Beatificazione di Don Puglisi: un martire dei nostri giorni.

Don Puglisi

Segnalo  (e ne raccomando la lettura) l’ articolo dell’ amico Ivano Maddalena che scrive su “Il popolo Veneto”.  Al link qui sopra potrete leggere un ricordo appassionato di don Puglisi, il prete “scomodo” che testimoniò il suo amore per la sua gente , consapevole di attirare così la vendetta della mafia, ma non per questo smise di educare i ragazzi del Brancaccio a Palermo.

Questo è un segnale inequivocabile che la Chiesa lancia alla mafia oggi, dopo che per troppo tempo ha fatto finta di non vedere e non sapere ….Ancora pochi giorni fa leggevo che in un paese ad alta densità mafiosa ( di cui non ricordo il nome) il corteo di una processione religiosa ha fatto sosta sotto il balcone del boss locale per rendergli omaggio.

Questo non deve più accadere e chi permette queste oscenità dovrebbe essere condannato severamente . Ogni prete dovrebbe essere come don Puglisi e schierarsi con forza dalla parte dei deboli per difendere la loro dignità di cittadini e di figli di Dio..

Il mio amico Tom!

Stamattina non ero sola in macchina. Mi accompagnava la voce calda, suadente , gentile di Tom , ehm  o meglio di Tom TOm , il navigatore che ho acquistato da poco. :-)))

Non si arrabbia se sbaglio ed è subito pronto a rimediare ai miei errori: è proprio il compagno di viaggio ideale, ma ha un difetto : deve essere un po’ troppo romantico o un irriducibile ambientalista! Infatti mi porta sempre sulle stradine più nascoste in mezzo al verde dei boschi e mi dà modo di vedere paesaggi che solitamente le strade più conosciute non percorrono.

Quando so bene dove andare, non gli do retta e lui si adegua prontamente alle mie scelte, ma quando mi trovo in zone a me non note, allora seguo le sue indicazioni e mi sento tranquilla come se avessi veramente un compagno di viaggio affidabile seduto accanto a me.

Che meraviglie compie la tecnologia ! Una volta se, pur guardando le cartine , ti capitava di perderti, dovevi continuare a fermarti , chiedere informazioni ai passanti, che però non sapevano mai darti risposte attendibili e perdevi anche la pazienza, oltre a un sacco di tempo prezioso.  Ma ora tutto questo fa solo parte di un passato da dimenticare.

Grazie, Tom Tom (o Bob Bob come lo ha chiamato una volta mio nipote)!!

 

 

Iris.

Oggi abbiamo potuto rivedere il sole per un’ ora o poco più e ne ho approfittato per andare con una vicina a passeggiare in riva al lago; l’ acqua per le continue piogge ha invaso in certi punti anche i prati che lo costeggiano.

Seminascosti tra le canne, si vedevano degli splendidi iris selvatici, proprio come quello della foto qui accanto.

Mi hanno fatto ricordare che lungo le rive dei fossi che costeggiavano le strade della via Villa Bianca, se ne vedevano spuntare tanti in primavera, ma io allora ero troppo abituata a vederli inseriti nel paesaggio e non ci facevo caso. Oggi invece mi sono sembrati un vero capolavoro della natura.

Tappa epica al Giro!!

Il ciclismo mi ha sempre appassionato fin da quando,  ero ancora bambina, guardavo le tappe del giro vicino a mio padre. Ultimamente però gli scandali a ripetizione me l’ avevano fatto guardare con più distacco e diffidenza.

Oggi però Giovanni Visconti mi ha riconciliato con questo sport: in fuga da solo sul Galibier  (oltre i 2000 m. di quota) , sotto una tormenta di neve, è riuscito a portare a termine vittoriosamente una tappa difficilissima e le sue lacrime all’ arrivo mi hanno commosso.

Bravo Giovanni e bravo anche Vincenzo Nibali, da tanti giorni in maglia rosa!

