Cuccioli: primi approcci con le donne, queste sconosciute…

Davide (6 anni)
Davide: La maestra mi ha messo nel banco insieme con una bambina!-
Mamma : – Bene e com’ è?
Davide: – Non so….
Mamma: – Ma ti piace? E’ bella?-
Davide:- ha gli occhi verdi …. ma mi dà fastidio perchè vuole sempre aiutarmi !!!
Davide ha proprio ragione: si è imbattuto nel tipo di donna più pericoloso: la missionaria a tutti i costi !! Quella che ti circonda di mille premure e rischia di soffocarti… In guardia, Davide!

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Samuele (5 anni)
Mamma:- Samuele, con chi hai giocato oggi a scuola?
Samuele :- Ho giocato con una nuova amica!
Mamma:- Bene! Sono contenta. E com’ è?
Samuele:- Non so….(un attimo di pausa e poi , con entusiasmo aggiunge) Ha una bella lunch-box (cestino per la merenda)!!!

Selay, costruttrice di pace.

Una coraggiosa giovane donna afghana.

Si chiama Selay, ha 28 anni, è afghana e si batte per i diritti delle donne e dei bambini nel suo paese.
Selay incontra le donne, insegna nelle case, fa un lavoro capillare per combattere tradizioni che risalgono alla notte dei tempi e che fanno delle donne e delle bambine quasi una merce di scambio tra famiglie, esseri di serie B cui è inutile riservare istruzione o anche cure sanitarie adeguate.

Nell’ articolo Selay paventa il momento in cui le forze occidentali lascieranno il paese in balia dei talebani … io credo però che se i paesi occidentali, pur ritirando le truppe militari, continueranno a sostenere le organizzazioni che ora supportano il lavoro di Selay e , spendendo infinitamente meno di ora, incentiveranno l’ istruzione e gli investimenti in attività finalizzate allo sviluppo economico , forse la situazione potrà evolvere in modo positivo e Selay sarà facilitata nella missione che si è eroicamente scelta fin da ragazzina.

Ora questa giovane donna, coraggiosa costruttrice di pace, si trova in Italia per reperire fondi e io le auguro un grande successo.

I gioielli non sono più i migliori amici delle donne.

minatori sudafricani in rivolta.

L’ articolo qui sopra è della fine di settembre, ma ho preferito segnalare questo rispetto ad alri più recenti, perchè vi è anche descritta un po’ la situazione in Sud Africa oggi.
Dopo la liberazione di Mandela 20 anni fa, forse tutti abbiamo dato per scontato che l’ apartheid fosse ormai solo un ricordo e che finalmente si fossero affermati i diritti di ogni individuo, senza distinzione tra neri e bianchi. In realtà però non è così: all’ apartheid per motivi di razza si è sostituita una apartheid di classe: solo una minoranza di neri ricchi ha potuto beneficiare della fine della segregazione razziale, ma i poveri restano comunque ai margini, vittime di sfruttamento cinico e disumano da parte di società straniere e sudafricane.

Da due mesi i minatori sono in rivolta e la risposta è stata dapprima una violenta e sanguinosa rappresaglia con 34 morti, poi sono seguiti i licenziamenti in massa….tanto nei paesi confinanti non manca certo la mano d’ opera a bassissimo costo. Il braccio di ferro continua e il governo spalleggia i padroni delle miniere, ordinando sempre nuovi arresti .

Donne, non chiedete più gioielli in oro, platino o diamanti….ditelo ai vostri mariti e fidanzati che gradirete altri doni a Natale, magari acquistati nei negozi del commercio Equo e Solidale. Potrete indossarli a cuor leggero, senza sentire l’ odore di sangue che trasuda da certi gioielli.

