L’ esame di canto.

“La canzone del Piave ”  è per tutti indissolubilmente legata alla data del 24 maggio 1915, ma per me è legata anche a un episodio familiare che voglio qui riportare….

Eravamo nel giugno dell’ 87 e mio figlio P. si stava preparando per l’ esame di quinta classe elementare. Le prove scritte erano finite, restava la prova orale : la tesina era ormai pronta e lui se la ripassava diligentemente perchè il colloquio con gli insegnanti era previsto per il giorno seguente.

A un certo punto una delle sorelle (tutte e due più grandi di lui) lo apostrofa così:- So che hai preparato una tesina per le varie materie, ma non ho visto niente per l’ esame di canto. Non ti sei preparato una canzone?-

P. risponde: – L’ esame di canto? Ma dai! non si fa l’ esame di canto!- L’ altra sorella ribatte: – Come no!! A me hanno fatto cantare l’ inno di Mameli, per fortuna che l’ avevo appena ripassato… –

A questo punto P. ritornò nella sua camera  e dopo un poco lo si sentì canticchiare sottovoce :- Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio…..-

E non sto a descrivere il divertimento e le risate maligne delle due sorelle che stavano origliando alla sua porta…. Finito l’ esame P.si rese conto di essere stato preso in giro e  rise  anche lui della sua credulità…

 

 

24 maggio 1915.

Il 24 maggio di 98 anni fa l’ Italia entrava in quella guerra, che fu talmente tragica e cruenta da meritarsi il titolo di GRANDE GUERRA. Quante giovani vite furono sacrificate in quegli anni? Quante distruzioni…quanta miseria  provocò quel conflitto?

Ho trovato questa lettera di un giovane soldato dal fronte e leggendola sembra quasi di vedere questo ragazzo pieno di paura, che vuole tenere i contatti con la realtà, con la sua vita, quasi per reagire all’ incubo assurdo che sta vivendo. E’ un giovane contadino….forse anche il mio nonno materno potrebbe avere scritto una lettera così, prima di morire.

Cari genitori,
Giacché trovo un’ora di tempo voglio farvi sapere mie notizie, la mia salute al presente è ottima come spero di voi tutti in famiglia. Come vi replico ancora che io mi ritrovo in questo paese che si chiama Galeriano qui mi fanno fare l’istruzione tutto il giorno altro che si sta male col rangio che tutti i soldati si lamentano, però a me farebbe poco che non mi darebbe il rangio che mi partiene ne il tabacco pure che mi lasciano qui in Italia e non mandarmi in trincea adesso cari genitori posso ringraziare il Signore che io mi ritrovo qui in Italia che mentre i miei compagni Boris e Palazzi e Gatti loro sono in trincea e ci tocca di fare il turno di 21 giorni e se ci va male li fanno stare anche per quaranta giorni, adesso mi ritrovo contento a pensare che siamo così indietro di più di cento chilometri e pure adesso è due o tre giorni che hanno cominciato a fare degli attacchi sentiamo il cannone come fossero d’essere là in trincea, questo mese di maggio è un mese molto brutto per i soldati che si trova nelle trincee perché arrivano sempre degli ordini di fare delle avansate e fare le avansate è molto brutto. Voglio farvi sapere il Signor Curato che mi
ha scritto una lettera e mi ha detto di non pensar male che in questo fronte nella zona di Gorizia il nemico non può avanzarsi, invece è tutto all’incontrario quel fronte nella zona di Gorizia è il fronte più brutto che ci sia perché è quello più vicino a Trieste. … Caro Padre fatemi sapere come va nella campagna se hanno fiorito bene, e se potete accorgervi se vedete dell’uva e dei frutti; anche qui nelle colline Austriace che anno conquistato i nostri Italiani siamo attendati due giorni prima di venire in Italia si vedevano le belle piante di frutta ben fiorite e poi anche le viti e anche la bella erba, fatemi sapere quanti ne tenete di bachi, io credo che ne tenete molti pochi perché nella campagna del lavoro ne avete anche tropo e che bestie che avete in stalla.

Aspetto vostra risposta.
Intanto vi saluto tutti uniti in famiglia e sono vostro figlio e vi ricorda sempre Isidoro.

Buona vita, Elisa!

Oggi Elisa ha compiuto 11 anni ! Non sembra vero! Mi pare ieri quando l’ ho presa in braccio per la prima volta e mi sembrava che tutta la mia vita acquistasse significato: in quel piccolo essere meraviglioso c’ era anche un po’ di me…..che bella sensazione! Grazie, piccola principessa! E tanti auguri perché la tua vita sia sempre serena, ma se qualche volta sopraggiungesse qualche difficoltà, sappi che ci sono attorno a te tante persone che ti vogliono bene e a cui puoi rivolgerti con fiducia.  Buona vita, Elisa!

Pensando a don Gallo….

Don Gallo ci ha lasciato

Ho linkato qui sopra un bell’ articolo che ricorda la figura del prete genovese , don Andrea Gallo, che oggi si è spento nella sua città.

Leggendo l’ articolo viene ancora una volta da chiedersi se il suo modo di intendere il cristianesimo, senza mezze misure, non sia l’ unico modo possibile per obbedire al comandamento che una sera Gesù affidò ai suoi Apostoli per noi: amatevi l’ un l’ altro come io vi ho amato.

