UTE: L’Alzheimer inietta i primi sintomi – Il male di vivere nell’individuo e nella società russa.

Con l’allungarsi delle aspettative di vita, si va sempre più diffondendo la demenza senile, incubo di molti che hanno dato l’addio da tempo alla giovinezza.

Il dr. Rigamonti oggi ci ha parlato di questa patologia e, in particolare dell’Alzheimer per dirci come si possono riconoscere i primi sintomi della malattia.

Per prima cosa bisogna sapere che esistono tanti tipi di demenza quante sono le cause che la possono provocare. Ci sono demenze provocate da: cause vascolari, Alzheimer, HIV, Parkinson, condizioni mediche generali e altre patologie. La diagnosi di Alzheimer può essere fatta da un medico esperto quando si verificano determinate disabilità, ma non esiste un test specifico per determinare la presenza della malattia, pertanto sono necessari: esame clinico della persona, esame neurologico, test cognitivi, esami di neuroimmagine.

Ci si deve allertare se persistono una serie di sintomi: l’individuo diventa più taciturno, ha lacune di memoria, difficoltà motorie, diventa iperattivo (tutto questo a volte viene attribuito a depressione).

L’Alzheimer è provocato dall’accumulo nel cervello di due proteine neurotossiche; tale accumulo può proseguire per 15/20 anni prima della manifestazione dei primi sintomi. Per questo se insorgono sospetti di malattia è utile ricorrere a ECG, Risonanza Magnetica, a PET e altri esami specifici. E’ importante la diagnosi precoce perchè oggi si dispone di farmaci in grado di ostacolare il progredire della malattia.

In una fase avanzata di Alzheimer il paziente dimentica informazioni recenti, prende appunti per non dimenticare appuntamenti, compleanni e anniversari, mette le cose in posti inconsueti, perde spesso oggetti di uso frequente e accusa altri di averglieli rubati; può perdere l’orientamento e non trovare la strada di casa, può  dimenticare parole o non riuscire a continuare il discorso cominciato, può dimostrarsi apatico e instabile.

L’ Alzheimer  stravolge  a poco a poco non solo  la  vita dell’ammalato, ma anche quella della sua famiglia e per tutti inizia un lungo, doloroso calvario.

Nell’ultima parte della lezione una giovane tirocinante ci ha illustrato uno dei test mirante a monitorare  eventuali danni cerebrali provocati dalla malattia.

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Proseguendo nella presentazione dello scrittore Dostoevskij e delle sue opere, Don Ivano oggi ci ha presentato il romanzo “I DEMONI”, in cui è molto presente il tema del MALE, inteso non come concetto astratto che si manifesta in concrete azioni malvagie, ma come  ideologie nefaste che vengono dall’Europa occidentale e contaminano il mondo russo.  I demoni sono quindi le persone che incarnano e diffondono tali ideologie, che fanno presa sulle menti dei giovani russi e li inducono ad azioni violente. Lo stesso Dostoevskij ne era stato sedotto e per questo subì una condanna a morte poi tramutata in confino in Siberia.

Le ideologie come il nichilismo o l’anarchismo, erano state calate nel mondo russo, che invece aveva bisogno di un percorso rispettoso della cultura locale, intrisa di profonda spiritualità.

A questo punto don Ivano ci ha letto alcuni brani del romanzo, da cui risalta tutta la straordinaria abilità narrativa e descrittiva del grande scrittore russo.

Una storia da dimenticare.

La storia della bambina ( Serenella) abbandonata in Ucraina lascia esterrefatti, ma dice chiaramente quanto sia contro natura la pretesa di avere un figlio anche a costo di comprare un’altra donna che lo partorisca per te.

Nell’articolo di Avvenire si parla di 5 donne che hanno avuto parte nella vita di Serenella, 5 donne che potrebbero con qualche motivo dirsi mamma di questa bambina che ora ha un anno.

Se la povertà e il bisogno ci fanno essere più indulgenti (senza giustificare) verso chi vende i propri ovuli o il proprio utero, non è tollerabile chi approfitta di questa situazione per avere un neonato tra le braccia, come fosse una bambola senza diritti e senza anima.

Per fortuna in questa storia ci sono anche due donne con un ruolo positivo, due donne che hanno saputo amare Serenella e accoglierla: la prima è la babysitter ucraina, che, sì, era pagata per accudire la bambina, ma ne ha avuto buona cura; la seconda è la mamma che ora ha preso con sè Serenella in preaffido. L’amore e la generosità di questa donna potrà dare un po’ di normalità a questa bimba? Io lo spero veramente, ma come si sentirà Serenella il giorno in cui, malauguratamente, venisse a sapere la sua storia? Non posso nemmeno pensarlo e prego perchè nessuna traccia possa condurla a conoscere tutta la verità.