Scuola e storie dal mondo…

Storia di Malala
Storia di Yom
Nella settimana che sta per finire sono comparse sui giornali due storie che mi hanno colpito in modo particolare; si possono leggere cliccando sui link qui sopra .
Una quattordicenne pakistana è in fin di vita per aver affermato il diritto suo e dei suoi coetanei di andare a scuola perchè il futuro offra loro una prospettiva diversa da quella di imbracciare un fucile. Qualcuno ha ritenuto queste sue parole così rivoluzionarie e pericolose da decidere di sopprimerla.

La seconda viene dal SUd Sudan ed è la storia di Yom: 40 anni, abbandonata dal marito, si occupa da sola dei quattro figli e li mantiene coltivando un po’ di terra. Nonostante ciò ha cominciato a frequentare la scuola coi suoi due figli più piccoli: vuole imparare a leggere e a scrivere.

Malala e Yom hanno capito che l’ arma più potente contro la fame, la povertà, il fanatismo è l’ istruzione, che mette le persone in condizione di conoscere meglio i propri diritti e
i propri doveri e che le rende meno manipolabili.

Purtroppo qui da noi pare che invece la scuola sia sempre meno considerata: gli edifici scolastici cadono a pezzi, gli insegnanti sono sempre più insoddisfatti e sono sempre meno i fondi che vengono destinati all’ istruzione. Ieri in molte città italiane ci sono state numerose manifestazioni studentesche per esprimere il disagio dei lavoratori della scuola e i timori dei giovani circa le prospettive per il loro futuro più che mai incerto.
Credo che i ragazzi abbiano ragione a urlare per le strade e mi auguro che lo facciano fino a che non venga riconosciuto alla scuola il ruolo (e quindi l’ attenzione) che le compete.

UTE: pubblicità e storia locale.

Oggi all’ UTE si è parlato di pubblicità , ma l’ attenzione è stata più particolarmente indirizzata alla “pubblicità progresso”, quel tipo cioè che non reclamizza prodotti da vendere, ma vuole sensibilizzare la gente verso i problemi che affliggono il nostro mondo.

Così parlando della campagna contro la violenza sulle donne sono rimasta colpita da una notizia : in Israele la prostituzione è legalizzata e si contano centinaia e centinaia di quelle che da noi venivano chiamate “case chiuse” sul territorio del paese. Questi luoghi vengono riforniti di “personale” dalla mafia russa che fa entrare in Israele ragazze dell’ Est o dell’ Africa e toglie loro il passaporto, riducendole in uno stato di schiavitù, da cui possono difficilmente liberarsi.Forse succede lo stesso alle ragazze che vediamo sulle nostre strade …

Non mi ha invece stupito sentir parlare delle centinaia di donne che ogni anno in India vengono uccise dai suoceri (simulando incidenti domestici), per consentire al vedovo di risposarsi e ottenere così un’ altra dote dalla nuova moglie: è un fenomeno tristemente risaputo…
Abbiamo visto immagini di grande efficacia nella denuncia di comportamenti pericolosi, di diritti negati, di pedofilia e altro, immagini che il dr. Lissoni ci ha illustrato con dovizia di particolari e con commenti puntuali.

La seconda ora è stata dedicata alla seconda parte della relazione tenuta con passione dalla dr.ssa Chiesa, sugli studi da lei compiuti sulle mappe teresiane, mappe che potremo ammirare nella nostra prossima visita al museo cittadino.

Mai più complici.

Mai più complici.

Segnalo un avvenimento che vuole attirare l’ attenzione sui FEMMINICIDI di cui abbiamo notizia quasi quotidianamente sui giornali e sui media in genere.
Al link indicato sopra si può conoscere il programma della manifestazione che avrà luogo a Torino nei giorni 13 e 14 Ottobre.

Interverranno personlità di rilievo per dibattere sulle varie sfaccettature del problema. Non si può continuare a restare indifferenti di fronte a un fenomeno così terribile: prenderne coscienza e impegnarsi per poterlo arginare, ed infine eliminare, sarà il modo migliore per non sentirsi MAI PIU’ COMPLICI.

Ciack: UTE prima!!!

