Aria fresca nelle scuole?

Spesso mi capita di incontrare ex colleghe che devono continuare a lavorare pur non essendo più tanto giovani (60 anni più o meno) e tutte ripetono le stesse parole: “alla mia età si fa fatica a stare coi bambini della scuola elementare, specialmente coi più piccoli… Non si ha più l’ entusiasmo e la pazienza di quando si era giovani e questo va a scapito dei bambini”.

Ho inoltre letto recentemente che l’ età media degli insegnanti è di 50 anni e questo significa che nella scuola , come in tanti altri campi, vige la gerontocrazia con danni che già sono sotto gli occhi di tutti.
All’ inizio della mia carriera ho conosciuto insegnanti anziani che continuavano a riproporre lo stesso identico programma che avevano seguito con le scolaresche precedenti, perchè non avevano più voglia di rinnovare nè i contenuti nè i metodi del loro insegnamento per adattarli alle esigenze dei nuovi allievi e questa tendenza credo non sia ancora scomparsa.

Nei giorni scorsi 300 docenti del Politecnico hanno presentato ricorso al TAR contro una delibera del rettore che introduce l’ insegnamento in lingua inglese per i corsi di perfezionamento e (non l’ ho letto da nessuna parte) scommetterei che a ribellarsi siano proprio i più anziani che trovano difficoltà ad aggiornarsi e a cambiare abitudini consolidate.

In questo panorama c’ è una notizia che induce a sperare:
21000 assunzioni nella scuola da settembre

Se queste assunzioni non riguarderanno solo i lavoratori a tempo determinato che già lavoravano nella scuola, ma riguarderanno anche giovani reclutati con concorso, forse un po’ di aria fresca potrà entrare anche nelle aule delle nostre scuole.

Blue bells.

Sono campanule azzurre o blue bells.
Ero a casa di Samuele e insieme abbiamo piantato alcuni semi di questo fiore nell’ unico vaso che c’è in casa sua. I semi erano troppi però e ho portato qui a casa mia quelli rimasti, li ho seminati in vari posti e ora una piantina è fiorita.
Le blue bells sfioriscono velocemente,ma ciò non togli nulla alla loro bellezza : sembrano gocce di cielo.

Pioniera con hijab.

Judoka con hijab

Non diventerà certo famosa per meriti sportivi questa sedicenne saudita che è stata subito eliminata al primo combattimento di judo, ma si parlerà d’ ora in poi di lei come la prima donna del suo paese a partecipare alle Olimpiadi.
Per poter avere il consenso del padre alla sua partecipazione ha dovuto indossare un velo speciale (una sorta di hijab), ma è scesa sul tatami.
Immagino che per lei non sia stato facile arrivare a Londra: chissà quante critiche avrà sollevato la sua intenzione di gareggiare, chissà quante discussioni in famiglia e quanti pettegolezzi avrà dovuto subire….
Ma lei ha tenuto duro e forse in futuro molte altre seguiranno il suo esempio e dovranno dirle grazie per aver rotto il ghiaccio, per aver imposto il suo diritto di giovane donna a partecipare alla festa dello sport e a gareggiare insieme a tutta la “meglio gioventù” del mondo.
Ammiro questa giovane pioniera, paladina dei diritti delle donne saudite.

Pena di morte nel mondo.

Rapporto sulla pena di morte.

L’ Associazione “NESSUNO TOCCHI CAINO” ha pubblicato il rapporto annuale sulla pena di morte nel mondo.
Cina, Iran e Arabia Saudita occupano i primi tre posti in graduatoria per numero di esecuzioni effettuate nel 2011. C’ è una sensibile diminuzione di casi rispetto al 2010, ma 5.000 vite stroncate per mano del boia sono sempre tante, troppe.

