Convivere col terremoto.

Convivere col terremoto : un’ esperienza altamente traumatica. Ti fa toccare il massimo della precarietà. Ti si affacciano tante domande: Cosa accadrà domani o nei prossimi giorni? La mia casa reggerà?Dove andrò a vivere finchè dura l’ emergenza? Come farò coi bambini se non funzionano le scuole? E gli anziani possono vivere in una tenda?
Tutta la vita rimane sconvolta e non hai più nessuna delle certezze che ti hanno sorretto nel passato.
Sto vivendo da vicino questo dramma e constato che ogni mio tentativo di portare conforto vale ben poco.

Non resta che sperare che l’ emergenza finisca in fretta , prima che le vite di tanti vengano sconvolte.

La mietitura .

La giornata lavorativa cominciava prestissimo in estate e i mietitori si radunavano sull’aia in attesa che il “rasdor” dicesse su quale campo di grano ci si doveva recare.
Ognuno aveva la sua falce e dei vestiti adatti a riparare il più possiile dalla polvere e dal sole: larghi cappelli di paglia, fazzolettoni al collo e, spesso, piedi nudi .

Noi bambini seguivamo le mamme, perchè a casa non restava nessuno che badasse a noi e ci rendevamo utili posando a terra i “ligam”,. I mietitori con gesti rapidi e sicuri falciavano gli steli ormai secchi ,adagiavano sui legami le mannelle di frumento fino a comporre il covone, che veniva legato e sistemato all’impiedi (con le spighe rivolte verso l’alto) accanto agli altri. Sarebbe poi passato il carro tirato dai buoi a caricarli e a portarli alla cascina.

Noi bambini avevamo anche il compito di portare l’acqua ai mietitori e facevamo la spola tra la cascina e il campo. Al nostro arrivo essi smettevano un attimo di lavorare e ognuno attingeva un buon mestolo di acqua fresca dal secchio riempito al pozzo.
Ricordo con particolare nitidezza i volti arrossati dalla fatica e dal gran caldo e la polvere che si appiccicava ai volti sudati dei mietitori.

Il sole a picco picchiava forte e le stoppie pungevano piedi e caviglie dei mietitori, ma c’era sempre qualcuno che amava cantare e che ogni tanto intonava una di quelle canzoni che tutti conoscevano; via via altre voci si univano alla sua a formare un coro che parlava di fatica sì, ma di fatica condivisa e per questo più sopportabile e più umana

Internauti agées.

Nonni sempre più tecnologici grazie all' aiuto degli adolescenti.

Questo articolo conferma una tendenza già segnalata da tempo: è in costante aumento la presenza degli ultra sessantacinquenni sulla rete e sui social-network e si arriva a concludere che questo contatto col mondo favorirebbe anche il mantenimento dello stato di salute fisica e mentale.
Sono lieta di far parte di questo esercito di internauti dai capelli bianchi.

Fine corso.

Oggi è terminato il corso di inglese: è stata senz’ altro un’ esperienza positiva.
Dal punto di vista dell’ apprendimento, mi ha dato l’ opportunità di organizzare il mio studio, di darmi dei punti di riferimento e di inquadrarmi le principali forme di dialogo. Certo ne devo ancora fare di strada, ma capisco qualcosa in più rispetto a un anno fa e questo mi soddisfa per il momento.
Non si può pretendere di avere la capacità e la velocità di apprendimento di quando si aveva qualche decade di meno, ma l’ importante è constatare che ci sono dei progressi.

Un altro aspetto importante è che ho conosciuto un gruppo di persone simpatiche e aperte, che amano la compagnia. Sono tutte donne che hanno figli all’ estero o che vogliono rinverdire le loro conoscenze linguistiche visto che viaggiano molto per lavoro o per turismo.
Oggi ci siamo scambiate i numeri di telefono e la promessa è di tenerci in contatto per continuare a studiare insieme e magari anche per qualche camminata in montagna.

Credo che farebbe bene a tutte le persone che come me hanno ormai molto tempo libero cominciare a imparare qualcosa di nuovo: è come trovarsi all’ inizio di una strada nuova, quando pensavi di aver già percorso buona parte di quelle conosciute.

Davide e i girini.

Davide ieri è tornato a casa sua, ma spero che tornerà durante l’ estate ancora per qualche giorno.
E’ stato ubbidiente e si è assoggettato tranquillamente alle regole che ci siamo dati.

Si è divertito molto in riva al lago: prima davamo il pane alle oche, ma queste poi ci inseguivano anche quando la provvista di cibo era finita e questo non ci piaceva molto.
Nel punto in cui il lago arriva a lambire il prato, abbiamo visto tantissimi girini, che si nascondevano tra l’ erba. Da quel momento Davide non ha avuto altro interesse : il primo giorno cercava di prenderli con le mani, ma era molto difficile catturarli ; tuttavia ci è riuscito alcune volte , ma ha poi subito rilasciato le sue minuscole prede.
Il secondo giorno ha voluto portare con sé un contenitore di plastica e allora la caccia (o meglio pesca) è stata molto più fruttuosa, anche perchè Davide ha presto affinato la sua tecnica : dapprima utilizzava il contenitore in modo casuale, poi ha capito che appoggiandolo sul fondo in senso contrario allo spostamento dei girini, bastava aspettare che questi entrassero nel vasetto!!

