UTE: la vita delle parole: STILUS – interazioni farmacologiche.

La prof. Meggetto oggi ha continuato ad affascinarci con la storia di un’altra parola molto antica: STILUS, che in latino significa, palo, bastone.

Essa  deriva dalla radice STIG di origine indoeuropea e da questa deriva a sua volta il termine stigma, che presso i Romani voleva indicare la marchiatura degli schiavi. Nel mondo cristiano si cominciò ad utilizzare il termine stigmate per indicare il marchio, la cicatrice lasciata da un’incisione profonda (le stigmate di Cristo su mani e piedi, le stigmate di S. Francesco o di Padre Pio).

stilusPresso i Romani lo stilus era anche l’oggetto appuntito che serviva per incidere le tavolette di legno coperte di cera usate per scrivere.

Da stilus deriva anche stiletto, arnese appuntito che si usa per fare incisioni. In italiano col termine stilo indichiamo l’ago della meridiana, il palo di sostegno di un pagliaio, il braccio di un certo tipo di bilancia, la penna stilografica. Prendendo spunto da questo ultimo significato la docente fa una breve digressione sulla scrittura: quella manuale è certo più personale di quella al computer; contribuisce allo sviluppo della memoria, costringe a organizzare le idee e il pensiero astratto, inoltre cambia a seconda del nostro stato d’animo e quindi parla molto di noi. La scrittura al computer rischia, secondo la nostra docente di essere anonima e standardizzata*

Cicerone sosteneva che per imparare a parlare bisogna prima imparare a scrivere perchè la scrittura implica anche la correzione, la limatura  per migliorare la forma e quindi anche lo stesso modo di pensare.

Quando si scrive si usano le parole.  Il termine PAROLA in greco si traduce con LOGOS (che però ha anche significato di calcolo, di razionalità) e in latino con VERBUM, termine molto usato con l’avvento del Cristianesimo.

Il termine italiano  PAROLA deriva invece da parabola. In seguito la docente si sofferma sul verbo domandare (in manus dare) e su altri termini inerenti alla scrittura.

*Su questo punto non sono molto d’accordo con la nostra amabilissima e stimatissima docente: se si scrive con una tastiera su un cellulare o sulle pagine di un social network certamente il nostro messaggio rischia di essere impersonale e standardizzato, ma se si usa la tastiera per raccontare esperienze, ricordi, per discutere su un problema, allora anche da quelle parole scelte per forza di cose con cura può scaturire l’anima di chi le ha digitate.

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Nella seconda ora il dr. Umberto Filippi ci ha intrattenuto su un argomento molto interessante, ma reso un po’ ostico dalla terminologia scientifica che il caso richiede. L’argomento proposto era quello delle interazioni farmacologiche.

La ricerca ha recentemente puntato la sua attenzione sul tema della  de-prescrizione dei farmaci, cioè sulla necessità di utilizzare al meglio i farmaci adeguandoli alle caratteristiche individuali ed evitandone  un uso improprio.

La lezione si è basata su questi quattro temi: meccanismi di interazioni tra farmaci; farmacogenetica; interazioni tra farmaci ed alimenti; interazioni tra farmaci e integratori (a base di erbe).

I maggiori consumatori di farmaci sono senz’altro gli anziani, che rischiano spesso di averne anche conseguenze spiacevoli. Infatti ci sono farmaci che, se presi contemporaneamente modificano la loro efficacia o diventare addirittura tossici. Bisogna poi tener presente che:  gli  stessi farmaci possono produrre reazioni diverse da persona a persona; taluni rallentano le funzioni renali, gli antiacidi rallentano le funzioni intestinali e altri alterano la flora intestinale.

La farmacogenetica studia le cause delle diverse reazioni ai farmaci; piccole variazioni del genoma modificano le risposte alle terapie.

Le interazioni con alimenti : il cibo può influire sull’efficacia e sulla velocità di assorbimento dei farmaci: ad esempio gli antipertensivi interagiscono con alimenti che contengono potassio (come banane e arance) facendo insorgere artmie; antibatterici vanno assunti lontano dai pasti;broccoli, fagioli , lattuga possono limitare l’efficacia del cumadin; non si possono assumere alcolici quando si è in cura con psicofarmaci; chi assume diuretici deve integrare l’alimentazione con sali minerali; il succo di pompelmo interagisce con i farmaci antiaritmie provocando tossicità per tiroide, polmoni e fegato.

