Storie della Bibbia: Giuseppe perdona i fratelli.

Dopo aver interpretato i sogni di Faraone, Giuseppe divenne vicerè d’Egitto e organizzò in ogni città la raccolta di viveri durante gli anni di abbondanza. Quando venne la carestia, gli Egiziani poterono contare su quelle riserve, mentre nel paese di Canaan,  Giacobbe e i  fratelli di Giuseppe soffrivano la fame e decisero di andare in Egitto. Lì Giuseppe li accolse e li protesse, dimenticando i torti subiti, Poi Giacobbe morì e ….

…. i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il loro padre era morto, e dissero: «Chissà se Giuseppe non ci tratterà da nemici e non ci renderà tutto il male che noi gli abbiamo fatto?». 16 Allora mandarono a dire a Giuseppe: «Tuo padre prima di morire ha dato quest’ordine: 17 Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male! Perdona dunque il delitto dei servi del Dio di tuo padre!». Giuseppe pianse quando gli si parlò così. 18 E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero: «Eccoci tuoi schiavi!». 19 Ma Giuseppe disse loro: «Non temete. Sono io forse al posto di Dio? 20 Se voi avevate pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso. 21 Dunque non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri bambini». Così li consolò e fece loro coraggio. 22 Ora Giuseppe con la famiglia di suo padre abitò in Egitto; Giuseppe visse centodieci anni. 23 Così Giuseppe vide i figli di Efraim fino alla terza generazione e anche i figli di Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. 24 Poi Giuseppe disse ai fratelli: «Io sto per morire, ma Dio verrà certo a visitarvi e vi farà uscire da questo paese verso il paese ch’egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe»25 Giuseppe fece giurare ai figli di Israele così: «Dio verrà certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa».
26 Poi Giuseppe morì all’età di centodieci anni; lo imbalsamarono e fu posto in un sarcofago in Egitto.

Dio sa trarre il bene dal male ed è fedele alle sue promesse.

Il faticoso cammino della verità.

Condivido quanto si legge in questo articolo di Avvenire sui terribili fatti accaduti nelle carceri di Santa Maria Capua Vetere.

Nel venirne a conoscenza,  mi sono sentita subito accapponare la pelle per la violenza inaudita messa in atto da “servitori dello Stato”, che dovrebbero garantire l’incolumità dei carcerati; poi, immediatamente dopo, mi sono chiesta: come mai se ne è venuti a conoscenza solo ora, a un anno di distanza?

Leggendo l’articolo si capisce che ci sono stati  dei tentativi di depistaggio e qui vengono in mente i fatti di Genova alla Diaz, il giovane Cucchi, le tante stragi irrisolte che scandiscono la nostra storia recente: il nostro è un paese in cui la verità si fa spesso strada con grande fatica.

Se questa volta si riuscirà a fare luce su quanto è accaduto, sarà perché sono coinvolti solo agenti penitenziari e, forse, qualche dirigente carcerario e non “alti papaveri” o interessi oscuri.