Autunno …quasi primavera?

Londra ha sempre avuto la fama di citta’ fumosa, nebbiosa, grigia , tanto che esiste una tonalità di grigio scuro che si chiama proprio “fumo di Londra”. Forse questa sua cattiva fama è da far risalire alla narrativa inglese dell’ ottocento, quando nel pieno della rivoluzione industriale , la città brulicava di fabbriche , di ciminiere emananti polveri di carbone, di enormi quartieri operai abitati dal proletariato che in quelle fabbriche lavorava molte ore ogni giorno e forse lo smog contribuiva a trattenere l’ umidità dell’ aria .

Oggi a Londra al posto delle fabbriche ci sono le banche, al posto del carbone si consuma l’ elettricità e la nebbia non c’è più, anzi c’è quasi sempre un vento raramente fastidioso, che rende il tempo molto variabile nell’ arco della giornata. E poi ci sono tanti fiori , credo di averlo già detto, soprattutto nei quartieri più visitati dai turisti, ma anche davanti alle case o nei cortili condominiali o appesi ai pali dei lampioni. Tutto questo non mi sorprende più, ma nei giorni scorsi ho avuto modo di notare con mia grande meraviglia una fioritura di piante che avevo sempre pensato fiorissero solo in primavera, invece…

Ecco alcune foto scattate da me e da Samu nel parco vicino a casa: La prima è una siepe con fiori e profumo simili a quelli del gelsomino, ma il gelsomino non fiorisce in autunno, le altre foto mostrano cespugli che somigliano a piante che troviamo anche nei nostri giardini, ma di questi tempi qui da noi esse hanno le loro belle gemme appena abbozzate in attesa della primavera ……e non s’ azzardano a fiorire !

 

 

Gioie e dolori di un` italiana a Londra.

Questo paese ha il potere di farmi sentire imbranatissima. A parte l`impossibilita` di comprendere la lingua parlata dagli indigeni, mi trovo spesso in difficolta` anche per le cose piu` semplici….Volevo comprare dei sacchetti per l`immondizia e si sono rivelati dei sacchi condominiali inservibili in cucina; credevo di aver comprato del sale fino e invece era grosso come quello che gia` c`era in casa in abbondanza,; volevo comprare una bibita a un distributore automatico e tra le monete inglesi mi si e` infilata una monetina da 10 centesimi di euro che io avevo scambiato per una monetina inglese… Spesso e volentieri mi trovo in difficolta` anche per scegliere il detersivo adatto alle varie pulizie.

Insomma a casa mia me la so sbrigare da me in tutte le situazioni, qui invece ho sempre bisogno della “badante” e questo non mi piace….

Stasera pero` ho trovato alla TV qualcosa che aveva aria di casa : stavano trasmettendo la versione inglese di “Ballando con le stelle” (qui si chiama “Strictly come dancing”). Al posto della nostra inossidabile Milly Carlucci dalla faccia sempre piu` plastificata, qui c `e`  Sir Bruce Forsyth, un arzillo vecchietto allampanato che potremmo paragonare al nostro Pippo Baudo. Anche qui tra i concorrenti c`e` un  tale che assomiglia molto per eta` e corporatura al Boldi presente nell`edizione di quest` anno.

I balli erano ben eseguiti, si indovinava una preparazione accurata , ma quel che mi e` piaciuto di piu` e` che non capivo assolutamente nulla di quelle chiacchiere insulse del “dietro le quinte”, che mi rendono insopportabile il programma italiano.

 

Arrivare di sabato sera….

Il viaggio e` stato particolarmente lungo questa volta.

Arrivare di sabato sera non e`  proprio stata una bella idea : c` era molta gente in aeroporto,  forse turisti del week end e il controllo dei documenti e` andato per le lunghe. A proposito: l`addetto ai controlli mi ha fatto capire che sarebbe ora che mi facessi rilasciare un passaporto: i controlli sarebbero piu` rapidi. Devo ricordarmene.

. Ho fatto  in tempo a prendere il primo pullman al volo, ma poi a meta` percorso, entrati in citta,` il traffico era talmente intenso che si procedeva a singhiozzo e a passo d`uomo. Non avevo mai visto tanto traffico a Londra!!! Forse perche` durante la settimana la gente prende i mezzi pubblici per andare a lavorare , mentre per andare a divertirsi usa di piu` l`auto privata per poter far tardi senza problemi per il rientro.