 

Pentecoste: dare speranza a tutti…

Dagli atti degli apostoli
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Oggi  si celebra la Pentecoste , la nascita della Chiesa. Il racconto  degli Atti degli Apostoli è suggestivo, ricco di simboli (il vento, il rombo di tuono, il fuoco) e tende a mettere in risalto la funzione prima della Chiesa: parlare a tutti per dare la notizia della speranza che ci deve accompagnare sempre , comunicare con tutti per favorire l’ unione tra i popoli superando le divisioni  (diverse lingue) che causano ostilità e inimicizie.

Amica UTE.

Ieri,in una saletta d’ attesa dell’ ospedale , ho incontrato una cara amica ed ex collega, rimasta sola da poco tempo. Fortunatamente lei proprio sola non è mai, vista la vicinanza di figli e nipoti, ma questo può solo mitigare il senso di disorientamento che sta attraversando: la vita va totalmente riprogrammata e non è facile.

Mi son ricordata dei momenti in cui anch’ io mi sentivo come lei, come una zattera vuota alla deriva; per fortuna allora alcune ex colleghe mi si riavvicinarono e , tramite loro, presi contatto con alcune belle realtà cittadine in cui potevo inserirmi in modo costruttivo: la scuola per stranieri della Caritas , l’ UTE (università terza età) e i corsi di lingua.

Memore di quello che queste associazioni hanno rappresentato per me, ho invitato la mia amica a partecipare alle ultime lezioni dell’ UTE , con la promessa che andrò io a prenderla se nessuno potrà accompagnarla. Lei ha promesso che mi farà sapere, però quando l’ ho salutata era già un po’ meno pallida e un po’ più sorridente.

Spero che decida di unirsi a noi dell’ UTE: è un’ associazione che ha il merito di offrire la possibilità di incontri piacevoli, di ascoltare lezioni mai banali tenute da prof. qualificatissimi, di partecipare a molte iniziative culturali, turistiche e artistiche.

Alcuni hanno delle esitazioni a iscriversi perchè il nome “Terza Età” la identifica , a loro parere, come un’ istituzione per vecchi; altri invece ne sono tenuti lontano dal nome “Università” e pensano che sia riservata a persone più colte di loro. Sbagliato!!!!

Ci Sono anche persone giovani (oltre la quarantina) che frequentano  e nessuno vieta di seguire solo le lezioni che  ognuno ritiene più inerenti ai propri interessi: nessuno ti chiederà mai conto di quel che hai imparato o capito….

L’ UTE è una bella istituzione e questa di Erba, grazie al lavoro volontario e indefesso dei responsabili, ha ottenuto anche numerose attestazioni per il livello qualitativo dei suoi corsi. Spero che molte altre persone  decidano di frequentarla e sono certa che anche loro, come me, troveranno un valido aiuto per sentirsi nuovamente partecipi della vita della comunità locale e per  allontanare lo spettro della solitudine.

 

Il Papa contro la tirannia del mercato…

Il Papa contro la tirannia dei mercati….

“Mentre il reddito di una minoranza cresce in maniera esponenziale, quello della maggioranza si indebolisce. Questo squilibrio deriva da ideologie che promuovono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, negando così il diritto di controllo agli Stati pur incaricati di provvedere al bene comune. Si instaura una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone unilateralmente e senza rimedio possibile le sue leggi e le sue regole».

Queste parole sono tratte dall’ articolo di Famiglia Cristiana linkato sopra ; in esso è riportato il discorso del Papa contro l’ attuale tirannia del mercato, contro l’ idolatria del profitto e del denaro, moderno vitello d’ oro cui vengono sacrificate le esistenze di miliardi di uomini che vengono ridotti alla disperazione.

Anche il monito rivolto al clero ricordando  che S. Paolo non aveva un conto in banca è dinamite allo stato puro. Non è certo il primo Papa a puntare il dito contro le storture del capitalismo, ma è certo il primo che punta il dito anche contro i membri della stessa Chiesa e contro lo IOR.

Non sarà un caso se i grandi porporati, che riempivano i media fino a un paio di mesi fa, si fanno notare per il loro silenzio assordante.

Certo si starà facendo molti nemici e , avendolo previsto, ha scelto di non vivere in Vaticano. Spero vivamente che possa avere il tempo di rinnovare la Chiesa, che porta numerosi segni di invecchiamento.

