Appello alle persone di buona volontà di Erba e dintorni.

Come ho già avuto occasione di raccontare, qui a Erba , alla Casa della Gioventù, funziona una scuola di italiano per stranieri grazie anche al sostegno della Caritas parrocchiale.  Gli insegnanti sono volontari, uomini e donne (in stragrande maggioranza), che si fanno intermediari tra culture diverse al solo scopo di dare una mano a chi è venuto tra noi a cercare  un’ opportunità, una possibilità di futuro.

I volontari sono casalinghe, insegnanti in pensione, impiegate/i; ognuno si mette in gioco e fa del suo meglio, ma ognuno ha anche una vita fatta di impegni familiari e professionali e a volte capita che eventi imprevisti  o anche prevedibili rendano più  difficile il proseguimento del volontariato intrapreso.

Per questo rivolgo un accorato appello a tutti quelli che hanno la bontà di leggere queste  pagine :  chi avesse la possibilità di rendersi disponibile per lavori di segreteria, per la sorveglianza dei bambini che le mamme portano con sè o anche per insegnare nelle varie classi è pregato di  recarsi alla Casa della Gioventù negli orari di lezione:

LUNEDI’                        dalle 20.45    alle 22.30

MERCOLEDI’               dalle    9          alle 10.30    e dalle  14.15   alle 16

GIOVEDI’                      dalle    9          alle 10.30    e dalle 20.45   alle 22.30

VENERDI’                      dalle  14.15    alle 16

Ringrazio fin da ora chi volesse rispondere a questo appello con generosità : non c’ è dono più bello che regalare il proprio tempo.

La croce bianca.

Chagal: Crocifissione bianca

Dopo la lezione sentita all’ UTE sono andata a rivedere le opere di Chagall e mi ha particolarmente colpito questa “Crocifissione bianca” . Sulla enorme  croce investita da un fascio di luce, c’ è un Gesù ebreo (il panno che lo ricopre è quello che portano gli Ebrei nei momenti di preghiera) che , mentre muore, sembra vedere  la storia delle persecuzioni future contro il popolo in mezzo al quale è nato e che lo ha condannato. Sulla sinistra della croce c’ è un sicuro riferimento ai pogrom russi , avvenuti sotto lo zar e anche sotto il regime comunista, mentre sulla destra si vedono episodi che potrebbero far pensare alle persecuzioni dell’ Inquisizione (il libro sacro che brucia). Mi ha colpito poi un  particolare: accanto alle case devastate c’ è sempre una sedia rovesciata.  E’ un quadro un po’ misterioso, che si presta a molte interpretazioni.

Solidarietà a Milano.

A volte pare che il male dilaghi e stia per sopraffarci, ma se cliccate QUI troverete l’ elenco di tutte le iniziative benefiche in programma a Milano in questo periodo prenatalizio e questo vuol dire che esiste un silenzioso esercito di gente di buona volontà che lavora lontano dai riflettori per portare un po’ di aiuto ai tanti che vivono situazioni di difficoltà. Tra tutte, quella che più mi pare degna di segnalazione è quella del 5 Dicembre in S. Fedele: l’ ingresso non si paga in denaro, ma consegnando una coperta, un maglione o un cappello di lana…..

A tutti coloro che si dedicano al volontariato, in qualunque settore si impegnino, va la nostra gratitudine perchè sono loro che rendono ancora vivibile questo paese.

 

Da Singapore con stupore…

Oggi ho ricevuto una telefonata da Singapore: una persona di famiglia è andata là per lavoro. Mi ha raccontato  quanto sia incredibilmente avveniristica ed efficiente, lontana anni luce dalla nostra atmosfera di rassegnato declino.

Là le tasse non superano il 20 %, ma le pagano tutti anche perchè chi cerca di fare il furbo va in galera ….tra l’ altro la  legislazione  locale prevede anche le pene corporali!!!

Vuoi vedere che il sistema giusto per far quadrare i bilanci dello stato sarebbe quello in vigore a Singapore???? Bisogna dirlo a Letta…….