Che la Cina sia in testa di gran lunga in questa macabra statistica non sorprende: è risaputo che in quel paese viene addebitato anche il prezzo della pallottola ai parenti dei giustiziati.
Mi sorprende invece sapere che anche in Giappone vige ancora la pena capitale e che viene eseguita con modalità particolarmente odiose: senza testimoni (di nascosto) e senza preavviso al condannato e alla sua famiglia.

Della pena capitale negli Stati Uniti sappiamo tutto, ma ciò non toglie nulla all’ orrore di questa pena, che fa sì che lo Stato diventi assassino proprio come colui che intende punire.
Nessuno ha il diritto di togliere la vita al proprio simile, nemmeno se le leggi di uno Stato vendicativo lo consentono

Davide e Golia a Londra 2012.

E’ appena terminato l’ incontro di doppio di tennis tra Errani/Vinci – Sorelle Williams.
Solo a vederle si capiva che era il solito proverbiale scontro tra Davide e Golia: le due ragazze italiane sono minuscole se comparate alle due sorelle americane dal fisico possente .

Ciononostante le due italiane ci hanno provato a portare qualche colpo vincente, ma la velocità impressa alla palla dalle loro avversarie ha impedito qualsiasi tentativo di resistenza.

Nella Bibbia Davide vinse perchè aveva dalla sua uno Sponsor Onnipotente , alle Olimpiadi invece i Davide vengono inesorabilmente battuti dai Golia.

2 Agosto…a Bologna.

strage-di-bologna-2-agosto-1980Trentadue anni fa, avveniva la strage della stazione di Bologna. Ho cercato il sito dell” Associazione familiari delle vittime della strage e da lì ho copia-incollato la testimonianza del ferroviere che si trovava sul primo binario quella mattina alle 10 e 25..

“……Dovetti aspettare il treno Andria-Express. Era in ritardo. Così, con altri colleghi, ci recammo al deposito del personale viaggiante. Un caffè, quattro chiacchiere con altri ferrovieri. L’altoparlante annunciò l’arrivo del treno sul primo binario. Quattro passi a piedi. Passammo davanti alla sala d’aspetto di seconda classe. C’era gente seduta sui marciapiedi, ovunque, il chiosco dei gelati affollato, come quello dei panini, ristoranti stracolmi di persone.
Le 10.10. Andammo in testa al treno. Il capo ci diede i compiti. Il primo conduttore andò in coda, uno rimase là, in testa, e io mi recai al centro.
Le 10.15. Diedi informazioni sugli orari ad alcuni signori che erano appoggiati ai finestrini. Le 10.24. A quel punto ero con la faccia rivolta verso la coda del treno, la sala d’aspetto l’avevo sulla mia destra.Il capotreno fischiò d’improvviso, mi girai, vidi il segnale verde, alzai il braccio destro. Non feci in tempo a prendere il via libera dal conduttore di coda che scoppiò la bomba. Una fiammata enorme, un forte boato. Qualcuno usci dalla sala d’aspetto con gli indumenti bruciati. Intanto si sprigionò una coltre di fuliggine nera, era come se si camminasse dentro un tunnel, misi la mano sulla bocca per proteggermi, la polvere era dappertutto. In quell’esatto istante la sala d’aspetto crollò, anche la tettoia di lamiera e tutto quel fumo andò verso l’alto. E vuoto d’aria mi schiacciò contro la vettura, poi a terra. Sulla gamba mi cadde un pezzo di ferro. Non sentii alcun dolore, in quel momento. Ci fu un silenzio irreale, di due minuti, tremendo, la polvere scese e mi coprì il volto, le mani, tutto. Da quel torpore irreale, mi svegliò un urlo violento. Era qualcuno che si trovava sugli altri binari, vide la scena e urlò, così forte, così chiaro. Mi girai e vidi una persona che veniva verso di me. Mentre correva, gli cadde un masso sulla schiena. Rimase a terra a pochi centimetri. Aveva gli occhi sbarrati, ma forse voleva comunicare qualcosa, un segnale di aiuto. Da solo, cercai di togliere il masso dal suo corpo, ma era troppo pesante. Uscii dalla stazione e chiamai delle persone. Tornammo sul primo binario. Riuscimmo a spostare il blocco. Lui non gemeva. Se lo portarono via con l’autoambulanza. Solo allora mi accorsi che avevo un ginocchio gonfio, triplicato, e andai in ospedale. […]”