Ci abbiamo impiegato un`ora e mezza per un percorso che di solito si copre in quarantacinque minuti, ma alla fine sono arrivata alla stazione di Stratford dove mi aspettavano Sam e la sua mamma e insieme abbiamo fatto l`ultimo pezzo di viaggio in treno.

E` una sera piuttosto ventosa, ma il vento, anche se robusto, non e` freddo e poi c`e` una luna favolosa che mi ha fatto compagnia durante il lungo e noioso viaggio in pullman

 

Su quel treno per …Lecco…

Il bus aveva 18 anni e 900.000 km. di percorrenza!!!!

Il bus perdeva i pezzi sull’autostrada…..e il povero autista nulla ha potuto fare per evitare il salto nel vuoto e la morte di tante persone…..
Questo si legge oggi sui giornali e questo mi porta a fare alcune considerazioni …..
Due giorni fa ero in viaggio : l’aereo era già in ritardo e appena ha toccato terra si è scatenata una tempesta di vento , grandine, pioggia battente, che ci ha costretti a restare chiusi dentro il velivolo per un buon quarto d’ ora in attesa che gli elementi si placassero.
E’ così che ho perso l’ autobus che avrebbe potuto portarmi alla stazione in tempo per prendere il treno delle cinque e dodici  per Lecco.
La stazione di Bergamo è ora in condizioni di estrema precarietà per i lavori di ristrutturazione in corso e c’è solo una panchina con quattro o cinque posti a sedere, perciò ho dovuto aspettare in piedi tre quarti d’ ora buoni. Devo dire che, quando ho visto spuntare da lontano la  sagoma del treno, ero molto contenta: finalmente avrei potuto sedermi e avrei potuto smettere di trascinarmi la valigia che mi accompagnava fin dalle 8 del mattino.
Quando però l’ ho visto da vicino sono rimasta sbalordita: quanti anni aveva sulle ruote (non posso dire sulle spalle, ovviamente) quel convoglio? Era sporco, arrugginito, con la vernice scrostata in vari punti e le scritte dei writer anzichè sembrare un deturpamento , parevano l’ unico segno di attenzione che la vecchia macchina avesse avuto negli ultimi dieci anni….
Salgo con estrema difficoltà i tre gradoni che conducono all’ interno del treno  e constato che lo sporco e lo squallore dell’ esterno si intonano perfettamente con quelli dell’ interno;  sistemo faticosamente la valigia nell’ apposito spazio sopra i sedili e finalmente mi butto a sedere …….!!!!!!
-AAAHHHH!!!-  mi scappa un urlo: il sedile è pieno d’acqua!!!! Evidentemente il tetto del treno non ha retto al recente nubifragio….e mi ritrovo col fondo-schiena inzuppato….:-(((
Lo stato di degrado dei treni in servizio su quel percorso è tale da far vergognare chi se ne deve servire: c’era una bella ragazzona straniera, evidentemente nord-europea , tra i passeggeri e credo che abbia potuto avere una pessima impressione delle nostre ferrovie e del nostro paese…..
Spero di non dover sentire mai notizie di disastri verificatisi sulla tratta Lecco – Bergamo per poi leggere che il treno aveva cinquant’anni di servizio e che aveva percorso milioni di chilometri…..come ora si sta dicendo dopo il terribile disastro in autostrada che ha causato la morte di 38 persone di Pozzuoli…
Fino a quando andrà bene?

A Oxford.

Oxford, cittadella della cultura, dove gli studiosi assolvevano la propria missione di ricerca e di insegnamento con   tanta  dedizione da condurre molto spesso quasi una vita monacale all’ interno degli antichi college.

Ci sono andata ieri, a Oxford, con Grazia che ha voluto ritrovare lì un po’ dei suoi ricordi. E’ una cittadina molto bella e molto particolare, dove i numerosi college sembrano davvero monasteri medioevali con chiostri stupendi che danno su giardini bellissimi. La maggior parte di essi  era chiusa , dato il periodo estivo, ma abbiamo potuto visitare quello della  Maddalena con il caratteristico refettorio, la vecchia cucina che ora ospita un bar e la terrazza che dà su un corso d’ acqua popolato di barchette spinte puntando un lungo bastone sul fondo . Sarebbe stato bello visitare il college principale, quello in cui è stato ambientato il primo film di Harry Potter, ma la fila chilometrica degli aspiranti visitatori (quasi tutti ragazzi in vacanza-studio) ci ha dissuaso dall’ idea.