Prime lezioni all’ UTE di Erba:

* Prima ora: si è parlato di Concilio Vaticano II : domani infatti ricorrerà il 50° anniversario dell’ inizio dei lavori di quell’ evento che tante speranze aveva acceso in tutti i cristiani . Si è richiamato il contesto storico in cui l’ evento ebbe inizio e gli obbiettivi che Papa Giovanni XXIII aveva prefissato.
Naturalmente si è partiti dalla lettura dell’ enciclica di Benedetto XVI intitolata “Porta Fidei” , scritta proprio per questa circostanza e per proclamare l’ inizio dell’ ” anno della fede”: nel prossimo anno liturgico i fedeli sono chiamati a riflettere sul valore del loro credo e sulla coerenza dei propri comportamenti.

Credo che questo invito debba essere rivolto a tutta la Chiesa, non esclusa la gerarchia che la guida in questo momento storico.


* La seconda lezione ha invece riguardato lo studio delle mappe teresiane del nostro territorio: nel 1700 gli Asburgo che qui governavano avevano di fronte alcuni problemi:

– rimpinguare le casse dello Stato dissanguate dalle continue guerre;
– far pagare le tasse a nobiltà ed enti religiosi;
– ristabilire un minimo di equità sociale a favore delle classi meno abbienti, vessate da tributi e gabelle innumerevoli e per questo ridotte in condizioni di perpetua povertà.

Per raggiungere questi obbiettivi si giunse a ordinare la misurazione delle proprietà terriere , sulle quali si sarebbero calcolate le tasse dovute.

Quello che ha colpito me in questa esposizione è che dopo tre secoli questi obbiettivi restano tremendamente attuali : nulla di nuovo sotto il sole.

Celentano a Verona

Ieri sera ho seguito il concerto di Celentano dall’ Arena di Verona,concerto che mi era sfuggito il giorno prima.
Che dire? Celentano è invecchiato molto: lo dice il suo viso un po’ incavato e stanco, lo dice il berretto che copre la calvizie, lo dice la giacca con le spalline imbottite per simulare un portamento gagliardo che non c’ è più, lo dice la voce non sempre ferma e le parole delle canzoni che sfuggono di tanto in tanto….ma ascoltarlo è stato come rivivere una vita…

Le sue canzoni hanno accompagnato tutte le tappe percorse in 50 anni da quelli della mia generazione e ad ogni melodia che veniva intonata potevi riandare a un preciso momento e riassaporarne l’ atmosfera e i sentimenti provati.
Anche Morandi, altro arzillo vecchietto, è riuscito a catturare l’ entusiasmo del pubblico e quando , molto commosso, ha cantato “Caruso” di Dalla si è dimostrato un grandissimo interprete, tanto che senza accorgermene anch’ io mi son ritrovata col ciglio umido di commozione.
Il pubblico cantava le canzoni più note, quelle che sono diventate patrimonio non solo di quelli della mia età, ma anche delle generazioni successive, che forse non hanno trovato personalità altrettanto spiccate tra gli artisti che le hanno rappresentate in musica.
Anch’ io, mentre stiravo, mi ritrovavo a cantare insieme al pubblico di Verona e a un artista che ha saputo regalare tante emozioni a tanta gente si può certo perdonare qualche stecca, qualche nota incerta ( due ore di spettacolo dal vivo metterebbero in difficoltà anche artisti più giovani) e anche qualche predicozzo di troppo.

P.S. le ormai famose prediche di Celentano sono sì insopportabili, ma hanno forse il merito di portare a riflettere anche gente non molto propensa a farlo ….

Attenzione al phishing!!!

Ieri mi è arrivata una mail che mi diceva di collegarmi al più presto con il sito delle Poste per sbloccare la carta di credito che era stata disattivata per motivi di sicurezza.

