Una veglia “condominiale”.

Era la prima volta che mi capitava di essere sola per S. Silvestro. Negli ultimi anni avevo sempre qui con me qualcuno dei miei figli o almeno qualche nipotino, ma quest’ anno per una serie di fattori avrei dovuto attendere in solitudine l’ inizio del nuovo anno.

Ho valutato, e subito scartato, l’ idea di recarmi in parrocchia dove si faceva festa :  ognuno  va a queste feste con i propri familiari o i propri amici e io mi sarei ritrovata comunque sola …

Nel pomeriggio ho telefonato a un’anziana vicina: anche lei era sola e lì per lì le ho proposto di passare la serata insieme…poi a messa ho incontrato anche un’ altra vicina che sarebbe rimasta in casa col marito e questa volta è stata lei a invitarmi a passare qualche ora da lei… Così, dopo cena, sono andata prima da quest’ ultima con la quale abbiamo brindato un po’ in anticipo (a base di coca-cola.decaffeinata!!!!), poi sono andata dall’ altra vicina.

Abbiamo  giocato a carte , chiacchierato e riso fino alla mezzanotte, quando ci siamo scambiate un abbraccio affettuoso brindando con un bicchiere di ginger; appena il clamore dei botti (pochi per la verità) è andato scemando, ci siamo salutate scambiandoci un ultimo augurio.

Una fine d’ anno insolita, ma piacevole, anche per la consapevolezza di essere riuscite a trasformare un’ occasione di malinconia in un’ occasione di vicinanza e solidarietà reciproche.