Poesia: Ritratto della mia bambina .

Oggi ricorre l’ anniversario della morte di Saba, un poeta anomalo, che ha saputo parlare di cose spesso ignorate dai poeti con parole semplici, comuni. Ecco qui una sua composizione molto delicata.

La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo
e dell’estiva vesticciola: “Babbo
-mi disse – voglio uscire oggi con te”
Ed io pensavo : Di tante parvenze
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
che sull’onde biancheggia, a quella scia
ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
anche alle nubi, insensibili nubi
che si fanno e disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.

Poesia: Un bambino al mare. (G. Rodari)

Un bambino al mare

Conosco un bambino così povero

che non ha mai veduto il mare:

a Ferragosto lo vado a prendere,

in treno a Ostia lo voglio portare.

Ecco guarda gli dirò

questo è il mare, pigliane un po’!

Col suo secchiello, fra tanta gente,

potrà rubarne poco o niente:

ma con gli occhi che sbarrerà,

il mare intero si prenderà

Questa poesia proviene da: Agosto | Poesie dei mesi dell’Anno | Mesi e Stagioni http://www.poesie.reportonline.it/poesie-dei-mesi-dell-anno/agosto.html#ixzz3iW1Qzdw7

Giovanni , 18 mesi, è andato al mare e ne è rimasto tanto colpito che al ritorno lo cercava ogni giorno….gli riesce difficile capire che basta un sonnellino in auto per far cambiare tutto intorno a te….

Notte d’ estate. (Machado)

E’ una bella notte d’estate.
Tengono le alte case
aperti i balconi
del vecchio paese sulla vasta piazza.
Nell’ampio rettangolo deserto,
panchine di pietra, evonimi ed acacie
simmetrici disegnano
le nere ombre sulla bianca arena.
Allo zenit la luna, e sulla torre
la sfera dell’orologio illuminata.
Io in questo vecchio paese vo passeggiando
solo, come un fantasma.

A Machado

Bello questo quadro notturno : i balconi  spalancati ai piani alti   danno bene l’ idea del caldo cui si cerca di sfuggire facendo “respirare” le case. Pare di sentire , nel silenzio, il rumore dei passi del poeta. Una parola mi ha messo in crisi : “evonimi” , ma si tratta solo di una specie di piante.

Poesia d’ estate: Dies.

L’ estate nella bassa , quando il termometro supera i 35 gradi, è pesante, come la cappa di afa che opprime ogni cosa.

Olindo Guerrini la conosceva bene e lo si capisce leggendo questa poesia .

OLINDO GUERRINI – Dies

Il sole brucia implacabile, uguale,
le stoppie gialle del pian vaporoso,
L’azzurra volta del ciel luminoso
riflette in terra la fiamma estiva.
Non muove foglia. La vita animale
langue in un grave sopor neghittoso.
Turba la pace al meriggio affannoso
solo un modesto frinire di cicale.

 

Grandine!!

Dopo una mattinata luminosa, il cielo si è via via oscurato fino a quando  è scoppiato un violento temporale con relativa abbondante grandinata…..

Vedete come descrive bene una grandinata E. De Amicis…..

Strepitando vien giù candida e bella,

Batte il suol, tronca i rami, il cielo oscura,
E nelle grigie vie sonante e dura
Picchia, rimbalza, rotola, saltella;

Squassa le gronde, i tetti alti flagella,
Sbriciola sibilando la verzura,
Ricasca dai terrazzi e nelle mura
S’infrange, e vasi e vetri urta e sfracella;

E per tutto s’ammonta e tutto imbianca;
Ma lentamente l’ira sua declina
E solca l’aria diradata e stanca;

Poi di repente più maligna stride,
Poi tutto tace, e sulla gran ruina
Perfidamente il ciel limpido ride.

Questa poesia proviene da: Poesia di Edmondo De Amicis – Grandinata | Edmondo De Amicis | Poeti Classici http://www.poesie.reportonline.it/edmondo-de-amicis/poesia-di-edmondo-de-amicis-grandinata.html#ixzz3d9uwtbck

Le farfalle (poesia)

A proposito di farfalle …..c’è una breve e delicata poesia di Wei Li Bo , un poeta cinese  di epoca T’Ang,  dedicata a questi insetti.   Le sue parole vengono da un tempo lontanissimo (oltre 1.500 anni) eppure riescono ancora a trasmettere emozioni e sentimenti che restano immutati di fronte alla bellezza.

Primavera e farfalle

Fiocchi di cielo

alitano intorno

alla chioma fiorita

degli albicocchi:

messaggeri di sole

intessuti di seta

UTE: Antonia Pozzi (poetessa sconosciuta) – Nuove tecnologie.