La cosa mi è sembrata subito sospetta e ho atteso di informarmi meglio. Stamattina mi è arrivata la stessa mail , speditami nel cuore della notte, ma con un particolare: il link indicato in calce al messaggio non portava più da nessuna parte.
Ho telefonato al direttore dell’ Ufficio postale che mi ha confermato quello che ormai avevo capito da me:

E’ UN TENTATIVO DI PHISHING , CIOÈ DI ADESCAMENTO , PER INDURRE IL DESTINATARIO DEL MESSAGGIO A FORNIRE I DATI DELLA SUA CARTA DI CREDITO E POTER COSÌ SVUOTARE IL CONTO !!!

Chiunque riceva messaggi di questo genere si guardi bene dal cadere nella trappola: nè le banche , nè le poste mandano mai richieste di dati via mail.

Tutti in guardia!!!!

IACO, il pappagallo …(di nonna mimma)

Iaco
Quando lo regalai alla mamma Iaco aveva 4 mesi ed era appena stato “svezzato” dalla sua allevatrice.
Diceva solo ciao e non era dato sapere se avrebbe parlato. E’ stato un grande impegno, anche se di bella compagnia, per la mamma vedova e sola da molti anni. Credo che Iaco abbia sofferto molto la perdita della “ sua” mamma, me ne resi conto quando entrò in casa mia dopo 9 anni. Per lungo tempo non mi accettò e mi beccava ad ogni occasione . Imparò a volare per casa girando intorno tra corridoio e soggiorno, prima incerto e poi sempre più sicuro; non atterrava più sul pavimento o sul braccio, ma andava a sistemarsi sulla porta del bagno ; aveva riacquistato fiducia
Quando lo ereditai, aveva un bel repertorio che sciorinava con disinvoltura rispondendo alle domande , diceva ” Vaff…..” a chi gli faceva un dispetto e si ripeteva, allungando la ” u” se il dispetto continuava.
Chiamava per nome tutti i vicini di casa, abbaiava , miagolava nei toni più svariati degli umori felini, ma soprattutto cantava “Fratelli d’ Italia” e imitava la mamma come un registratore.
Aveva imparato ad aprire la gabbia spingendo da un lato il chiavistello con la punta del becco per poi tirarlo dall’altra parte, apriva anche i lucchetti di rinforzo .
Gli ho insegnato a fare il bagno nel bidet ; al primo approccio stando sul bordo , con la
>zampa tastò l’acqua per lui sconosciuta sotto quella forma; molto diffidente, provò ancora con l’altra zampa e quando finalmente saltò dentro fu uno spasso vederlo sguazzare con quelle ali troppo grandi per quella “tinozza” e saltare su e giù dal bordo, giocando come un bambino.
Da allora, per prima cosa, toglieva i tappi, rosso e blu, dai rubinetti e li buttava per terra dopo averli rigirati nel becco, io li rimettevo a posto e il gioco durò finchè non li distrusse. Lo chiamavo Paperetto e gli piaceva ripetere questa parola. La nostra convivenza non durò a lungo perché con la morte della mamma, caddi in una depressione così profonda che neanche la nascita della nipotina riuscì a migliorare e fu così che per vari motivi, tradendo la sua fiducia, regalai Iaco-Paperetto a una cara persona, che insieme con i suoi 5 gatti, alcuni cani , un marito e tre figli lo ha accolto con gioia e non potrebbe più farne a meno.
Io posso ancora vederlo quando la sua attuale padrona mette la gabbia fuori casa e passando lo chiamo ancora ” Paperetto”. Benchè siano già passati alcuni anni ,si blocca ,mi guarda, non mi risponde più come allora ma quando mi allontano mi lancia un fischio. Come suo ricordo è rimasta la porta del bagno tutta “sgranocchiata” per affilarsi il becco,l’oblò della lavatrice, che perde ad ogni centrifuga per i graffi infertigli dalle sue unghie, i tagli sui mocassini che trovava sul suo cammino quando girava a piedi per casa.
P.S. Questo è il racconto di Nonna Mimma, una nonna che mi fa l’ onore di seguirmi e di condividere con me alcune storie legate alla sua vita. Grazie, nonna Mimma!!