UTE: Modernismo e biodiversità.

Oggi all’ UTE c’ erano due lezioni in programma: il Modernismo e la biodiversità.

Del Modernismo potete trovare una esauriente esposizione a questo link e non sto perciò a riassumere l’ argomento col rischio di essere poco chiara e imprecisa; voglio solo riferire qui quello che mi ha maggiormente colpito nella lezione di don Ivano : il Modernismo scatenò all’ interno del Cattolicesimo una furiosa caccia alle streghe , che non arrivò a  riaccendere i roghi nelle piazze, ma mise al bando molti valenti uomini di Chiesa, colpevoli di non condividere le arretratezze di una gerarchia che ottusamente si ostinava a negare le evidenze scientifiche che contraddicevano l’ interpretazione letterale della Bibbia. Inoltre mi ha sorpreso un passo dell’ enciclica di Pio X, conosciuta col titolo “Pascendi”, nel quale il pontefice  condannava come eretici quelli che sostenevano che la Chiesa dovesse tornare umile e povera come quella delle origini: leggendo quelle parole ho pensato che anche Papa Francesco sarebbe stato perseguito come eretico se fosse vissuto un secolo fa.

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Nella seconda ora, il dr. Sassi ci ha intrattenuto su “Erosione della biodiversità”.

Il rapporto tra uomo e natura nella nostra civiltà occidentale è stato fortemente condizionato dall’antropocentrismo di ispirazione biblica, secondo il quale l’ uomo può, per volere di Dio, disporre a proprio vantaggio di animali e piante; inoltre fino al 18° secolo era diffusa la convinzione che qualunque azione dell’ uomo non avrebbe mai potuto alterare l’ equilibrio della natura, in quanto  opera di Dio e perciò perfetta.

Linneo nel 1700 sostiene di aver classificato tante specie quante ne ha create Dio, ma dopo di lui Darwin , studiando i fossili, arriva a concludere che alcune specie animali si sono estinte e sostiene la teoria dell’ evoluzionismo.

L’ uomo è spesso causa di estinzione di specie di esseri viventi , sia per la sottrazione progressiva di spazi sia per il primato delle attività economiche sul rispetto degli ecosistemi.

Così oggi la velocità dei processi di estinzione delle specie è mille volte superiore al ritmo con cui esse si rigenerano ed è inoltre importante sapere che , quando il numero degli esemplari di una specie è molto ridotto, si impoverisce irrimediabilmente il suo patrimonio genetico  .

L’ Italia, per la particolare conformazione del suo territorio e per la varietà di paesaggi e di zone climatiche, ha una straordinaria biodiversità, infatti 5.000 specie , tra animali e vegetali, vivono solo qui da noi, ma la pressione sulle specie è fortissima e molte di esse sono a rischio. Sapremo salvaguardare una tale ricchezza?