Incubo mattutino….

Mi capita spesso di svegliarmi di notte e accendere la radiosveglia sul mio comodino e così poi mi riaddormento mentre la radio continua a parlare in sottofondo.

Stamattina ero in dormiveglia e sentivo discutere di una nuova proposta circa le intercettazioni telefoniche, di un nuovo condono edilizio, della responsabilità dei giudici. ….
Ad occhi chiusi, le parole  rimbalzavano nel mio cervello…. erano parole già sentite tante , tante, tante volte…..
Per un attimo ho pensato: ma in che anno siamo? questi discorsi si facevano quando ero ancora una donna giovane ….Vuoi vedere che una macchina del tempo mi ha riportato indietro di 20 anni?
Ho fatto un balzo giù dal letto e mi sono precipitata davanti allo specchio…….. dalle rughe .della mia faccia ho capito che siamo  , ahimè,  nel 2013……!!!!
E’ il nostro paese che si è imballato: si continua a parlare sempre delle stesse cose… che interessano un cittadino più uguale degli altri mentre i consumi calano sempre più, nessuno compra più case, le ditte chiudono e ogni giorno si verificano casi di disperati che compiono gesti violenti contro se stessi o contro gli altri…….
 Queste LARGHE INTESE… non sono che la riedizione di un copione stantio e perverso. ma si poteva ben immaginare : il lupo perde il pelo……

UTE: mostri infernali e olismo.

caronte                                                                      Nella letteratura antica i mostri dell’ oltretomba hanno avuto un ruolo importante: davano forma alle paure che l’ uomo ha sempre avuto ed ha tutt’ ora davanti alla morte.

Tutti abbiamo letto del Minotauro, delle Arpie, delle Furie, di Cerbero , ma ieri la prof. Alberta Chesa ce ne ha dato una lettura comparativa, ha cioè presentato la descrizione di questi mostri  attraverso i grandi poemi dell’ antichità: Iliade, Odissea, Eneide, Divina Commedia  e Orlando Furioso.

La cosa più interessante, a mio avviso , è stato notare come mentre nei poemi greci e romani i mostri  incutevano solo terrore , nella Divina Commedia essi  diventano un tutt’ uno con  la pena cui sono sottoposti i dannati  affidati alla loro sorveglianza e assumono quindi anche una connotazione morale.

Il prof. Damiani poi ci ha incantato con la lettura integrale della lettera del capo indiano Seattle al presidente degli Stati Uniti, di cui ho già parlato in un post recente.

Scritta più di 150 anni fa da uno che veniva definito “selvaggio” è il più bel documento ambientalista che sia mai stato scritto….ogni volta la sua lettura mi commuove profondamente per l’ amore  e il  rispetto  che traspare  da ogni parola, verso tutti gli esseri viventi e verso la comune Madre Terra.

Interessante anche l’ esposizione di argomentazioni sulla scienza che deve cambiare metodo di ricerca e di indagine: non può più solo basarsi su ciò che è misurabile e sperimentabile, ma deve affrontare i fenomeni con una visione globale che sola può dare significato alle singole parti .

 

 

Scarabei.

C’ è un vecchio roseto al di là del mio orto. Da oltre trent’ anni fa fiorire una quantità di rose gialle non particolarmente belle , ma ricche di profumi.

Ieri mentre controllavo e accudivo le pianticelle di pomodoro.  interrate da poco , ho visto gli scarabei, o meglio le cetonie, come ho appreso da internet. Erano tre, intenti a nutrirsi dei petali delle rose già quasi sfiorite. Uno, forse più solitario e introverso, se ne stava da solo, muovendosi lentissimamente sui petali; gli altri due erano invece insieme sulla stessa rosa e sembrava si intralciassero a vicenda, ma senza arrabbiarsi troppo: dovevano essere avvezzi a questo tipo di convivenza . Era da molto tempo che non ne vedevo e il colore verde-dorato delle loro elitre mi ha incantato: sembravano tre smeraldi incastonati nell’ oro delle rose.

Se però uno di loro si fosse messo in testa di venirmi a salutare da vicino, credo che non lo avrei apprezzato tanto…..:-))))