Montalbano, ascolti record.

Ieri sera l’ ultima puntata della nuova serie di Montalbano ha avuto ascolti da record . Non è  difficile spiegarsi il motivo di tanto successo: le storie di Camilleri sono ben costruite, Zingaretti è superbo in questo ruolo e i paesaggi siciliani che fanno da sfondo alle vicende narrate sono incantevoli. 

Comunque quello che mi sorprende sempre sono i personaggi secondari, sia i collaboratori del commissario (Mimì, il rubacuori, l’ efficientissimo Fazio e l’ ineffabile Catarella) sia, e soprattutto, quelli che hanno ruoli meno importanti e a volte sono quasi solo comparse. Tutti, anche questi ultimi, recitano in modo mirabile: riescono con un gesto, con un modo di dire, con una smorfia o con l’ intonazione particolare della voce a rendere con rara efficacia il modo di fare tipico dei siciliani. Il quadro che ne esce è sempre particolarmente verosimile.

So che questa serie viene trasmessa anche in Inghilterra, ma mi chiedo cosa resti del fascino di questi racconti senza poter capire gli strafalcioni di Catarella o le invettive del medico legale o senza poter immaginare i sapori dei piatti che Montalbano si fa preparare da Adelina o dal suo oste preferito.

Chi  è stato in Sicilia inoltre, guardando lo sceneggiato, sente il profumo del mare, il sole che brucia sulla pelle mentre la brezza la sfiora, rivede campi riarsi e giardini rigogliosi, paesi antichi dalle vie semideserte nelle ore più calde e si sente  quasi attirare dentro la scena .

Spero che Camilleri scriva ancora tante storie : sono gradevolissime da leggere e anche da vedere in TV.

 

Chi voleva fare di Maso una star televisiva?

Pietro Maso da ieri è un uomo libero. Ventidue anni fa uccise i suoi genitori con la complicità di due amici, per averne l’ eredità. La buona condotta e l’ indulto gli hanno consentito di uscire con 8 anni di anticipo e questo non mi fa gridare allo scandalo.

Era molto giovane all’ epoca dei fatti e 22 anni di carcere possono trasformare le persone: a volte in peggio, a volte in meglio. Pare che Pietro Maso sia diventato un uomo migliore. ….e questa è cosa buona. Quello che però mi sconvolge è la notizia, appresa ieri mattina alla radio, che nel periodo delle ultime festività natalizie Maso era stato invitato a partecipare a una trasmissione di mediaset per parlare dell’ amore per i genitori!!!!!! E la cosa non è andata in porto  per l’ opposizione del giudice (per fortuna!!)

Ora, ripeto, si può capire che Maso sia oggi, a 41 anni, un uomo diverso e che possa godere della libertà alla quale la legge gli riconosce il diritto, ma perchè farne una star televisiva ?

Quali obiettivi si proponeva una simile iniziativa? E’ troppo facile capirlo, ma è anche tanto deprimente capire quale sia la statura morale di chi ha in mano i media nostrani.

Sul lago dorato.

Oggi Rai Movie ha ritrasmesso un vecchio film . Era il 1981 quando Henry Fonda e sua figlia Jane,  affiancati da una già tremolante , ma sempre stupenda Kathryn Hepburn, interpretavano il film ” Sul lago dorato”. Ho letto recensioni contrastanti su questo film: accanto all’ unanime apprezzamento per gli interpreti, c’ è chi accusa la sceneggiatura di sentimentalismo mieloso.

Io sono rimasta colpita da due sequenze in particolare. La prima è quella in cui viene detto dalla Hepburn, per giustificare il comportamento sgradevole del marito, che i vecchi leoni  hanno bisogno ogni tanto di ruggire per convincersi di essere ancora in grado di farlo. Ho visto anch’ io alcuni comportarsi così: consapevoli della fine imminente, l’  orgoglio li portava a nascondere l’umiliazione di dover dipendere dagli altri e la paura, che li attanagliava, dietro atteggiamenti quasi aggressivi e provocatori.

Alla fine del film poi la morte viene descritta come qualcosa di freddo, sì, ma non così terribile. Credo che dopo una lunga vita trascorsa secondo i propri convincimenti, venga spesso in mente l’ idea che la morte in fondo è  come una sorella pietosa che pone fine alle sofferenze e alla solitudine.

Nonostante le critiche non sempre benevole, questo film mi emoziona sempre e mi fa gioire della recitazione di attori eccezionali.

 

 

Serata TV tra B. e Z.


