Tutti all’opera!

Ieri, alla Scala, andava in scena un concerto che sul filo rosso della rievocazione della vita e della carriera artistica di Maria Callas, ci ha dato modo di ascoltare e apprezzare molti giovani artisti (tenori, baritoni, bassi, soprani e contralti) che interpretavano arie non notissime di Verdi, Rossini, Donizetti, Bellini.

Erano stati invitati pensionati e studenti delle scuole medie e superiori, che hanno ascoltato i vari pezzi di non facile comprensione in religioso silenzio.

Mi ha sorpreso constatare come tanti giovani stranieri (la maggior parte provenienti dall’Estremo Oriente) si appassionino tanto al modo di cantare all’italiana (bene immateriale dell’Unesco) da lasciare il proprio paese per venire a Milano all’accademia di perfezionamento. E devo dire che i risultati sono davvero entusiasmanti: abbiamo potuto ascoltare con ammirazione voci stupende, capaci di virtuosismi vocali sorprendenti e di espressività raffinata. Durante la presentazione dei brani, tutti riferiti ad opere interpretate dalla Callas, mi veniva alla mente la voce sublime di questa cantante e mi è parso di di risentirla in uno dei suoi cavalli di battaglia “Casta Diva”

Se posso fare un appunto all’organizzazione, direi che sarebbe stato auspicabile poter seguire meglio i testi dei brani eseguiti, visto che la tecnologia odierna lo consente.

A parte ciò, è stato un pomeriggio veramente unico.

Rimpianto.

In questi giorni ho saputo di una conoscente, ormai molto anziana, rimasta sola. Naturalmente le ho telefonato per farle le mie condoglianze e l’ho sentita molto angosciata per non aver voluto figli, perchè spaventata dai sacrifici che comportava l’averne.

Ai suoi tempi la sua scelta era certamente minoritaria: in genere le coppie non si ponevano nemmeno il problema di non avere figli, anche se cominciavano a porsi quello di non averne troppi.

Ora mi chiedo quante (e sono tante) delle coppie che oggi decidono di fare un figlio solo o di non farne affatto, un giorno rimpiangeranno questa scelta? Certamente questo accadrà quando, diventati vecchi e non più autosufficienti, soffriranno per il fatto di non avere nessun familiare accanto al proprio capezzale …ma sarà troppo tardi e i sacrifici così ostinatamente evitati nel passato verranno pagati con una triste solitudine…

Un calciatore e un capo ultras.

E’ sabato sera . Sto aspettando Giovanni (10 anni) e Gioele (7anni). A un tratto sento lo squillare prolungato, allegro e insistente del campanello: è Giovanni che annuncia sempre così il suo arrivo.

ERa un po’ che non ci vedevamo e siamo tutti contenti di ritrovarci insieme. I bambini, come al solito,  tolgono subito le scarpe e mi raccontano che l’indomani Gioele giocherà la prima partita di calcio della stagione. Gioele è tutto eccitato e Giovanni mi mostra una lunga striscia di carta da pacco bianca: deve scrivere uno slogan di incoraggiamento per la squadra di Gioele. Fortunatamente c’è qui Elisa che , data la sua pluriennale esperienza negli scout, in pochi minuti abbozza a matita e a caratteri cubitali la scritta “FORZA ATLETICO DON BOSCO”. Le lettere devono essere colorate alternando i colori della squadra, quindi Giovanni, a cui non piace colorare, decide che colorerà solo il contorno delle lettere bianche, mentre Gioele colorerà quelle blu.

Giovanni finisce presto la sua parte di lavoro, mentre Gioele lo porta a termine con la solita accuratezza, proprio quando è ormai ora di cena.  Lo striscione è pronto e Giovanni, che si è autonominato capo degli ultras dell’Atletico Don Bosco,  domani lo  sventolerà ai bordi del campo per incoraggiare Gioele.

Quando la normalità fa parlare di sé…

Mi chiedo:  il mondo è forse stanco di gente che per farsi notare e per avere due righe sul giornale assume atteggiamenti aggressivi, arroganti, provocatori e si veste in modi assurdi ?

