L’ortensia

WP_20160614_09_11_18_ProSono passati ormai molti anni da quando andavamo a passeggiare con Chico, il nostro piccolo intelligente e affettuoso yorkshire. Spesso lo portavamo nel prato antistante uno dei tanti laghetti della zona.

Mentre il cagnolino scorrazzava felice, scomparendo a tratti tra l’erba alta e a tratti riemergendone a balzi, come se avesse le molle sotto i piedi, noi guardavamo il lago, i fiori, il paesaggio.. e  un giorno sotto un cespuglio di ortensie ho visto un rametto piccolo (venti centimetri al massimo) con qualche gemma (era la fine dell’inverno).

L’ho piantato in un vaso , fino a farlo irrobustire un po’ e ora dopo tanti anni è così come nella foto. Saranno state le piogge , saranno state le potature di qualche tempo fa o il concime che gli ho dato a inizio primavera, non lo so, ma non è mai stata così rigogliosa la mia ortensia…..

 

 

Quando la scuola non c’è….

oratorioestivoSono tornata da poco da Arcellasco, dove da ieri funziona l’oratorio estivo cui sono iscritti  ben 200 bambini . Al mio arrivo quattro ragazzi delle superiori stavano intrattenendo il gruppo in cortile con un ballo mimato ed era bello vedere i giovanissimi animatori spronare alla partecipazione  quelli che parevano più impacciati , più timidi…. Poi con perfetta organizzazione è cominciata l’attività dedicata all’esecuzione dei compiti delle vacanze ed è lì che siamo entrati in azione noi adulti : un ragazzo e alcuni insegnanti in pensione. Superato il momento del reperimento di tavoli e sedie, che  dapprima erano insufficienti, ho visto con mia grande sorpresa che i bambini  si sono organizzati in un attimo coi loro libri e  astucci e si sono messi al lavoro con grande serietà. Un bambino che non aveva portato i compiti si è però trovato subito un lavoro: teneva in mano un foglietto su cui erano scritte le pagine che una sua amichetta doveva completare e lui , quando lei ne aveva completata una, le diceva quale era quella seguente ……e lo faceva con grande impegno!!!!   😀 😀

In questo paese in cui purtroppo i servizi per i genitori che lavorano scarseggiano , le parrocchie svolgono  un ruolo di supplenza veramente prezioso  contando sulla disponibilità di molti volontari che si occupano della mensa e  delle varie attività di animazione. Ed è sorprendente che in un clima che sa di vacanza e di festa tutto si svolga in modo ordinato ed efficiente.

Chapeau a don Claudio e agli organizzatori!!!

Un veliero tra i grattacieli.

Camminando stamattina ho catturato questa immagine che mi è sembrata molto curiosa:  un veliero attraccato tra i grattacieli che sorgono accanto al centro finanziario di Londra; le vele e gli alberi che spuntano sopra gli alberi!!!  A proposito quanti sono questi grattacieli!!! e come sono appiccicati tra loro!! Forse solo per acquietarsi la coscienza è stato riservato qualche metro quadrato a un po’ di verde: qualche aiuola, qualche albero, qualche cespuglio, tutti rigorosamente delimitati da cemento.

Qui abitano tutti quelli che lavorano nelle banche vicine. Alcune di esse hanno preannunciato che in caso di Brexit lascerebbero la piazza di Londra e allora cosa accadrebbe a tutti questi grattacieli?

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God save the Queen!

La BBC questa mattina ha dedicato ampio spazio ai festeggiamenti per il 90° compleanno della regina Elisabetta. Nella cattedrale di Saint Paul si è tenuta una lunga, solenne , fastosa liturgia di ringraziamento . La Regina indossava uno dei suoi soliti completi color pastello (questa volta era giallo – crema – pasticcera) con l’immancabile cappello in tinta a falda larga. Accanto a lei il principe Filippo, che oggi festeggiava i 95 anni , il principe Carlo con la moglie Camilla, i nipoti (William, Kate e Harry), i rappresentanti del governo e non saprei chi altri, ma la chiesa era al completo.  Tutte le signore portavano i cappellini immancabili nelle cerimonie in questo paese: tutti in tinte molto chiare e delicate, dalle forme più strane , quasi tutti portati in modo da coprire prevalentemente la parte destra del capo. Solo tre pastore, che avevano concelebrato la cerimonia , erano a capo scoperto.

La Regina ha assistito ai discorsi augurali, alle preghiere, ai saluti delle varie categorie ( tra cui una rappresentante di un’associazione ippica e una donna di solo due giorni più giovane della regina ),  ha accennato a cantare gli inni intonati dal coro della cattedrale senza dare segni di cedimento o di stanchezza o di noia.

Alla fine, quando le volte della cattedrale si riempivano delle voci di tutti i presenti che con entusiasmo cantavano “God save the Queen”, lei sola era a bocca chiusa …..non poteva certo mettersi a cantare “Dio salvi me” !!!!