Vorrei scalare un monte. (poesia)

scalare un monteVorrei scalare un monte in solitudine
Fissare, in un cielo senza contorni,
Limpidi voli perduti nel tempo
Vorrei scalare un monte per sentire
Le mie urla che feriscono il silenzio, divino.
La verità nascosta che trema.
Vorrei scalare un monte per rinascere
Fermare le pagine dei giorni anche se per poco
Tenere con due dita la mia storia, nel vento.
Che pace  (Grazia Rapisarda)
Scalare un monte per desiderio di solitudine, per un bisogno  di infinito, per mettersi alla prova,   per allontanarsi dalla quotidianità e guardare alla propria storia con distacco e con tenerezza.
E godere infine della pace che viene dalla contemplazione della grandiosità della natura, al cui confronto ogni preoccupazione, ogni affanno si ridimensiona.
E’ una bella poesia, brava Grazia!

La strana storia del color Isabella.

Durante la lezione di ieri, il prof. Porro ha citato il “color Isabella”. Non ne avevo mai sentito parlare e oggi mi sono documentata.

Isabella d’Austria, figlia di Filippo II di Spagna e sposa di Alberto figlio di Massimiliano II, aveva seguito il marito nella guerra contro gli olandesi. Certa che la vittoria sarebbe giunta in breve tempo (…la solita stupida certezza che accompagna ogni dichiarazione di guerra),  aveva fatto il voto  di cambiare la sua biancheria intima solo  quando  Ostenda si fosse arresa.

Come accade puntualmente, le cose non andarono come Isabella aveva sperato e la città resistette tre anni!!!!  Quando Ostenda cadde, Isabella  potè finalmente togliersi la camicia, che, come possiamo immaginare, aveva decisamente perso il suo candore originario ed aveva assunto una tonalità di giallo chiaro tendente al marrone.

Un’altra versione di questa leggenda attribuisce lo stesso voto a Isabella di Spagna (quella che finanziò il viaggio di Cristoforo Colombo), durante Cavallo color Isabellal’assedio di Granada durato otto mesi.

Probabilmente nessuna delle due versioni corrisponde alla realtà storica, ma  l’idea di fare voti legati all’astenersi da pratiche igieniche era anticamente molto diffuso .

Oggi il termine “color Isabella” viene usato soprattutto per definire un certo tipo di mantello equino.

 

UTE: Non è un mondo per vecchi (sintesi di A. D’ALBIS) – Domotica (sintesi di DIANA)

Non è un mondo per vecchi”

Il professor Porro usa come titolo della sua lezione, quello di un libro scritto da un filosofo e scrittore francese e ci presenta il suo autore: Michel Serres, che ha avuto la fortuna di conoscere in varie occasioni e di tradurre alcuni suoi libri.

Michel Serres è nato nel 1930 a Agen, nel sud della Francia, nei territori catari.

I Catari erano un gruppo religioso, ritenuto eretico, che venne sterminato, ai primi del 1200, per volontà della Chiesa Cattolica.

Ciò che caratterizza questa religiosità catara è il senso acuto della presenza del male nel mondo. Questo male si esprime attraverso la forza, la violenza, la logica guerresca del potere.

Michel Serres fa presto l’esperienza della guerra con la guerra civile in Spagna che scoppia quando lui ha 6 anni e dura 3 anni. Questa guerra è atroce e cruenta. Continue reading “UTE: Non è un mondo per vecchi (sintesi di A. D’ALBIS) – Domotica (sintesi di DIANA)”

Storie della Bibbia: parole sorprendenti.

13 Mosè disse a Dio: “Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?”. [14]Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono!”. Poi disse: “Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi” (Es 2, 13-14)

Mi hanno sempre impressionato profondamente le parole che la Bibbia usa per definire Dio: sono parole così essenziali e così esaustive e così sorprendenti che devono veramente essere state ispirate da Dio stesso a chi ha scritto il testo biblico (l’autore potrebbe essere Mosè stesso, secondo alcuni studiosi, o potrebbe essere una raccolta di testi orali tramandati nel tempo).

E lo stupore si rinnova quando ritroviamo  la stessa espressione   nel Vangelo di Giovanni allorché Gesù dice: “Prima che Abramo fosse IO SONO” e a pensarci su c’è da sentirsi un po’ storditi…. ma anche confortati nella fede.

Film: L’insulto.

“L’insulto” è un film ambientato in Libano, una terra martoriata da lunghe , terribili guerre tra le etnie che la popolano.

La vicenda, molto verosimile, prende l’avvio da un tubo non a norma che spunta fuori da un balcone.  Yasser, un capocantiere palestinese, dopo essersi presa sulla testa l’acqua caduta da quel tubo, chiede a Tony, un libanese cristiano maronita, di poter provvedere alla regolarizzazione dello scarico, ma ne ottiene un netto sprezzante  rifiuto. Yasser risponde con un insulto. Dalle mancate scuse del palestinese, inizia una spirale di ripicche, con conseguenze pesanti per entrambi i contendenti, che sfociano in un processo. Le varie fazioni politiche naturalmente soffiano sul fuoco e scoppiano anche tumulti di piazza tra Libanesi e Palestinesi (rifugiati in Libano dopo essere stati cacciati dai territori occupati da Israele). I due contendenti, che non volevano accadesse tutto questo, cominciano a ridimensionare i rispettivi risentimenti e a guardarsi non più come nemici, ma come persone.

