La poesia del giorno: Canto di auspicio per un neonato

Su! Voi, sole, luna, stelle,
– voi tutti che vi muovete nei cieli,
vi prego, ascoltatemi!

In mezzo a voi è entrata una nuova vita.
Siate d’accordo, vi imploro!
Rendete piano il suo sentiero,
ché essa possa raggiungere la cima della prima collina.

Sul Voi, venti, nuvole, pioggia, nebbia,
– voi tutti che vi muovete nell’aria,
vi prego, ascoltatemi!

In mezzo a voi è entrata una nuova vita.
Siate d’accordo, vi imploro!
Rendete piano il suo sentiero,
ché essa possa raggiungere la cima della seconda collina.

Sul Voi colli, valli, fiumi, laghi, alberi, erbe,
– voi tutti sulla terra (…)
Su! Voi animali, piccoli e grandi, che abitate nel bosco (…)
Su! Voi tutti nei cieli, – voi tutti nell’aria, -voi tutti sulla terra,
vi prego tutti, ascoltatemi!

In mezzo a voi è entrata una nuova vita.
Siate d’accordo, siate tutti d’accordo, vi imploro!
Rendete piano il suo sentiero, e allora essa camminerà oltre le quattro colline.

Molto suggestivo questo canto, che testimonia quanto preziosa fosse ogni nuova vita per i “selvaggi” Omaha, indiani dell’America del Nord oggi ridotti a vivere in squallide riserve.

Da loro dovremmo imparare a valorizzare ogni elemento della natura.

Mi viene il sospetto che Jovanotti si sia ispirato a questa poesia quando ha scritto la sua canzone per la figlia Teresa : “Per te” che trovate a questo link:

https://youtu.be/oOPOTfPvDuM

 

 

Ute : Come leggere l’etichetta di un alimento – Il cibo come piacere esistenziale.

Come è ormai consuetudine Romantini legge una poesia degli indiani d’America  dedicata a un neonato. (la pubblicherò a parte).

Il dr. Frigerio inizia la sua esposizione dalla distinzione tra alimenti deperibili, semi-deperibili e stabili. Sono le scadenze a indicarci il periodo in cui l’alimento è nelle sue condizioni migliori.

Purtroppo è enorme lo spreco di alimenti, soprattutto nel nord Europa. Un regolamento europeo del 2011 determina cosa deve comparire sulle etichette  degli alimenti, che sono come la carta di identità dell’alimento in questione: da esse possiamo capire quali siano gli ingredienti, quali siano gli allergeni e i contaminanti e le condizioni di conservazione. Gli allergeni vengono scritti in grassetto.

Numerosissimi sono gli additivi alimentari che servono a migliorare l’aspetto o il sapore dell’alimento o la sua durata.

Bisognerebbe fare attenzione alle diciture  che esaltano la salubrità dell’alimento (meno grassi, farine integrali, multicereali) che a volte non corrispondono a un effettivo beneficio.

Gli alimenti a Km zero possono arrivare anche da molto lontano; i prodotti biologici non sono sempre garantiti come tali; gli alimenti sostenibili sono quelli che dovrebbero poter garantire la possibilità di nutrirsi a tutta l’umanità. La carne bovina è l’alimento meno sostenibile per l’impatto che gli allevamenti intensivi  hanno sull’ambiente.  E’ importante consumare prodotti di stagione (gli altri vengono obbligatoriamente da molto lontano con notevole inquinamento da mezzi di trasporto)

In futuro sarà inevitabile arrivare a consumare alimenti a base di insetti, ma sono già presenti farine di insetti in alimenti già in commercio. Ad esempio il colorante rosso è ottenuto dalle coccinelle.

La carne finta à a base vegetale, ma conserva il sapore della carne. La carne coltivata parte da cellule di animali, che vengono fatte riprodurre fino ad ottenere hamburger o bistecche  di carne.

Gli alimenti senza glutine sono contraddistinti da una spiga sbarrata.

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IL CIBO COME PIACERE ESISTENZIALE.

Il cibo stimola il cervello che produce una risposta chimico-ormonale. L’ appagamento fisico avviene attraverso i sensi (principalmente il gusto, la vista, a volte il tatto e l’olfatto). Il piacere o il dispiacere dipendono anche dalle esperienze pregresse .

L’appagamento intellettuale avviene quando nutriamo la nostra conoscenza (visitare una mostra).

Bisogna costruire un nuovo modo di sentire, nuove competenze sensoriali e in questo ci viene in soccorso la fisica quantistica, che ci porta a percepire le vibrazioni prodotte dall’energia insita nelle cose. Potremmo arrivare a sentire se un cibo ci fa bene o meno nel momento in cui lo assumiamo.

La degustazione diventa ascolto e meditazione e per provare questa sua affermazione, la dr.ssa Sartori  propone un esperimento ai presenti: degusteranno due dolcetti molto simili e le persone dovranno concentrarsi per rilevare quale dei due contenga ingredienti di sintesi e quale invece sia fatto interamente di ingredienti naturali.

L’esperimento ha coinvolto intensamente tutti i presenti e ha suscitato un vivace dibattito.