Parafrasi: l’ ultima notte di attesa…

La sue notti erano diventate sempre troppo lunghe e difficili, da molto, troppo tempo…Dormiva poche ore e si svegliava di colpo sempre alla stessa ora, quando era ancora notte fonda e allora cominciava a pensare…avrebbe voluto distrarsi pensando ai lavori da fare nei campi, agli animali da portare al pascolo o al mercato, ma la sua mente ritornava subito a quel figlio  lontano…a quando gli aveva chiesto con un po’ di arroganza la parte di beni che gli spettavano per andarsene . Era sempre stato il suo figlio più vivace, più fantasioso, più intelligente, ma  anche il più irrequieto, quello che non era mai contento, che aveva sempre la smania di scoprire cosa ci fosse al di là delle colline o al di là del fiume….e per questo lo aveva amato tanto.  Per questo , quando aveva manifestato il desiderio di andarsene, non si oppose: sarebbe stato inutile e a nulla sarebbero valse le sue preghiere, i suoi ammonimenti….

Era partito con la sua parte di beni e con una grande smania di libertà, ma anche con tante illusioni, tanti sogni, che rischiavano di farlo scontrare duramente con una realtà che non conosceva…..Chissà dov’ era in quel momento? Questa domanda gli rimbalzava nella mente da quel giorno….. Gli era giunta notizia , tramite alcuni viaggiatori, che si era dato alla bella vita e che si era fatto  tanti amici….ma erano veri amici?….

Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, finchè come spesso accadeva si alzò per andare sulla terrazza a passeggiare, a scrutare l’ orizzonte mentre il sole sorgeva….l’ alba era sempre il momento in cui gli incubi notturni venivano attenuati dalla speranza.

Quella mattina l’ aria era particolarmente limpida e lo sguardo si spingeva lontano, lontano…..la casa era ancora addormentata e solo gli uccelli cominciavano a svegliarsi nei loro nidi……C’era un viandante laggiù, come un punto nero un po’ barcollante: doveva essere  molto provato dalle fatiche del viaggio e man mano che si avvicinava pareva sempre più prostrato…..aveva certo bisogno di aiuto….poi riconobbe il mantello: era uno di quelli che si tessevano in casa sua……ma allora??’ Non poteva che essere lui, suo figlio che tornava…..Il cuore gli scoppiava in petto dalla gioia e gli corse incontro…..non aveva più importanza il dolore che quel ragazzo gli aveva causato, nè il danaro che evidentemente aveva sperperato…..l’ importante era che era tornato a casa, al sicuro…