Questa è la domanda che mi pongo da qualche giorno, vedendo quale risalto danno i giornali a ogni gesto di Sinner: Jannik che ripara dalla pioggia con l’ombrello la raccattapalle, Jannik che aspetta l’avversario per uscire insieme dal campo, Jannik che rispetta le regole e gli avversari, Jannik sempre elegante e gentile…

A ben pensarci, una volta,  di un ragazzo così avremmo solo detto che era beneducato e, allora, si sarebbe confuso tra i tanti che facevano della buona educazione il loro biglietto da visita.

Oggi Jannik nel mondo di quelli che riempiono le pagine dei giornali fa scalpore coi suoi modi gentili, a cui non siamo più abituati e io ringrazio questo ragazzo che sorride, che si impegna al meglio delle sue possibilità, che dice che in ogni partita o si vince o si impara.

Spero che lui sia il battistrada e che tanti  seguano le sue orme sulla strada della gentilezza, forse in futuro avremmo meno episodi  come quello della ragazza che colpisce col coltello una coetanea mentre gli altri del gruppo filmano la scena senza sentire il bisogno di intervenire…

Un “QUADERNO” da completare.

Cosa si può lasciare di più bello ai nostri nipoti  dei nostri ricordi, delle nostre esperienze, delle nostre sconfitte, dei nostri successi? Certo qualcuno dirà che la cosa che farà più felici i nostri figli e i nostri nipoti sarà trovare un piccolo gruzzolo da dividere tra di loro, ma oltre a questo credo che li farà altrettanto felici e orgogliosi trovare traccia di chi li ha amati in un libro.

Ricordo lo stupore di mia nipote, che allora aveva forse 12 anni , quando le feci vedere che il mio nome compariva su una raccolta di racconti dal titolo “Quando ero piccolo …” nata su Facebook. Credo che ne sia stata orgogliosa … E credo che saranno altrettanto stupiti e orgogliosi i nipoti dei nostri soci UTE che stanno partecipando alla raccolta di racconti che andranno pubblicati in un “QUADERNO” in occasione del 30° anniversario dell’UTE.

Sono però ancora troppo pochi coloro che hanno accolto l’invito del Presidente e che si sono messi al computer per scrivere qualche riga. Alcuni sono forse frenati dalla pigrizia, altri dalla paura di aver dimenticato come si fa a scrivere qualcosa di più dei saluti su una cartolina o di un post sui social.

A tutti costoro giunga il mio invito a “buttarsi” con coraggio in questa impresa: nessuno si scandalizzerà se sfugge qualche errore di sintassi o di “consecutio temporum” e, ove fosse necessario, si potrà anche dare una mano per snellire lo stile e rendere scorrevole la lettura.

Coraggio! Il “QUADERNO” aspetta i vostri scritti e voi potrete mostrare con orgoglio ad amici e nipoti l’indice degli autori in cui comparirà il vostro nome.

 

Rettifica.

Qualche giorno fa scrivevo su questa pagina di essere stata vittima di una truffa: avevo ordinato un abito su “gioiacombo” e non avevo nemmeno trovato il sito. Ero certa di essere caduta in una trappola.

Stamattina invece il postino mi ha recapitato la merce che avevo ordinato, quindi nessuna truffa almeno per quanto riguarda me, ma ho trovato in rete alcune denunce di persone che si sono viste alleggerire la carta di credito dopo aver effettuato un acquisto su “gioiacombo”. Forse a me non è capitato perchè ho pagato tramite Paypal.

Quindi, per quanto mi riguarda, tutto è andato a buon fine, ma ho guardato la provenienza del pacco e ho constatato che arriva nientemeno che da HONG KONG!!!! E da lì arrivano anche i prodotti acquistati su TEMU …. Immagino gli aerei che viaggiano intasati da pacchetti e pacchettini …. Quanto è dis-ecologico (si può dire?), inquinante   comprare in questo modo!! Che spreco di energia!!! Non ha senso!!

