Una sera a teatro: Don Giovanni.

Ieri sera al teatro Manzoni di Vighizzolo di Cantù era di scena Alessandro Preziosi in una versione rivisitata del “Don Giovanni”.

Mettendo insieme varie versioni teatrali  del “libertino amorale” per antonomasia,  viene delineata una storia che vuole essere improntata all’ analisi dell’ anima perversa  del personaggio , senza trascurare qualche momento comico che affiora qua e là nel dialogo serrato tra il protagonista e il suo servo Sganarello. Quest’ ultimo rappresenta il sentire comune della gente timorata di Dio e non lesina rimproveri e consigli al suo scapestrato padrone, ma nulla cambi nel modo sciagurato di vivere di Don Giovanni, che ha come filo conduttore della sua vita solo il soddisfacimento dei suoi capricci, forse per sfuggire alla noia e all’ angoscia di una vita cui non sa dare senso.

Poi avviene l’ imprevedibile: la statua di colui che Don Giovanni ha ucciso in duello , si muove e si mette a parlare: è il mistero che interpella il cinico  Don Giovanni.  Così nel secondo atto si ha l’ impressione di trovarsi di fronte a un Don Giovanni diverso: è nella sua casa, vestito di nero , assediato dai creditori…..Apparentemente intenzionato a cambiare vita, si scopre infine che ha invece deciso di adottare  come tanti la maschera dell’ ipocrisia , ma la statua di pietra gli lancia un’ ultima sfida che Don Giovanni accetta sfrontatamente e per lui sarà la fine.

I ritmi del primo atto sono apparsi piuttosto lenti, ma la recitazione di Preziosi e del coprotagonista è stata superba; la scenografia ridotta all’ essenziale ha tuttavia creato momenti suggestivi ( soprattutto ben riuscita la scena finale del rogo che avvolge e divora Don Giovanni).

Molti applausi finali hanno salutato tutta la compagnia.