Cena sul Tamigi…

Stasera abbiamo cenato sotto il London Eye, la grande ruota panoramica inaugurata nel 2000, in un enorme ristorante dove ho mangiato “fish and chips”,filetto di merluzzo impanato e fritto con contorno di patatine: buono, direi, perche` il pesce mi e` sembrato fresco…
Davanti a noi scorreva il Tamigi su cui si riflettevano le prime luci della sera e poco piu` lontano si stagliava la silhouette del Big Ben e quella del Palazzo del Parlamento. La serata era piacevolmente fresca a causa di un venticello che spazzava il cielo.

Accanto alla “grande ruota” c` era una giostra mai vista altrove: su una torre alta certamente piu` di 30 metri (superava in altezza un palazzo vicino di 10 piani) si inerpicava un` enorme ghiera attorno alla quale erano fissati tramite lunghi cavi dei seggiolini biposto che , arrivati in alto, cominciavano a ruotare a grande velocita`…Non oso nemmeno immaginare quale sensazione si provi a salire lassu`.

Sul viale che costeggia il fiume si esibivano numerosi attori di strada con numeri simpatici e divertenti.

Naturalmente anche qui abbiamo trovato una parco con giochi per i bambini e prati verdi per sdraiarcisi sopra.

Brava Minetti: miss, cantante e ora campionessa.

Annalisa Minetti medaglia di bronzo e record mondiale.

Ammirevole questa ragazza, che a 18 anni ha dovuto reinventarsi la vita per la perdita della vista. Ha partecipato a Miss Italia, ha vinto un festival di Sanremo, dimostrando di essere non solo bellissima, ma anche bravissima come cantante…. E ora ce la ritroviamo sul podio delle paralompiadi a 36 anni dopo aver stabilito il record mondiale sui 1500 metri per i non vedenti.
Dimostra una forza di carattere, una voglia di cimentarsi e di vivere veramente straordinaria.

A Paolo Villaggio che ritiene le paralimpiadi uno spettacolo un po` penoso bisogna rispondere che questi atleti , che non potrebbero competere con i normodotati, hanno il diritto di ritrovarsi, di misurare l` efficacia dei loro sforzi e di provare la soddisfazione di vincere.
Credo che il disagio provato da Villaggio sia solo di chi ,vedendo il coraggio di questi giovani provati dalla vita, puo` solo constatare di non avere altrettanto coraggio e altrettanto amore per la vita, nonostante siano stati molto piu` fortunati.

Di parco in parco…

Una bella caratteristica di Londra e` di aver un parco , un angolo verde per giocare, sempre a portata di tutti e non parlo dei grandi parchi famosissimi con daini e caprioli che vagano liberi tra gli alberi pluricentenari, ma dei piccoli parchi disseminati ovunque ci sia un` area libera.

Cosi` anche qui vicino a questo complesso immenso con tanti condomini c`e` un po` di verde ben curato tra i palazzi, ma anche un` area giochi con pista per pattinaggio e campo da basket e poco distante lungo il canale che passa qui accanto un` area verde con altalena e scivoli.

Ieri, come ogni giorno Samuele ed io siamo andati a giocare a palla (ho scoperto di avere buona mira nel centrare il canestro, incredibile!!), mentre li` accanto un gruppo di ragazzi di colore si esercitava nel pattinaggio.
Quando siamo stati stanchi (io piu` di Samuele) siamo andati nel parco vicino e tra l` erba appena tagliata, che mandava il suo buon ododre, razzolavano quattro grandi gazze, alcune cornacchie, una coppia di merli e poi ha fatto la sua comparsa anche uno scoiattolo grigio. Con fare guardingo si e` introdotto tra le altalene dove una famiglia di indiani gli buttava qualche pezzetto di pane mentre una piccola folla di bambini, che rappresentavano tutte le razze del mondo, gli si affollavano intorno…. e questo ha fatto si` che appena catturato un boccone lo scoiattolo pensasse bene di svignarsela in tutta fretta tra i cespugli.