Al museo del Duomo di Milano.

interno del museo

Oggi noi dell’ UTE siamo andati al Museo del Duomo di Milano riaperto recentemente nella sua nuova sede, sotto Palazzo Reale. Attraverso le numerose sale si può ripercorrere non solo la storia del Duomo , ma anche la storia dei luoghi di culto che sorgevano nello stesso luogo anche in epoca paleocristiana. Vi si possono ammirare arredi sacri antichissimi, un enorme crocifisso sbalzato in rame dorato, statue marmoree di varie

epoche, calchi e terrecotte che servivano da bozze per le statue che dovevano ornare il Duomo. Merita una menzione particolare il crocifisso che San Carlo Borromeo usava portare durante le processioni per le vie della città colpita dalla peste.

modello in legno del Duomo

Viva impressione ha suscitato in tutti noi il modello  del Duomo in legno , che non è proprio identico alla cattedrale , dato che è stato costruito secondo i canoni dello stile gotico, che fu poi abbandonato con San Carlo, visto che quello stile ricordava il nord-Europa divenuto protestante.

Lo sapevate? La ” Madunina” non è “tuta d’oro e piscinina” come dice la canzone di D’ Anzi. In una sala abbiamo potuto vedere l’ armatura in ferro (sostituita da una in acciaio) che sta dentro la statua alta circa 4 metri ; l’ esterno è fatto di rame dorato.

Il Duomo nella luce del crepuscolo

Siamo poi entrati in Duomo (naturalmente ci sono ancora cantieri aperti sia all’ esterno che all’ interno) e da lì siamo scesi negli scavi archeologici sottostanti al sagrato per vedere i resti dell’ antico Battistero ottagonale che sorgeva vicino all’altrettanto antica chiesa di Santa Tecla, che è servita probabilmente anche come fonte di materiali da costruzione per la nuova chiesa che stava sorgendo a poco a poco nel corso dei secoli.

La guida ci ha svelato l’ etimologia di un’ espressione che si usa ancora soprattutto nel linguaggio corrente : “a ufo”, cioè gratuitamente. Il materiale per la costruzione del Duomo arrivava a Milano su zattere che navigavano sui vari canali che arrivavano fino dentro  al cuore della città e su di esse veniva riportata la scritta “A.U.F” (Ad Usum Fabricae) che serviva  per l’ esenzione dalle tasse.

All’ uscita abbiamo potuto ammirare il Duomo nella luce del tramonto; non pioveva più ed è stato bello camminare adagio fino a Cadorna tra le vetrine già piene di addobbi natalizi.

 

UTE: arte: Montmartre e Montparnasse: la favola di Parigi all’ inizio del novecento.

Corot: Il mulino di Montmartre.

Montmartre:Il nome della località deriva forse dal latino e potrebbe significare o “Monte di Marte” o più probabilmente “Monte dei Martiri” , perchè lì fu martirizzato Saint Dénis,  il primo vescovo del luogo. Era uno sconosciuto quartiere di periferia, che non faceva parte della città di Parigi, quindi si pagavano meno tasse e gli artisti squattrinati vi potevano trovare appartamenti a buon mercato. Le case degne di questo nome erano ben poche, mentre molte erano le baracche .

Dégas: La Galette

Molti furono gli artisti che abitarono a Montmartre:  Corot, Rénoir, Dégas, Van Gogh, Toulouse Lautrec, Utrillo e Picasso solo per nominare i più conosciuti.

Essi dipingono i paesaggi circostanti e i personaggi che popolano quel quartiere in cui si mescola un’ umanità variegata e spesso ai margini della società.

Corot  dipinge  Montmartre a metà dell’ 800 e vi si vede un mulino a vento e poi la campagna (da sottolineare che solo in quell’ epoca si cominciò a dipingere all’ aperto – en plein air , come dicono i Francesi – perché erano stati inventati i colori in tubetto e quindi non si era costretti a rimanere nei propri laboratori a pestare  e mischiare sostanze coloranti diverse).

Nel 1870, dopo la sconfitta di Sédan contro i Prussiani, si comincia la costruzione della basilica del Sacro Cuore, in cima alla collina, per ricordare i caduti in quella guerra disastrosa, però essa fu terminata solo nel 1914 e inaugurata poi nel 1919, al termine della Grande Guerra (con la soddisfazione di aver battuto i tedeschi).

Toulouse Lautrec: ballo al Moulin Rouge

Con la venuta degli artisti, si cominciano ad aprire ristoranti, trattorie e luoghi di divertimento che nei fine settimana attirano anche i cittadini della vicina Parigi.