Preparazioni a base di Hypericum perforatum inducono gli isoenzimi. del citocromo P450, in particolare il CYP3A4, e la P-glicoproteina con riduzione dei livelli ematici di: warfarina. ciclosporina. teofillina. digossina. contraccettivi orali. antiretrovirali. amitriptilina. irinotecano.
Preparazioni a base di Hypericum perforatum inducono gli isoenzimi. del citocromo P450, in particolare il CYP3A4, e la P-glicoproteina con riduzione dei livelli ematici di: warfarina. ciclosporina. teofillina. digossina. contraccettivi orali. antiretrovirali. amitriptilina. irinotecano.

Non tutto ciò che è naturale fa bene alla salute: l’aloe vera può ridurre la pressione sanguigna; valeriana assunta in concomitanza di barbiturici può potenziarne gli effetti….

Con l’età aumenta il rischio di interazione tra farmaci, anche perchè invecchiando se ne assumono in maggiore quantità.

UTE: Il trattato di Versailles – Il Pantheon nella nostra psiche.

trattato-di-versaillesProseguendo l’analisi degli avvenimenti del 1919 ì, don Ivano Colombo oggi ha parlato del “trattato di Versailles”. Chiamarlo trattato è ingiusto e improprio: fu un diktat dei paesi vincitori nei riguardi dei vinti, che furono costretti a sottostare all’imposizione di condizioni durissime. Il protagonista principale di questo trattato fu il presidente americano Wilson; egli però fu avversato dal senato USA che decretò il ritiro delle truppe e dei capitali, lasciando che l’Europa curasse da sola le sue ferite. Il trattato doveva basarsi sui criteri definiti da Wilson nei suoi “14 punti”, ma così non fu e prevalse comunque lo spirito di vendetta.

La Germania, che non era stata mai sconfitta sul campo, dovette cedere alla Francia l’Alsazia e la Lorena, le fu imposto un risarcimento dei danni di guerra talmente oneroso che sarebbero occorsi sessant’anni per estinguerlo;  si pretese che si dichiarasse responsabile dello scoppio della guerra e le furono tolte le colonie africane.

L’Austria dovette rinunciare agli stati che prima facevano parte del suo impero e all’Ungheria furono tolti molti territori, anche quelli abitati da popolazioni di lingua ungherese. Anche l’Impero Ottomano fu smembrato, ma si consentì alla Turchia di costituire uno stato nazionale, per non aggravare la già traballante situazione del Medio Oriente.

La geografia politica di gran parte del mondo venne modificata venne modificata a tavolino, tenendo presenti solo gli interessi dei paesi vincitori e non le esigenze dei popoli. Di fatto questo trattato mise le basi per lo scoppio, appena vent’anni più tardi, di un’altra terribile e sanguinosa guerra mondiale. ________________________________________

Persefone. – Per completare il discorso, rimasto in sospeso la lezione scorsa, la prof. Tatafiore ha ripreso tratteggiando la figura di Persefone, che, rapita da Ade, viene liberata dalla madre Demetra.  Da quel momento vivrà parte dell’anno accanto ad Ade, come regina degli Inferi, e parte accanto alla madre cui resta sottomessa. Persefone è la fanciulla ingenua, un po’ narciso, che vuole piacere e che si adegua ai desideri del partner. Persefone vive tutto come un gioco, è civettuola, ma sa anche reagire infatti è l’unica che osa opporsi ad Artemide, quando entrambe si innamorano di Adone.

Le donne Persefone sono inclini alla depressione più profonda, si sentono spesso inadeguate, ma se riescono ad uscire dal loro inferno, possono manifestare grandi doti di sensibilità e genialità. Per realizzarsi senza precipitare nella depressione queste donne devono assumersi delle responsabilità e imparare a stare da sole.

diane_de_versailles_leocharesArtemide. – E’ la dea della Luna, della caccia, è sorella di Apollo ed è tutta presa nella realizzazione di sè.

E’ benefica e malefica insieme, è capace di uccidere chi la tradisce; ama gli animali, ma è indifferente all’amore. Solo  Orione la farà innamorare, ma lei per sbaglio lo ucciderà.

Le donne-Artemide amano la natura, sono indipendenti e non si curano del parere degli altri; non sono empatiche, non sono pazienti e non fanno sentire importante chi sta vicino a loro. Così ripiegate su se stesse sono inclini all’anoressia.  Per sviluppare una personalità più armoniosa dovrebbero perseguire la ricettività di Persefone.

Atena. – Nasce da Zeus e Metis, dea della tessitura. Quando Metis è incinta, Zeus la divora ed Atena perciò nascerà dalla testa di Zeus, già ricoperta della sua armatura. Atena non teme suo padre; quando Vulcano la possiede con la forza, lei reagirà con infastidita indifferenza.

