Tragedia a Lecco.

Edlira a Lecco ha ucciso le sue tre figlie. Davanti a tanto orrore non ci sono parole. E’ inimmaginabile il livello di disperazione e di sconvolgimento mentale che può portare una madre a sopprimere i figli che ha portato in seno, che ha nutrito e accudito . Chi è portatrice di vita, come può trasformarsi in portatrice di morte?

Voleva punire il marito che la stava abbandonando? Voleva morire e portare con sè le sue figlie? Non lo so…….so però che sento una grande pena per quelle bambine, per quella madre e per la abissale solitudine in cui si è svolta questa vicenda.

Compleanno multiplo.

E’ comodo avere i compleanni dei familiari concentrati in pochi giorni: si può fare una festa cumulativa e come dice il proverbio ” con una fava prendere due piccioni”. Nel nostro caso però i piccioni erano addirittura tre, a ognuno dei quali (mio figlio, mia figlia e mia nuora) è dedicata una candelina. Ecco la torta : l’ ho preparata io . Era buona , ma la pasta frolla era un po’ troppo cotta…peccato! Nonostante ciò è stata apprezzata dai festeggiati……

Auguri, ragazzi! Che la vita vi sia sempre generosa dispensatrice di tanta salute e serenità !

 

UTE: tra storia e poesia.

ore 15: Storia:  Politica italiana nel 1° dopoguerra. (Docente: prof. Cossi)

L’attenzione è focalizzata sul 1919: l’ Italia esce vincitrice (insieme ai suoi alleati) dalla Grande Guerra, ma è un paese economicamente e socialmente in gravissime difficoltà.

La svalutazione  della lira e la conseguente inflazione mettono in difficoltà il ceto medio e le classi più povere.  Gli operai sentono il fascino della Rivoluzione russa e i reduci reclamano le terre che sono state promesse loro per reclutarli.

Ex-neutralisti ed ex-interventisti si rimpallano la responsabilità del disastro in cui il paese si dibatte, mentre i socialisti riformatori polemizzano con i socialisti più estremisti.

E’ l’ anno in cui il papa  autorizza i cattolici a partecipare alla vita politica e nasce così il Partito Popolare di Don Sturzo; è l’ anno in cui nascono a Milano i Fasci di Combattimento con indirizzo nazional-socialista , sotto la guida di Mussolini.

E’ quindi un anno cruciale, nel quale vengono gettati i semi dei futuri cataclismi che macchieranno di violenza e massacri tutto il secolo ventesimo.

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Ore 16: Letteratura : Umberto Saba (docente prof. Galli)

Saba , poeta anomalo , cresciuto in ambiente culturalmente mitteleuropeo (la sua città è Trieste) e con una storia familiare molto complicata, è essenzialmente un autodidatta e incentra la sua poesia sulle piccole cose di tutti i giorni, in grande contrasto, sia per i temi  che per il linguaggio, con la poesia dei poeti suoi contemporanei . Eccone un esempio….

TRIESTE.

“Ho attraversato tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.

Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,                                                                                                                                    è come un ragazzaccio aspro e vorace,

con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.

La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.”

N.B.  Il gruppo teatrale della nostra UTE ha ottenuto una targa premio essendosi classificato al secondo posto in un concorso indetto da una radio della zona. Congratulazioni vivissime!!!

La strabomba.

La strabomba

Due giorni fa è morto Mario Lodi, un grande maestro di scuola. Per ricordarlo copio qui una delle sue belle favole….

LA STRABOMBA.