A un certo punto però sono arrivate due grosse oche a disturbare il gioco e Davide è rimasto impressionato dal fatto che esse camminavano tranquillamente in mezzo ai girini e che forse se li mangiavano pure….
Quando ha potuto riprendere il suo gioco, la sua prima preoccupazione è stata quella di salvare almeno un girino: lo ha catturato con mille precauzioni e con altrettanta cautela lo ha portato con sé in automobile, avendo cura di tenere il vasetto in equilibrio… Giunto a casa , andava a controllare se al girino fossero spuntate le zampette e si stesse trasformando in rana, invece come si può ben capire il mattino dopo il girino non si muoveva più e ho dovuto dire a Davide che faceva finta di essere morto per chè era spaventato.

Credo che in questi giorni Davide abbia sperimentato nuovi interessi e spero che questo atteggiamento di curiosità per ciò che accade intorno diventi per lui una buona abitudine.

La verità vi farà liberi.

-“La verità vi farà liberi ! – Sono parole di Gesù riportate nel vangelo di Giovanni (8,32).
Ci si dovrebbe ricordare di queste parole in Vaticano in questi giorni: stanno trapelando tanti misteri nuovi, che si aggiungono ad altri di vecchia data (caso Orlandi).
Il Papa lancia qualche messaggio che però non porta chiarezza, mentre gli organi ufficiali sembrano ignorare le difficoltà del momento.

Al giorno d’ oggi non si può pensare di nascondere per sempre fatti scomodi e inquietanti: ci sarà sempre qualcuno che vorrà sapere, che vorrà indagare e riuscirà a poco a poco a togliere la sabbia con cui si è voluto seppellire la verità .

Sono passati i tempi dell’ “ipse dixit” e quando la Chiesa ne prenderà atto e con umiltà e onestà si mostrerà più trasparente agli occhi del mondo , ci guadagnerà in prestigio e credibilità.

Quasi una nevicata…

I pappi dei pioppi ieri richiamavano una nevicata fuori stagione: riempivano l’ aria e il vento li sospingeva fino a quando giungevano a toccare il suolo o la superficie del lago.
In certi punti del sentiero pareva di camminare su una candida morbidissima moquette.
Quanti tra i miliardi di semi prodotti da una pianta avranno possibilità di svilupparsi?
Uno, due …chissà… Sarà il caso a decidere…

Buon compleanno, Elisa!

Alla piccola Elisa che oggi compie dieci anni, tantissimi auguri da nonna Diana e da Davide .
So che vorrebbe un cagnolino vero, ma per il momento sarà bene che si accontenti di questo cagnolino scintillante.

Buona vita, carissima Elisa!!

Davide : una prova di maturità.

Davide (5 anni) domenica ha deciso inaspettatamente di venire a casa della nonna ; nessuno credeva che quella decisione fosse da tenere in considerazione, dato che non si era mai allontanato da casa senza i genitori.
Invece lui ha voluto che la mamma gli preparasse la valigia, si è messo giacca e cappello e si è accomodato in macchina con la serietà di un vero uomo, dopo aver salutato la famiglia.

Durante il viaggio ogni tanto chiedeva quanto mancasse ancora, ma ha retto bene alle tre ore e mezza di auto.

Appena arrivati ha voluto mangiare e poi dopo poco si è addormentato. Il giorno dopo non ha fatto che piovere e siamo rimasti in casa , a parte il tempo per andare a fare la spesa. Martedì invece è stata una bella giornata di sole e siamo stati in giardino a trapiantare fiori e ortaggi e Davide, che all’ inizio pareva disinteressato si è poi unito ai lavori , interessandosi soprattutto degli insetti e degli animaletti che sbucavano dal terreno ad ogni colpo di zappetta.
Verso sera la sua mamma ha telefonato per sapere come stessero andando le cose e Davide, presa la cornetta in mano si è più volte raccomandato con lei di non venire a prenderlo, di stare tranquillamente a casa e questo ha molto sorpreso me che temevo il verificarsi di una crisi di pianto al sentire la voce della mamma.
Davide ogni tanto prova a fare qualche capriccio, ma basta che mi veda ben decisa a non dargli corda e subito ritorna nei ranghi.

E’ questa una prova che Davide sta crescendo e che ha acquisito una buona fiducia in se stesso: ottima cosa, direi!!

22 maggio: S. Rita insegna ancora a perdonare.

Nella foto si vede il corpo di S. Rita così come lo si può vedere oggi. Nel giorno a lei dedicato , ho riletto la sua storia e mi pare che essa possa ancora insegnare qualcosa alle donne di oggi, specialmente a quelle colpite da lutti dovuti ad atti criminosi: Rita infatti ha saputo perdonare chi le aveva ucciso il marito e riteneva tanto importante che i suoi figli non si macchiassero le mani di sangue da preferire per loro una morte prematura.
Oltre cinque secoli fa S. Rita aveva capito che la vendetta chiama altra vendetta provocando inesorabilmente una spirale di violenza e di sangue , che solo la capacità di perdonare può interrompere.