Una serata a teatro: “IL VISITATORE” di Eric-Emmanuelle Schmitt

Negli ultimi tempi della sua vita, Freud , passo incerto e mani percorse da tremiti , una sera rimane da solo in casa : sua figlia è stata arrestata dalla gestapo. Vienna infatti è appena stata annessa alla Germania di Hitler e i canti dei soldati tedeschi riempiono le strade. Freud, dopo una vita passata a negare l’ esistenza del soprannaturale, sente forse , particolarmente acuito dalla sua angoscia per la sorte della figlia, il bisogno di credere che Qualcuno possa venire in suo aiuto. Ed ecco compare in scena , non si sa bene da dove sia venuto, uno strano visitatore: potrebbe essere un pazzo evaso dall’ ospedale psichiatrico che si crede Dio…… ma alcune sue affermazioni sul passato e sul futuro dello scienziato fanno pensare a Freud che possa anche essere Dio stesso nascosto sotto sembianze umane…..Ma Dio non esiste ! E’ una creazione dell’ immaginazione umana…come può conciliarsi l’ esistenza di un Dio con il Male che cammina per le strade seminando terrore?La rappresentazione in un solo atto si conclude lasciando tutti nel dubbio…..chi è veramente quel visitatore notturno?

Due attori superlativi come Alessandro Haber e Alessio Boni hanno saputo tenere incatenato il pubblico con il solo fascino della parola, del dialogo incalzante sui temi che da sempre ogni uomo si pone senza potersi dare risposte certe. Non c’ è stato intervallo, non ci sono stati cambi di scena o effetti speciali…..ma le  quasi due ore di spettacolo sono passate in un baleno. A un certo punto dello spettacolo in molti ci siamo chiesti se Haber fosse davvero così invecchiato ,  se quell’ incedere incerto e quel tremore alle mani fosse dovuto alla salute malferma dell’ attore, ma non era così… Alla fine il pubblico ha gratificato la piccola compagnia con lunghi scroscianti applausi.

Sulla via del ritorno la voglia di commentare ha indotto me e gli altri che erano con me a continuare quelle riflessioni che l’ opera teatrale aveva stimolato: è stata una serata ben spesa.