Tutti a messa!?

C’è chi, come me, è arrivato con congruo anticipo sull’orario della messa: date le proteste che avevano intasato la rete nelle settimane scorse contro la sospensione delle messe pubbliche, era logico pensare che la ressa dei fedeli, ansiosi di partecipare, dopo due mesi di astinenza, alla celebrazione  eucaristica, avrebbe fatto durare a lungo le operazioni di ingresso in chiesa.

Infatti si deve sempre mantenere la distanza di sicurezza, anche nei momenti di ingresso e di uscita. Era quindi ragionevole aspettarsi di fare una lunga coda…… Invece non è successo niente di quanto era logico aspettarsi: davanti alle chiese non c’era nessuna coda, molti  posti ,  contrassegnati con cura secondo le norme, erano desolatamente vuoti; solo pochissimi fedeli sparuti, sparsi qua e là nella navata centrale, con mascherine e guanti  attendevano l’inizio della celebrazione.

Mi sono chiesta: dove sono finiti tutti quelli che scalpitavano impazienti e che inveivano contro il governo despota che li privava della libertà di culto? La loro fede si è affievolita di colpo in quest’ultima settimana? Non sentono più quell’impellente bisogno di sacralità e misticismo che infiammava i loro cuori fino a qualche giorno fa?

Da quel che ho visto devo dedurre che:

  • molta gente, che frequentava abitualmente la chiesa, ha ancora tanta paura di uscire dalle proprie case e di mischiarsi coi propri simili, perciò si affida alle messe virtuali;
  • il proliferare di inviti alla preghiera e di invocazioni a santi e beati perchè intercedessero per la fine della pandemia, mi avevano fatto credere a un risveglio di spiritualità e di fede , ma forse avevano  più un valore di scaramanzia.
  • il gran can-can fatto in rete aveva principalmente una motivazione politica e francamente in un momento come questo la speculazione politica mi sembra quanto mai fuori luogo e inopportuna.