UTE: La peste di Milano – Osteoporosi

Oggi non si poteva cominciare la lezione senza ricordare l’amico Cesare scomparso improvvisamente tre giorni fa. Abbiamo perciò osservato, commossi,  un minuto di silenzio e poi don Ivano ha cominciato a parlare dell’argomento di oggi: la peste di Milano nei “Promessi Sposi”(versione definitiva del 1840)

Quella del 1630 non è stata l’epidemia peggiore per Milano, anzi quella del 1576 ai tempi di San Carlo, era stata anche più devastante.

Se Tucidide e Boccaccio raccontavano la peste avendola vista e vissuta in prima persona, Manzoni invece racconta fatti desunti dagli storici che ne avevano scritto due secoli prima, soprattutto fa riferimento a quanto scritto dal Ripamonti, prete-scrittore di Colle Brianza. La guerra dei 30 anni fa da sfondo al romanzo.   Il suo, come quasi tutti i romanzi storici, si basa su fatti realmente accaduti e su personaggi realmente vissuti, ma vi inserisce  alcune figure immaginarie (Renzo, Lucia, Agnese, ecc.) protagonisti di una storia minore, quella della gente comune.

Manzoni non si limita a raccontare una storia, lui stesso si fa partecipe delle loro vicende con umana compassione. Anche Manzoni, come già Tucidide e Boccaccio, fa rilevare come la peste riesca a evidenziare il peggio degli esseri umani, ma nella sua storia c’è anche chi, pur nella tribolazione, grazie alla sua fede, conserva il buon senso e la pietà per le sofferenze dei suoi simili.

Le dicerie e le superstizioni favorite dall’ignoranza e dalla paura aumentano il caos nella città; la gente cerca dei colpevoli su cui scaricare le proprie frustrazioni e si accanisce contro i presunti untori.

Nel caos della peste naufragano gli uomini di scienza  (i medici) e le autorità civili, solo il Cardinale Federigo Borromeo mostra di aver compreso la situazione e si fa punto di riferimento per la gente.

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Proseguendo il discorso sulla osteoporosi, il dr. Lissoni  ribadisce come solo da poco tempo si ponga attenzione a questa malattia e la si consideri finalmente nella sua gravità.

E’ una malattia subdola che progredisce senza dare sintomi . Essa colpisce prevalentemente le donne dopo la menopausa. Ora si dispone di strumenti di diagnosi (densitometria o  MOC) che consentono di rilevare lo stato del sistema osseo ; tali controlli andrebbero eseguiti  almeno dopo i 70 anni. E’ una malattia molto diffusa soprattutto nella popolazione di pelle bianca

Osteoporosi può essere PRIMARIA o SECONDARIA.  L’osteoporosi primaria  è dovuta alla diminuzione  degli ormoni , all’invecchiamento e a un’alimentazione non equilibrata. L’osteoporosi  secondaria  è la conseguenza di certe patologie( diabete, tumori, malattie ai reni o al fegato),  o dopo l’assunzione di certi farmaci (cortisone e suoi derivati, contraccettivi, farmaci ormonali).

Ci sono però anche cause che possiamo controllare e quindi possiamo mettere in atto comportamenti atti a prevenire la malattia. La sedentarietà favorisce  l’indebolimento delle ossa e quindi non bisogna mai smettere di fare regolarmente delle attività di movimento;  controllando la propria alimentazione si può prevenire l’obesità (altro fattore di rischio);  evitare alcol e fumo.

Importante è la vitamina D, che solo per il 10% può essere assunta col cibo, mentre la gran parte viene prodotta con l’esposizione alla luce del sole.. Ogni anno circa 100,000 persone vanno soggette alla frattura dell’anca con conseguenze spesso molto gravi.