Mattinata al volante.

Mattinata al volante : sono partita da Erba verso le dieci  e ho imboccato la strada per Bergamo .Il primo tratto si snoda tra i laghi di Pusiano e di Annone, che appaiono splendenti e lisci sotto il sole di questo fine- settembre. Poi , a Lecco , ecco che ti accompagna per un bel tratto la vista del ramo orientale delLario e subito dopo  quella dell’ Adda che lì riprende il suo cammino verso la pianura. I panorami sono bellissimi, non c’ è che dire , anche grazie alle montagne che si specchiano nelle acque calme e gremite di uccelli acquatici .Un altro scorcio di  notevole bellezza ti coglie , quasi d’ improvviso sul ponte di Brivio sotto il quale l’ Adda compare per l’ ultima volta lungo il mio itinerario.

A questo punto si entra nel cuore del Leghismo  e, attraversate alcune contrade, si arriva al sancta sanctorum : il “pratone ” di Pontida.  E questo fazzoletto poco più grande del mio orto sarebbe il “pratone”? Ma non fatemi ridere!!! Tolto lo spazio per il palco e per l’ immancabile angolo barbecue rimane spazio solo per poche decine di persone.

Così pensando a come può essere manipolata la realtà da una telecamera, arrivo all’ autostrada: un bel traffico, non c’ è che dire, ma abbastanza ordinato , anche se i continui sorpassi tra camion costringono spesso ad occupare la terza corsia, mentre nella direzione opposta un lungo serpentone di auto e TIR fa capire che c’ è stato un incidente.

In sottofondo l’ autoradio, che mi fa compagnia , fa una rassegna di spezzoni di commedie cinematografiche che illustrano il rapporto degli Italiani con il fisco, considerato da sempre , come una sanguisuga, un vampiro, un mostro da incubi notturni.

Imbocco la Modena- Brennero verso mezzogiorno e  mi ritrovo dopo poco nelle terre dei Gonzaga, dove il Mincio e il Po  si incontrano per continuare insieme il loro viaggio.  Il mio (viaggio) si sta concludendo, proprio all’ inizio dell’ Emilia; metto la freccia e …sono arrivata.

Dedicato a noi donne ..

Per reazione allo squallore che dilaga sui giornali e che mostra uno spaccato del genere femminile per nulla rispondente a quella che è la realtà, ripubblico l’ inno “SORELLE D’ ITALIA”:

 

 

 

 

Sorelle d’Italia alziamo la testa               

Facciamo sentire la nostra protesta

Siam tutte le donne di questa nazione

Vogliamo rispetto, cerchiamo l’unione

 

Non siamo solo gli angeli del focolare

Vogliamo rispetto, vogliam lavorare

Non siamo solo madri, d’amor le colonne,

noi siamo persone, noi siamo le donne.

 

Sorelle d’Italia, l’Italia s’è desta

Di rose e mimose s’è cinta la testa,

le donne italiane son belle e capaci

non son bamboline per mani rapaci.

 

Sorelle d’Italia è giunto il momento

Abbiamo diritto a metà Parlamento

Non solo del cielo noi siam la metà

Ma anche della terra con par dignità

Devo dissentire con l’ ultimo verso dell’ inno: noi siamo sì la metà del cielo , come si suol dire, ma sulla terra siamo forse i 3/4… non tanto numericamente, ma qualitativamente per tutto il lavoro di cura dei bimbi, degli anziani, degli ammalati, dei più indifesi, che le donne si caricano sulle spalle ogni giorno spinte dall’ amore e dal rispetto per ogni vita .

Le donne non sono solo quelle di Via Olgettina.

 

Una cartolina dalla Brianza: Caslino d’ Erba.

 

Oggi , con le mie amiche , ho camminato per le strade di Caslino d’ Erba, un paesino molto antico dalle viuzze strette , tipiche di tutti i centri storici dei paesi qui attorno. 

Una di queste era interrotta ad un certo punto da un ampio arco: da lì si accedeva a una corte sulla quale si affacciavano varie abitazioni su piani diversi, mentre scale e scalette portavano ai fienili e alle legnaie. Sopra un piccolo portico c’erano enormi travi di legno, veri e propri tronchi d’ albero,  che parevano essere lì da secoli e che sostenevano la costruzione soprastante .

