché voi possiate costruire l’unità”: il sangue versato deve servire a costruire una nuova civiltà.

Le tragedie, conclude il docente, sono utili per capire il lavoro successivo, ma non sono attuali; al contrario, il romanzo “I Promessi Sposi” può essere letto ed è attuale in tutte le epoche, sia come lingua, sia come contenuto del messaggio. (Angela D’Albis)

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Il dr. Lissoni, continuando il discorso sulle infiammazioni, ci ha parlato oggi del trattamento delle infiammazioni stesse e di come prevenirle.

L’infiammazione porta dolore, che è il segnale che ci fa capire che è sopravvenuto un danno nel nostro organismo; il cervello riceve questo segnale tramite i nocicettori, localizza lo stimolo ed elabora la risposta più adatta. Ogni individuo reagisce al dolore in modo soggettivo secondo le esperienze pregresse e la propria soglia di sopportazione.   Nell’ infiammazione acuta esso  è molto intenso e di breve durata; nell’infiammazione cronica è meno intenso, ma persistente e diffuso.

Quando il dolore non è più soltanto un segnale di allarme, va contrastato con antidolorifici, che possono essere di tre livelli: quelli di primo livello agiscono in periferia con effetti di breve durata (es. paracetamolo), quelli di secondo e terzo livello hanno effetti più importanti, ma hanno anche molti effetti collaterali indesiderati.

Sull’infiammazione cronica è molto difficile agire con efficacia, perchè le cure devono essere protratte nel tempo e quindi possono nuocere.

Tra i farmaci anti-infiammatori troviamo i FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) come l’aspirina, il brufen, il voltaren, ecc. Essi riducono il dolore, ma hanno effetti negativi su stomaco, intestino e reni soprattutto negli anziani, per questo le terapie di lunga durata vanno fatte sotto stretto controllo del medico.

Ci sono anche i corticosteroidi che possono essere assunti in vario modo e per brevi periodi non provocano danni, ma, se la terapia si protrae a lungo, possono provocare diabete, osteoporosi, ipertensione, cataratta…

Negli ultimi 25 anni sono stati introdotti anche i farmaci DMARD (disease-modifying antirheumatic drug) che possono curare malattie su cui prima non si poteva far altro che lenire il dolore (ad esempio l’artrite reumatoide).

dieta-mediterranea-compleanno-patrimonio-unescoPer prevenire le infiammazioni bisogna, come è ormai noto a tutti, condurre una vita sana, dormire non meno di sei ore per notte, fare movimento e seguire una dieta che privilegi frutta e verdure. (Diana)