Proprio poco distante dal caos dei turisti c’era un numeroso branco di daini che brucava indisturbato su un prato immenso. Quanto verde c’era ovunque!  E sopra quel verde le pietre antiche degli edifici e delle torri si ergevano solenni, eleganti,austere , ma non severe, forse perchè ogni angolo era ingentilito da fiori di ogni forma e colore .

 

 

In gita con l’ UTE.

Castello di Soncino
Cremona: Torrazzo e Duomo.

Ieri Cremona  ci ha accolto con un bel sole, che faceva risaltare le bellezza della sua splendida piazza : i marmi bianchi della facciata del duomo, i mattoni rossi del Torrazzo (115 metri di mattoni disposti in modo tanto perfetto da resistere al passare dei secoli) i portici  del palazzo del comune , davano la sensazione di trovarsi in uno dei salotti più belli di questo nostro paese così ricco di meraviglie.

Nel museo abbiamo potuto ammirare un Caravaggio e un’ infinità di quadri e affreschi di pregevole fattura. Una sezione del museo ospitava provvisoriamente anche molti esemplari di violini , soprattutto Stradivari…purtroppo il museo che li ospita abitualmente è in ristrutturazione e non abbiamo avuto modo di sentire la voce straordinaria di questi strumenti .

Nel pomeriggio a Soncino abbiamo visitato il museo della stampa, dove un arguto e arzillo “vecchietto” ci ha mostrato il funzionamento di un antico torchio, probabilmente lo stesso utilizzato più di 5 secoli fa per stampare la prima Bibbia in lingua ebraica.

Tuttavia Soncino è famoso per la sua rocca costruita dagli Sforza; questo piccolo borgo sorgeva al confine tra il Ducato di Milano e i territori dominati dalla Serenissima ed era quindi un punto strategico di difesa molto importante. Tutto il castello è ottimamente conservato  e camminando  al suo interno pare di fare un salto a ritroso nel tempo.

Anche le chiese hanno sorpreso tutti noi per la ricchezza delle opere pittoriche in esse racchiuse; tra tutte, indimenticabile è la chiesa di S. Maria delle Grazie , così dimessa all’ esterno, così isolata nella campagna e così splendidamente affrescata all’ interno.

Sono grata a chi si è speso con generosità per la realizzazione di questa uscita della nostra bella Università della Terza Età.

 

 

Gite scolastiche: un positivo ridimensionamento.

Gite scolastiche in calo.

Non mi sono mai piaciute molto le gite scolastiche: da studente non ne parlavo mai a casa , sapevo che non era il caso di prospettare spese aggiuntive a quelle che la famiglia sosteneva per farmi studiare; da madre di famiglia quando arrivava il periodo delle gite per i tre figli non era certo uno scherzo consentire a tutti di partecipare; da insegnante erano una fatica incredibile, una responsabilità enorme in cambio di ….nulla!

Ora pare che molti si stiano allineando al mio modo di vedere la questione: per l’ istruzione dei nostri figli l’ ambiente  in cui la scuola sorge offre quasi sempre, nel nostro paese, spunti culturali notevolissimi: valorizziamoli!!!  Avremo insegnato ai nostri figli il rispetto e l’ apprezzamento dovuto all’ ambiente in cui si vive , non avremo imposto a nessuno sacrifici economici  inutili o quasi e soprattutto non avremo imposto a nessuno l’ umiliazione di non poter partecipare.

Potrebbe essere un’ idea….