Qui  si vede il paesino immerso nel verde delle Prealpi

     Questa è la chiesetta romanica di S. Calocero (o Calogero) che sorge a monte  del paesino e che è stata recentemente spogliata di gran parte dei suoi pregevoli arredi antichi dai ladri. Sullo sfondo si può vedere la cima della Grigna (a destra) , mentre al centro si notano i Corni di Canzo. Gli anziani che abbiamo incontrato ci hanno raccontato che anche questo paese va via via impoverendosi di servizi: c’ erano sedici negozi in paese fino a pochi anni fa, ora ne restano solo quattro e nessuno compra le numerose case vuote del paese.

Una volta le filande , l’ agricoltura e la pastorizia davano lavoro ai residenti, ma ora il lavoro bisogna cercarlo nei centri più o meno lontani, quindi abitare qui vorrebbe dire accollarsi spese notevoli di trasporto. 

 E’ tuttavia un luogo ideale per chi ama la quiete e il silenzio: le vie  sono percorse da rare automobili e negli angoli siedono le donne a “ciaciarà” (chiacchierare).

C’ è anche un minuscolo parco con alcune panchine su cui ci si può fermare a godere il fresco all’ ombra di grandi alberi; è intitolto a Giovanni D’ Anzi, il musicista milanese autore di tante canzoni famose , che veniva spesso a riposarsi in questo paese . Cliccando su questi link potrete riascoltare: “Quand sona i campann” e ” O mia bela Madunina”

 http://www.youtube.com/watch?v=9JKS8C2P0_A

http://www.youtube.com/watch?v=5GCiZzo9mjM&feature=related

Che soddisfazione!!

” Te l’ ho già detto tante volte, possibile che non ti ricordi? …. mamma, guarda che non è difficile…. Usa il tasto destro…….”

Quante volte mi son sentita dire queste frasi quando mio figlio cercava di insegnarmi a usare il computer e io mi sentivo molto “matusa” (come si diceva ai miei tempi).

Ora che i miei figli , lavorando full time, non hanno molto tempo per tenersi aggiornati sulle ultime novità della rete, mi sto prendendo qualche rivincita. E’ capitato proprio due giorni fa : nella posta  ho trovato un’ offerta Groupon: pulizia dentale (con annessi e connessi) a 29 euro, anziché 200) in uno studio di Como. Presa la carta prepagata, mi son messa subito all’ opera e ho proceduto all’ acquisto. Verso sera è arrivata la conferma che il numero di richieste consentiva l’ acquisto collettivo .

 Nella rituale telefonata della sera ho detto a mia figlia: – Sai ho acquistato un’ offerta Groupon ecc. ec.- 

E lei:  Cosa sarebbe sto Groupon?- Non sapeva nulla delle nuove tecniche di vendita su internet e io mi son messa PAZIENTEMENTE a spiegarle come funzionano !!!!

Che soddisfazione, ragazzi!

P.S. Ieri mi è arrivato anche il buono da presentare lunedì pomeriggio  al momento della visita e ho subito provveduto a stamparlo.

 

Pìgliate ‘ na pastiglia!!

Circa sei mesi fa ho chiesto una visita chirurgica ( privata per accelerare i tempi) per sottopormi a un piccolo intervento.  Mi venne annunciato che avrei dovuto aspettare forse un paio di mesi e , visto che i disturbi  si erano via via attenuati, la cosa non mi parve così tragica.

A fine giugno mi arrivò una telefonata dall’ ospedale emiliano in cui avevo chiesto il ricovero e mi venne chiesto quando mi sarebbe stato più comodo sottopormi all’ intervento e io dissi che non avevo nessun progetto di vacanze per l’ estate e che quindi avrebbero potuto chiamarmi in ogni momento.

Da allora il silenzio … tanto che hio temuto mi avessero depennato dalle liste di attesa e così ieri ho provato a chiedere chiarimenti alla caposala  e la risposta mi ha lasciata di stucco.