Nella sua fabbrica padron Palanca faceva le bibite con gli scarti del petrolio. Ma nessuno comprava quelle bibite perché erano nere e facevano venire il mal di pancia. Allora inventò un bel carosello per convincere la gente. Tutti bevevano e lui diventò ricco, ricchissimo, quasi come il re. I ricchi sono sempre amici dei re e anche padron Palanca lo diventò. Una sera andò a cena nel suo castello e gli disse: “Facciamo una grande guerra! Io ti costruirò la strabomba e tu mi darai cento stramilioni. Io diventerò il più ricco del mondo e tu il re di tutta la terra”.
“Bene” disse il re. “Ma come si fa convincere la gente a fare la guerra per noi?”.
“Ci penso io” disse padron Palanca. Diventò capo della TV e fece un telegiornale bello come carosello e tutte le sere diceva: “È bello combattere e morire per me e per il re”.
E la gente credeva alle sue parole bugiarde come beveva le sue bibite nere.
Intanto padron Palanca nella sua strafabbrica nuova costruiva la strabomba, gli aeroplani, i carri armati, i fucili, e tutto quello che occorreva per fare la grande guerra. E vendette tutto al re per cento stramilioni. Il giorno della guerra la gente, in piazza guardava sul teleschermo il re e il generale Palanca. Il generale diceva: “La guerra è incominciata. Fra poco vedrete l’aereo che sgancia la strabomba sul nemico che non sa niente. Noi siamo più forti e vinceremo. Viva me e viva il re”.

L’aereo era arrivato sulla città più grande del mondo. Il generale ordinò: “Butta la strabomba”. Il pilota guardò giù e vide i bambini che giocavano. E pensò: “se sgancio li ammazzo!” E volava, volava, sulla città che brillava al sole. E non ubbidiva.
“Butta la strabomba sul nemico!” Urlò il re arrabbiato.
Il pilota volava e diceva: “Vedo solo bambini e gente che lavora… il nemico non lo vedo… il nemico non c’è”.

Il re e il generale gridarono:” Sono loro il nemico! Sgancia e distruggili”. Ma il popolo e i soldati urlarono tutti insieme: “NO!”.
Urlarono tanto forte che il pilota li sentì. Allora tornò indietro, volò sul castello e disse al re: “La bomba la butto addosso a te!”.
Insieme al generale il re scappò e da quel giorno un’altra storia incominciò.
In tutta la terra una storia senza guerra.

Nella realtà ci sono molti re e molti padron Palanca e così sono tante le guerre che affliggono il mondo portando povertà, fame e sofferenze di ogni genere; purtroppo, invece, non ci sono tanti piloti che, prima di lanciare le strabombe , guardano giù….

Una mamma felice.

Sono sulla banchina della stazione ad aspettare il treno. Una folata di vento gelido mi  inducead allacciarmi meglio il colletto del cappotto e davanti a me una signora di età indefinibile, ma certo ancora giovane, sta facendo lo stesso mio gesto. Sorriderci a vicenda è del tutto naturale e questo rende altrettanto naturale cominciare a dialogare tra di noi. Lei, con due grosse valigie al seguito, mi chiede a che ora  il treno  arriva a Milano e quanto tempo si  impiega per andare dalla stazione Cadorna alla stazione Centrale con la metropolitana.

Già…la metropolitana la preoccupa un po’. Lei viene da un piccolo paese e non è certo abituata a prendere la sotterranea. La tranquillizzo dicendole che c’ è sempre qualcuno all’ingresso a cui chiedere informazioni  e che è comprensibile sentirsi un po’ a disagio quando  si affrontano situazioni nuove.

All’ arrivo del treno saliamo  insieme, ci  accomodiamo l’ una accanto all’ altra e nel giro di quaranta minuti, tanto dura il mio tragitto, ci  raccontiamo le nostre vite.

Lei è venuta per via di un lutto che ha colpito la sorella ,ma abita sulla Costiera Amalfitana e sta ritornando a casa.  Io le racconto che sto andando a trovare un nipotino appena nato e le si illuminano gli occhi: anche lei ha avuto la gioia di diventare mamma!! Si è sposata tardi e sembrava che non avrebbe potuto mai avere figli, poi dopo molte traversie , ecco il miracolo! Le sembrava di toccare il cielo con un dito e non le pesava nessun sacrificio . E anche ora che il bimbo ha quasi tre anni ogni volta che lo guarda a lei sembra di essere in paradiso. Le piacerebbe avere altri figli, ma l’ età non è più dalla sua.

