Il gusto di stare insieme.

Giovedì sera sono andata alla messa  in parrocchia, ma al mio arrivo ho capito che doveva essere un evento speciale, visto il fermento che si notava in giro.

Infatti , tentando di arrivare in cappella, mi son ritrovata davanti il cortile gremito di bambini, ragazzi, giovani e molte coppie di sposi più o meno giovani. In fondo al cortile c’ era gente che cenava su lunghi tavoli allineati; all’ altro capo un piccolo tavolo che doveva servire da altare; in mezzo i genitori e i nonni seduti sulle sedie e i bambini seduti per terra.

Stavano ancora fervendo gli ultimi preparativi per la messa di chiusura dell’ oratorio estivo, che ha visto accorrere in parrocchia un numero incredibile di bambini e ragazzi (ho sentito dire che erano 200 , ma non so se sia vero). Il rito è stato animato dai bambini e dai loro educatori ed è stato bello parteciparvi lì all’ aperto, col sole appena tramontato e nella luce del crepuscolo.

Mi ha molto sorpreso respirare allegria, serenità e spirito di comunità in una parrocchia tradizionalmente piuttosto ” freddina”. Tutti i commenti che ho sentito elogiavano il nuovo parroco , che in un anno ha calamitato attorno a sé un folto gruppo di giovani e ragazzi, impegnandoli in attività di servizio alla comunità. L’ avevo detto io (posso dirlo?)….un anno fa alla prima messa celebrata da don Claudio ne avevo tratto un’ ottima impressione e avevo proprio sperato che accadesse quello che mi pare stia accadendo; quella impressione si era via via confermata nelle occasioni successive. La sua semplicità , la sua mitezza, la sua ironia e ancor di più la sua autoironia sono diventate il sale che risveglia  il gusto di stare insieme.