– Per la riduzione del numero delle sale operatorie , da mesi accettiamo solo le urgenze…. e non saprei proprio dirle quando potremo chiamarla. – In sostanza è come se mi avesse detto , alla maniera di Carosone:- Se stai male pigliate ‘na pastiglia!!!-

La crisi economica non è solo un fantasma evanescente che aleggia  intorno a noi; ha delle ricadute concretissime sulla nostra vita di tutti i giorni e col giro di vite agli enti locali succede anche che il personale sanitario venga ridotto e che chi va soggetto a qualche simpatica ricorrente colica, debba rassegnarsi a tenere a portata di mano le piccole, provvidenziali pastigliette  in attesa  di una telefonata che si spera arrivi  prima o poi.

Al link qui sotto si può risentire la simpatica canzone di Carosone citata sopra, cantata dal simpatico Gegè Di Giacomo, che molti della mia età ricorderanno con piacere..

http://www.youtube.com/watch?v=mmjxuIMln2s

L’ altra faccia dell’ 11 settembre

http://www.youtube.com/watch?v=jNiZD1FQevk&feature=player_embedded

Sono appena finite le cerimonie in ricordo dell’ attacco dell’ 11 settembre 2001, che per molti giorni ha riempito giornali e TV. Sono corsi fiumi di parole e di immagini, ma proprio ieri mi chiedevo come mai si facesse riferimento solo all’ abbattimento delle Torri Gemelle e non ci fosse mai nessun accenno all’ attacco al pentagono…. Forse la spiegazione è nel video linkato sopra…. troppi dubbi restano ancora…Sì , se ne è parlato molto, ma qui risulta forse più evidente l’ incongruità di certe versioni ufficiali dell’accaduto.

Comunque siano andate le cose, tante persone hanno perso la vita in seguito a quel giorno tragico, non solo in America, e a tutte loro deve andare il nostro pensiero e il nostro ricordo.

Don Gallo: nuovo giullare di Dio.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/11/intervento-libero-di-don-andrea-gallo/156770/

Se cliccate sul link  che ho riportato sopra , potrete vedere e ascoltare l’ intervento di Don Gallo alla festa del ” Il fatto quotidiano”. Nonostante i suoi 83 anni suonati, don Gallo dimostra una vitalità, un’ arguzia, una capacità di comunicare non comuni.

Qualcuno forse si potrà scandalizzare per alcuni suoi toni forti, per le sue denunce al vetriolo, ma non si può non sentire in ogni sua parola la sua grande fede e il suo grande amore per i più poveri e i più umiliati.

Ha trovato anche modo di raccontare alcune barzellette, con grande divertimento del pubblico e questo me lo fa definire, ricordando un film di Rossellini su  S. Francesco,  moderno “giullare di Dio”

Il mio 11 settembre.

Si avvicina il decimo anniversario dell’ attacco alle torri gemelle e su molti giornali compare l’ invito ai propri lettori a raccontare il ricordo di quel giorno, perciò eccomi qui a rispondere a questo invito ( che copierò sulle pagine predisposte dai giornali).

Quella mattina avevo accompagnato mia figlia alla stazione: stava tornando in Inghilterra . Era partita per un master quattro anni prima, ma dopo il master era venuto il dottorato poi, poi…  e la sua lontananza da casa diventava sempre più definitiva. Ero piuttosto triste.

Nel primo pomeriggio, dopo aver sistemato la cucina mi sono seduta sul divano per distrarmi un po’  con un qualunque film alla TV.

Appena sintonizzato il televisore, compare l’ immagine di un grattacielo in fiamme e mi son detta :” Non sono proprio in vena di sorbirmi l’ ennesimo film catastrofico: non è proprio la giornata adatta” e ho cambiato canale…. ma anche lì compariva la stessa immagine e non riuscivo a capire il perchè… Poi le parole del cronista mi fecero capire che era tutto assurdamente vero e che quell’ immagine stava documentando un terribile disastro e la tragedia di migliaia di uomini e donne che in quel momento si trovavano imprigionati in quell’ inferno.