Poesia: ANTONIA POZZI (docente : prof. Cinzia Granata)

Una ragazza milanese di  famiglia benestante, nata nel 1912, non regge alle sconfitte che inevitabilmente la vita costringe ad affrontare e si toglie la vita a soli 26 anni. Gli intellettuali del tempo che l’ avevano emarginata , forse  per il fatto che era solo una donna, non avevano capito la sua sensibilità e la sua poesia. Poi una suorina trova i suoi manoscritti e ne fa oggetto di una tesi di laurea, attirando su quella sconosciuta poetessa, Antonia Pozzi, l’ attenzione del mondo accademico. La poesia che copio qui di seguito avvalora la tesi di chi, dopo 80 anni, ritiene Antonia una delle maggiori poetesse del novecento italiano

Lieve offerta di Antonia Pozzi

Vorrei che la mia anima ti fosse

leggera
come le estreme foglie
dei pioppi, che s’accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia –

Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d’esili ombre –
fino a una valle d’erboso silenzio,
al lago –
ove tinnisce per un fiato d’aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l’acqua non profonda –

Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco –
sulle oscure voragini
della terra.

____________________________________________________

Informatica: Nuove tecnologie per la 3^ età. (docente : dr. Monica Ripamonti)

La giovanissima e bravissima docente ci ha oggi illustrato le più recenti novità nel campo delle nuove tecnologie ( smartphone, tablet, smartwach) già in uso, le nuove APP che forniscono servizi di ogni genere (Whatsapp, Where are you ) e la piattaforma USHAHIDI , inventata da una ragazza del Kenia: consente di localizzare e segnalare eventi che necessitano di interventi rapidi (incendi, disastri ambientali, casi di corruzione, ecc.)

C’ è poi una tecnologia non ancora realizzata pienamente, ma che potrebbe esserlo in un prossimo futuro: Wearable Technologies (abbigliamento con particolari sensori che registrano gli input che vengono dal nostro corpo; Smartwatch (computer da polso collegato allo smartphone usato dagli sportivi per monitorare le loro prestazioni); smartglasses , piccolissimo computer da usare come un paio di occhiali, ma per ora il progetto è stato accantonato)

Il progresso tecnologico ci mette a disposizione strumenti impensabili fino a pochi anni fa , ma bisogna fare attenzione perché non sono prive di rischi : con gli smartphone è facile trovarsi abbonati a servizi a pagamento a propria insaputa, per questo bisognerebbe chiedere al proprio gestore telefonico di essere inseriti nella black list, in modo che nessuna app a pagamento ci venga addebitata senza nostro espresso consenso.

Grazie a Monica che ci ha messo in guardia verso vere e proprie truffe tollerate da un sistema commerciale senza scrupoli !!!!

Primo giorno di primavera.

E’ il primo giorno di primavera , giorno dedicato ai bambini affetti dal morbo di Down, ed è anche il giorno in cui il FAI invita tutti a visitare i luoghi d’ arte vicino a casa. La primavera da sempre ha un significato di rinnovamento, di ripartenza e come tale porta con sé tante  speranze. E’ un momento magico che ha ispirato molti poeti  ed è certo per questo che è anche il giorno della poesia.  Copio e incollo qui una parte de “Il Passero Solitario” di Leopardi , che forse meglio di tutti ha saputo esprimere tutta la bellezza della primavera….

……………….

Primavera d’intorno

brilla nell’ aria

e per li campi esulta,
si’ ch’ a mirarla intenerisce il core
odi greggi belar, muggire armenti
e gli altri augelli contenti
a gara insieme,
per lo libero ciel
fan mille giri,
pur festeggiando il lor tempo migliore

…………………

Una sera a teatro : “Fuori misura”

“Fuori misura” con Andrea Robbiano è lo spettacolo che è andato in scena stasera al teatro Excelsior di Erba.  Un solo attore impersona quattro ruoli diversi per raccontare la storia di Leopardi e ricordarne alcune poesie.

La trama è semplice: un ragazzo laureato a pieni voti in lettere e filosofia si trova a lavorare in un call-center, ma il suo desiderio è insegnare e un giorno il suo portinaio e amico Selim, un marocchino saggio e un po’ poeta, gli comunica che gli è stata assegnata una supplenza e dovrà spiegare ai suoi allievi le poesie di Leopardi. Il neo-prof si sente tremare le vene ai polsi: la sua inesperienza non lo farà soccombere davanti alla difficoltà di presentare il più grande dei poeti? Queste sue preoccupazioni danno lo spunto a momenti di vero divertimento, che si alternano a momenti di commozione quando sulla scena rivivono le sofferenze fisiche e morali  del poeta; alla fine il giovane professore  riuscirà nella non facile impresa e concluderà la sua lezione recitando in maniera mirabile la poesia più bella ” L’ infinito”

L’ interprete del recital è stato bravissimo, direi quasi geniale, e  il pubblico, diventato la sua classe immaginaria, ne è stato affascinato.

Il fatto che questo spettacolo venga replicato due volte per le scuole e che questa sera la maggioranza del pubblico presente fosse costituito da giovani e giovanissimi mi pare di buon auspicio per il futuro.

Copio qui il testo de “L’ infinito”

« Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare. »

Poesia: Gabbiani di V. Cardarelli.

Tutti allineati sulla ringhiera, i gabbiani affrontano la pioggia  e  il vento  teso che soffia sulle rive del Tamigi.  Incuriosisce il fatto che siano tutti alla stessa distanza l’ uno dall’ altro, …. solo qualcuno tra loro continua a sfiorare le acque limacciose del fiume. Ho trovato questa bella poesia  ispirata ai gabbiani

Poesie: I GABBIANI  (di V. Cardarelli)
“Gabbiani” da POESIE

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.