All’uscita, mentre si soffermava davanti al portone dove i membri del clero  si erano schierati per il saluto, si è notato il suo passo forse un po’ più lento , la sua schiena leggermente incurvata, ma aveva ancora la forza di soffermarsi a salutare e a sorridere a tutti, poi si è avviata giù per la scalinata senza bisogno di aiuto ed è salita sull’auto, la prima naturalmente di una lunga fila che sfilava via via per accogliere le varie personalità in rigoroso ordine gerarchico.

Capisco perchè gli Inglesi siano ancora attaccati alla monarchia: in questo mondo in frenetico divenire, nel quale è facile sentirsi disorientati, la monarchia con le sue cerimonie e le sue tradizioni  può rappresentare un punto di riferimento rassicurante.

Alla fermata dello scuola bus.

i pullman in uso fino a 10 anni fa
i pullman in uso fino a 10 anni fa.

Al mattino alle sette e un quarto accompagno il nipotino alla fermata dello scuola-bus. E’ un’ora di grande traffico  e  veicoli di ogni tipo formano un fiume che scorre in continuazione, interrotto soltanto dal periodico stop imposto dai semafori.  Ci passano vicino persone di svariatissime provenienze : quelli che potrebbero apparire autoctoni sono certamente una esigua minoranza.

Nei pochi minuti di attesa,  passano e si fermano davanti a noi tantissimi pullman, quelli rossi a due piani, che sono un po’ il simbolo di Londra e che vantano una storia di quasi due secoli. Il servizio dei route master data infatti dal 1829, quando erano trainati dai cavalli. Poi un secolo fa circa furono meccanizzati conservando però la loro forma tradizionale.

Solo da una decina d’anni sono stati cambiati per agevolare i disabili, le mamme con passeggino o gli anziani, che naturalmente hanno posti riservati a loro nel piano inferiore.

Per saperne di più si può leggere Qui

 

Guardando la TV.

Ho guardato qua e là un po’ di programmi tv in questi giorni, e, naturalmente ,quelli che riesco a seguire sono per lo più le trasmissioni di eventi sportivi. Così ho potuto godermi il torneo del Rolland Garros , che in Italia penso sia solo sulle pay-tv, dato che non lo vedo da anni. In finale c’erano  Murray e Djokovich e mi ha sorpreso il fatto che la TV inglese non abbia esultato nè tifato per Murray e mi è stato detto che la cosa si spiega col fatto che Murray non è inglese, ma scozzese, quindi un forestiero….!!!!

Ieri sera ho potuto seguire la partita di calcio per beneficienza (quella che da noi si chiama “partita del cuore”) : in campo c’erano vecchie glorie del calcio inglesi e di ogni parte del mondo ; tra loro c’era il nostro Cannavaro e mi ha fatto piacere rivederlo ancora in gran forma.

bORIS JohnsonStamattina invece ho guardato per un po’ un evento in diretta da Stratford upon Avon (dev’essere la città natale di Shakespeare) dove il primo ministro Cameron e Boris Johnson (ex sindaco di Londra) si fronteggiavano per sostenere le proprie tesi a proposito del referendum  sull’uscita del Regno Unito dalla Comunità Europea.  Ho capito che si rimprovera ai sostenitori del Brexit la mancata spiegazione delle conseguenze economiche a breve e lungo termine di questa eventualità. Ma la mia perplessità più grossa, il mistero più intrigante è stato per me la capigliatura di Boris : ha due riporti ai lati del capo che si incrociano nel mezzo della testa in un arruffamento del tutto singolare. E io continuo a chiedermi angosciosamente : Come farà a pettinarsi così?   😀 😀

 

 

Specchio, specchio delle mie brame….

specchio magicoNon solo le vetrine (come dicevo nel post precedente) fanno brutti scherzi a una certa età, riflettendo un’immagine di noi che non riconosciamo…..a me capitano cose strane anche con gli specchi.

Quello del bagno di casa mia ad esempio mi ritrae quasi sempre  in un modo che direi accettabile: le rughe sempre al loro posto, le palpebre un po’ cadenti, così come anche le guance, ma tutto sommato ormai ci ho fatto l’abitudine…..Basta però che salga in auto e mi cada lo sguardo sullo specchietto retrovisore perchè salti agli occhi  qualche macchiolina della pelle o qualche peluzzo cresciuto abusivamente sopra al labbro superiore o sulla punta del mento…lo specchio del bagno non me lo aveva rivelato!!!