Le donne-Atena sono combattive e perseguono i loro obiettivi con strategie che mirano a colpire l’avversario nel punto debole. Sono donne lucide, con senso pratico, equilibrate, fredde e in grado di ricoprire ruoli dirigenziali. D’altro canto però l’obiettivo da raggiungere può diventare un’ossessione e sarebbe bene che tali donne ogni tanto si togliessero la corazza, provassero a fidarsi di qualcuno e ad accettare l’imprevisto per sfuggire al rischio della solitudine.

 

 

 

 

 

Foto ricordo.

L’8 marzo, festa della donna, offre ogni anno alle donne del CIF (Centro Italiano Femminile)  l’occasione di incontrare gli ospiti di Casa Prina e di offrire alle ospiti un rametto di mimosa che esse spesso conservano fino all’anno successivo.

E’ sempre un momento commovente e intenso, che le assistenti dell’Istituto immortalano con l’immancabile foto ad ogni ospite e a noi del CIF.

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UTE: Leonardo: la festa del Paradiso (sintesi di A. D’Albis) – Poesia: La piana da Verdun

Prima di parlarci della Festa del Paradiso, grandiosa scenografia organizzata da Leonardo da Vinci per un portentoso spettacolo, commissionatogli da Ludovico il Moro in occasione delle nozze tra Gian Galeazzo Maria Sforza e Isabella d’Aragona, la professoressa Manuela Beretta ci racconta qualcosa della Milano dei tempi di Leonardo e della corte sforzesca presso la quale lavorò.

Milano fu per Leonardo il terreno fertile per far germogliare le sue capacità, fu la culla del suo genio.

Milano aveva una posizione geografica favorevole; era una grande città per quell’epoca (contava 100/150mila abitanti); era ben servita da vie di comunicazione, circondata da grossi borghi e, soprattutto, era costruita su canali d’acqua che agevolavano gli scambi commerciali permettendole di essere concorrenziale anche sui prezzi delle merci. Continue reading “UTE: Leonardo: la festa del Paradiso (sintesi di A. D’Albis) – Poesia: La piana da Verdun”

UTE: microbioma e microbiota (sintesi di A. D’Albis)- Il Pantheon dentro di noi

Il professor Sassi ci parla oggi dei microbi e dei batteri che si trovano nel nostro corpo. Ci dice che ogni persona è circondata da una nuvola di batteri assolutamente personale e univoca, che nessun altro al mondo ha. I batteri sono l’asse portante della vita sulla terra e anche del nostro corpo.

Essendo i gruppi di batteri che ricoprono il nostro corpo unici, sono come le impronte digitali, ci contraddistinguono e possono aiutarci a comprendere di più noi stessi.

microbiota-intestinaleIl docente passa, poi, a parlare del MICROBIOTA INTESTINALE. Esso è l’insieme di migliaia di microorganismi: batteri, funghi, virus e protozoi che si trovano nel nostro intestino e sono essenziali allo sviluppo del sistema immunitario.  Il Microbiota intestinale pesa circa 1KG e mezzo ed è composto da 500 specie di batteri diverse tra loro, divise in 45 generi e 14 famiglie. Alcune di queste famiglie sono utilissime perché aumentano la capacità dell’organismo di metabolizzare i carboidrati, altre possono diventare nocive. Continue reading “UTE: microbioma e microbiota (sintesi di A. D’Albis)- Il Pantheon dentro di noi”

UTE: Vita delle parole: MODUS – La conquista della Luna (sintesi di Angela D’Albis)

Oggi la professoressa Elena Meggetto ci fa un discorso sulla lingua, soffermandosi su quella usata oggi.

Sottolinea che la lingua esprime l’identità di una persona, di un gruppo o di una nazione e che le varie lingue costituiscono una rete di connessioni e non di divisioni.

Attraverso la lingua ci rendiamo conto di come eravamo ieri, di come siamo oggi e di come saremo domani.

Oggi, sottolinea la docente, purtroppo c’è un ritorno alla “retorica” (scrivere o parlare, o anche agire, ricercando l’effetto con l’adesione ai più banali luoghi comuni), che serve a coprire il vuoto di significati.

C’è un uso sbagliato della punteggiatura, che spesso viene ignorata, e un abuso dei simboli nei messaggi che inviamo da computer, tablet o smartphone. Continue reading “UTE: Vita delle parole: MODUS – La conquista della Luna (sintesi di Angela D’Albis)”

Segni di risveglio.

Ieri sono stata per un paio d’ore ad aiutare al seggio delle primarie PD ed è stata una vera sorpresa vedere la gente affluire senza soluzione di continuità alla sede di P.zza Prina. Erano persone di ogni età, anche se prevalevano le persone mature  e gli anziani, ma non sono mancati i giovani e i giovanissimi. Mi chiedo cosa abbia spinto tanta gente a venire a votare, sapendo anche di dover versare due euro!! Perchè questa voglia di esprimersi, di far pesare la propria opinione?

