UTE: Biologia e letteratura.

Biologia:

Oggi abbiamo imparato alcune cose interessantissime sulla classificazione degli animali e sui criteri sui cui essa si basa e abbiamo imparato che il nostro docente, Davide Sassi è una vera autorità in campo mondiale  nello studio di una particolare specie di insetti.

Ha infatti potuto dare il proprio nome a molte specie mai prima classificate e sta collaborando con il Museo delle Scienze Naturali di Londra (il più importante del mondo)

Cosa si può chiedere di più?

______________________________________________________________Letteratura: Scrittori soldato.

Dopo un breve excursus storico sulla partecipazione dell’ Inghilterra alla Grande Guerra, sulle grandi battaglie che hanno visto cadere migliaia di soldati a Langemarck  , a Verdun sotto i colpi delle mitragliatrici e sotto i lanci di gas nervino, la docente Alberta Chiesa ci ha parlato, con la solita chiarezza e sensibilità, degli scrittori-soldato inglesi, giovani intellettuali partiti come volontari (fino al 1916 sul fronte inglese c’ erano solo volontari, solo dopo si passò alla leva obbligatoria) imbottiti di ideali cavallereschi.

Tra questi troviamo i poeti Brooke, Sassoon, Owen e i romanzieri Tolkien (Il Signore degli Anelli) e Graves col suo romanzo “Addio a tutto questo”, nel quale lo scrittore fa un’ analisi fredda e precisa dei rapporti tra soldati e dei rapporti tra ufficiali e sottoposti. Quando il romanzo uscì ebbe grande successo, ma poi fu presto dimenticato forse perchè con il suo tono distaccato non ha saputo lasciare nei lettori il calore dell’ emozione e della partecipazione agli eventi narrati.

Tutte le opere di questi scrittori traggono spunto dalla loro esperienza di guerra e in vario modo condannano l’ inutilità e l’ atrocità delle stragi di cui furono testimoni . Copio e incollo qui una poesia di Owen , morto a 25 anni una settimana prima della fine della guerra.

DULCE ET DECORUM EST

Piegati in due, come vecchi straccioni, sacco in spalla,le ginocchia ricurve, tossendo come megere, imprecavamo nel fango,

finché volgemmo le spalle all’ossessivo bagliore delle esplosioni

e verso il nostro lontano riposo cominciammo ad arrancare.

Gli uomini marciavano addormentati. Molti, persi gli stivali,

procedevano claudicanti, calzati di sangue. Tutti finirono

azzoppati; tutti orbi;

ubriachi di stanchezza; sordi persino al sibilo

di stanche granate che cadevano lontane indietro.

Il GAS! IL GAS! Svelti ragazzi! – Come in estasi annasparono,

infilandosi appena in tempo i goffi elmetti;

ma ci fu uno che continuava a gridare e a inciampare

dimenandosi come in mezzo alle fiamme o alla calce…

Confusamente, attraverso l’oblò di vetro appannato e la densa luce verdastra

come in un mare verde, lo vidi annegare.

In tutti i miei sogni, davanti ai miei occhi smarriti,

si tuffa verso di me, cola giù, soffoca, annega.

Se in qualche orribile sogno anche tu potessi metterti al passo

dietro il furgone in cui lo scaraventammo,

e guardare i bianchi occhi contorcersi sul suo volto,

il suo volto a penzoloni, come un demonio sazio di peccato;

se solo potessi sentire il sangue, ad ogni sobbalzo,

fuoriuscire gorgogliante dai polmoni guasti di bava,

osceni come il cancro, amari come il rigurgito

di disgustose, incurabili piaghe su lingue innocenti –

amico mio, non ripeteresti con tanto compiaciuto fervore

a fanciulli ansiosi di farsi raccontare gesta disperate,

la vecchia Menzogna: Dulce et decorum est

Pro patria mori.

N.B. Le ultime parole in latino  significano : E’ dolce e onorevole morire per la patria.