E allora ci si sente quasi in colpa : posso io nella mia mediocrità chiamarmi cristiano?

Brava, Piccolapini!!!

La Piccolapini, così si chiama su Twitter, ha fatto il suo primo intervento alla Camera per ricordare i terremotati dell’ Emilia. Giuditta Pini (è questo il suo vero nome) ha 27 anni ed è tra i giovani eletti nelle file del PD. Lei ha tutti i titoli per parlare di terremoto, visto che in quei giorni terribili ha dato , insieme a tanti altri giovani, il suo contributo per aiutare i cittadini così duramente colpiti.

Ecco qui di seguito il link che parla di lei e del suo intervento che ha riscosso l’ applauso dell’ assemblea. anniversario-sisma-pini-ricorda-le-vittime-applausi-alla-camera_34327#.UZtT_bWeNuV

P.S. comunicazione riservata ai lettori di famiglia : Giuditta è la figlia di Maria di Modena.

Beatificazione di Don Puglisi: un martire dei nostri giorni.

Don Puglisi

Segnalo  (e ne raccomando la lettura) l’ articolo dell’ amico Ivano Maddalena che scrive su “Il popolo Veneto”.  Al link qui sopra potrete leggere un ricordo appassionato di don Puglisi, il prete “scomodo” che testimoniò il suo amore per la sua gente , consapevole di attirare così la vendetta della mafia, ma non per questo smise di educare i ragazzi del Brancaccio a Palermo.

Questo è un segnale inequivocabile che la Chiesa lancia alla mafia oggi, dopo che per troppo tempo ha fatto finta di non vedere e non sapere ….Ancora pochi giorni fa leggevo che in un paese ad alta densità mafiosa ( di cui non ricordo il nome) il corteo di una processione religiosa ha fatto sosta sotto il balcone del boss locale per rendergli omaggio.

Questo non deve più accadere e chi permette queste oscenità dovrebbe essere condannato severamente . Ogni prete dovrebbe essere come don Puglisi e schierarsi con forza dalla parte dei deboli per difendere la loro dignità di cittadini e di figli di Dio..

Il mio amico Tom!

Stamattina non ero sola in macchina. Mi accompagnava la voce calda, suadente , gentile di Tom , ehm  o meglio di Tom TOm , il navigatore che ho acquistato da poco. :-)))

Non si arrabbia se sbaglio ed è subito pronto a rimediare ai miei errori: è proprio il compagno di viaggio ideale, ma ha un difetto : deve essere un po’ troppo romantico o un irriducibile ambientalista! Infatti mi porta sempre sulle stradine più nascoste in mezzo al verde dei boschi e mi dà modo di vedere paesaggi che solitamente le strade più conosciute non percorrono.

Quando so bene dove andare, non gli do retta e lui si adegua prontamente alle mie scelte, ma quando mi trovo in zone a me non note, allora seguo le sue indicazioni e mi sento tranquilla come se avessi veramente un compagno di viaggio affidabile seduto accanto a me.

Che meraviglie compie la tecnologia ! Una volta se, pur guardando le cartine , ti capitava di perderti, dovevi continuare a fermarti , chiedere informazioni ai passanti, che però non sapevano mai darti risposte attendibili e perdevi anche la pazienza, oltre a un sacco di tempo prezioso.  Ma ora tutto questo fa solo parte di un passato da dimenticare.

Grazie, Tom Tom (o Bob Bob come lo ha chiamato una volta mio nipote)!!

 

 

Iris.

Oggi abbiamo potuto rivedere il sole per un’ ora o poco più e ne ho approfittato per andare con una vicina a passeggiare in riva al lago; l’ acqua per le continue piogge ha invaso in certi punti anche i prati che lo costeggiano.

Seminascosti tra le canne, si vedevano degli splendidi iris selvatici, proprio come quello della foto qui accanto.

Mi hanno fatto ricordare che lungo le rive dei fossi che costeggiavano le strade della via Villa Bianca, se ne vedevano spuntare tanti in primavera, ma io allora ero troppo abituata a vederli inseriti nel paesaggio e non ci facevo caso. Oggi invece mi sono sembrati un vero capolavoro della natura.

Tappa epica al Giro!!

Il ciclismo mi ha sempre appassionato fin da quando,  ero ancora bambina, guardavo le tappe del giro vicino a mio padre. Ultimamente però gli scandali a ripetizione me l’ avevano fatto guardare con più distacco e diffidenza.

Oggi però Giovanni Visconti mi ha riconciliato con questo sport: in fuga da solo sul Galibier  (oltre i 2000 m. di quota) , sotto una tormenta di neve, è riuscito a portare a termine vittoriosamente una tappa difficilissima e le sue lacrime all’ arrivo mi hanno commosso.

Bravo Giovanni e bravo anche Vincenzo Nibali, da tanti giorni in maglia rosa!

 

Pentecoste: dare speranza a tutti…

Dagli atti degli apostoli
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Oggi  si celebra la Pentecoste , la nascita della Chiesa. Il racconto  degli Atti degli Apostoli è suggestivo, ricco di simboli (il vento, il rombo di tuono, il fuoco) e tende a mettere in risalto la funzione prima della Chiesa: parlare a tutti per dare la notizia della speranza che ci deve accompagnare sempre , comunicare con tutti per favorire l’ unione tra i popoli superando le divisioni  (diverse lingue) che causano ostilità e inimicizie.