Parliamo anche della situazione critica in cui versa il nostro paese per la mancanza di lavoro; intanto  il treno attraversa i paesi della Brianza resi un po’ tristi dalla giornata grigia e arriva alla stazione in cui io devo scendere; ci lasciamo scambiandoci auguri e saluti affettuosi, con la sensazione di esserci capite, anche se io non conosco il suo nome e lei non conosce il mio.

Io me la ricorderò sempre come “la mamma felice del sud”

 

UTE: Grande successo teatrale.

Stasera la compagnia teatrale dell’ UTE di Erba ha riscosso un meritatissimo successone.

Come avevo  già comunicato più volte, è stata rappresentata al teatro delle scuole “S. Vincenzo” l’ opera dialettale “L’ anima travasada”.  La sala era piena di gente e la compagnia si è superata per bravura e per la cura della messa in scena, nonostante gli scarsi mezzi a disposizione.

La trama è quanto mai divertente: immaginate quali equivoci e colpi di scena possano capitare se un marchese, suicidatosi per il tradimento della moglie, si reincarna in un ignaro droghiere, il quale, prima sconcertato e confuso, si fa via via convinto che la cosa sia veramente accaduta.

Più volte la rappresentazione è stata interrotta da applausi a scena aperta e da risate collettive. Alla fine lunghissimi applausi hanno salutato la compagnia, che ha congedato il numeroso pubblico promettendo un altro spettacolo a breve.  Io non mancherò.

 

Meglio pochi ….anzi pochissimi….

Stanno venendo a galla le contraddizioni che il M5s, nascondeva al suo interno…. e pare che una decina di eletti siano pronti a uscire dai gruppi parlamentari o addirittura a dimettersi dal Parlamento (alcuni perchè espulsi , altri volontariamente).

E Grillo cosa dice? Meglio pochi , ma buoni….. Eh, già, secondo me Grillo comincia a tirare fiato. Con le elezioni gli è caduta sul collo una tranvata del tutto  inaspettata: che ci doveva fare lui con tutti quei voti e con tutti quegli eletti? Lui non aveva previsto di doversi assumere delle responsabilità: a lui bastava (e basta) avere quel tanto di consenso da garantirgli di continuare a fare quello che dice di no a tutto, che può sbraitare contro tutti senza doversi trasformare in un politico che gestisce i voti ricevuti con responsabilità per il bene dei cittadini…..Gli bastava (e gli basta) poter trarre buoni incassi dalla pubblicità  che compare sul blog e che sono tanto più corposi quanto più numerosi sono gli accessi al suo blog…. Queste defezioni gli fanno comodo: ridimensionano il suo movimento e gli consentono di mantenere il suo ruolo di guru sbraitante.

Mi pare di vederlo tirare un profondo sospiro di sollievo….ma non correrà il rischio di ritrovarsi a breve lui ,da solo, col fido Casaleggio a fare clic clic sul suo blog? Se succederà, forse saremo in molti a tirare un sospiro di sollievo…

UTE: Videoforum: ” Una separazione”

Ieri abbiamo visto il film iraniano “Una separazione”. Non racconterò la trama che ognuno può trovare solo digitando il titolo di questa pellicola molto conosciuta e pluripremiata a livello internazionale. Racconterò invece le mie impressioni , ciò che del film mi ha più colpito…

Essere donna in Iran non è certo facile: una serie di proibizioni  imposte dalla religione di stato, rendono difficile  la sua vita . Una di queste proibizioni, quella di mostrarsi in pubblico senza chador, falsa addirittura  la ricostruzione cinematografica della vita in famiglia in questo film ambientato in una Teheran che non vediamo se non attraverso le sue vie piene di traffico, quasi esclusivamente viste attraverso l’ abitacolo di un’ automobile.

Nonostante la costrizione in cui vivono, le donne sono i personaggi più positivi:  la moglie di Nader, il protagonista,  desidera offrire alla propria figlia un futuro diverso da quello che l’ Iran può offrirle e vuole emigrare; per realizzare questo progetto è disposta anche a divorziare dal marito , anche se lo ama profondamente. Ha dalla sua un’ istruzione e una condizione economica e sociale che le consentono una certa autonomia nelle decisioni.