La serata televisiva aveva il suo punto di attrazione nella partecipazione di Berlusconi a “Servizio Pubblico” e tutti scommettevano sull’ eventualità che l’ ex premier abbandonasse anzitempo la trasmissione sotto l’ incalzare delle domande di Santoro.
A giudicare dai commenti su Facebook e dai tweet su Twitter pare che fossero tutti sintonizzati su La7…..io invece ho guardato con grande soddisfazione il concerto “Sesion cubana” di Zucchero, che è uno dei miei musicisti preferiti fin dai suoi esordi.
E’ stato un concerto entusiasmante: la musica di Zucchero è sempre piena di energia quando il ritmo è più incalzante , ma coinvolgente e , direi, dolcemente avvolgente, nei momenti più intimisti. La sua voce poi del tutto particolare pare non risentire dell’ età che avanza e ha cantato per oltre due ore trascinando il foltissimo pubblico cubano che seguiva con entusiasmo crescente la sua performance.
Io , mentre seguivo il concerto, mi divertivo a interrompere, sui social network, i commenti sull’ intervista a Berlusconi con i miei commenti sulle canzoni di Zucchero…. Da quel che ho capito sia Berlusconi che Zucchero hanno sfoderato il loro repertorio ampiamente conosciuto, ma vuoi mettere le solite battute sui comunisti con una travolgente “Per colpa di chi…” o con la dolcissima “Diamante” impreziosite da un accompagnamento di musicisti di prim’ ordine?

Margherita adesso è …nostra.

I poeti, i musicisti, gli artisti in genere sanno interpretare i sentimenti e l’ anima della gente in modo mirabile.
E’ questo quello che ho pensato sabato sera quando ho sentito Cocciante cantare in TV.
Era ospite della trasmissione “Ti lascio una canzone”, trasmissione alla quale va riconosciuto uno sforzo notevolissimo per la preparazione dei piccoli interpreti, ma che suscita sempre la mia perplessità sull’ opportunità di esporre bambini così piccoli a un impatto tanto forte con la notorietà : non si corre il rischio di farne dei disadattati una volta che si saranno spente le luci della ribalta?

Ma torniamo al tema che mi ha spinto a scrivere questo post. Quando Cocciante ha cantato le sue canzoni, tutto il pubblico ha cantato con lui e quando poi ha intonato la sua canzone più famosa , “Margherita”, e lo ha fatto accompagnandosi per un tratto con qualche accordo al pianoforte e poi “a cappella”, cioè senza accompagnamento di alcuno strumento, l’ emozione che pervadeva il pubblico presente nel teatro è passata anche al di qua dello schermo-
Così mi son ritrovata anch’ io a canticchiare quei versi che si sono impressi nella memoria di tanti di noi per la forza espressiva delle parole e per la magia della musica che le accompagna.

Quanto più l’ artista sa raggiungere queste vette espressive, tanto più è destinato a superare i confini del tempo perchè la sua opera non è più solo sua, ma diventa nostra ….

“E state con noi”

“E state con noi” è la nuova (si fa per dire) trasmissione, condotta da Paolo Limiti che va in onda nello spazio occupato durante la stagione autunno /inverno dalla Clerici e dalla sua cucina.

Come ho già detto, non c’ è nulla di nuovo, la formula è la stessa già proposta molti anni fa e anche molti dei protagonisti sono gli stessi di allora.
Purtroppo c’ è anche il solito pupazzo/cane dalla voce stridula con battute che vorrebbero essere divertenti, ma a volte non lo sono.
Limiti poi è sempre uguale a se stesso: il solito modo di fare un po’ sdolcinato, il solito gusto per il gossip e le solite domande sulla vita sentimentale dei suoi ospiti, ma anche la grande conoscenza della musica leggera e non solo.
Tra tante cose che sanno di déjà vu , ieri c’ è stata una novità non molto felice, a mio avviso: un ballo interpretato da giovanotti in costume da bagno che vorrebbe attirare il pubblico femminile un po’ attempato che costituisce il target della trasmissione; a me è sembrata una mossa volgaruccia , ma forse altre avranno apprezzato, non so….

Nonostante questi “difetti” , io continuerò a guardare, mentre mangio il mio pranzo solitario, la trasmissione di Limiti, perchè i brani musicali proposti (canzoni vecchie e nuove di ogni genere, romanze, pezzi famosi di opere liriche) sono sempre eseguiti in modo superbo, da professionisti che non sono certo sulla cresta dell’ onda, ma che sanno cantare , suonare, ballare … e non sempre è così in tivù.