In questi giorni mi vien da pensare che da noi manca questa cultura del verde, come bene a cui tutti hanno diritto. A Erba ad esempio, ed e` una citta` immersa nel verde delle montagne circostanti, c`e` un solo parco cittadino ricavato dallo smembramento dell` antica proprieta` dei signori del luogo, poi non vi sono altre zone di verde pubblico, nonostante le possibilita`di crearle siano innumerevoli.
Ne ho scritto in proposito al sindaco della citta` (da poco rieletto) ma senza averne risposta. Non credo che mettere alcune panchine e qualche attrezzo per giocare comporti spese insopportabili, ma creerebbe occasioni di incontro per bambini e anziani migliorando la qualita` della vita individuale e i rapporti tra cittadini… Ma per fare questo bisognerebbe avere come priorita` la qualita` della vita di tutti ….

A Bindella.

Ieri mattina sono stata a messa nella chiesetta di Bindella che festeggiava sia S.Ambrogio cui e` dedicata la chiesa stessa sia l` arrivo del nuovo parroco : don Claudio.
Egli ha rivolto un breve saluto ai presenti e ha subito iniziato il rito, commentando la liturgia nei momenti piu` salienti.
Mi e` piaciuta la sua omelia : il linguaggio era semplice, ma le parole esprimevano concetti chiari e profondamente meditati; non ha avuto bisogno di leggere un discorso preparato accuratamente , ne` di assumere toni enfatici. Ha espresso la sua profonda ammirazione per il card. Martini , che ha comparato a S. Ambrogio per la conoscenza delle Sacre Scritture, diventate per entrambi fonte di ispirazione per la vita di ogni giorno e per gli insegnamenti ai propri fedeli.
Il nuovo parroco ha anche dimostrato un simpatico senso dell`umorismo quando ha confessato di aver dovuto rinunciare alle processioni nella sua precedente parrocchia, perche` non ci andava piu` nessuno…..

Don Claudio mi ha fatto veramente un`ottima impressione e credo che tale sentimento sia stato condiviso da tutti i presenti, perche` alla fine della celebrazione e` partito un caloroso applauso, che voleva significare:
Benvenuto don Claudio!

Pensando a Giovanna….

Sul sito della diocesi di Carpi ho trovato questo articolo riguardante mia sorella, suor Giovanna, per la cui salute in questi giorni siamo stati in apprensione tutti noi che la amiamo….
CATELLANI Suor GIOVANNA
(Convent Mater Ecclesia – Bang Seng Arun Thabsake
77130 Pachuab – THAILANDIA)

La mia Vocazione

E’ sempre cosa difficile il tradurre in linguaggio umano una forte esperienza spirituale. E penso che lo sia in modo particolare il poter dire come è nata la propria vocazione
religiosa.
Nel lontano 1958, quando avevo 15 anni di età, il papa Pio XII mandò un riadiomessaggio
ai giovani che io ascoltai con molto interesse. Era il tempo infatti in cui cercavo di capire la volontà di Dio nella mia vita… Un frase mi rimase impressa nel cuore e ricordo ancora il timbro sonoro e angelico della voce del Santo Padre che ad un certo punto disse ai giovani:

“FLORETE FLORES”…,LA VOSTRA VITA ACQUISTERA’ SIGNIFICATO E VALORE DONANDOLA, “UT DETUR”.

Con queste parole che mi risuonavano in cuore incominciai a fare un profondo discernimento PER COMPRENDERE I DISEGNI DI DIO SU DI ME.

Circa due anni dopo mi fu possibile rispondere alla chiamata del Signore entrando in un monastero di Vita Contemplativa : Le Clarisse Cappuccine di Carpi.