La signora Razieh, la colf che accudisce il padre di Nader, è invece una donna, incinta, oppressa dalla povertà (suo marito è disoccupato), dall’ integralismo religioso , dalla scarsa cultura che le impedisce di costruirsi una propria coscienza individuale, dal maschilismo del marito, al quale deve nascondere di essersi trovata un lavoro; nonostante ciò cerca di reagire alla sua situazione  anche se questo la costringe a mistificare troppo spesso la realtà.

Ci sono poi le due figlie delle due donne che assistono alle convulsioni del mondo degli adulti e che sembrano chiedersi se è in un mondo così che vogliono vivere o se è meglio andarsene , ma il regista non ci dà modo di sapere quale sarà la risposta di Termeh, la figlia di Nader, l’ unica tra le due che ha l’ opportunità di scegliere…

E’ un film di cui si potrebbe parlare ancora a lungo per la capacità del regista di risucchiare noi spettatori all’ interno delle vicende narrate e costringerci a metterci nei panni dei personaggi . Tutti siamo inevitabilmente coinvolti per cercare di valutare quale sia la verità in mezzo alle tante mezze bugie che ognuno racconta agli altri e a se stesso.

Si potrebbe poi parlare delle inquadrature , nelle quali predominano gli ambienti chiusi, le pareti di vetro , le porte socchiuse che individuano spazi separati tra di loro, come separati sono i mondi dei personaggi che vivono in quegli ambienti….Il titolo del film è “Una separazione”, ma in realtà sono molte le separazioni che il regista rappresenta…

Dal Festival a Renzi…..tutto in un week end.

E’ stato un fine settimana denso di avvenimenti  e mi va di fare alcune riflessioni:

* Ho visto praticamente solo una parte dell’ ultima serata del festival di Sanremo e mi ha impressionato l’ intervento di Crozza. Pare che da un po’ di tempo solo i comici riescano a trovare parole di incoraggiamento per noi Italiani , intrappolati nella palude della sfiducia e della rassegnazione alla meschinità. Ricordate Benigni? Si è già cimentato più volte a ricordarci le meraviglie operate nei secoli dal genio italico, e in particolare quando ci ha regalato una splendida spiegazione della nostra Costituzione. Ieri sera è toccato a Crozza che ci ha fatto ripercorrere i momenti più gloriosi della nostra storia e ci ha ricordato gli scienziati , gli artisti e gli inventori di casa nostra, che hanno dato un contributo insostituibile al progresso dell’ umanità. Dovremmo prendere spunto da tutto questo per ricostruire la nostra identità di popolo, per convincerci che il declino non è inevitabile e che dentro di noi abbiamo le energie e la  creatività che possono consentirci, se non un nuovo Rinascimento, almeno una rinascita.

Crozza ha poi concluso la sua performance cantando sulle note di Mozart (cambiando ovviamente le parole) e sono rimasta veramente sorpresa: cantava proprio come un professionista del bel canto! Bravissimo!

* Qui da noi l’ unica giunta di sinistra, che io ricordi, aveva avuto l’ ottima idea di inviare a casa i bollettini-ICI già precompilati rendendo oltremodo semplice il pagamento della tassa. Alle  elezioni seguenti , la giunta non fu rieletta (anche se aveva fatto altre ottime cose, come ad esempio una perfetta , o quasi, raccolta differenziata dei rifiuti) e subito venne ripristinato il rituale del pagamento dell’ ICI e del calcolo della stessa ad opera dei cittadini (o dei commercialisti o dei CAF o dei ragionieri cui molti erano costretti a rivolgersi). La burocrazia dà da mangiare a molti e assicura potere ai burocrati….. Renzi oggi dice che lo snellimento della burocrazia sarà uno dei primi temi che il suo governo affronterà ;se ce la farai a sconfiggerla, caro Matteo, sarai davvero il nostro Renzie (è così che molti lo chiamano paragonandolo a Fonzie, lo sbruffoncello protagonista delle vecchia serie di telefilm “Happy days”, il quale alla fine risolveva ogni situazione.)