Con lo sguardo al 2100.

Ieri sera ,”Quark” ha fatto un servizio molto interessante su una ricerca demografica prodotta da un ente internazionale di cui non ricordo il nome. Studiando l’andamento delle variazioni demografiche degli ultimi anni, è stato possibile fare delle proiezioni (diverse dalle previsioni, in quanto la proiezione dà per scontato che la tendenza attuale si mantenga inalterata nel tempo, cosa che non è affatto certa).

Secondo quelle proiezioni, nel 2100 (cioè fra 80 anni, quindi in un futuro prossimo), l’Italia vedrà la sua popolazione ridotta a 28 milioni di abitanti, contro gli attuali 60 milioni circa, quindi gli Italiani saranno meno della metà di quelli attuali; anche la Cina, che arriverà a a contare 750 milioni di abitanti, vedrà dimezzata la sua popolazione.  Quella africana invece  aumenterà rapidamente  e la sola  Nigeria raggiungerà gli 800 milioni.

Davanti a queste ipotesi non si può non restare perplessi: si può dire che l’emergenza più preoccupante per il nostro paese sia quella demografica e che ci si dovrebbe preoccupare assiduamente di creare le condizioni perché le famiglie possano serenamente pensare a mettere al mondo più di un figlio (io ne ho avuti tre e sono contenta di aver fatto la mia parte) e questo presuppone anche un aiuto perché le donne non siano costrette a lasciare il lavoro per mancanza di nidi o scuole per l’infanzia con rette accessibili.

Per altri paesi europei, diceva il servizio, le prospettive sono meno tragiche, visto che da tempo hanno praticato una più saggia politica per l’immigrazione.

Come già detto, si tratta di proiezioni…..bisognerà fare in modo che la tendenza segni una svolta decisiva o tra poco le sparute schiere dei nostri nipoti non riusciranno più a  mantenere non solo i propri figli, ma anche una schiera sterminata di nonni e bisnonni dalla vita sempre più lunga.

Altra prospettiva potrebbe essere quella di avere una popolazione più colorata di quella attuale, dove gli italiani doc saranno come le proverbiali mosche bianche.