In fondo al cuore sentivo forte il desiderio della Missione ma nello stesso tempo mi sembrava che quel “UT DETUR” che mi risuonava in cuore potesse trovare una realizzazione più completa… Dopo pochi anni si presentò la possibilità di una nuova scelta: incrementare la vita dell’Ordine nella Missione della Thailandia dove allora c’era un unico monastero. Mi offersi con tutto il cuore pensando di poter realizzare così in modo più profondo la mia totale offerta al Signore . Era l’anno 1968.

Il 5 Novembre prossimo compirò i miei 37 anni (n.d.r. ora sono 44) di Missione. Missione che ho amato e a cui ho donato tutta me stessa. Il Signore si è servito di questo umile strumento per la diffusione dell’Ordine delle Clarisse cappuccine in questa terra in cui i cristiani sono ancora il piccolo gregge, ma i monasteri ora sono sette con più di 100 suore professe. Ne sia ringraziato il Signore.

Auguro a tanti altri giovani di poter sentire e rispondere generosamente alla chiamata del Signore e di fare della propria vita un DONO per Dio per i Fratelli.

CATELLANI Suor GIOVANNA
(Convent Mater Ecclesia – Bang Seng Arun Thabsake
77130 Pachuab – THAILANDIA)

Jessica è scomparsa!

Scomparsa!

Non passa giorno che non si registri la scomparsa di qualche ragazza…. Questa volta parrebbe un allontanamento volontario, ma come escludere che da quel colpo di testa non sia scaturita una situazione di grave pericolo?
Per questo riporto qui alcuni dati :La targa della vettura, una Seat Ibiza verde, è AW476TH. Al momento della scomparsa, Jessica indossava un pantaloncino corto nero, una maglietta e scarpe nere con tacco. Chi l’avesse vista può chiamare i numeri 392.8017300; 333.8699512; 339.4670208.

Aveva ragione l’ Olimpia….

C’ era una donna molto anziana che abitava vicino a casa mia quando abitavo in Villa Bianca (un nome altisonante per indicare un piccolo gruppo di case un po’ fuori dal paese). Era alta e magra, aveva il viso solcato da profonde rughe, i capelli bianchi e sopracciglia ancora nere. Vestiva sempre di nero come tutte le donne anziane in quel tempo, e sulle gonne lunghe fin sotto il polpaccio portava sempre un grembiule. Un giorno l’ ho sentita dire che a fare un piacere alla gente spesso ci se ne doveva pentire per una settimana ; lei, si chiamava Olimpia, lo disse in dialetto e con un linguaggio molto più fiorito di quel che , per convenienza , ho usato io…… ma dev’ esserci qualcosa di vero. Sentite questa.

treno per il viaggio di ritorno. Mi ero munita di una cartina topografica e a un certo punto non sapevo se stessi percorrendo la strada giusta perché non vedevo nessuna targhetta con l’ indicazione del nome della via.
Era poco dopo l’una . Faceva un gran caldo, per strada pochissima gente e i negozi erano ormai chiusi. Vedo arrivare in senso contrario al mio un ciclista che veniva giù velocemente per la via leggermente in discesa e istintivamente ho alzato una mano chiedendo “E’ questa la via Mazzini?”
Mentre facevo quel gesto in un lampo ho visto quel che poteva succedere e infatti è successo ….

Il gentilissimo ciclista ha frenato di colpo, probabilmente bloccando la ruota anteriore… e in un attimo si è vista la bicicletta impennarsi e cadere, il ciclista precipitare a terra , mentre gli occhiali da sole schizzavano in mezzo alla strada e una lente di questi volava ancora più lontano….

Tutto si è svolto in qualche attimo, ma in una successione ben individuabile. Io non sapevo come scusarmi per aver indirettamente causato questo gran pasticcio, ma il gentilissimo ciclista diceva , alzandosi e rimettendo a posto occhiali e bicicletta, che non dovevo sentirmi in colpa, che tutto era a posto e che era stato lui a sbagliare…..