Penso che quella gente volesse dire che non fa parte di quella folla acclamante che inneggia al governo in carica e alla sua politica per molti versi inquietante;  ma forse non è solo questo: forse voleva dimostrare che la democrazia si realizza con la partecipazione reale e concreta delle persone, con la possibilità di controllare alla luce del sole i risultati delle consultazioni elettorali e che è ridicolo (e forse anche pericoloso) promuovere consultazioni on line di cui nessuno può verificare nè l’autenticità, nè la portata.

E’ stata una bella dimostrazione di senso civico e il risultato è incontestabile: Zingaretti è il nuovo segretario PD. Io non l’ho votato, ma spero che possa guidare questo partito con la collaborazione sincera e leale di tutti, perchè é questo che la gente chiede.

UTE: Lucrezia Borgia.

Oggi all’Ute c’è stato un cambiamento di programma resosi necessario all’ultimo momento per indisposizione della dr.ssa Todaro, cui vanno i migliori auguri di pronta guarigione.

A sostiruirla è intervenuta la prof. Alberta Chiesa, che ci ha parlato di Lucrezia Borgia, una donna maltrattata dagli storici molto più di quanto meritasse.

lucrezia_borgiaLa sua disgrazia è stata quella di nascere da una relazione clandestina e scandalosa tra Papa Alessandro VI e Vannozza Cattanei. La piccola Lucrezia ha vissuto serenamente i suoi primi anni di vita protetta dall’amore materno, ma ad appena dieci anni fu portata a vivere alla Corte Papale, che era allora un covo di vipere, teatro dei più orrendi misfatti.

Suo padre e suo fratello, Cesare Borgia, detto il Valentino, fecero di lei un oggetto di scambio per instaurare rapporti politici utili ad allacciare alleanze con le famiglie più potenti del momento. Fu così costretta a un primo matrimonio all’età di appena 13 anni, ma suo marito fu ben presto ucciso quando si prospettò la possibilità di un matrimonio più vantaggioso; ma anche il secondo marito fu fatto uccidere e Lucrezia, che lo amava teneramente, cominciò ad odiare il padre e il fratello e desiderò di allontanarsi da Roma.

L’Occasione si presentò quando potè arrivare a Ferrara come sposa di Alfonso d’Este. Qui essa potè mostrare la sua vera natura: si accattivò con la sua gentilezza e generosità la stima e l’affetto dei suoi concittadini, protesse artisti di grande valore (tra cui l’Ariosto), resse con saggezza il ducato in assenza del marito e alla fine della sua vita si fece Terziaria Francescana e si diede ad opere di carità.

Lucrezia è stata una figura di donna importante ai suoi tempi e forse non ha del tutto meritato la  cattiva fama, che la storia le ha riservato.

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Nella seconda ora, che non si è potuto occupare con una lezione tradizionale, è stata impiegata per illustrare  ai soci presenti il nuovo sito e le pagine facebook dedicate alla nostra UTE, con particolare attenzione alle possibilità di interazione che esse offrono per una migliore comunicazione tra le componenti dell’Associazione. La nostra Presidente poi ha parlato delle tante iniziative e proposte che si stanno programmando per il prosieguo dell’Anno Accademico.

Pomeriggio in biblioteca: dal libro al film.

Giovedì pomeriggio in biblioteca comunale: Don Ivano Colombo ci ha guidato a scoprire analogie e differenze tra la novella di Pirandello “La giara” e la sua trasposizione cinematografica ad opera dei fratelli Taviani.

La proiezione del filmato è stato preceduto da una presentazione di Pirandello, scittore di romanzi, novelle e pièces teatrali di grande successo. La sua cultura risente dell’influenza della cultura greca e inoltre  si rifà alla corrente filosofica della fenomenologia tedesca.

A questa breve premessa è seguita una lettura davvero avvincente della novella “La Giara”, la cui prosa è talmente efficace da far vivere i personaggi come in una rappresentazione teatrale: è tipico della cultura siciliana questo gusto della teatralità. Don Ivano è riuscito a far rivivere in quella sala della biblioteca un Don Lollò sanguigno e grottesco ad un tempo.

Con la visione dell’opera dei fratelli Taviani abbiamo poi potuto apprezzare la recitazione di  Franco Franchi e di Ciccio Ingrassia non nelle solite vesti di giullari, ma in quelle  di attori impegnati nel rendere al meglio, riuscendoci, i due protagonisti della novella pirandelliana.

I fratelli Taviani si sono attenuti al testo nel rendere bene l’atmosfera della masseria di don Lollò, ma hanno aggiunto un loro tocco personale che ha messo in luce l’asservimento delle donne e dei lavoratori nella Sicilia del latifondo.