Cosa fare in inverno nei giorni di festa ? Dove si possono portare i bambini se fuori fa brutto tempo? Qui dove abito io non ci sono molte alternative al rimanere in casa a vedere la TV o qualche DVD o, quando va bene, a giocare con qualche gioco da tavolo.
In Inghilterra, dove il maltempo non è un’eccezione, ma la regola, hanno predisposto invece tanti luoghi di ritrovo per giocare al coperto, luoghi in cui puoi giocare a travestirti coi costumi e i trucchi messi a disposizione dei piccoli visitatori, oppure puoi divertirti a saltare su tante luci colorate e ogni salto produce un suono diverso, puoi anche divertirti a disegnare, colorare o costruire oggetti con materiali vari, puoi entrare in un labirinto o in un tortuoso scivolo o anche nella tana di un leone….

In questi posti poi c’ e’ anche sempre un animatore che intrattiene i bambini con storie di vario genere e taluni vanno a festeggiare lì il loro compleanno con gli amici.

Certo in un piccolo centro non è pensabile un’ iniziativa di questo genere, ma in una grande città potrebbe essere un’ idea per inventare qualche posto di lavoro…

Cena sul Tamigi…

Stasera abbiamo cenato sotto il London Eye, la grande ruota panoramica inaugurata nel 2000, in un enorme ristorante dove ho mangiato “fish and chips”,filetto di merluzzo impanato e fritto con contorno di patatine: buono, direi, perche` il pesce mi e` sembrato fresco…
Davanti a noi scorreva il Tamigi su cui si riflettevano le prime luci della sera e poco piu` lontano si stagliava la silhouette del Big Ben e quella del Palazzo del Parlamento. La serata era piacevolmente fresca a causa di un venticello che spazzava il cielo.

Accanto alla “grande ruota” c` era una giostra mai vista altrove: su una torre alta certamente piu` di 30 metri (superava in altezza un palazzo vicino di 10 piani) si inerpicava un` enorme ghiera attorno alla quale erano fissati tramite lunghi cavi dei seggiolini biposto che , arrivati in alto, cominciavano a ruotare a grande velocita`…Non oso nemmeno immaginare quale sensazione si provi a salire lassu`.

Sul viale che costeggia il fiume si esibivano numerosi attori di strada con numeri simpatici e divertenti.

Naturalmente anche qui abbiamo trovato una parco con giochi per i bambini e prati verdi per sdraiarcisi sopra.

Sì, viaggiare….

Per finire questi miei brevi flash sul viaggio in Ungheria, vorrei fare ancora alcune considerazioni .

L’ aspetto organizzativo della nostra spedizione non ha mai mostrato pecche e anche gli alberghi erano in genere quanto di meglio le località potevano offrire; l’ autista è stato sempre puntuale ad ogni appuntamento e sempre molto prudente nella conduzione del mezzo a lui affidato; della guida ho già parlato: una signora non più giovanissima, ma molto esperta e molto colta, che ha saputo rendere interessante ogni tappa, mischiando di tanto in tanto alla storia del paese o all’ illustrazione dei fatti di attualità anche note sue biografiche, che ben esemplificavano i concetti che stava esponendo. Mi sono spesso affiancata a lei durante gli spostamenti a piedi e ho sempre potuto trovare un’ interlocutrice sensibile e intelligente.

L’ animazione del gruppo era affidata anche a don Ivano, il sacerdote che è sempre stato l’ anima dell’ UTE di Erba. Mi piaceva il suo modo provocatorio di discutere tutti gli argomenti (a proposito: quanto è vasta la sua cultura?) , anche quelli religiosi, che egli affrontava con spirito critico verso certe degenerazioni che nei secoli hanno finito col rendere meno chiaro e meno autentico il messaggio evangelico. Se la sua impostazione ideologica diventasse maggioritaria nella Chiesa, forse ne guadagnerebbe l’ immagine, piuttosto sfocata al giorno d’ oggi, con la quale Essa si presenta al mondo.

Il gruppo, poi, composto per lo più da coppie di coniugi o di amiche, si è sempre mostrato vivamente interessato agli aspetti culturali del viaggio, senza disdegnare i momenti conviviali e ludici.
C’ era una coppia di coniugi dietro di me (sul pullman) che sentivo chiacchierare con dovizia di particolari dei loro precedenti viaggi o di attualità : erano informatissimi su tanti argomenti e sono rimasta veramente stupefatta quando ho saputo che lui aveva 85 anni (!!!) e lei 77.
Se viaggiare fa invecchiare in modo così splendido, credo che viaggerò anch’ io, appena sarà possibile…