Man mano che realizzavo la portata mostruosa di quell’ avvenimento, arrivavano anche le notizie di altri attacchi aerei e della chiusura di molti areoporti anche in Europa.  Pensai che fosse l’ inizio di una guerra, che si trattasse di un attacco assimilabile a quello di Pearl Harbour e il mio pensiero  volò a mia figlia in quel momento in volo verso Londra : anche là stavano chiudendo gli aeroporti .  C’ era mio figlio in casa in quel momento e stava dormendo.  Indossava la divisa militare perchè in quel periodo era sotto le armi, anche se era stato assegnato a dei servizi di tutela del territorio nel nostro Comune. Lo svegliai e gli dissi ciò che stava accadendo e subito dopo mi venne da pensare che se fosse veramente scoppiata una guerra, lui sarebbe stato il primo a esserne coinvolto e questo accrebbe ancor di più la mia angoscia.

A mano a mano che si chiarivano le cause del disastro, si potè capire che l’ attacco era frutto di un atto terroristico e quindi circoscritto a un’ area di fanatismo politico-religioso, così almeno veniva definito.

Verso sera potei finalmente contattare mia figlia, che era appena scesa dall’ aereo e non sapeva nulla e mi disse che questa notizia spiegava il ritardo con cui era avvenuta la partenza del volo e il gran nervosismo del personale di bordo.  Averla sentita, mi rasserenò un poco, ma la vista dei palazzi che crollavano come castelli di carta, della gente terrorizzata che fuggiva e di altri che si gettavano nel vuoto per sfuggire alle fiamme, mentre chissà quanti stavano morendo in quell’ inferno, continuò a chiudermi la gola.

Ricordo che intervistarono l’ allora ministro degli Esteri (o solo ambasciatore?) Ruggiero che disse: “Da oggi il mondo non sarà più lo stesso… ” ed aveva ragione.

 

Olmi: una grande anima.

Vorrei suggerire ai cattolici, e io sono tra questi, di ricordarsi più spesso di essere anche cristiani. Il vero tempio è la comunità umana. Più la Chiesa, la casa e noi tutti ci liberiamo degli orpelli, meglio è. Sennò siamo maschere, uomini di cartone. La vera fede, la cultura ideale la si ha solo quando il peso dei dubbi è maggiore delle nostre certezze. Dobbiamo pensare in proprio, sempre. Anche essendo religiosi ci si pongono domande, ci si devono porre domande.”
Olmi risponde seccamente a chi domanda se non si rischia di ridurre il Cattolicesimo a mera accoglienza: “Cos’è più importante dell’accoglienza? Cosa? La sacralità dei simboli? Il simbolo deve rimandare ad una realtà di carne per avere valore. Non è possibile che ci genuflettiamo davanti ad un Cristo di cartone o di legno e poi non abbiamo solidarietà per chi soffre. È troppo comodo . http://www.voto10.it/cinema/not.php?NewsID=2285&Titolo=Ermanno%20Olmi:%20i%20Cattolici%20si%20devono%20ricordare%20di%20essere%20Cristiani

Cosa aggiungere a queste parole pronunciate ieri da Ermanno Olmi durante la presentazione della sua opera, “Il villaggio di cartone”, al festival di Venezia? E’ questo un modo di intendere la religiosità che mi è particolarmente vicino e che invece pare non essere condiviso da molti al giorno d’ oggi. Infatti tanti che frequentano regolamente la parrocchia e le funzioni religiose, non si sentono a disagio nel mostrare insofferenza per chi allunga la mano per le strade o per chi chiede di avere una possibilità di sfuggire alle guerre e alle persecuzioni. 

Sarebbe auspicabile veramente ritornare alle radici  e liberarci degli “orpelli” per dirla con Olmi, che dimostra ancora una volta la sua grande anima.

P.S. Troverete un ottimo articolo su questo argomento anche  a questo link  http://www3.lastampa.it/focus/venezia-2011/articolo/lstp/419013/

Settembre…

Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia.
Silenziosa trema
l’estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d’oro
giù dalla grande acacia.
Ride attonita e smorta
l’estate dentro il suo morente sogno.
S’attarda fra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza.
Hermann Hesse( Poesie )

Tra le tante poesie che molti autori hanno dedicato al mese di settembre, mi piace riportare qui questa che è forse poco conosciuta , ma descrive molto bene ciò che ho provato rivedendo il mio giardino ieri sera sotto la pioggia.

L’ estate ci regalerà ancora qualche bella giornata, ma sono già evidenti i segni della sua fine…