La situazione si risolve in una seduta di quello spinoso processo: l’avvocato che accusa Yasser, proietta in aula un filmato che ricorda ai presenti i fatti tragici avvenuti 40 anni prima, nei quali la famiglia di Tony (allora bambino) era stata coinvolta tragicamente. E allora si capisce che la protervia di Tony veniva da una rabbia inconscia e lungamente sepolta.

Le parole più toccanti vengono pronunciate dall’avvocato:- Qui nessuno può vantare l’esclusiva della sofferenza!- Il pubblico presente in aula, prima diviso nelle due opposte fazioni, comprende che in fondo non ci sono vittime e carnefici, ma tutti sono stati e continuano ad essere vittime di giochi politici al di fuori del loro controllo. Gli animi si placano e il processo finisce con l’assoluzione di Yasser.

E’ un film da vedere perchè  fa capire quanto sia difficile vivere in quei paesi del Medioriente in cui la tensione fra i vari gruppi etnici è tale che ogni minimo screzio  può essere preso a  pretesto per far scoppiare una guerra civile. Il regista, comunque, mostra come le donne siano sempre più propense a smussare i contrasti, a cercare di calmare gli animi facendo capire ai rispettivi mariti quanto sia più importante la buona convivenza rispetto alla soddisfazione di veder appagato il proprio orgoglio.

(Visto su Raiplay)

Se una rondine non fa primavera..

L’autunno sta facendo, come ogni anno, il suo mestiere e il giardino da un po’ di giorni era ormai sommerso dalle foglie cadute dagli alberi vicini. Stamattina mi sono decisa e ho cominciato a raccoglierle in mucchi per poterle poi insaccare e portare alla discarica comunale.

Le  foglie gialle sull’erba  ancora verde sembravano  fiori senza stelo e a far loro compagnia c’erano solo i  tagete che continuano a fiorire fino all’autunno inoltrato. Continuando a rastrellare, sono arrivata ai piedi del cedro pendulo e lì il mio sguardo è stato attirato da una piccola macchia violacea ,,,,,

viola novembrina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • E’ mai possibile? – mi chiedevo, mentre mi chinavo per accertarmi di cosa si trattasse. Ed era proprio una viola mammola, una piccola viola, ingannata dalle temperature piuttosto miti di questi giorni. Però è pur sempre autunno e se una rondine non fa primavera, a maggior ragione non farà primavera nemmeno una viola mammola un po’ confusa e disorientata.

Fino a qualche anno fa, la prima settimana di novembre portava sempre la prima brinata, ora fioriscono le viole …. forse è un altro segno del cambiamento climatico che si sta verificando.

 

UTE: Simbolismo ed Ermetismo – I modi di acquisto della proprietà ( sintesi di A. D’Albis)

In occasione del bicentenario della nascita di Baudelaire e del centoventesimo di quella di Quasimodo, il professor Galli ci propone delle lezioni molto interessanti su questi due poeti, sottolineando la linea di continuità che c’è tra loro, ma anche la loro discontinuità.

In questa prima lezione, il professore ci presenta il poeta francese Charles Baudelaire, che è stato per tanti poeti un punto di riferimento. Con lui, infatti, comincia la corrente del Simbolismo, che sarà fondamentale per la poesia occidentale e arriverà anche in Italia, in un percorso che terminerà con l’”Ermetismo”, la grande scuola poetica italiana che si afferma tra la prima e la seconda guerra mondiale. 

Con Baudelaire finisce la poesia dell’800 e inizia la poesia moderna. Iniziano anche due percorsi: uno in cui la poesia ha per tema di fondo il malessere, la noia, l’angoscia; l’altro di una poesia alta che si stacca dal passato e costruisce un linguaggio poetico nuovo. Per capire l’opera poetica di Baudelaire, bisogna conoscere un po’ della sua vita. Continue reading “UTE: Simbolismo ed Ermetismo – I modi di acquisto della proprietà ( sintesi di A. D’Albis)”

Ricchi, super-ricchi e inquinamento.

Nel Vangelo di Luca si legge:

Guai a voi ricchi, perché avete già la vostra consolazione.  Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame….

Ora a puntare il dito contro i super ricchi del pianeta non sono i fautori di una rivoluzione di tipo marxista, ma  IL CONVEGNO DI GLASGOW che denuncia come lo stile di vita dei super-ricchi del mondo non sia più sostenibile: anche se possono permettersi consumi inimmaginabili per i comuni mortali, non è detto, anche in questo caso, che tutto quello che è possibile sia anche lecito.

Una gran parte delle emissioni inquinanti è dovuta a una ristrettissima minoranza di nababbi, che ora si sono inventati anche il turismo spaziale che, in caso si diffondesse, potrebbe diventare un vero pericolo per l’ecosistema planetario.

Porre un limite alla tracotanza di certi super-ricchi dovrebbe essere uno dei primi punti nelle agende degli ecologisti di oggi.