Le sfide del nostro tempo.

barnabitiAscoltare don Walter Magnoni è sempre un’esperienza piacevole e costruttiva e anche l’incontro di questa mattina a Eupilio, organizzato dal Granis di Erba, lo ha confermato.

Il nuovo Arcivescovo, Mario Delpini, ha indetto il SINODO DELLE GENTI, per interrogare il popolo di Dio al fine di dare risposte nuove e più adeguate  ai problemi di un mondo e di una società in sempre più rapida evoluzione.

Nel documento di preparazione a questo Sinodo minore, ma cruciale vengono proposti tre motivi principali di riflessione:

  • denatalità
  • terza età
  • ambiente.

La Chiesa, popolo di Dio in cammino, deve innanzitutto interrogarsi sul contesto ambientale in cui stiamo vivendo oggi e prendere atto che parlare di Dio oggi è fuori moda, che l’invecchiamento della popolazione comporta problemi di sostenibilità per il sistema pensionistico e sanitario, che il problema del lavoro diventerà sempre più urgente, che i rapporti affettivi sono sempre più liquidi, precari …

Serve coraggio per guardare con obiettività al proprio tempo e alla propria storia, visto che i cambiamenti in atto innescano invece paura…L’immigrazione ad esempio scatena, soprattutto nelle fasce più deboli, la paura di perdere qualche piccolo beneficio conquistato a fatica, ma non possiamo dimenticare il monito evangelico: “Ero straniero ….”, nè possiamo dimenticare  anche che nell’Antico testamento si raccomanda ad ogni passo di soccorrere orfani, vedove e stranieri…

La paura è un’emozione che va ascoltata e rasserenata e la Chiesa di Milano ha fissato, fin dagli anni ’60 con Montini, la sua attenzione sul problema dell’immigrazione (che allora era immigrazione interna, ma che aveva ugualmente creato malumori e resistenze); poi il card. Martini aveva creato la comunità di Monluè dove gli stranieri sostavano per due mesi in attesa di una sistemazione (allora bastavano due mesi!!!); sulla stessa linea di sensibile attenzione al problema immigrazione si erano mossi anche i card. Martini, Tettamanzi e Scola.

Ora il fenomeno migratorio che scuote la nostra società e le nostre certezze, ci lancia tre sfide:

  • una sfida culturale: approfondire i problemi attraverso lo studio  e la lettura di opere che offrano spunti di riflessione;
  • una sfida della memoria: leggere la storia nei suoi processi evolutivi per saperla interpretare: il ritorno nostalgico al fascismo è sintomo di perdita di memoria;
  • una sfida della spiritualità: recuperare il valore delle cose importanti, fondamentali, significative.

Il tema così attuale da fare da spartiacque nella vita politica odierna, ha stimolato una serie di quesiti da parte dei presenti,  a cui don Magnoni ha dato risposte sempre molto condivisibili e obiettive, che io sintetizzo così:

  • Bisogna creare reti di comunicazione interpersonale: usare sì le tecnologie moderne, per poi arrivare alla comunicazione interpersonale; è necessario anche vigilare sulla comunicazione, contrastando fake news e rabbia irrazionale.
  • Per influire sulle scelte economiche, bisogna rendersi conto del potere che abbiamo tra le mani noi consumatori, facendo delle scelte eticamente corrette ed ecologicamente sostenibili; per le delocalizzazioni si dovrà arrivare a una normativa europea che unifichi i sistemi fiscali dei 27 paesi dell’UE, contestualmente ai sistemi previdenziali.
  • Se oggi la minoranza, che si professa cattolica, milita in partiti diversi, deve però farsi portatrice degli stessi valori irrinunciabili nelle diverse aree politiche.
  • Se la società oggi impone a tutti ritmi frenetici, noi dovremmo imporci di agire secondo il motto “Age quod agis” (fai quel che fai) intendendo che è importante fare bene ogni cosa in cui si è impegnati, senza farci trascinare dall’ansia delle tante cose da fare, rischiando così di essere schiacciati dallo stress e di fare male tutto.
  • Lo sport e il gioco sono certamente spazi privilegiati di incontro e di integrazione.
  • Bisogna anche arrivare a imporre un sistema fiscale più equo, che consenta di alleviare il carico fiscale per chi ora sta pagando di più.
  • Bisogna coinvolgere i giovani stranieri (ma direi anche quelli di casa nostra) cristiani nelle iniziative politiche.

La mattinata si è conclusa con la celebrazione della messa e con lo scambio dei numeri di telefono con una persona che mi ha fatto molto piacere incontrare dopo tanti anni. Ho ringraziato su TWitter don Magnoni per il bell’incontro.