Quarant’anni di domande senza risposta…

Sono passati quarant’anni, ma credo che ognuno  che ha vissuto quei momenti, sia in grado di ricordare esattamente cosa stava facendo e dove si trovava nel momento in cui arrivò la notizia del terribile attentato alla stazione di Bologna.

Io ero in Emilia, dai miei. Stavamo per metterci a tavola, quando la radio cominciò  a raccontare ….. morti ovunque, feriti portati via con gli autobus, sangue e distruzione…

Rimanemmo tutti muti, increduli, poi qualcuno di noi telefonò a Bologna: mio fratello Vincenzo era stato inviato sul posto per la ripresa televisiva dei soccorsi ….

Ci si chiedeva perchè stesse accadendo tutto questo, chi poteva aver pensato un simile attentato contro gente inerme in partenza per le ferie… tutto pareva così insensato, assurdo, atroce.

Dopo 40 anni  siamo ancora qui a porci le stesse domande e l’ultima ipotesi  che mi è capitato di leggere in questi giorni  è quella più sconvolgente: l’attentato sarebbe stato compiuto per far distogliere l’attenzione dal caso Ustica!!!  Una strage di innocenti per coprirne un’altra…. Quanto diabolico cinismo bisogna avere in corpo per pensare una cosa del genere?

Non ci sarà mai giustizia per le vittime di quei giorni terribili: è passato troppo tempo e i responsabili forse verranno condannati solo dall’unico Giudice davanti al quale non valgono i depistaggi.