Per un giorno di quasi estate….

Oggi è stata forse la prima bella giornata calda di questa primavera che sta per finire . A Como c’ erano molti turisti stranieri per le vie del centro e c’ era aria di ferie. L’ aria limpida consentiva di vedere il bellissimo panorama del lago in tutto il suo splendore… solo passeggiando sul lungolago ci si sentiva stringere il cuore per lo scempio perpetrato da qualche anno nel cuore della città.

Nel viaggio di andata e ritorno , la campagna che costeggia la strada e i boschi sui fianchi delle montagne erano in piena esplosione proprio come descrive bene il poeta in questa poesia che incollo qui di seguito….

ESTATE

Improvvisamente fu piena estate.

I campi verdi di grano, cresciuti e 

riempiti nelle lunghe settimane di piogge,
cominciavano a imbiancarsi,
in ogni campo il papavero lampeggiava
col suo rosso smagliante.

La bianca e polverosa strada maestra era arroventata,
dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato,
più greve e penetrante il richiamo del cuculo,
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli,
si cullavano le margherite e le lupinelle,
……..

H. Hesse

 

Sorseggiando il caffè….

La farfalla che ho visto assomigliava molto a questa.

Sono seduta in giardino col computer appoggiato su un vecchio tavolino da campeggio.

C’ è il sole, ma è un po’ velato e in lontananza si sente borbottare il tuono. Un leggero venticello rende piacevole questo star all’ aperto anche in quest’ ora calda del giorno. Si sentono cinguettii brevi di passeri  e un di loro si avvicina furtivo alle biete appena spuntate con la maligna intenzione di riempircisi il gozzo,, ma poi sente il mio sguardo di disapprovazione e se ne va . I merli fischiettano piano : è l’ ora della siesta anche per loro.

Queste  prime giornate di caldo hanno convinto i fiori a sbocciare; i loro colori e i loro profumi hanno attirato una splendida farfalla bianca con striature nere; non la solita cavolaia, ma una creatura che non avevo mai visto da queste parti: sorvola un attimo il giardino e scompare….intanto io sorseggio un caffè, pensando che finalmente è primavera…!!!

 

 

 

Rosa canina: preziosa per la salute.

Bacche di rosa canina

Tra i rami della siepe è  spuntata una rosa canina, che sfoggia tanti bei fiori bianchi  e delicati. E’ l’ antenata di tutte le rose coltivate e chissà da quanto tempo ha cominciato a colonizzare la terra.

Volevo potare i suoi rami penduli che sporgono dalla siepe, ma guardando sulla rete ho appreso che  questa pianta ha proprietà incredibili  e quindi credo

rosa canina bianca

proprio che la lascerò crescere proprio lì dove è capitata (magari grazie a qualche merlo).

Se guardate QUI potrete rendervi conto di quale sorgente di salute potrebbe essere questa pianta così umile e così antica.

 

 

 

Operazione coste pulite.

Ero alla ricerca di una buona notizia e dopo lungo navigare sulla rete l’ ho trovata! Ed è anche una di quelle notizie che non fanno notizia, come capita per le cose buone che capitano più spesso di quanto non si pensi…Eccola:

Operazione coste pulite

Nessuno ne ha parlato, ma sulle coste italiane e di tutto il Mediterraneo, dove il maltempo ha concesso una tregua, migliaia di persone si sono date appuntamento per pulire coste e fondali marini.

L’ iniziativa è una delle tante promosse da Legambiente ogni anno: non sono clamorose, ma alla distanza sono efficaci, perchè inducono cambiamenti nei comportamenti della gente e nel modo di rapportarsi all’ ambiente.

Pericolo a due ruote.

Stavo andando alla piattaforma ecologica a scaricare i sacchi di erba e le potature della siepe, quando mi ritrovo davanti un gruppo di cicloamatori  , che sono un po’ la piaga dei giorni festivi e prefestivi su queste strade della Brianza.  Li  tengo d’ occhio con trepidazione, perchè c’ è sempre l’ ottimista(eufemismo per non dire una parolaccia) che ritiene di dover affiancare il compagno di gita davanti a lui per conversare meglio. Ora io capisco che la bellezza del paesaggio e il clima mite invoglino a esprimere i propri sentimenti circa le meraviglie del creato, ma lo si potrebbe fare anche durante una sosta a qualche bar….. direi….

I ciclisti evidentemente non sono dello stesso parere e vanno appaiati o anche a tre a tre senza curarsi del traffico automobilistico.  Ora, giunti in prossimità di una rotonda , rallento e metto la freccia: signori, devo voltare a destra , è il messaggio secondo un codice accettato universalmente.  Pare però che loro non se ne curino e mi affiancano proprio sulla destra, anche se è loro intenzione proseguire diritto. Finalmente uno di loro  (dev’ essere di certo molto intelligente!!) capisce che stanno ostacolando il traffico e grida : – OCIO!!! (traduzione : Occhio!).

A questo punto però io ormai mi ero vista costretta a fermarmi per lasciarli scorrere  in direzione di Milano, altrimenti li avrei investiti.

Le rotonde sono un pericolo per i ciclisti , ma proprio per questo bisogna fare molta attenzione e non dimenticare che non si è soli sulla strada.

 

La salvia.

Il fiore della salvia: un esempio dell' efficienza della natura.