Sullo stesso sito si può trovare la cronaca di quella terribile giornata e della reazione della città, della mobilitazione immediata degli ospedali cittadini , dell’ uso dell’ autobus 37 per portare via i cadaveri e i feriti…le autoambulanze non erano sufficienti …

Aggiungo anche il post pubblicato due anni fa in ELDAS in cui mio fratello racconta la sua testimonianza di tecnico RAI sul luogo della strage.

Dopo 32 anni ancora la verità non è venuta a galla e questo rende più amaro il ricordo di quel giorno terribile.

A Villa Carlotta.

Una mostra interessante.

Forse non tutti sanno che a Tremezzo, nella stupenda Villa Carlotta, è stata allestita una mostra sulla storia del turismo sulle rive del Lago di Como.
Credo che potrebbe essere una meta interessante per chi volesse regalarsi un tuffo nella “bellezza”.

La mostra , iniziata il 27 luglio, avrà termine il 16 settembre.

Prima di dormire ….

Durante la giornata Samuele (5 anni fra poco) è stato messo in castigo dalla sua mamma dopo averla esasperata con una serie di capricci. Arriva il momento della nanna e Samuele ama aprirsi alle confidenze ….
– Mamma, è proprio vero che è il cervello che ci comanda di fare le cose? –
– Certamente! – risponde ingenuamente la mamma, contenta di quel momento di dialogo serale a cuore aperto.
– Allora è il mio cervello che mi dice di fare il bravo? –
– Proprio così…-
– Ed è sempre il mio cervello che mi dice di fare il birichino? –
– Temo di sì…- risponde la mamma che già comincia a capire di essere caduta in una qualche trappola.
– E allora perchè quando sono birichino metti in castigo me e non il mio cervello?-

Birbante d’ un Samuele!!! Per mettere in castigo il tuo cervello la tua mamma dovrà negargli l’ accesso al computer e ai suoi cartoni preferiti, non ti pare?

Ritorno alla normalità.

Da una settimana ho ripreso la mia vita di vecchia signora sola e i primi giorni ho fatto una fatica incredibile a riprendere il ritmo blando delle mie abituali occupazioni.
Dopo due mesi molto intensi, in cui ,per accudire i bimbi e per cercare di riempire le loro giornate di cose interessanti e di momenti divertenti, la casa , l’ orto e tante altre piccole faccende erano state trascurate.
Mi passavano davanti agli occhi tutte le cose che avrei dovuto fare, ma era come se non sapessi decidere da dove cominciare e così sono rimasta un po’ imbambolata per un paio di giorni.

Poi ho cominciato col riverniciare il termosifone e il telaio di una finestra del soggiorno, e tra una mano e l’ altra di vernice mi son messa a fare l’ orlo nei pantaloni che ho accorciato . A poco a poco mi son messa anche a fare quelle pulizie che avevo un po’ trascurato, poi mi sono dedicata all’ estirpazione delle erbacce dall’ orto e dall’aiuola con la conseguenza che poi stamattina ho dovuto portare alla discarica i sacchi pieni di erba e foglie secche.
C’ erano un po’ di nuvole quando mi sono alzata e mi sono affrettata a caricare le varie cose in macchina prima che cominciasse a piovere; in due minuti sono arrivata a destinazione e proprio mentre stavo scaricando i miei sacchi, è venuto un acquazzone violento che mi ha infradiciato tutta, ma già quando sono risalita in auto non pioveva più e non è piovuto per tutto il giorno….l’ importante è essere al posto giusto nel momento giusto !!!