Io non comprerò mai più nulla su TEMU o GIOIACOMBO, me lo vietano il mio senso civico, il rispetto verso la Madre Terra e verso i miei nipoti: dobbiamo consegnare a loro una Terra in cui possano vivere e non un deserto privo di vita.

UTE: Storia del Licinium e del monumento ai Caduti di Erba – La Didachè e il pastore di Erma

Ieri avremmo dovuto assistere a una lezione di antropologia, ma per sopravvenuti impegni del docente di turno, il nostro Presidente ha dovuto ricorrere a una rapidissima sostituzione e a chi poteva rivolgersi? Chi ha sempre sottomano materiale interessante e già predisposto per essere proposto al pubblico dell’UTE, che è particolarmente esigente?

La risposta è una sola: la prof. Alberta Chiesa, studiosa appassionata di storia locale,  che quest’anno ha già più volte tolto dagli impicci il gruppo organizzativo dell’UTE . Ieri infatti ci ha parlato di due attrazioni della nostra città, note in campo nazionale ed oltre.

IL MONUMENTO AI CADUTI. Progettato da Giuseppe Terragni, uno dei più importanti architetti della corrente razionalista, diffusa nel nostro territorio e anche in campo nazionale nel periodo tra le due guerre.

Chi era Terragni? Era nato a Meda nel 1904 e la famiglia si era poi trasferita a Como 5 anni dopo; lì, Giuseppe frequentò tutte le scuole fino al 1921, quando si iscrisse alla Scuola di Architettura di Milano (l’attuale Politecnico) dove si laurea nel 1926. Subito dopo si trasferisce in Germania per un breve periodo, poi apre uno studio a Como. Con alcuni colleghi pubblica una rivista che si occupa di architettura: il suo intendimento è quello di rinnovare il modo di costruire, privilegiando linee essenziali, funzionalità degli spazi e razionalità degli edifici (corrente razionalista – coincide col periodo fascista). Terragni era un lavoratore instancabile.

Nel 1939 fu richiamato nell’esercito; in seguito fu mandato in Russia. Si salvò da quel disastro sciagurato, ma ne fu talmente segnato che morì nel 1943. Nella sua purtroppo breve vita creò molte opere che testimoniano il suo genio. Tra queste spicca certamente il monumento  di Erba  dedicato ai caduti della prima guerra mondiale, inaugurato nel 1932. E’ costruito con ciottoli di fiume e pietra locale su una collinetta.  Una lunga e suggestiva scalinata porta al sacrario dove sono ricordati i nomi dei caduti; c’era un altorilievo di Lucio Fontana che fu poi fatto rimuovere dal podestà Airoldi nel 1936.

TEATRO LICINIUM – Fu costruito in legno nel 1923 per volere dei fratelli Airoldi, ma fu distrutto da un fortissimo temporale. Il suo nome vuole ricordare il console Licinio che comandava la colonia romana locale.

E’ uno dei più importanti teatri all’aperto d’Italia e, grazie alla sua collocazione, può usufruire di due palcoscenici: uno naturale e uno artificiale . Ebbe alternativamente periodi di grande splendore e periodi in cui fu abbandonato, ma vi furono rappresentate opere teatrali di prosa e opere liriche di alto livello artistico, tanto da ottenerne fama in campo nazionale e internazionale.

Attualmente è gestito dalla Compagnia Teatrale “Il Giardino delle Ore”.

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LA DIDACHE’ E IL PASTORE DI ERMA. – Don Ivano  ieri ha ripreso il discorso sui primi scritti cristiani non riconosciuti come testi di ispirazione divina . Prima ci ha parlato della Didachè: un insieme di norme comportamentali cui dovevano attenersi coloro che aderivano al cristianesimo. Risale alla fine del I secolo d. C. ed è perciò contemporanea ai Vangeli. Gerusalemme è stata da poco distrutta dai Romani e gli Ebrei sono malvisti, perciò i cristiani cercano di prendere le distanze dal mondo giudaico. Nella Didachè, in definitiva una prima forma di catechismo (Catechesi= ciò che si deve imparare ripetendo), viene riportato il “discorso della  montagna”, che vuole richiamare  (e allo stesso tempo distinguersene) la legge che Mosè ha ricevuto sul Sinai.