Per non parlare poi degli specchi delle parrucchiere: a mio avviso sono predisposti in modo da evidenziare e ingigantire ogni difetto di chi si siede davanti a loro, forse per indurre le clienti a comprare più prodotti di bellezza o a richiedere trattamenti aggiuntivi per cercare di ovviare al disastro della scomparsa del contorno del viso o a quelle borse sotto gli occhi o al diradamento dei capelli…

Ricordate  lo specchio della matrigna di Biancaneve? Aveva il vizio di raccontare sempre delle verità spiacevoli …proprio come quegli specchi nei quali mi imbatto io…Non so se la matrigna  abbia fatto a pezzi il suo, ma, se lo avesse fatto, avrebbe tutta la mia solidarietà.

I ricordi fanno compagnia….

bosisiolago4 tramontoQuesta notte compirò 70 anni !!! Se potessi non guardarmi mai allo specchio , forse non mi renderei conto  del tanto tempo che è passato…. perchè tante sono ancora le cose che vorrei imparare, conoscere, sperimentare…. A volte, se cammino per la strada soprappensiero e mi vedo riflessa nella vetrina di un negozio, per qualche istante non mi riconosco , perchè nel mio cervello è rimasta un’immagine di me diversa da quella che sono ora….ma poi subito mi rendo conto che  sono proprio io……una che ha ormai più ricordi che speranze o progetti e mi va benissimo così , visto che mi ritengo una donna fortunata.

Ecco : i ricordi….per me sono importanti, mi fanno compagnia….proprio come succede al poeta Tomas Tranströmer, premio Nobel 2011 per la letteratura:

I RICORDI MI VEDONO.

Un mattino di giugno, troppo presto
per svegliarsi, troppo tardi
per riprendere sonno.

Devo uscire nel verde gremito
di ricordi, e mi seguono con lo sguardo.
Non si vedono, si fondono totalmente
con lo sfondo, camaleonti perfetti.

Così vicini che li sento respirare
benché il canto degli uccelli
sia assordante.

 

Aggiungo qui quanto mi ha scritto mia sorella , ricordando quella notte di 70 anni fa:

Ricordo quella notte di  tanti anni fa, quando bussavi alla porta per far parte di questo mondo, che ,allora ,nonostante le difficoltà era certamente meglio di adesso. Io lo ricordo molto bene: mi hanno portato a dormire con Alberta ed è stata una festa, poi verso mattina la notizia : – Sai questa notte ti è nata una sorellina! – Momenti indimenticabili………e che ricordano momenti felici della mia vita

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Giornate così….

Mi sveglio , guardo dalla finestra e vedo cielo grigio e alberi strapazzati dal vento, mentre il cellulare dice che la temperatura là fuori è di 10°, proprio come quando ero qui a febbraio…..Accendo la TV  per cercare di capire qualche notizia e l’unica cosa che mi è chiara è l’immagine della faccia  di Cameron circondata dalle stelle della bandiera europea , che sventola amichevole….Il referendum sul Brexit si sta avvicinando  e gli Inglesi devono decidere se si sentono Europei o se si sentono di un ‘ altra parrocchia….Sento che continueranno a stare nell’UE, potrei scommteterci.

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Qui invece bisogna decidere più semplicemente come riempire le giornate e abbiamo optato per costruire un aereo col lego. Su un tappeto , in cameretta, abbiamo lavorato per tre giorni, superando anche la difficoltà del solito pezzo mancante (un bastoncino sostituito da un pezzetto  di beccuccio per capelli)  e alla fine il risultato soddisfa il nipotino e anche la nonna , che cerca di non fare caso al mal di schiena che si è ringalluzzito con lo stare accovacciata sul pavimento.

 

 

Greenwich e i meridiani

Dopo molti secoli in cui ogni nazione stabiliva un proprio meridiano di riferimento , si sentì l’esigenza di un accordo…

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Nel corso della seconda metà dell’Ottocento la diffusione delle navi a vapore e l’aumento dei trasporti marittimi, insieme a quella delle linee ferroviarie internazionali, mostrarono che c’era una necessità sempre più globale di trovare un meridiano zero su cui tutti fossero d’accordo. Questo “meridiano fondamentale” sarebbe stato utile non soltanto per unificare le carte nautiche, ma anche per avere un tempo universale di riferimento su cui calcolare tutti gli altri. Stabilendo un “tempo universale” – come lo chiamiamo oggi – sarebbe stato infatti possibile organizzare tutti quelli che oggi chiamiamo “fusi orari” semplicemente aggiungendo un certo numero di ore al tempo universale.[2]

Stabilire quale dovesse essere questo meridiano era proprio l’obiettivo della Conferenza di Washington, promossa nell’ottobre del 1884 dall’amministrazione degli Stati Uniti. In quest’occasione venne definito da 41 delegati provenienti da 25 paesi, alla presenza del Presidente degli Stati Uniti d’America, il meridiano zero, ossia quello che passa per l’Osservatorio di Greenwich.

Ho copiato da Wikipedia questa storia, perchè mi trovo a due passi da Greenwich. Nella foto l’osservatorio astronomico