Ho nell’ orto una pianta di salvia , che curo ormai da tre anni. L’ anno scorso era sopravvissuta a stento ai rigori dell’ inverno, ma poi è diventata  un cespuglio rigoglioso dalle foglie estremamente grandi. Quest’ anno ,  appena le temperature si sono alzate ha cominciato a diventare sempre più grande, a occupare sempre più spazio nel mio orticello.

Ho cominciato a regalare mazzetti di salvia a parenti, amici e vicini; poi mi sono decisa a potare i rami più esterni, mentre coi fiori riempio i vasi di casa per profumare le stanze.

Ho impanato e fritto le foglie più grandi e carnose, e ho scoperto che sono gustosissime, e continuo a utilizzarla come sempre per aromatizzare gli arrosti o il burro da versare sui tortellini.

Su internet ho trovato molte notizie  su questa pianta e gli interessati possono trovarle QUI.

Ricordo quando a scuola studiavamo botanica e il fiore della salvia veniva descritto come un esempio mirabile dell'” intelligenza” della natura: infatti quando  le api si posano sui petali  inferiori, per succhiare il nettare, gli stami si abbassano e rilasciano sulla schiena degli insetti il loro polline, che verrà così trasportato su altri fiori.

Ti sembra il Caso?

Un’ amica ed ex collega che ho ritrovato all’ UTE, mi ha prestato il libro di Erri De Luca e Paolo Sassone “TI SEMBRA IL CASO?”

In una serie di lettere che i due autori si scambiano, lo scrittore pone dei quesiti allo scienziato , che,  forte delle sue conoscenze, cerca di spiegare i misteri dell’ universo e della nostra biologia. Riporto qui alcuni passi.

Abbiamo un meccanismo biologico dentro di noi, un orologio, che segna il tempo molto meglio di una sveglia elettronica. E’ un orologio fatto di molecole che dettano quando si ha sonno, o fame, o voglia di correre. Ogni cellula del nostro corpo ha un orologio e siamo capaci di tenere tutte queste cellule in sincronia…..

Nessuno è solo al mondo. E’ vero e la nostra compagnia non è limitata agli altri uomini. La compagnia è quella di tutto ciò che vive, dei cicli circadiani o stagionali, dalle piante nelle foreste impenetrabili ai pesci nelle profondità degli oceani…..siamo parte del ritmo biologico del pianeta….

La luce ha effetti positivi che vanno al di là della sua immediata percezione….Paradossalmente tra le donne in Arabia Saudita, dove la luce del sole non manca, c’ è un’ incidenza di osteoporosi assai elevata perchè coprono tutto il corpo con il burqa. O ancora le donne di colore sono più soggette a osteoporosi perchè l’ alto livello di melanina nelle cellule dell’ epidermide non consente di immagazzinare in maniera efficace la luce del sole….

Sono solo  brevi stralci e  certo nemmeno i più significativi di un libro che affascina non con una trama di una storia a lieto fine , ma con le riflessioni di due persone che da punti di vista diversi e con sensibilità diverse discutono su temi che da sempre l’ umanità intera si pone  senza riuscire a spiegare tutto con la scienza e da questo deriva il titolo: “Ti sembra il Caso?”

E man mano che la lettura procede sembra sempre più improbabile che tutto accada per un semplice caso, anche se risposte diverse non possono venire dalla scienza…

 

 

Scarabei.

C’ è un vecchio roseto al di là del mio orto. Da oltre trent’ anni fa fiorire una quantità di rose gialle non particolarmente belle , ma ricche di profumi.

Ieri mentre controllavo e accudivo le pianticelle di pomodoro.  interrate da poco , ho visto gli scarabei, o meglio le cetonie, come ho appreso da internet. Erano tre, intenti a nutrirsi dei petali delle rose già quasi sfiorite. Uno, forse più solitario e introverso, se ne stava da solo, muovendosi lentissimamente sui petali; gli altri due erano invece insieme sulla stessa rosa e sembrava si intralciassero a vicenda, ma senza arrabbiarsi troppo: dovevano essere avvezzi a questo tipo di convivenza . Era da molto tempo che non ne vedevo e il colore verde-dorato delle loro elitre mi ha incantato: sembravano tre smeraldi incastonati nell’ oro delle rose.

Se però uno di loro si fosse messo in testa di venirmi a salutare da vicino, credo che non lo avrei apprezzato tanto…..:-))))

1° Maggio 2013: quale festa?

Quale festa del lavoro…..

E’ un primo maggio che ci  fa sentire a disagio…. come si fa a celebrare la festa del lavoro quando il lavoro è la prima emergenza nel paese? I giovani disoccupati, gli esodati, le donne espulse dal mondo del lavoro avranno motivi per festeggiare? E quale motivo avranno per festeggiare le famiglie di quei 377 operai (in maggioranza operaie) morti in Bangladesh per il crollo del palazzo (dichiarato pericolante due giorni prima) in cui confezionavano abiti per le case di moda guadagnando un euro al giorno?  Tra quelle case di moda figura anche la Benetton, che su quella mano d’ opera schiavizzata ha costruito la sua fortuna……Festeggiare il LAVORO oggi vuol dire mettere sotto accusa questa globalizzazione senza regole, che dà lavoro, sotto ricatto della fame, a una parte di poveri nel mondo e che toglie lavoro e dignità ai lavoratori di casa nostra.
Credo che sia interesse anche di coloro che si sono arricchiti sfruttando i più poveri tra i poveri rimediare a queste stridenti ingiustizie……o  la platea dei  potenziali clienti si restringerà sempre più e coi loro prodotti costosi e grondanti sangue potranno farci un immenso falò.