Uno dei ristoranti più famosi fu il “Moulin de la Galette” un antico mulino , frequentato per lo più da persone di basso rango; poi fu aperto nel 1889 il “Moulin Rouge” che era solo un finto mulino e nel quale non si mangiava soltanto, ma si poteva assistere a spettacoli frizzanti che culminavano con il ballo del “can can”: qui la clientela era più ricca e raffinata. Vi lavorarono soubrette molto famose , come la Goulue e Jane Avril.

Picasso si autoritrae nei panni di un clown; l' abbigliamento stride con la tristezza dei volti

Altro luogo molto frequentato dagli artisti era il “Circo Medrano”, ma anche il “Lapin agile”, che diventa un vero e proprio circolo culturale, o “Le chat noir” o il “Cabaret Mirliton”.

Toulouse Lautrec, che aveva “copiato” da Degas il modo di inquadrare il soggetto alla maniera dei fotografi, preparava i manifesti per questi locali e i suoi soggetti abituali erano perciò i protagonisti degli spettacoli che vi si svolgevano

 

Grande Leonardo!!!

Oggi ho realizzato un desiderio che cullavo da molto tempo: sono andata ad ammirare “L’ Ultima Cena” di Leonardo da Vinci. Sono rimasta veramente abbagliata.

Si ha  l’ impressione che la sala del cenacolo sia il naturale prolungamento delle pareti del refettorio in cui è stato dipinto e la luce che illumina la parete di destra del cenacolo crea l’ impressione che essa provenga dalla finestra di fronte. La figura di Gesù domina la scena, mentre Giuda, di cui in quel momento viene svelato il tradimento, è l’ unico tra gli Apostoli a non avere il volto visibile. Sul viso degli altri si legge stupore e sconcerto e ognuno è caratterizzato in modo tale da  essere riconoscibile.

E’ stata una vera grande emozione, purtroppo molto breve, perchè le regole inflessibili, che regolano le visite a questo capolavoro famoso nel mondo, ci hanno consentito di ammirarlo solo per 15 minuti. Sono grata a chi mi ha dato questa opportunità.

Rolo in festa!

Lavori all' interno della chiesa.

Oggi, 9 novembre 2013, a diciassette mesi dal terremoto che ha sconvolto l’ Emilia, la Chiesa di Rolo è stata riaperta al culto. E’ la prima della diocesi di Carpi a ritornare agibile, ne restano altre 47 da restaurare o da ricostruire. Alle 16.30 si è celebrata la messa alla presenza del Vescovo. L’ ingresso è stato un momento molto emozionante per tutti i presenti. (notizia inviata da Ilva  Catellani, mia sorella)

Autunno …quasi primavera?

Londra ha sempre avuto la fama di citta’ fumosa, nebbiosa, grigia , tanto che esiste una tonalità di grigio scuro che si chiama proprio “fumo di Londra”. Forse questa sua cattiva fama è da far risalire alla narrativa inglese dell’ ottocento, quando nel pieno della rivoluzione industriale , la città brulicava di fabbriche , di ciminiere emananti polveri di carbone, di enormi quartieri operai abitati dal proletariato che in quelle fabbriche lavorava molte ore ogni giorno e forse lo smog contribuiva a trattenere l’ umidità dell’ aria .

Oggi a Londra al posto delle fabbriche ci sono le banche, al posto del carbone si consuma l’ elettricità e la nebbia non c’è più, anzi c’è quasi sempre un vento raramente fastidioso, che rende il tempo molto variabile nell’ arco della giornata. E poi ci sono tanti fiori , credo di averlo già detto, soprattutto nei quartieri più visitati dai turisti, ma anche davanti alle case o nei cortili condominiali o appesi ai pali dei lampioni. Tutto questo non mi sorprende più, ma nei giorni scorsi ho avuto modo di notare con mia grande meraviglia una fioritura di piante che avevo sempre pensato fiorissero solo in primavera, invece…

Ecco alcune foto scattate da me e da Samu nel parco vicino a casa: La prima è una siepe con fiori e profumo simili a quelli del gelsomino, ma il gelsomino non fiorisce in autunno, le altre foto mostrano cespugli che somigliano a piante che troviamo anche nei nostri giardini, ma di questi tempi qui da noi esse hanno le loro belle gemme appena abbozzate in attesa della primavera ……e non s’ azzardano a fiorire !