Ripensando alla scena , lungo la strada mi veniva da ridere, ma temo che il ciclista abbia detto proprio come diceva tanto tempo fa l’ Olimpia…

In viaggio…

Abbiamo trascorso 10 giorni in Romagna, Samuele, la sua mamma ed io. Sono stati giorni tranquilli contrassegnati dal gran caldo e dalle disavventure ferroviarie. Infatti all’ andata siamo capitati in una carrozza in cui dopo un’ ora di viaggio si è guastato l’ impianto dell’ aria condizionata e la temperatura ha cominciato a salire rapidamente tra le proteste dei viaggiatori (in quelle carrozze, come è noto, non è possibile aprire i finestrini).
A un certo punto il personale ferroviario ha cominciato a portare bottiglie d’ acqua e ha invitato i passeggeri a spostarsi in un’ altra carrozza, ma per noi il viaggio era quasi finito, ormai, e non abbiamo seguito l’ invito.
Al ritorno, quando siamo arrivati alla stazione di Cattolica , ci siamo resi conto che il nostro treno era troppo in ritardo e non ci avrebbe consentito di prendere la “freccia bianca” a Rimini, perciò abbiamo preso un taxi. Anche la ” freccia bianca” però portava 40 minuti di ritardo e siamo rimasti sulla banchina ad aspettare per quasi un’ ora: per fortuna non faceva troppo caldo.
Il ritardo si è accentuato man mano , ma siamo arrivati a Milano Centrale in tempo per prendere
(dopo un tratto in metropolitana) il treno per Erba, che per fare 40 Km. ci impiega più di un’ ora…!! In tutto ci abbiamo impiegato 7 ore, abbiamo speso 175 Euro (+ 92 di andata) e siamo arrivati a Erba che pioveva a dirotto e non avevamo ombrelli.: mi sono infilata un vecchio impermeabilino e sono corsa a casa a prendere l’ auto per caricare figlia, nipote e bagagli….. La prima cosa che ho fatto rientrando in casa è stata quella di buttare via il vecchio impermeabilino: non era servito a niente!!!
In tutto questo, Samuele, abituato ai lunghi viaggi, si è comportato da vero ometto e ha sopportato pazientemente tutti i disagi.

Cronache da Cucciolandia…

Martedì sera son tornati qui Elisa e Davide perchè la baby sitter era ancora in ferie per questa settimana. Sono stati bravissimi come al solito e ieri hanno trasformato prima i due divanetti in navi corsare poi la cucina è diventata il supermercato dove vendevano ai clienti ( la sottoscritta) una miriade di merci varie raccolte nei più remoti angoli della casa.

Davide nel primo gioco era Capitan Volpe Rossa , dato che avevano trovato un vecchio collo di pelliccia che lui si infilava nell’ elastico dei pantaloni a mo’ di coda . Doveva sembrargli un travestimento eccezionale perchè per tutto il giorno non ha più mollato quel collo di pelo e non so quante volte ho dovuto aiutarlo a risistemarlo. In testa avevano tutti e due due magliette mie allacciate intorno alla fronte.

Quando dalla nave corsara si è passati al supermercato, Elisa ha avuto un gran da fare a preparare le merci da esporre, la cassa, ricavandola da uno scatolone, i cartellini dei prezzi e le fotocopie delle banconote. Elisa ha attrezzato il reparto alimentari e generi vari, Davide , che ora si faceva chiamare sig. Volpe,( sempre per via della coda) gestiva il reparto cartoleria,

In questo modo hanno trascorso buona parte della giornata ed è stato un bene visto che col caldo che c’ era non era molto consigliabile stare all’ aperto.

Ora sono ripartiti, ma sta arrivando Samuele, anzi tra poco partirò per andare all’ aeroporto a prenderlo, poi lunedì andremo insieme al mare per una decina di giorni
E’ stata un’ estate movimentata , ma a me il trambusto non dà fastidio, anzi….