Il “Pastore di Erma” risale all’inizio del II secolo, quando molti battezzati, davanti al pericolo delle persecuzioni, rinnegavano la propria fede per poi chiedere di ritornare a far parte della comunità in tempi tranquilli. In questo scritto, Erma, che potrebbe essere il fratello di Papa PIO I, ribadisce che la scelta cristiana è una scelta faticosa, ma richiede coerenza, tuttavia esprime anche indulgenza verso i fratelli più fragili.

Ancora una volta l’UTE ha saputo ofrrirci un pomeriggio piacevole e interessante. Grazie, UTE! Grazie, Alberta! Grazie , Don Ivano!

 

Un enorme immenso campo di concentramento.

Stamattina su Radio1 parlava la Boldrini, reduce da una visita a Gaza, e dal suo racconto si poteva ben capire quale tragica realtà si stia consumando in quella regione.

Non vi è possibilità di fuga dai bombardamenti: ogni passaggio è controllato dagli Israeliani e anche i convogli umanitari sono bloccati e non possono portare i generi di prima necessità a una popolazione ormai all’estremo: senza acqua, senza viveri, senza casa, senza cure sanitarie: Gaza può essere definita un immenso lager, dove non esistono nemmeno più le baracche per ripararsi dalle intemperie? Si prevedono a breve migliaia di morti per malattie e denutrizione.

Con questo non voglio dire che le responsabilità di questa situazione sia solo di Israele, infatti Hamas ha vigliaccamente fatto di ospedali , scuole e condomini il rifugio dei suoi terroristi che si mischiano cinicamente alla popolazione civile.

Ma quale soluzione si può prevedere? Forse la migliore, quella di due popoli due stati, non sarà più praticabile perché gran parte dei territori sono ormai sotto il controllo di Israele. Resta forse solo la possibilità per i palestinesi che sopravvivranno a questa carneficina di fuggire all’estero, se sarà loro concesso; ma quanto rancore conserveranno nei loro cuori? e questo rancore, unito alla memoria delle tante vittime innocenti non sarà seme per nuove violenze?

 

E se domani, io non potessi …

E’ davvero preoccupante la notizia secondo la quale è stato danneggiato il 25% dei cavi delle telecomunicazioni che si trovano sui fondali del Mar Rosso .

Per ora sono state compromesse le comunicazioni in Medio Oriente, ma se questa tattica di guerra dovesse estendersi, trent’anni di progressi tecnologici sfumerebbero in un attimo.

Per me sarebbe tragico dover tornare alla telefonia tradizionale per comunicare con mia figlia a Londra o con mia sorella in Thailandia e non riesco a immaginare cosa questo vorrebbe dire per un’azienda.

Sarebbe per tutti, temo un tragico salto indietro e la rovina per molti…

Ho un’angosciante sensazione che si stia man mano scivolando tragicamente verso una situazione di guerra globale che nessuno dovrebbe nemmeno ipotizzare.

Truffa in rete!!!

  • Guarda che bell’abitino estivo!! Mo’ lo compro…- mi sono detta un paio di giorni fa e ho provveduto all’ordine con una sollecitudine che non riconosco tra le mie abitudini.

Poco dopo aver terminato l’operazione però mi è venuto un dubbio:- Come mai nell’ordine non compaiono i termini di consegna? – e ho cominciato a cercare sulla rete qualche notizia su quel “GIOIACOMBO” a cui avevo indirizzato il mio ordine e, con mia amara sorpresa, ho visto prima l’avvertimento del mio antivirus che mi diceva di desistere da quella ricerca e poi, in un momento successivo, cliccando su quel nome è comparso solo il mio ordine: devo essere l’unica persona al mondo che si è lasciata gabbare da quel fantomatico sito di vendite!!

Non fate come me: prima di fare un bonifico controllate bene a chi lo indirizzate!! Per fortuna ho pagato tramite Paypal e non dovrebbero poter risalire alla mia carta di credito e inoltre il danno che ne ho avuto è minimo. Credo che non farò più imprudenze di questo genere.